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Autore: Shine991    11/08/2011    1 recensioni
Loren è una giovane ragazza che ha intrapreso la carriera di modella, questa scelta di vita l'ha portata ad allontantarsi dalle persone che amava e a iniziare a farsi del male, provocandosi volontariamente il vomito. Dopo essere stata lontana per quattro anni dalla sua città natale, dove le ricordava il suo primo e grande amore della sua vita..ci ritorna, e in un paesino piccolo come Lipsia è impossibile non incontrare chi non si vuole.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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<< Loren, dormito bene?? >> mi chiese mio zio poggiando sul tavolo le buste della spesa
<< si grazie >> dissi mentre mi avvicinavo alle buste
<< ti preparo dei spaghetti da leccarti i baffi >>
<< non vedo l'ora, ho una fame >> dissi ridacchiando
<< oh bene, sono contento >>.
Quando gli spaghetti furono pronti, apparecchiai per due..
<< senti zio, oggi vado a trovare Andreas al negozio, c'è l'ha ancora vero? >>chiesi speranzosa
<< si, ma come mai?? >> mi chiese sospettoso
<< è che mi si è rotto il cellulare, così ne compro un altro >>
<< non si può riparare? >>
<< ehm credo proprio di no >>
<< ah ok, allora dopo ti accompagno >> disse ritornando a mangiare
<< non ce n'è bisogno, posso andarci da sola >>
<< ok..come vuoi >> mi disse sorridendomi
<< torni a lavoro dopo mangiato? >>
<< si, siamo molto impegnati con la registrazione del nuovo album >>
<< ah >>
pranzammo tranquillamente e poi lui corse a lavoro, io intanto lavai i piatti e poi mi andai a preparare, mi infilai una felpa fucsia e un jeans con degli strappi, mi truccai velocemente e uscii.
Arrivata al negozio, entrai dentro e un tintinnio avvisò che ero entrata
<< arrivooo un secondo..>> disse una voce che proveniva da non so dove
mi girai a vedere delle cartoline appese, la maggior parte provenivano dalle Maldive, la sfiorai piano con le dita ricordando con un sorriso triste la prima estate passata insieme.
<< eccomi, che posso fare per te >> chiese con un sorriso
<< ciao Andreas, come stai? >>
mi scrutò con uno sguardo confuso
scoppiai a ridere..
<< come non ti ricordi più della tua amica Loren? >> dissi tra le risate
lo vidi sgranare gli occhi
<< Lo-Loren?? Oddio mio >>
io annuii sorridendo
lui uscì da dietro il bancone e mi abbracciò
<< oddioo che belloo riabbracciarti, diavolo sei cambiata parecchio..e sei anche..>> disse mentre mi teneva per la vita
<< si lo so, ma non dire una parola >>
<< ok, ma spero che tu stia bene però >>
<< si tranquillo, non vedi sono in ottima salute >>
<< bhè se devo dire la mia..>>
<< ok non dire la tua >>
ridacchiò
<< bene cosa posso fare per te? Come mai sei qui? Quando sei tornata? >> mi chiese
risposi solo a due sue domande, le più semplici da spiegare ovviamente
tirai fuori dalla borsa il mio Samsung U700, ormai distrutto e lo posai sul bancone
<< sono qui per questo e sono arrivata stamani >>
<< ehi questo è quello che ti ho regalato prima che partissi??!! che gli è successo,è morto!! >>
<< ehm già lo immaginavo, mi dispiace anche, ora però ho bisogno di un nuovo cellulare >>
<< essì, bene avevi qualche idea?? >> mi chiese
<< non saprei >>
<< bene allora ci penso io >> disse andando verso uno scaffale e prendendo una scatola di un telefono, tornò al bancone e lo posò, lessi la scritta ed era un Samsung S5600 Halley, ultimo modello
<< wow >> l'unica parola che uscii dalla mia bocca
<< hai detto bene, allora ti piace? >> mi chiese curioso
<< ovvio, lo prendo >> dissi cercando nella borsa il bancomat e tirandolo fuori
<> mi disse quasi arrabbiandosi
<< ma Andry..>>
<< consideralo un regalo di bentornata >> disse sorridendomi
<< non posso accettare, è troppo costoso >> dissi spingendo la scatola del cellulare verso di lui
<< mi offendo!! daii per favore >> mi disse con occhi da cucciolo
<< oookk..però tu stasera vieni a mangiare qualcosa con me e pago io >> dissi
<< ok, affare fatto..>> disse con un sorriso a trentadue denti
<< ora devo andare, allora passi a prendermi tu verso le 20.30? >> chiesi
<< certo..>> disse sorridendomi
<< Andreas volevo chiederti un favore...potresti non dire a “nessun altro” che sono tornata?!? >>
<< tranquilla sarò muto come un pesce >>
per fortuna mi aveva capito, gli diedi un bacio sulla guancia e uscii dal negozio dirigendomi verso casa.
