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Autore: Rashel    13/08/2011    2 recensioni
Percy ha una gemella,una gemella che non ha mai saputo di avere.La ragazza non sa di essere una semidea,è una minaccia per l'Olimpo. Crono potrebbe scovarla da un momento all'altro...
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Scusate il giganorme ritardo. Mi dispiace tantissimo! Non uccidetemi. Spero che questo cap vi piaccia. 

SE MI DIMENTICO DI NUOVO IL SOLE QUEL BISBETICO FULMINATO MI INCENERISCE!

 
“ Jessica. Sei una deficiente.”, stava dicendo Daniel rivolto a sua sorella.” Perchè?”, domandò lei offesa.” Perchè non possiamo portarci dietro tre valige piene di cose inutili.”, abbaiò.” Non sono inutili!”, si difese Jessica.” Non ti servono 20 tubetti di mascara! Idiota!”, le rispose. Io sospirai.” Jess. Sono la tua migliore amica ma credo che Daniel abbia ragione, porta un borsone da viaggio e basta.”, suggerii pacificamente.” Uffa! Adesso vado a disfare le valige. E comunque Daniel, non c’è bisogno che ti porti dietro 10 spazzole. I tuoi capelli non sono l’arma per sconfiggere Crono!”, brontolò. Io ridacchiai e poi levai il disturbo dalla casa di Afrodite. Appena ci avevo messo piede mi era venuto mal di testa per colpa di tutto il profumo. All’interno le pareti erano rosse, e c’erano degli specchi enormi. Di fronte ad ogni letto c’era un ripiano con sopra trucchi e cose di quel genere. Inoltre era tutto in perfetto ordine; le riviste di moda e gossip erano disposte perfettamente in ordine di pubblicazione, e i vestiti erano divisi per colore e stagione. “ Testa d’Alghe! Devi dire alla barbie di darsi una mossa. Tra venti minuti partiamo! Volevo dire: partite.”, si corresse Clarisse notando che un figlio di Ermes la fissava sorpreso.” Jessica lo sa già Clarisse. Ci troviamo tra venti minuti con Chirone.”, le spiegai. La figlia di Ares annuì e io bussai alla porta della cabina numero 3. “ Entra Skylar.”, disse Percy. Stava cercando di chiudere una piccola valigia che sembrava volere esplodere da un momento all’altro.” Non è che potresti sederti sopra. Mi sarebbe d’aiuto.”, mi chiese facendo uno sbuffo per lo sforzo.” Ok.”, mi diressi verso il letto e mi misi comoda sopra la valigia. Con un colpo secco Percy riuscì a chiuderla.” Ho vinto, stupida valigia.”, disse parlando con l’oggetto. Scoppiai a ridere e lui scosse la testa.” Prima che la valigia mi risponda; possiamo uscire di qui.”, mormorò. Io ridacchiai ancora e afferrai la mia sacca da viaggio. Poi lo seguii in cortile.” Ragazzi! Chirone ha detto di andare davanti alla casa grande!”, strillò Annabeth dalla sommità della collinetta, indossava un giubbotto invernale e un paio di jeans comodi. Ovviamente teneva stretto anche il suo cappellino da baseball.” Arriviamo!”, urlammo io e il mio gemello in coro. Aiutai Percy a portare la sua valigia. Era pesantissima perchè conteneva anche gli abiti di Clarisse. Quando arrivammo alla casa grande tutto il campo sembrava essere riunito per salutarci. Annabeth era accanto a Clarisse, vidi che con un gesto fulmineo le passava il berretto, e poi venne accanto a noi. Arrivarono anche Jessica e Daniel, spintonandosi e insultandosi a vicenda. Alla fine era riuscito a convincere sua sorella a portare soltanto un borsone.” Ragazzi. Fate moltissima attenzione, che Zeus sia con voi.”, il saluto del centauro fu breve e non troppo cerimonioso; tutti  ragazzi applaudirono; e noi prescelti, più Clarisse; varcammo il confine del campo mezzosangue. Un taxi ci aspettava sulla strada. Era la classica vettura gialla newyorkese, l’uomo al volante ci fece un gesto con la mano, invitandoci a salire. Entrammo tutti nello spazioso abitacolo; e a quel punto; senza farsi notare, Clarisse apparve in tutta la sua mole.” Ce l’abbiamo fatta!”, sussurrò ridendo. E in un attimo di allegria sfrenata diede una pacca sulla schiena al povero Grover; che quasi vomitò l’anima.” New York. Grazie.”, disse Annabeth all’autista passandogli un biglietto da cinquanta. Gli occhi dell’uomo si illuminarono e partì a razzo alla volta di New York City.
 
