Il sole mette in mostra il doppio dei difetti che vorrei mostrare, e la metà di quelli che ho effettivamente.
Quando splende a mezzogiorno, vanesio, arrogante, la sua luce sterile mi ferisce gli occhi se oso lanciargli anche solo uno sguardo.
Ma di notte c'è un momento, in cui la luna è rossa e morente, e in un bagno di sangue: Io la vedo. E vorrei piangere.
Non è ancora giunto quel momento, oggi. La mia dolce luna va perdendo il suo bell'abito bianco di sposa, ed è più color sabbia. Lancia un chiarore aranciato tutt'attorno, è così vicina, posso quasi toccarla, ma mi sfugge. Eternamente lontana ed irragiungibile quanto il sole m'illude concedendomi qualche minuto d'ingannevole intimità, mi corteggia come una Zingara di inenarrabile bellezza. E quando mi sveglio, dopo il momento d'immobilità emotiva in cui scopro che m'ha spogliato di tutto - pure del cuore - mi abbandono in quello spontaneo senso di delusione un po' aspro che mi cullerà fino a domani.
Ma domani non ci sarà la luna, ed avrò ancora voglia di piangere.