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Autore: Fiorels    14/08/2011    28 recensioni
Restarono per molto tempo in silenzio, a guardare il cielo, finché una stella cadente squarciò il cielo, luminosa come una supernova, silenziosa come una farfalla, veloce come un lampo.
Restarono entrambi senza fiato e non parlarono per qualche secondo.
Lui la strinse a sé. “Hai avuto la tua stella, Bella. Esprimi un desiderio”.
Non gli disse che aveva smesso di esprimere desideri tempo fa, perché quella sera ne aveva bisogno.
Non partire, sussurrò a se stessa ma Edward la sentì.
Poggiò il capo contro il suo petto, si strinse a lui e, nascondendo entrambi una lacrima, si addormentarono, abbracciati, perdendosi la pioggia di stelle che cadeva sopra di loro vegliando sui loro sogni.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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bivio

BIVIO


Sguardi su istanti sospesi come le foglie cadute fin qui.
Cosa sarebbe, ora, questa mia vita se avessi scelto così e non così?
Ma corri immobile tra le rapide,
poi ti accorgi che non è stato inutile pensare di vivere così;
del resto è sempre un bivio che ci porta fino a qui.



Isa, ti prego, servi il tavolo 12, non ce la faccio”.
Tanto per cambiare, Lauren non ce la faceva mai impegnata com'era a flirtare con ogni essere che respirasse e avesse una proboscide; Bella accarezzava quel pensiero ogni volta che le toccava fare il lavoro anche per lei e sebbene le risultasse alquanto squallido per qualche secondo provava un brivido di invidia. Per qualche secondo avrebbe voluto essere come lei, spavalda e rapida.
Poi la vedeva strusciarsi come una cagna in calore e ringraziava il cielo di non essere come lei.
Ma in fondo, era poi davvero così sbagliato? Divertirsi un po', anche solo per sfizio.
Aveva venti anni, mai un ragazzo fisso e non sapeva se ne voleva uno o no.
Non sono tipo da ragazzo fisso, si era detta infine dopo mille pensieri. Vedeva le sue amiche con i loro ragazzi e desiderava avere qualcosa del genere, ma non riusciva a immaginarsi in quell'ambito.
Ti amo amore. Sei la mia vita. Non riesco a stare senza di te.
Chissà se era lei ad essere fatta sbagliata o se semplicemente viveva in un mondo che non le apparteneva.
Magari un giorno avrebbe riso del suo cinismo mentre chiamava suo marito solo per dirgli quanto lo amava.
Aveva fatto il grave errore di idealizzare così tanto l'idea dell'amore da non riuscire ad accontentarsi di niente.
Lo troverai quando dovrai trovarlo” le diceva spesso la sua migliore amica ma poi si trovava davanti donne che a quarant'anni erano ancora single e non poteva impedire che un brivido le percorresse la schiena per la paura di fare la stessa fine.
Chissà quante migliori amiche avevano detto loro la stessa cosa eppure si erano trovate zitelle prima di aver compiuto mezzo secolo.
Magari mi andrà meglio, si consolava.
Magari quest'anno sarà diverso, sperava ogni 31 Dicembre a mezzanotte.
Eppure no, era sempre la stessa cosa.
Forse era davvero lei ad essere fatta male, ma cosa poteva farci? Come poteva cambiare se stessa?
Non voleva farlo solo per piacere agli altri ma allora cosa aveva che non andava?
Non era male: magra ma non troppo, snella al punto giusto, capelli castani dello stesso colore cioccolato degli occhi.
Era una ragazza normale, come tante altre. Non aveva nulla di particolare se non una cicatrice sul palmo della mano che nessuno mai notava. Ma in fondo chi avrebbe mai notato un suo particolare se nessuno si interessava mai a lei nel generale?
Bella! Ti prego!”. Lauren, di nuovo.
Bella sbuffò alzando gli occhi al cielo, ma non disse niente. Forse era anche quello a renderla poco interessante: la sua accondiscendenza.
