Serie TV > Castle
Segui la storia  |       
Autore: madeitpossible    12/08/2011    10 recensioni
Dal capitolo 2: . Il motivo per cui aveva lasciato tutto, era appena uscito di scena. Josh, il dottore motocicletta. Avevano collaborato per cinque anni e dal terzo in poi c’era Josh tra loro. Aveva sopportato troppe cose, e quando Kate gli disse che si sarebbe sposata, era scoppiato.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
wsdfgh

 

In quel momento un’onda più grande delle altre stava arrivando a riva. I due non la videro arrivare…

Per fortuna però, l’onda non era grande abbastanza per travolgere Kate e Rick. Arrivò a bagnare i piedi di Kate, che ringraziò mentalmente Rick che prima le aveva consigliato di tirarsi via le scarpe.

La detective allungò un braccio e con una mano riuscì a schizzare addosso a Castle un po’ d’acqua marina. Lui la guardò sorpreso. Non si aspettava un gesto cosi spontaneo da lei. La guardò. E in quel momento, per un’ennesima volta da quando si erano incontrati ci fu uno sguardo complice, ognuno dei due si immerse totalmente nello sguardo dell’altro. Lei vide l’oceano che si rifletteva perfettamente nei suoi occhi. Lui vedeva due smeraldi verdi che erano incastonati perfettamente nel viso di Kate.

La detective spezzò quel momento magico, voltandosi a guardare l’oceano. Quello vero. Lui abbassò lo sguardo sulla propria maglietta. Non era riuscita a bagnarlo molto, ma Richard Castle non gliel’avrebbe fatta passare liscia. Si alzò cercò di nuovo lo sguardo di Kate, quando lo trovò, le porse la mano, dopo essersi sorrisi corsero entrambi, per mano, verso l’acqua.

Erano entrambi vestiti, ma a chi importava? A loro, no di certo.

Avevano l’acqua che arrivava alle loro ginocchia, Rick l’aveva spruzzata più volte, lei faceva altrettanto. Stavano giocando come due bambini che vedono per la prima volta il mare. Stavano ridendo, scherzando. Kate era da un pezzo che non si sentiva cosi. Non aveva preoccupazioni, non stava pensando a Josh dopo tanto tempo, non pensava al distretto. In quel momento esisteva solo lei. No. Lei e lui. Loro.

Castle rideva ed era felice più che altro perché la vedeva spensierata. Si stava lasciando andare, finalmente.

Erano bagnati fradici e Rick pensò che a quel punto se si fossero immersi totalmente non sarebbe cambiato molto. Cosi si avvicinò alla detective e l’abbracciò. Lui sorrise vedendo che lei si era irrigidita e aveva smesso di spruzzargli l’acqua addosso. Ovviamente non conosceva le intenzioni, vere, dello scrittore.

La guardò, si mise a ridere e la spinse dalle spalle verso l’acqua. Purtroppo Rick non si ricordava che Kate era pronta a tutto. Era stata addestrata per stare sempre allerta. E anche in quel momento Kate sapeva che doveva stare all’allerta. Cosi si aggrappò con tutte le sue forze alle braccia dello scrittore, questo non aspettandosi una tale reazione, si lasciò trascinare. Finirono, cosi, entrambi sott’acqua. Ma la distanza tra i loro volti era minima. Le loro labbra si sfiorarono. Tutti e due sentirono quell’emozione, provata una sola volta. Quel brivido, quell’energia che avevano provato soltanto quando si erano baciati sotto copertura.

Poi lentamente, emersero in superficie, ma adesso i loro corpi non erano più cosi vicini come lo erano stati pochi secondi prima. E i loro volti, entrambi bagnati non erano allegri come prima di tuffarsi.

Lei non guardandolo in faccia, uscì da quella piscina immensa che era l’oceano.

Si mise seduta dove erano prima. Lui la seguì e si mise di fianco a lei. Non si dissero niente.

Castle non voleva che adesso lei cambiasse umore. Voleva vederla sorridere e ridere come aveva fatto fino a pochi minuti prima. Non voleva che si rinchiudesse nel suo guscio.

Beckett dentro di sé aveva confusione. Non poteva lasciarsi andare, aveva appena perso suo marito. Anche se sapeva bene che con Rick era tutto diverso. Sapeva che se lei gli avesse chiesto del tempo, lui glielo avrebbe dato. Avrebbe aspettato anche anni, se fosse stato per lui. Ne era certa. Non sapeva perché avesse reagito cosi. Perché era uscita dall’acqua, in quel modo e perché adesso il clima tra di loro era diverso? Cos’era esattamente successo sott’acqua? Lui si era avvicinato di proposito oppure era stato il destino?

Lui la guardò e le chiese se volesse andare a casa sua per cambiarsi i vestiti che erano bagnati e che non si sarebbero asciugati con il vento, che ora sembrava molto più freddo di quanto era sembrato loro prima.