Dopo circa mezz’ora l’autista ci scaricò di fronte ad un enorme grattacielo. “Dove andremo adesso?”, chiesi a Percy, un tantino preoccupata per il nostro futuro. “ Sull’Olimpo, parleremo con gli Dei. Sono sicuro che ci saranno d’aiuto.”, affermò il mio gemello. Mi sentii pervadere da una scarica di adrenalina. Avrei conosciuto mio padre; e Zeus; e tutti gli altri. Chissà come erano? Magari sembravano dei vecchietti millenari. O forse di ragazzi giovani e forti. Mi guardai attorno; e vidi un ragazzo sui venticinque che mi fissava sorridendo, mi fece cenno di avvicinarmi. Era davvero, davvero carino. Pelle abbronzata, capelli ramati e occhi castani e profondi. Anche Daniel sembrava averlo notato; e lo guardava abbastanza allibito.” Ma quello è Apollo!”, disse facendo voltare tutta la strana compagnia.” Che cosa vorrà?”, chiese Grover spaventato. “ Andiamo a chiederglielo!”, disse Jess cominciando a camminare a passo di marcia. “ Jessica Smith. Sei ancora più carina dell’ultima volta che ti ho vista.”, le sorrise quello che doveva essere il Dio Apollo. Anche se a me sembrava un fotomodello. “ Grazie Divino Apollo. Mi dica, che vuole da noi?”, gli domandò Jessica con voce gelida.” Porto il messaggio da mia sorella...La sorella di Percy vero?”, mi strinse calorosamente la mano, ricambia la stretta ammaliata.” Skylar, Divino Apollo.”, balbettai poco convinta.” Bene. Ora che ci siamo presentati. Che messaggio ci porta Artemide?”, chiese Percy impaziente.” Vuole vedervi. Non lei, una sua cacciatrice.”, rispose il Dio.” Dove?”, porse la domanda Clarisse.” Seguitemi.”, Apollo sorrideva e si incamminò verso il mare. Dietro al grattacielo era tutto deserto; il sole illuminava il mare grigio di New York; le navi solcavano placidamente le onde della baia,e di tanto in tanto emettevano qualche sonoro sbuffo.”Oh, no! Se mi dimentico di nuovo il sole quel bisbetico fulminato mi incenerisce!”, mugugnò il Dio-fotomodello. Un tuono squarciò il silenzio e lui alzò gli occhi al cielo. “Scusa.”, borbottò verso le nuvole. Poi schioccò le dita e con un ruggito una stupenda Ferrari rossa appare accanto a lui. Rimasi sbigottita.” E’ il carro con cui trasporta il sole.”, mi spiegò Daniel, mi venne da ridere alla parola “carro”.” Vi lascio ragazzi. Tra poco la cacciatrice verrà qui.”,saltò in macchina e si mise al volante, poi premette l’acceleratore e spiccò il volo.” Un personaggio eccentrico.”, commentò Annabeth. Grover aprì la bocca, ma si bloccò quando vide che una specie di bolla di elettricità statica si dirigeva verso di lui. La corrente formava una palla, che avvolgeva una sagoma; sembrava una ragazza, planava dolcemente nel cielo e quando si depositò per terra si dissolse; lanciando in giro qualche scintilla.” Talia!?”, gridò Percy. Era bella; alta ed indossava una tunica bianca, gli occhi blu elettrico erano contornati da una linea di matita e i capelli neri le incorniciavano il bel volto.” E’ un piacere rivedervi ragazzi.”, disse. Tutti rimanemmo immobili. 

Come vi sembra? Recensiiiteeee. Baci.
La vostra Rashel.

  
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