Prese il block-notes, senza replicare, e facendo di meglio per stare in piedi su quegli stupidi pattini a rotelle (strumento di tortura di cui doveva ancora capire l'utilità quando si hanno i piedi su cui poter camminare), si diresse verso il tavolo numero 12.
Trasalì quando si accorse di chi vi era seduto: Jacob Black.
Perfetto, non poteva andare meglio.
Cosa ti porto?” disse fredda evitando di guardarlo negli occhi.
Cosa ne dici di un po' di educazione, magari?” rispose lui notando la sua freddezza.
Lei si spostò i capelli dal viso portandoli dietro l'orecchio e sospirò desiderando solo di uscire presto da quella situazione scomoda e imbarazzante.
Aveva conosciuto Jacob un paio di settimane prima, le aveva fatto una corte quasi spietata per una settimana e alla fine Bella aveva ceduto.
Magari è quello giusto, aveva pensato ricordando il primo buono proposito che si era imposta dall'inizio dell'anno: afferrare ogni occasione.
Peccato che quell'occasione si era rivelata un vero buco nell'acqua. Jacob aveva provato a infilarsi nelle sue mutande la sera della loro prima uscita insieme.
Non che Bella non avesse voglia o fosse vergine, ma non era scema da non capire che quello era il suo solo obiettivo, qualcosa che al momento le avrebbe fatto solo più male.
Okay, era attraente, poteva piacere fisicamente a qualcuno, ne era felice ma.. il resto? Dov'era il resto?
Credo che la cucina ne sia sprovvista. Posso provare a chiedere, se ci tieni”. Uno yogurt scaduto sarebbe stato meno acido ma non poteva proprio farne a meno.
Dai, ce l'hai ancora con me per l'altra sera?”
Jacob era un bel ragazzo, peccato che ragionasse un po' troppo con il pisello e poco con il cervello.
Perché dovrei avercela con te?”
Infatti me lo chiedo anche io. Sono io ad essere andato in bianco..”
Bella strinse il block che aveva in mano e si morse la lingua per non rispondere ulteriormente.
Lascia passare, Bella. Lascia passare. Non dovrai averci più nulla a che fare. Lascia passare.
Si calmò e prendendo un enorme respiro chiese di nuovo cosa volesse ordinare.
Un bicchiere d'acqua, grazie”
Lo guardò storto. “Sei venuto a sederti a un bar solo per un bicchiere d'acqua?”
Il ragazzo sorrise sornione. “E per invitarti fuori”
Cosa?”. Bella credette di aver capito male.
Stasera c'è un falò in spiaggia, sai, per Ferragosto. Pensavo ti andasse di venire..”
Pensavi male” rispose immediata.
Perché? Hai altro da fare?”
Eccome: scrivere, leggere, stare alla larga da tipi come te.
Si!” mentì. Non aveva nulla da fare quella sera, praticamente come ogni sera in cui non aveva il turno al bar.
Sono curioso. Cosa devi fare di tanto importante? Sei sempre chiusa qui o a casa”
Non sono affari tuoi” sbottò lei, infastidita all'ennesima potenza.
Come vuoi” rinunciò lui sorridendo sotto i baffi, ridendo di lei. “Resta pure a casa a fare la maglia..”
Ti porto l'acqua!” ringhiò Bella e gli strappò il menu da mano desiderando di allontanarsi da lui il prima possibile. Peccato che nel compiere i veloci movimenti che avrebbero realizzato il suo scopo inciampò nella sedia dietro di lei. Avrebbe potuto equilibrarsi facilmente se non avesse avuto ai piedi quegli stupidi cosi che attentavano alla vita della gente.
Chiuse gli occhi consapevole che un incontro pavimento-sedere era prossimo. Aspettò e aspettò per diversi secondi ma non accadde nulla. Non si mosse, il suo sedere non si fratturò, nessuno rise.
