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Autore: Jess_    12/08/2011    2 recensioni
"Non sapevo neanche che ore fossero e speravo con tutto il cuore di non incontrare qualche professore in giro. Di certo non era il massimo farmi trovare in questo stato.
Ma se pensavo di passarla liscia, evidentemente mi sbagliavo. Mi sbagliavo di grosso.
- Mezzosangue! Sembra ti sia passato sopra un Troll! -
Oh no, cazzo no!
Mi fermai di scatto, voltandomi e cercando di assumere un’espressione poco colpevole, incrociando due occhi grigi e un ghigno beffardo.
Ora si che ero nella merda."
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Se c’era una cosa che non mancava mai ad Hogwarts era l’occasione per una rissa. Da motivi futili come una partita di Quidditch persa, a un tradimento tra fidanzati con successiva vendetta sull’amante a motivi più profondi come l’odio tra casate e bene e male.
In particolare, da sette anni a quella parte, il numeroso di risse era salito vertiginosamente e i contendenti erano sempre gli stessi: da una parte Gryffindor capitanati da niente meno che il Bambino Sopravvissuto, e dall’altra gli Slytherin dietro il Principe delle Serpi alias Draco Lucius Malfoy.
Ogni studente vi aveva ormai fatto l’abitudine a trovare le due fazioni in continuo contrasto a qualsiasi ora, in qualsiasi posto e per qualsiasi, futile e assurdo motivo. Da un po’ di tempo erano iniziate anche le scommesse su chi dei due l’avrebbe spuntata senza una punizione.
Ma mai, fino a quel giorno, nessuno si sarebbe immaginato che Harry Potter e Draco Malfoy sarebbero stati schierati dalla stessa parte.
 
