Passarono alcuni giorni dalla conversazione avuta con Shacklebolt e Piton si limitò a trascorrere il tempo tra la biblioteca e quello che per tanti anni era stato il suo ufficio. I sotterranei avevano sempre lo stesso aspetto: lugubri, male illuminati da piccole finestre con inferiate poste qua e là, quasi a casaccio; insomma il tipico sotterraneo di un castello medioevale in cui lui aveva imparato a distinguere le luci prima e le ombre di studenti che si aggiravano incauti dopo il coprifuoco poi. Non aveva più pensato al colloquio dei giorni precedenti, anche se le ferite fisiche si stavano rimarginando quelle dell’anima avrebbero necessitato di più tempo per cicatrizzarsi e in quel momento ogni pensiero diverso da un interesse puramente accademico verso i suoi preziosi tomi era scacciato in maniera violenta.
Non avrebbe dovuto essere lì in quel momento…vivo.
Vivo… rimuginava su quelle due semplici sillabe che avevano continuato a confonderlo, il suo destino gli era sembrato fin troppo chiaro quando fu convocato dall’ Oscuro Signore nella stamberga strillante nelle fasi cruciali della battaglia. Il suo istinto non gli aveva mentito, la sua dipartita dal mondo dei vivi sarebbe stata oramai prossima e scegliere di consegnare alcuni dei ricordi più intimi al ragazzo, non solo lo avrebbe aiutato, ma lo avrebbe scagionato definitivamente evitando così gli sguardi pieni di compassione che gli altezzosi Grifondoro gli avrebbero rivolto, evitando quegli occhi verdi un tempo carichi di disprezzo che ora erano pieni di domande.
Con non curanza voltò la pagina del pregiato volume che reggeva in grembo, il volto impassibile scrutava le antiche pagine ingiallite cariche di formule e illustrazioni. Quell’estate era decisamente clemente, le serate erano calde e l’aria non troppo intrisa della consueta umidità; serate perfette per lunghe passeggiate nel vasto parco del castello. Le sue riflessioni vennero interrotte dallo svolazzare nervoso di un pennuto che dalla goffaggine doveva sicuramente appartenere alla famiglia Weasley. Lentamente slegò il fiocco scarlatto appeso alla zampa del gufo ritrovandosi per le mani un pacchetto di medie dimensioni con allegato un rotolo di pergamena; scartò il pacchetto con una smorfia di disappunto, quel piccolo pennuto aveva disturbato la sua quiete. Rimase sorpreso nel trovarsi davanti un album di foto magiche: erano lui e la sua Lily alla fine del primo anno. Con gli occhi umidi lesse il foglio di pergamena che accompagnava quello strano dono.
Al Professor S. Piton
Sotterraneo della Casa Serpeverde, Hogwarts
Ufficio, poltrona accanto alla libreria
Professore come sta? Spero che il pacchetto le sia arrivato integro e che le sia gradito. Harry ha setacciato tutti gli archivi nella speranza di trovare foto magiche di sua madre e di…lei. Ha messo a soqquadro gli album personali dei membri dell’Ordine ma tutto ciò che è emerso lo può trovare al suo interno, le pagine bianche sono ancora molte ma potrebbe riempirle lei con delle nuove istantanee.
Saluti
Hermione Jean Granger (signorina-so-tutto-io)
Ps: Anche io e Ron abbiamo partecipato a questa “caccia al tesoro”. L’album è pronto da settimane ma Harry non avrebbe mai avuto il coraggio di inviarglielo.
NOTE
Ecco a voi il secondo capitolo, ora si entrerà un pò di più nel vivo della narrazione e compariranno altri personaggi a cui sono molto legata. Questo è ciò che io ho immaginato potesse accadere se Severus avesse scampato la morte nella stamberga ma tutti gli altri personaggi che sono morti in battaglia o prima rimangono tali, sia da una parte che dall'altra.
Non vi ho sentito nel primo capitolo, spero che la storia sia riucita ad attirare le vostra attenzione! Detto questo vi lascio proseguire con il nuovo capitolo!
Baci
ps: grazie comunque ai lettori silenziosi che hanno speso un pò del loro tempo fermandosi a leggere! spero di avere un vostro parere, grazie mille a tutti!