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Autore: Kary91    14/08/2011    14 recensioni
[piccolo missing moment Siles/papà Stilinski]
“Beh, la mamma manca anche a me.”
Ammise improvvisamente appoggiando il mento sul tavolo e sospirando con aria stravolta.
“Mi ricordo che quando ero piccolissimo, mi addormentavo praticamente dappertutto. Ero una specie di dormiglione cronico credo. A te e mamma bastava appoggiarmi per un attimo sul divano e quando tornavate a prendermi, puff! Eccomi lì a dormire come un sasso. Chissà come facevo…”
Genere: Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sceriffo Stilinsky, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Look after you.'
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Note iniziali: questa one-shot è un missing moment dell’episodio 1x10 co-captain. L’episodio andrebbe inserito dopo il momento in cui il signor Stilinski ammette che gli manca la moglie e prima che Stiles accorra in aiuto di Scott causando l’incidente ai danni di Peter e mamma di Scott. Buona lettura ^^

Look after you.

When I'm losing my control, the city spins around
You're the only one who knows, you slow it down

Look after you. The Fray

 

“Lo sai mi mancava parlare con te. È come se non ne avessimo mai il tempo…”

“Papà scusa devo fare una telefonata. Torno subito.”

“Dico davvero. Mi manca. E mi manca la tua mamma.”

 

“Che cosa hai detto?”

Episodio 1x10. Co-Captain

 

Quando, dopo aver terminato la telefonata, Stiles si affrettò a raggiungere il padre lo trovò profondamente addormentato; la testa abbandonata sul tavolo e gli occhi serrati.

“Ehi, papà…”

Stiles sussurrò sfiorandogli la spalla con aria apprensiva.

“Papà!”

Ripetè a mezza voce scuotendolo delicatamente.

“Non è il posto più adatto per fare la nanna questo.”

Il signor Stilinski grugnì nel sonno, sistemandosi meglio sui fascicoli che inondavano il tavolino. La mano destra dell’uomo era ancora agganciata al collo della bottiglia.

Stiles tentò di sfilarla alla sua presa, cercando di evitare dei movimenti troppo bruschi. Il padre continuò a dormire, pur opponendo una leggera resistenza quando il figlio provò ad appropriarsi della bottiglia.

“Sei un po’ inquietante quando dormi.”

Commentò a bassa voce il ragazzo prima di prendere posto accanto a lui.

C’era qualcosa di incredibilmente triste e malinconico intrappolato fra i lineamenti stanchi del signor Stilinski e Stiles provò una leggera fitta al cuore nel riconoscerlo improvvisamente così fragile. Così solo.

Sin da bambino, Stiles aveva sempre avuto uno splendido rapporto con il padre. Nonostante gli impegni lavorativi lo tenessero spesso occupato, l’uomo riusciva sempre a ritagliarsi del tempo libero da trascorrere con Stiles per portarlo a pescare oppure  in campeggio. C’erano delle abitudini che avevano preso piega nel loro rapporto sin dalla morte della signora Stilinski e che il piccolo Stiles, un tempo aveva considerato intoccabili.  Come la maratona di film comici il venerdì sera. O la visita al cimitero di domenica.

Crescendo, quelle abitudini erano diventate episodi sempre più saltuari, messe in secondo piano dai vari impegni di uno Stiles ormai adolescente. E la faccenda di Scott e Derek aveva contribuito a ridurre le poche occasioni in cui lui e suo padre avrebbero potuto abbandonarsi a una tranquilla chiacchierata.

“Beh, la mamma manca anche a me.”

Ammise improvvisamente appoggiando il mento sul tavolo e sospirando con aria stravolta.

“Di certo se fosse stata qui questa sera, ti avrebbe infilato un calzino in bocca o qualcosa del genere. Russi da far paura, vecchio mio.”

Aggiunse esibendosi in una smorfia divertita prima di stiracchiarsi in maniera vistosa.

“O magari si sarebbe limitata a metterti qualcosa sulle spalle; tipo una maglia o una coperta. Un po’ come faceva con me, ricordi?”

La voce del ragazzo si incrinò lievemente, ma Stiles continuò a sorridere; gli occhi nocciola velati da una leggera patina di malinconia.

“Mi ricordo che quando ero piccolissimo, mi addormentavo praticamente dappertutto. Ero una specie di dormiglione cronico credo. A te e mamma bastava appoggiarmi per un attimo sul divano e quando tornavate a prendermi, puff! Eccomi lì a dormire come un sasso. Chissà come facevo…”

 Mormorò con un guizzo divertito nello sguardo, prima di sollevarsi lentamente dalla sedia.

“Ad ogni modo, quando capitava che io mi addormentassi, la mamma afferrava la prima maglia che le capitava sottomano e mi ci avvolgeva per benino. Dai, ero così nanerottolo che a volte mi rimaneva scoperta solo la testa.”