-Blaise levami le mani di dosso cazzo! –
Con un tono imperioso e una violenta scrollata, Malfoy aveva spedito Zabini contro la parete opposta, liberandosi dalla stretta in cui il compagno di casata lo stava obbligando per tenerlo fermo.
Nessuno, tranne pochi Slytherin, era a conoscenza dell’amicizia tra i due e proprio uno di quei pochi, alla vista di quel gesto, si sentì ghiacciare il sangue nelle vene. Se Malfoy era arrivato a colpire il suo migliore amico, la situazione era più grave del previsto.
Daphne Greengrass si fece largo tra gli studenti sbigottiti che stavano assistendo alla furia di Draco Malfoy che in quel momento stava sollevando da terra Alexander Blandt, brandendolo per il collo.
La bionda Slytherin si accovacciò accanto al malcapitato Zabini, aiutandolo a rimettersi in piedi e scoccandogli uno sguardo a metà tra lo spaventato e il sorpreso.
Solo un lieve chiacchiericcio si udiva sopra i lamenti di Blandt e le frasi sconnesse di Malfoy. Ma il silenzio calò quando Harry Potter, buttata la borsa carica di libri a terra, si precipitò su Malfoy, tirandolo indietro per le spalle.
A primo acchito sembrò che Potter si stesse vendicando dell’affronto di Malfoy per aver malmenato un suo compagno di casata ma, in pochi secondi, le sue intenzioni furono chiare e lo sconcerto regnò sovrano.
-Ron!Zabini!Datemi una mano! –
Stava urlando in quel momento il Bambino Sopravvissuto mentre Malfoy si dimenava dalla sua presa. In men che non si dica il moro Slytherin si fece avanti aiutando Harry, mentre Ron rimaneva immobile e con la bocca spalancata. Non riusciva a crederci. Beh…nessuno riusciva a crederci. Ma se c’era una cosa che Harry aveva imparato su Draco Malfoy era che, come lui, fiutava guai prima di tutti gli altri.
E l’odore di guai, acre e nauseante, era entrato proprio quella mattina in Sala Grande, accompagnando la figura di Alexander Brandt come un’aura. Harry l’aveva avvertito distintamente quel lezzo e, evidentemente, anche Malfoy.
Spinto da Hermione, ancora scioccata per ciò che stava accadendo, anche Ron sopraggiunse ad aiutare i due a trattenere il biondo, riuscendo a spingerlo contro la parete e tenerlo ingabbiato tra loro.
-Draco calmati porca puttana!-
Gli stava dicendo in quel momento Zabini, dandogli uno spintone che lo colpì in pieno petto.
-Si può sapere che ti è preso, eh?!-
Era la domanda che si stavano ponendo tutti, o quasi.
Harry lo stava guardando di sottecchi per poi tornare calmo e rendersi conto della situazione.
-Herm… -
Un lieve richiamo che la riportò con i piedi per terra. Si guardò attorno e si rese conto di ciò che voleva dirgli l’amico.
-Forza tutti in classe!Dean ti spiace portare Alexander in infermeria?-
In pochi minuti la folla, seppur tra facce sgomente e commenti su ciò che avevano appena visto, si diradò e Brandt fu portato da Madama Chips. Il pugno che Malfoy gli aveva assestato l’aveva colpito in pieno, provocandogli una lacerazione al labbro inferiore.
Per fortuna Brandt non sembrava in vena di continuare la rissa e se ne andò senza fiatare, lasciando Malfoy, più incazzato che mai, circondato ancora da quello strano trio.
Con un sospiro di sollievo Harry e Ron furono più che felici di allontanarsi dalla Serpe e il moro gli scoccò un’occhiata. Non disse una sola parola, tuttavia, limitandosi a fare un cenno a Ron e con lui si allontanò, raggiungendo Hermione che era ferma accanto alle scale controllando che tutti se ne andassero a lezione.
-Ma l’avete visto? Sembrava impazzito!Secondo voi lo conosce? Brandt dico…-
Ron sparava parole a raffica mentre si dirigevano a lezione di Incantesimi.
-Non lo so e non mi interessa.Spero solo che la McGranitt non venga a sapere nulla o ci ritroveremo il Ministro alle calcagna. Farebbe espellere Malfoy in un battito di ciglia. –
Così Harry aveva coperto il suo intervento. Buttando lì la blanda scusa che se la rissa non fosse cessata subito la McGranitt se la sarebbe presa con tutti i presenti. In effetti Harry aveva ragione e trovò il consenso di tutti i compagni, che poterono tirare un sospiro di sollievo. La guerra tra lui e Malfoy non era ancora finita quindi il mondo non si era capovolto.
L’unica dubbiosa era Hermione che, anche in quel momento, rifletteva sulla strana reazione che il biondo Slytherin aveva avuto. Quello scatto così improvviso…
Un istante prima camminava accanto a Zabini, di fronte al portone. Un istante dopo lei si scontrava con Brandt e Malfoy lo aggrediva brutalmente.
Decisamente un comportamento strano anche per un come lui.
 