Solo quando aprì gli occhi capì il perché. Due braccia l'avevano trattenuta fermando la sua caduta, due occhi ora la fissavano sorridenti, un viso era a pochi centimetri dal suo in una posizione più che imbarazzante.
Le mani di Bella erano contro il suo petto, le mani di lui stringevano la sua schiena riuscendo a tenerla in equilibrio.
Devi stare più attenta..” disse il ragazzo continuando a reggerla in quella posizione ancora per un po' prima di rimetterla in piedi. Bella scostò le mani velocemente fingendo di impegnarle per darsi una sistemata.
Si.. scusa.. grazie.. sono.. Sono questi cosi che..”
Attentano alla vita della gente, lo so” sorrise.
E' tutta colpa sua, avrebbe voluto urlare puntando il dito contro Jacob Black ma sapeva che sarebbe stato infantile e inutile nascondere la sua goffaggine e il suo scarso equilibrio.
Bè, la prossima volta stai più attenta” sorrise e le fece un occhiolino prima di superarla e sedersi al tavolo con quelli che dovevano essere i suoi amici.
Bella non ebbe il tempo di elaborare un pensiero prima che la voce di Jacob, ormai irritante oltre misura, la distraesse da quelli che sarebbero stati pensieri decisamente poco casti.
Okay che sperava di incontrare un ragazzo di sani principi ma quello.. quello era decisamente irresistibile.
Tutto bene?” rise Jacob alzandosi per andarle vicino.
Tutto bene? Fosse stato per lui sarei potuta anche finire in un burrone e non avrebbe mosso un dito.
Si, tutto bene.” disse semplicemente evitando di discutere con chi non meritava e si diresse al bancone per prendere l'acqua.
Bella!” Lauren. Altra voce irritante. Possibile che fossero tutte uguali?
No, non lo erano. Ripensò alla voce di quel ragazzo.
Che vuoi?” sbuffò la ragazza, esasperata.
Senti, volevo chiederti un grosso favore. Puoi sostituirmi stasera? Ti giuro che poi faccio due turni doppi ma Mike mi ha appena invitata a una festa e, capisci, non posso mancare!”
Per un secondo fu tentata di accettare, sarebbe stato tutto più facile, sarebbe stata una giustificazione perfetta.
Che hai fatto a Ferragosto?
Niente, purtroppo. Dovevo lavorare.
Ma stavolta era lei a decidere, ed era troppo stanca per continuare a dire di si.
No”. Rispose secca incontrando il sorriso morire sulla labbra della ragazza di fronte a lei.
Come..?”
Ho detto di no. Mi dispiace Lauren. Non posso”
Per favore! So che non hai nulla da fare stasera, non sei mai in giro! Che ti costa?!”
Mi costa un po' di libertà, mi costa un'occasione.
Il turno è tuo e te lo fai tu. Io stasera non posso. Mi dispiace” terminò lei, molto diplomatica anche se dentro stava per scoppiare.
Non ci pensò due volte, consapevole che se lo avesse fatto avrebbe sicuramente cambiato idea.
Afferrò il bicchiere d'acqua per l'idiota poco più in là, glielo sbatté sul tavolo e disse: “Ci sto!”
Cosa?” ora era lui a essere incredulo e a non capire.
Vengo al falò stasera. Dimmi solo dove e quando”
E' complicato spiegarlo..” nasceva sul viso del ragazzo un sorriso che non preannunciava nulla di buono e rendeva chiaro il fatto che avesse frainteso le intenzioni di Bella ma lei non se ne curò. Le parole di Lauren le rimbombavano nelle orecchie e le davano così fastidio che non avrebbe dato a nessuno la soddisfazione di restare a casa la notte del 14 Agosto.
Così disse quelle poche parole che solo fino a un quarto d'ora prima non si sarebbe mai sognata di dire.
Allora passami a prendere tu”
Jacob si illuminò in viso. Oh no.
Alle dieci?”
Perfetto!”