Lei gli disse di si. Si alzarono e camminando di fianco l’uno all’altro, ma pur sempre con una distanza di sicurezza, arrivarono a casa di Castle. Era una villetta abbastanza grande, ma non esagerata. Aveva i mattoni all’esterno come tutte le case inglesi doc. Il colore era rosso scuro marrone. Aveva due terrazzi e un piccolo giardino nella parte posteriore.

Entrarono e le fece subito vedere il bagno cosi che lei si sarebbe potuta cambiare. Appena entrò nel bagno venne investita da un odore a lei famigliare: quello che aveva spesso, anzi sempre, sentito addosso a Castle. Le piaceva quel profumo. Era diverso da quello che usava Josh. Era più frizzante, più vivace, più vitale.

Si cambiò e poi andò in salotto dove trovò Castle seduto sul divano che la aspettava con un bicchiere di acqua in mano. Anche lui si era cambiato.

< A che ora devi ripartire?> Le chiese lui.

  un aereo che parte tra due ore.>

< Ah, okay.> Disse lui, ben sapendo che di li a poco lei sarebbe dovuta partire, e che tra di loro non ci sarebbe stato nessun chiarimento.

Invece non fu cosi. Perché Kate doveva sapere esattamente cosa era successo sott’acqua. Non sapeva cosa sarebbe successo dopo. Non sapeva se si sarebbe lasciata andare o avrebbe continuato imperterrita a stare dentro la sua corazza. Il punto era che lei doveva sapere.

< Co.. cos’è successo sott’.. sott’acqua, Castle?> Chiese lei, con un po’ di incertezza.

< Non lo so..> Rispose lui, sincero, cercando con il suo sguardo gli occhi di lei.

< è stato il caso?> La domanda che aveva in mente di porgli non era esattamente quella. Avrebbe voluto chiedergli se era stato semplicemente il caso, oppure se anche lui lo avesse voluto. Ma la parte finale della domanda non riuscì a farla uscire dalla sua bocca.

< Non voglio che tu pensi che sia stato solo il caso. >

Avrebbe voluto avere più certezze, avrebbe voluto continuare quel discorso. Avrebbe voluto chiedergli: E quindi? Avrebbe voluto mandare a quel paese il taxi che stava già suonando da due minuti. Lo aveva chiamato prima di uscire dal bagno.

< De.. devo andare adesso.> Disse lei, con la sua solita freddezza.

Si alzò dal divano, prese in mano il suo borsone e si avviò alla porta.

S’alzò anche lui e disse:

< Non andare.> Lei lo guardò. Certo, una parte di lei, molto grande, avrebbe voluto saltargli addosso dopo quella frase. È la tipica frase che ogni donna sogna di sentirsi dire dopo una notte di fuoco, dopo un bacio cercato, sperato da molto tempo, ma anche se tra loro non c’era stato niente di ciò, o per lo meno quasi niente, quelle parole erano a dir poco perfette per il momento. Ma la parte più piccola di Beckett era quella che prendeva sempre il sopravvento.

< Non posso.> Rispose lei.

Lui era arrabbiato con lei. Perché si doveva sempre comportare in quel modo? Perché dopo una magnifica giornata passata insieme, doveva andarsene controvoglia? Perché Castle anche, sapeva che Kate voleva rimanere.

< Kate, prendi quel taxi e io non ti cercherò più.>  Era la rabbia del momento a parlare.

Lo guardò. Stupefatta. Non avrebbe mai creduto che Castle le avrebbe dato un ultimatum del genere. Ma lei non poteva. Quando si sarebbe sentita pronta di tutto, sapeva che Castle, prima o poi, l’avrebbe perdonata.

Andò verso di lui e alzandosi in punta di piedi, appoggiando le sue mani lunghe sulle sue spalle, gli stampò un bacio fugace sulla bocca.

Poi si voltò e prese il taxi.

 

Commento: NOOO! È già finita anche questa?? Che tristezza ragazze! :(

Non mi uccidete vi prego! Stavolta non ho ucciso bambini, non ho fatto nulla di male, solo un finale che secondo me, non vi sareste aspettate. Non mi convince molto questo capitolo. Lo trovo molto affrettato. Ma non sono riuscita a fare di meglio, spero comunque che lo apprezziate lo stesso.

Volevo dirvi una cosa soprattutto: a me piace usare l’immaginazione, e spero che questo finale vi possa permettere di usarla. A me piace pensare che in un futuro Castle vada da lei e che lei finalmente si lasci amare da lui. Non ho scritto il tipico happy ending, perché secondo me Kate non era pronta. Alla fine, aveva appena perso il marito, e lei non è il tipo che si butta in una relazione cosi presto. Anche se adesso mi state maledicendo perché Castle è Castle, è l’amore della sua vita, e la sua anima gemella. Lo so anche io, ma questo finale era più bello.

Un grazie immenso a tutte coloro che pazientemente mi hanno recensito tutti i capitoli, ma anche grazie a chi ha solo letto.

Un mega bacione, Madeitpossible!

  
Leggi le 10 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Castle / Vai alla pagina dell'autore: madeitpossible