 
*****
-Potrebbero espellerti lo sai vero?! –
La voce imperiosa di Zabini fece scappare i pochi studenti presenti in Sala Comune e solo Malfoy rimase al suo posto, senza neanche degnarsi di guardarlo in faccia, accendendosi pigramente una sigaretta.
-Io mi chiedo che cazzo ti è preso!Mi vuoi spiegare?!Mi sembra assurdi che scomodi il tuo pigro sedere da purosangue, rischiando l’espulsione, per picchiare un Grifondoro a caso.-
Spiegare a Blaise che aveva letteralmente perso il controllo gli risultava troppo per uno come lui. Lui non si lasciava andare così, mai. Come poteva spiegargli che non era riuscito a controllare la sua reazione?
Lui, che non lasciava mai trapelare niente di ciò che provava. Proprio lui.
Spense con rabbia la sigaretta ancora a metà, alzandosi e ignorando Blaise senza ritegno. Quella poca dignità rimasta dopo quello scontro, gli impediva di dirgli la verità, doveva ammetterlo a se stesso.
Lasciò la sala comune per raggiungere i dormitori senza dire una parola a quello che era il suo migliore amico.
-Va tutto bene? –
La flebile voce di Daphne lo fece voltare e scuotere la testa in segno di diniego, stanco.
-No, non va affatto bene.Non va bene un accidente.Non mi parla da settimane.Non so che gli prende. L’hai visto stamattina, Daph? Era una furia, letteralmente. Non è da lui! –
La bionda si sedette su una delle poltrone vicino al camino, annuendo mentre gli occhi azzurri si posavano sulla figura imponente di Zabini.
-Ho visto , Blaise. E mi chiedo che cosa gli stia accadendo… Sono preoccupata anche io. –
Gli rispose lei, passandosi una mano sul volto perfetto. Draco e Blaise erano le uniche persone che contavano per lei, nel castello. Neanche Pansy era al loro pari. E non poteva vederli così.
-Dobbiamo fare qualcosa, al più presto anche. Tu conosci questo Brandt? –
Gli chiese a quel punto lei, aggrottando la fronte. Non ne aveva mai sentito parlare né l’aveva mai visto. Però Draco doveva conoscerlo se aveva reagito così, no?
-No ma sarà meglio informarsi.Quel tizio non mi piace…e a quando pare nemmeno a lui. –
Indicò con un cenno la scala che portava ai dormitori maschili; Quella che poco prima aveva imboccato Malfoy.
No, di certo Alexander Brandt non piaceva a Draco Malfoy e solo loro potevano sapere quanto questo fosse pericoloso per il neo-Gryffindor.
 