Lo lasciò lì senza dargli la possibilità di replicare e senza guardare ulteriormente il suo viso pieno di falsa speranza.
Gli diede le spalle già maledicendosi per quello che aveva appena fatto.
Sarà una serata terribile, pensò sicura di essersi ormai menata la zappa sui piedi, da sola.
Ma era troppo tardi per tornare indietro e prendere un'altra direzione.
Sfoderando uno dei suoi sorrisi migliori assaporò il gusto della rivincita mentre si toglieva il grembiule e augurava a Lauren una splendida serata.
La mia lo sarà di sicuro” azzardò spavalda mentre invece, dentro di lei, desiderava essere al suo posto. Di nuovo.

Dire che Renee era emozionata più della figlia sarebbe stato un eufemismo.
Più volte aveva cercato di invogliarla ad uscire.
Ma non conosco nessuno, mamma” si lamentava Bella al che la madre rispondeva che non avrebbe mai conosciuto nessuno se fosse stata sempre chiusa in casa, e aveva anche ragione, ma ci aveva già provato, tante volte, ed era sempre rimasta delusa. Triste per mille aspettative che ancora una volta non si erano realizzate.
Avrebbe dovuto smetterla di aspettarsi qualcosa, lo sapeva e continuava a dirselo eppure non riusciva a non farlo. Non riusciva a non sperare che qualcosa cambiasse nella sua vita statica.
Passare il mese di Agosto al mare con i suoi genitori e trovarsi un lavoro era stato un passo non solo verso l'indipendenza, ma anche verso una svolta.
Aveva aperto le porte a qualsiasi cosa volesse entrare ma niente sembrava capace di oltrepassare il cancello del suo cuore, della sua fiducia o di qualunque cosa lei volesse aprire agli altri.
Aveva lasciato entrare Jacob ed era andata male.
A quante persone avrebbe dovuto aprire la porta prima di sapere se ne sarebbe valsa la pena o no?
Certo, avrebbe dovuto rischiare ma il rischio non era esattamente nella sua natura.
Incontrare gente nuova la metteva a disagio, le faceva quasi paura.
Ero uno stress per lei che si sforzava sempre di dire la cosa giusta al momento giusto per poter piacere agli altri e invece sembrava solo peggiorare le cose.
Così finiva per stare semplicemente zitta e ascoltare passivamente le conversazioni degli altri mentre pensieri totalmente diversi le affollavano la mente finendo per estraniarla.
Finiva sempre così, ogni volta, nonostante i suoi sforzi.
Sono fatta così, non posso farci niente..
Certe volte, ripensando a quei ragazzi che non avevano mai saputo niente delle sue cotte, si trovava a chiedersi se qualcuno avesse mai avuto una cotta per lei e non lo avrebbe mai saputo, proprio come lei non aveva avuto il coraggio di farsi avanti.
Altre volte, dopo aver sognato persone con cui aveva scambiato si e no due parole, si chiedeva quante persone si svegliavano la mattina raccontando a qualche amico il loro sogno.
C'eri tu e io.. e poi, non so, è strano ma c'era pure Isabella Swan.. bah..”.
Non posso essere solo io a sognare gente con cui non ho rapporti, pensava sorridendo.
Altre volte ancora si chiedeva se ci fosse qualcuno che parlava di lei, qualcuno che sapeva il suo nome e il suo cognome ma di cui lei ignorava l'esistenza.
La vita è un po' uguale per tutti su queste cose, le persone non sono poi così diverse l'una dall'altra. Ci deve essere qualcosa che le accomuna: sono questi piccoli momenti, questi attimi dispersi che molte volte restano sepolti dentro di noi, momenti che non abbiamo vissuto e che abbiamo visto passare senza afferrarli, senza chiederci il perché..
Eppure a lei sarebbe bastato così poco per stare bene, forse.
C'era sempre il discorso dell'idealizzazione dell'amore di cui si dava la colpa continuamente.
