“Tu che stai
leggendo questa storia, ti introdurrai in un mondo diverso da quello che hai
sempre visto o sognato.
La tua anima
sarà in pericolo se vedrai un corvo nero con gli occhi rossi.
Se vorrai
dargli la tua anima, Fallo pure ma io ti ho avvertito.
Non
bisognerebbe mai giocare con la vita e la morte, però…
Se vuoi farlo,
sarai il responsabile della tua rovina.
Attento alle
scelte che fai.
Scegli bene se
vivere o morire.
Ma la tua
anima, tienitela stretta poiché sarà destinata all’inferno o…
Il paradiso…”
-Sicura di voler
fare un contratto con me?
-Sono sicura.
Rispose la
ragazzina al corvo dagli occhi rossi.
La ragazza
indossava un vestitino bianco, puro e candido, senza decorazioni ne niente che
le ricadeva sulle gambe sottili.
A prima vista
poteva esser un fantasma, poiché la veste si intonava, quasi, al suo colorito
pallido.
I capelli
neri le ricadevano sparsi sul letto di piume bianche, lunghi e lisci come seta,
dandole l’aria inquetante ma candida.
Il corvo la
fissava, orgoglioso del nuovo pasto che si stava preparando per lui.
-Non sembri
una di quelle persone che farebbero tutto per ottenere ciò che vogliono.
Disse
emettendo un leggero suono con il becco e spalancando le sue nere ali.
-Sono sola, e
questo mi basta… Non l’ho scelto io, gli altri mi hanno abbandonata. Sono
sicura.
Le verdi
iridi vennero nascoste dalle palpebre, con lunghe ciglia, per non guardare più
quel corvo e per poter sembrare più decisa che mai.
-Sola… Quindi
procediamo o vuoi ripensarci?
Il corvo
prese il volo mentre, avvolto da piume nere, prendeva un’umana forma.
Si sentì i
rumori dei tacchi picchiettare in quel pavimento mentre un ghigno apparve,
compiaciuto.
-Sicura.
Procedi!
-Ti avviso,
ho anche un padrone ma, lui ormai sa badare a se stesso, gli ho insegnato tutto
quello che doveva imparare. E quando mi pagherai?
Le piume
bianche sotto la ragazza la sollevarono da terra portandola quasi a un metro
dal pavimento.
-Alla mia
morte, con il raggiungimento del mio obbiettivo.
Una mano si
posò sulla guancia della ragazzina accarezzandogliela appena, mentre un’unghia
lunga le faceva un graffio involontario, o forse no?
Una goccia di
sangue colò su quelle candide piume bianche, tingendole di rosso con un non
molto.
E quel rosso
divenne nero, nero come l’oscurità che si era creata in quel mondo parallelo e,
in quell’atmosfera scura.
-Bene,
allora… Qual è il tuo desiderio?
Il demone
tolse subito la sua mano mentre le sue piume nere volavano e lo avvolgevano per
non mostrarsi molto.
-Il mio
desiderio è…