*****
La notizia di un colloquio tenuto in tardo pomeriggio tra il Preside e Brandt fece il giro della scuola poco prima di cena. In molti, raggiungendo il piano terra buttarono l’occhio sulle clessidre delle casate, osservando i punteggi che, tuttavia, erano invariati.
Quindi si osarono altre conclusioni: Malfoy era stato espulso direttamente. A confermare quell’ipotesi fu la sua assenza in Sala Grande per la cena.
A Gryffindor si respirava già aria di festa e tutti i rosso-oro colsero l’occasione per una serata tutta alcool e musica in Sala Comune dopo la cena.
Inutile immaginare lo sgomento quando, la mattina dopo, il biondo Slytherin fece il suo ingresso in Sala Grande per colazione, con il solito sguardo fiero e impassibile. Una serie di commenti e insulti si levò dalla tavolata rosso-oro e alcune espressioni poco carine tra i Ravenclaw che evidentemente avevano scommesso sulla sua espulsione certa.
Un lieve sospirare fece voltare all’unisono Hermione e Ginny verso Lavanda e altre Gryffindor tutta prese dall’osservare il didietro di Malfoy che avanzava verso il suo tavolo.
Se da un lato la Granger sbuffò schifata, Ginevra si concesse un’occhiata e un piccolo cenno di assenso verso le compagne. Beh…di certo Malfoy non era male, anzi.
La colazione riprese fino all’ingresso di Harry Potter accompagnato da Weasley e, poco più indietro, Brandt che era stato decisamente rimesso in sesto da Madama Chips.
In molti lo osservavano curiosi; Alcuni azzardarono anche un’occhiata nella direzione di Malfoy, pentendosi subito vista la reazione barbara di Zabini che li fece girare all’istante.
Hermione, dal canto suo, sollevò lo sguardo dal libro di pozioni solo quando Harry si sedette di fronte a lei. Ron lo seguì, affiancandolo, mentre Brandt proseguiva e andava a sedersi a qualche posto di distanza senza fiatare.
Aveva visto Harry chiacchierare proprio con Alexander in Sala Comune quando era scesa molto presto, appena sveglia. In quel momento faticava a capire Harry. Il giorno precedente si era apertamente schierato con Malfoy contro Brandt, anche se affermava che non fosse vero per lei era palese. Harry non era di certo il tipo da evitare una punizione a Malfoy per spirito d’amicizia.
Il giorno seguente lo ritrovava a chiacchierare amichevolmente con il povero Brandt. Qualcosa non quadrava.
Fissò Harry di sottecchi, con il naso infilato nella tazza piena di caffè fumante, studiandolo.
Lo conosceva meglio di chiunque altro lì e sapeva che gli stava tenendo qualcosa nascosto. Presto avrebbe scoperto anche cosa. In fondo Harry non riusciva a mantenere un segreto troppo a lungo.
-La volete sapere l’ultima?! –
Calì era scattata alla carica in modalità pettegola, interrompendo bruscamente la loro tranquilla colazione. Ginny la osservò un po’ infastidita ma, visto che quella non mollava, gli concesse un assenso.
-Pare che Malfoy abbia piantato la Parkinson al ballo di sabato e dopo qualche tempo sia stato visto entrare nella stanza delle necessità con un’altra!-
Fu solo un caso che Hermione rischiò di strozzarsi con un goccio di caffè che stava bevendo proprio in quel momento, vero?
Beh, rischiò veramente di morire soffocata tanto che gli occhi si levarono di lacrime mentre attaccava a tossire.
-Herm stai bene?-
Le chiese Ginny, dopo qualche pacca sulla schiena per aiutarla a respirare, mentre sul viso si apriva un ghigno degno di Malfoy.
La mora si riscosse, voltandosi subito verso Calì per chiederle altre informazioni ma lei si era volatilizzata chissà dove. Appuntò mentalmente di parlarle non appena l’avesse incontrata e lo sguardo le cadde meccanicamente su Malfoy, dall’altra parte della sala.
Parlava a bassa voce con la Greengrass, al suo fianco e teneva lo sguardo fisso sul piatto davanti a lui.
La voce di Calì le rimbombò ancora nella testa e lo stomaco si strinse in una morsa. Non poteva essere andata cosi. Doveva esserci una spiegazione. Avevano visto male.
Distolse lo sguardo da lui un istante dopo e così facendo non si accorse che due specchi argentei si erano posati su di lei, soffermandosi più del dovuto sulla linea del collo da cigno che terminava nel colletto della camicia candida dell’uniforme scolastica.
-Se quello che ha detto Calì è vero, sei nei guai. Guai grossi, Herm. –
La voce di Ginny le arrivò bassa, appena sussurrata, dietro la sua tazza di caffè ma potè scorgere la sua risata beffarda.
La sua migliore amica si prendeva gioco di lei! Perfetto!
-Gin, per favore. Sicuramente si sono sbagliati.Non può essere andata cosi! Malfoy mi avrebbe fatta crepare dal freddo in giardino! –
Per un attimo ebbe la netta e inquietante sensazione di aver urlato, visto che, non appena ebbe pronunciato il suo nome, lui si voltò nella sua direzione. Ma così non era stato.
Incrociò il suo sguardo di ghiaccio e un brivido le attanagliò le viscere. No. Non poteva di certo essere andata così.
-…Quindi non vedo perché no! Herm? Mi stai ascoltando? Herm? Sono incinta e il padre è Piton. –
Harry e Ron sputarono tutto il succo di zucco a quell’infelice uscita di Ginny che tentava di attirare l’attenzione dell’amica.
-Farai da madrina al bambino? –
Incrociò due paia d’occhi sbarrati, ma liquidò i due con un vago gesto della mano.
-Certo…certo. –
Ricevette in risposta dalla Caposcuola Granger. Si, non la stava decisamente ascoltando.
Azzardò un’occhiata in linea d’aria con ciò che aveva attirato l’attenzione dell’amica, pur sapendo già chi fosse e scorse proprio Draco Malfoy.
Trattenne la risata, nascondendo il viso nella tazza di caffè, sotto gli sguardi allucinati di Harry e Ron.
-Beh?Quella ciambella è tua? –
Chiese distrattamente afferrando una ciambella dalla mano inerme del Bambino Sopravvissuto che la guardava come se fosse appena atterrata con un astronave.
Senza aggiungere altro si alzò mordendo la ciambella e si apprestò ad uscire dalla sala.
Lo sguardo che Harry e Ron si scambiarono fu chiaro: Ginny era impazzita.
-Herm vieni con noi in aula? –
Chiese allora Ron in direzione della riccia, riprendendosi  dalla tetra conversazione avuta con la sorella.
La ragazza parve sobbalzare e annuì senza aggiungere altro, limitandosi ad alzarsi prendendo la borsa e correre fuori dalla Sala senza aspettare i due.
-Per Merlino! Ma cos’hanno tutti stamattina?! –
Sbottò Ron, guardandola a bocca spalancata mentre si allontanava. Il Bambino Sopravvissuto si limitò a scuotere la testa, del tutto sconsolato.
 