Arrivata a casa, disfai la valigia e riposi accuratamente i vestiti nell'armadio, dopo di che presi l'intimo e mi andai a fare una doccia...quando finii indossai una tuta e scesi di sotto a guardare un po' la tele e a “giocherellare” con il mio nuovo cellulare, alla fine mi decisi a chiamare Christian..
<< Pronto chi parla? >>
<< Chris sono Loren, ti prego ascoltami >> dissi tutto d'un fiato
<< ah sei tu..va bene, che mi devi dire? Fai in fretta che io ho da fare >>
<< ok, non ti arrabbiare... sono in Germania >> dissi
<< e non mi dovrei arrabbiare? >> disse quasi urlando, poi si calmò..
<< ok ti prenoto un biglietto e torni immediatamente a Roma>>
<< no Chris al momento non posso tornare >>
<< senti Loren >> disse alterandosi
<< fammi finire, io non torno a Roma, ma potresti trovarmi qualcosa qui in Germania, che ne pensi?? >>
<< mmm, si credo che si possa fare, allora ti raggiungo fra qualche giorno >>
Ci mettemmo d'accordo su dove incontrarci al suo arrivo e poi mi andai a preparare per l'uscita con Andreas, avevo appena finito di truccarmi quando bussarono alla porta, quindi presi la borsa e scesi di corsa – col rischio di cadere – le scale, aprii la porta e quello che vidi non era Andreas,ma mio padre con mia madre.
Mi feci da parte e li feci entrare..
<< papà..mamma, che ci fate voi qui? >>
mio padre mi prese per un braccio, stringendo la presa e mi trascinò per casa
<< avanti prendi il tuo bagaglio e andiamocene, se le maniere buone non funzionano allora uso quelle cattive, ti ci porterò di peso se sarà necessario >>
scoppiai a piangere, conoscevo bene mio padre, e quando diceva una cosa la faceva sul serio e non c'era santo che gli facesse cambiare idea..
<< papà mi fai male..lasciami >> dissi urlando
guardai mia madre e anche lei era in lacrime, spaventata da tutta quella situazione..
<< per favore Robert lasciala >> disse mentre lo teneva da un braccio..
<< no, lei deve curarsi..>> disse guardandomi per poi mollare la presa dal mio braccio
poi la porta si aprii e mio zio David appena vide i miei rimase impalato sulla porta
<< che è successo?? >> chiese avvicinandosi a me, e notando le dita della mano di mio padre sul mio braccio, che cominciava a farmi male..
<< perchè non ci sediamo e parliamo tranquillamente? >> disse mio zio andandosi a sedere sul divano in pelle bianco
<< non ce niente da dire >> disse mio padre seguendolo
mi madre mi si avvicinò, mi abbracciò e anche noi ci andammo a sedere
<< senti Robert penso che per Loren sia un'opportunità per riprendere in mano la sua vita restando qui, dove tutto è iniziato, io credo che lei possa davvero guarire, ma se la porterai via..>> si interruppe perchè suonarono alla porta
andò ad aprire mia madre..
<< oh Andreas da quanto tempo..>> disse mia madre
<< signora Schmitz, come sta? La trovo in forma >>
<< oh sempre gentile , vieni entra >>
arrivati in sala, mia madre annunciò la visita di Andreas
<< Andreas come mai sei qui? È successo qualcosa..? >> chiese mio zio
mi alzai in piedi
<< è venuto a prendere a me, dovevamo uscire a mangiare qualcosa insieme >> dissi mentre con una mano mi asciugavo il viso
<< ah >> fu la risposta di mio zio
mio padre si alzò e salutò anche lui Andreas
<< Andreas, scusa ma credo che dovremo rimandare >> dissi sul punto di piangere di nuovo
<< ok tranquilla..ti chiamo più tardi..>> disse con un sorriso
<< ma no, vai Loren >> disse mia madre che mi salvò da quella situazione
corsi ad abbracciare mia madre e le sussurrai un grazie
salii un attimo per rifare il trucco e scesi di sotto
<< possiamo andare >> dissi sorridendo ad Andreas
quando fui fuori tirai un respiro di sollievo per essere finalmente uscita da quella casa
<< tutto bene? >> mi chiese preoccupato il mio accompagnatore
<< molto meglio..lo sai mi hai salvato >> dissi ridacchiando
<< si l'angelo custode, dai su sali in macchina >> disse sorridendo
salii sulla sua BMW 330 M3 nera
<< wow...che macchina >>
<< bella né?! >>
annuii
<< bene scegli tu dove andare a mangiare >> dissi allacciandomi la cintura
<< ok, allora andremo al Fast Food >> disse ridendo
<< eh? E perchè proprio li?>> chiesi divertita da quella scelta
<< come non ti ricordi? Anche prima che partissi siamo andati li, mi sembra un bel modo per darti il benvenuto, non credi? >>
<< già hai ragione.. >> dissi sorridendo
per tutto il tragitto non feci altro che cantare le canzoni che passavano alla radio, sotto lo sguardo divertito del mio migliore amico
  
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