Ma forse era solo perché non aveva trovato quello giusto, forse un giorno avrebbe riso di sé, avrebbe chiamato suo marito solo per dirgli che lo amava, o forse sarebbe davvero finita zitella, o divorziata.. o...
E ritornava sempre agli stessi pensieri che creavano quell'instancabile circolo vizioso attorno a lei.
Lo scopriremo solo vivendo, diceva una canzone.
Si, ma il destino è già scritto per tutti? I bivi e le scelte lo condizionano o sono comunque inclusi in esso?
Se si decide di cambiare strada all'improvviso, quel cambiamento determina una diversa direzione o era semplicemente quella stabilita da sempre?
Era decisamente troppo giovane per arrovellarsi il cervello in quel modo; avrebbe solo dovuto dare tempo al tempo, non lasciarsi condizionare dalle amiche o dai genitori di qualche sua compagna che si erano conosciuti a sedici anni e non si erano più lasciati.
Jacob è quel bel ragazzo con cui sei uscita qualche sera fa, vero? Mi piace, tesoro! Era così garbato..”.
Oh mamma, non penseresti lo stesso se sapessi che dopo nemmeno mezz'ora mi aveva già messo una mano sotto la maglia e una sotto la gonna.
Al pensiero rabbrividì lei stessa, sperando che l'idiota non osasse tante almeno questa volta.
Si trattava solo del tratto in macchina, in fondo. Dopo di che avrebbe benissimo potuto allontanarsi da lui e fare altro. Anche stare sulla spiaggia a guardare le stelle le sarebbe bastato.
Indossò il costume e un vestitino che Renee le aveva comprato qualche giorno prima sperando che la spronasse ad uscire, si truccò ma molto leggermente, preparò una borsa con un asciugamano da mare e aspettò.
Charlie le fece le solite raccomandazioni. “Stai attenta, mi raccomando”. Chissà perché Bella era sicura che quelle ultime parole nascondessero altro e non fossero solo parole di un padre preoccupato che la figlia prendesse troppo freddo.
Bella cercò di non sembrare imbarazzata e di non far capire al padre che non era più vergine da un po'.
La sua prima volta era stata alquanto disastrosa.
Le vergini si aspettano sempre stanze illuminate a lume di candela, tappeti rossi e rose sparse sul letto.. Nessuno fa queste cose e così non si donano a nessuno..” le aveva detto un ragazzo con cui stava uscendo da un mese scarso.
Colpita da quelle parole, credendole vere, si era lasciata andare e aveva finito col preferire cancellare quel ricordo spiacevole e considerarsi ancora vergine. Le faceva decisamente più onore rispetto al descrivere la sua prima volta..
Jacob arrivò in anticipo e la cosa preoccupava Bella non poco.
Che avesse avuto altre intenzioni?
Non poteva saperlo senza salire su quella macchina e non poteva non salirci se voleva rispettare i suoi propositi.
Occasioni. Afferrarle tutte anche se dopo l'esperienza di Jacob aveva un po' frenato la mano; eppure eccola lì, di nuovo con lui e di nuovo in quella macchina.
Si salutarono appena e lui non mancò di farle una serie di complimenti per il suo aspetto, per il vestito, per le sue gambe, ma ormai lei era immune ad ogni sua tattica di corteggiamento spudorato.
Jacob, mettiamo in chiaro una cosa. Non sono venuta per te”
Oh, lo so bene che non sei venuta per me”
Non si lasciò sfuggire il doppio senso e per un secondo fu tentata di scendere dalla macchina ma lui aveva già messo in moto ed era partito.
Arriviamo alla festa e le nostre strade si separano, chiaro?”
Lui rise spavaldo. “Come ti pare. Voglio proprio vedere come farai senza conoscere nessuno..”
Eh già, vorrei vederlo anche io come farò..
Bella non rispose, si chiuse tra le braccia e aspettò. Il tragitto fu più breve del previsto e quando la macchina si fermò pensò che Jacob avesse dimenticato qualcosa ma lui le disse che erano arrivati.