Intanto, dall’altra parte della sala, qualcun altro stava seguendo con lo sguardo l’uscita della Regina di Gryffindor.
-Hai sentito cosa si dice in giro? –
Blaise Zabini attirò la sua attenzione, per poi allungare la mano verso il vassoio dei cornetti.
Naturalmente non ricevette risposta degna di tale nome, considerando il grugnito che gli rivolse Malfoy. Ma lui non si perse d’animo, traducendo il grugnito in un “No, Blaise. Che si dice?”
Ormai andava avanti così da anni e non se ne stupiva più. Draco non era propriamente cordiale a quell’ora del mattino. Beh…a ben pensare Draco non era MAI cordiale, ma questi erano dettagli.
-Pare che un certo Draco Malfoy abbia piantato Pansy al ballo di sabato scorso per passare la notte in compagnia di una bella ragazza misteriosa nella stanza delle necessità. Ne sai qualcosa tu? –
Il tono di Blaise a metà tra il sogghignante e il curioso, fece voltare Malfoy che gli piantò gli occhi addosso.
-Nient’altro? –
Chiese, riprendendo il controllo per dare un’occhiata alla sala gremita di studenti. Notò un paio di occhiate verso di lui da parte dei Gryffindor e fu chiaro che la notizia si stava spargendo in quel momento, quindi…
In un istante sbarrò gli occhi grigi ripensando all’espressione della Granger di poco prima. Il modo in cui l’aveva guardato…
-Draco ci sei? –
Scosse la testa per allontanare quel dubbio riportando l’attenzione su Blaise che lo fissava stralunato.
-C’è qualcosa che devi dirmi?-
La domanda di Blaise lo lasciò in silenzio per qualche istante poi si alzò dalla panca di scatto, scoccandogli un’occhiata.
-Andiamo.-
Gli disse solo, cominciando a incamminarsi verso l’uscita della Sala Grande.
C’erano molte, molte cose che doveva dirgli e già immaginava le risate e le successiva battute che Blaise gli avrebbe riservato da lì fino al giorno del suo funerale…Magari l’avrebbe torturato anche all’inferno con quella storia, a pensarci bene.

 
 
 
Spazio autrice:
 
Nuovo capitolo e, ahimè, per il prossimo dovrete attendere un po’ di più.
Mi sono concessa un ultimo aggiornamento prima di partire per le vacanze per lasciarvi con un paio di domande in più, non torturatemi ahah!
Direi che la situazione comincia a delinearsi e i vari rapporti stanno diventando più chiari a partire proprio da Draco, Blaise e Daphne. Per Pansy ci vorrà ancora un po’ di pazienza.
Vi anticipo che dedicherò un po’ di tempo anche alle vicende Harry/Ginny e quelle di Ron che vedremo un po’ in difficoltà più avanti.
Che ne pensate di questo capitolo? Harry e Draco schierati dalla stessa parte anche se per pochi minuti. Strano eh? Spero di non avervi deluso ma presto capirete tutto quanto!
Aspetto i vostri commenti e sono qui per eventuali domande! Per il resto…ci rivedremo a settembre!
Buone vacanze a chi parte e a chi resta :)
 
A presto, Jess
.

 
   
 
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