Aggiunse con un accenno di risatina sfilandosi la felpa. La adagiò con delicatezza sulle spalle del padre e indugiò per qualche istante prima di sfiorargli una spalla con un misto d’impaccio e tenerezza.

“E una volta assicuratasi che non avrei potuto prendere freddo in alcun modo – che mamma premurosa uh?- si sedeva accanto a me e mi osservava dormire. Ogni singola volta.  Questo lo devi ricordare per forza papà…”

Commentò tornando a sedere, lasciandosi cadere pesantemente sulla sedia.

“Perché sei stato proprio tu a raccontarmelo.”

Aggiunse riprendendo a fissare il padre con aria malinconica, prima di lasciarsi sfuggire uno sbadiglio.

“Lo sai, ci ho pensato molte volte da quando me ne hai parlato e mi sono convinto che… chissà, forse lo sapeva. Per qualche strana ragione aveva già capito che ci avrebbe lasciati soli un giorno e…”

Fu costretto a fermarsi per permettersi di tirare un profondo respiro. Una lacrima scivolò lenta lungo la guancia del ragazzo, ma Stiles la ignorò.

“… Ha continuato a guardarci finché ha potuto. In maniera da non dimenticarsi mai di noi.”

Concluse tornando a osservare il padre che aveva finalmente posto fine al suo russare. Il signor Stilinski aveva ora il capo rivolto in direzione opposta al figlio.

“Anche se, ammettiamolo, è difficile dimenticarsi di uno come me. Il vostro Stiles è una sagoma, vero vecchio mio?”

Si sentì in dovere di aggiungere il ragazzo tirando su con il naso.

In quel momento il cellulare di Stiles squillò improvvisamente e il ragazzo sobbalzò, sollevando di scatto la testa dal tavolo.

“Ma che diavolo…"

Imprecò a denti stretti affrettandosi a frugare tra le varie tasche della camicia.

Scoccò un’occhiata furtiva al padre, ma fortunatamente il signor Stilinski appariva ancora profondamente addormentato: l’alcool e la stanchezza l’avevano steso per bene.

 Stiles impallidì non appena fu in grado di leggere il messaggio appena ricevuto.

“Emergenza Scott.”

Borbottò con aria stanca cacciandosi malamente il telefono in tasca.

“Scusa papà, devo andare.”

Mormorò dandogli un colpetto affettuoso alla spalla e affrettandosi a recuperare le chiavi del furgone.

Quando ormai aveva raggiunto la porta, il ragazzo rivolse un’ultima occhiata indecisa in direzione dell’uomo addormentato.

“Senti, so che ultimamente ti ho creato un bel po’ di problemi…”

Si sentiva un po’ stupido a parlare con qualcuno che non poteva sentirlo, ma in un certo senso, ammettere ad alta voce certi pensieri, lo faceva anche sentire meglio.

“… Ma d’ora in poi cercherò di fare del mio meglio per… sì insomma, per prendermi cura di te. Per la mamma.”

Il telefono riprese a vibrare in maniera fastidiosa. Stiles lo zittì con un pugno male assestato che lo obbligò a massaggiarsi le nocche in preda al dolore.

“Buonanotte papà.”

Mormorò prima di uscire dalla stanza e di sparire, inghiottito dall’oscurità del corridoio.

 

Nota dell’autrice.

Ed ecco qui la Stiles&Papà (che in realtà è più che altro una Stiles e basta *coff coff*) .

Innanzitutto ringrazio infinitamente la Mary (Fiery) per aver avuto la pazienza di leggerla e correggerla [coccole fluttuanti tutte per te].

Che dire? Era da un po’ che sognavo di scrivere su di Stiles e suo padre, e la dolcissima scena della 1x10 sopra citata, non ho potuto esimermi dal farlo;  questi due sono adorabili. Stiles è così genuinamente attaccato a suo padre che  riesce  a commuovermi ogni volta e Stilinski senior è un papà meraviglioso. Si vede come vuole bene al figlio, di come si preoccupi per lui, forse anche nella speranza di riuscire a colmare il vuoto che ha portato la perdita di mamma Stilinski nelle vite di entrambi. E niente, Stiles è un odei personaggi più puri e genuini che abbia mai incontrato in una serie TV. Dietro la facciata da buffone nasconde una sensibilità incredibile che mi fa intenerire ogni volta. E niente, spero che vi sia piaciuta.

Anche in questa shot, così come nelle due precedenti che ho scritto su Stiles, è presente una citazione dei The Fray. Mi sembrava una cosa carina continuare sulla stessa falsa riga delle precedenti e se mi è possibile, lo farò anche per le successive.

Un abbraccio forte a chiunque leggerà (e finalmente non siamo più orfani, ma teen wolf ha una sezione tutta sua <3 Yay!)

 

Laura

   
 
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