Ed erano a pochi isolati da casa sua!
Credevo avessi detto che era complicato da spiegare!” lo accusò Bella scendendo dalla macchina.
Bè, per me lo è” rispose lui con noncurante.
Bella dovette trattenersi dal dargli un pugno in faccia anche perché era troppo muscoloso e avrebbe finito col farsi del male da sola.
Aaaaah!” si limitò ad urlare sottovoce. “Sei un grande stronzo! Che pensavi di fare venendomi a prendere?”
Sei tu che me lo hai chiesto!”
Perché avevi detto che era difficile spiegarlo!”
E infatti per me lo è!”
Mmmmmh..
Senti, lasciamo stare, okay? Ci separiamo e non ci vediamo, diciamo, per i prossimi 175 anni!”
Lui rise della sua sciocchezza e non fece altro che farla innervosire ancora di più.
E come torni a casa?” rise più forte.
A PIEDI!” urlò lei voltandogli le spalle e camminando a passo svelto verso la festa, cioè verso l'ignoto.
La festa consisteva in realtà in un falò acceso sulla spiaggia, in una serie di tavolini con diversi cibi sopra e uno stereo che pompava musica a tutto volume.
Bella si sentiva spaesata ancora prima di varcare il confine tra il marciapiede e la sabbia ma ormai era lì e non poteva certo tornare indietro. Sarebbe stata, forse, la cosa più sensata da fare ma anche la più vigliacca.
Camminò un po' tra la sabbia, posando la borsa insieme a delle altre, e girando intorno e tra la gente, facendo finta di cercare qualcuno per sentirsi meno sola.
La gente rideva, scherzava, beveva, ballava. Nessuno la conosceva e nessuno voleva conoscerla.
Guardò l'orologio: le 10.21.
Come avrebbe potuto passare una notte intera a un festa che sembrava una di quelle delle confraternite e in mezzo a un mucchio di gente che non conosceva?
Decise di berci su e andò in cerca di un po' di vodka alla pesca, l'unico alcolico che riusciva a mandare giù senza che le venisse subito da vomitare.
Oddio, anche rum e pera non era male.
Trovò la vodka poco dopo e se ne versò un bicchiere intero ma non fece nemmeno in tempo a berlo dato che la folla si era aperta davanti a lei come il mare davanti a Mosè e un tizio a petto nudo e con tanto di pancia ballerina, evidentemente già ubriaco fradicio, aveva iniziato a correre verso di lei chiedendole di ballare.
Baaaallaaaa con meeee teshoroooo”
Bella lo fissò impaurita per un paio di secondi prima di sentirsi strattonata via per un braccio.
Ti va di ballare?”
Riconobbe subito quella voce e un secondo dopo si trovò di nuovo tra le sue braccia. Riconosceva anche quelle. Le cingevano la schiena proprio come quella mattina, così dolci e familiari. Come piacevano a lei..
Le sue mani volarono al petto di lui senza che potesse fermarle e alzò il viso per guardarlo, con coraggio.
Non poté fare a meno di sorridere perché per una volta nella vita era proprio dove voleva essere in quel preciso momento. Non che lo avesse desiderato un secondo prima, ma stare tra le sue braccia era così confortante.
Tutto bene?” la sua voce era ancora melodiosa.
Allora non è solo un ricordo, pensò Bella.
Annuì lieve e un po' imbarazzata ma non distolse lo sguardo dal suo.
E' già la seconda volta che mi salvi oggi. Magari potrei sapere il tuo nome così posso ringraziarti adeguatamente”
Sorrise e avvicinandosi al suo orecchio sussurrò: “Edward. Mi chiamo Edward..”
Bella rabbrividì. Unicamente per la sua voce.
Posso ballare con te un altro po'?”
Annuì senza nemmeno accorgermene.
Non disse altro, non chiese il suo nome e non la lasciò andare. Anzi, strinse le braccia attorno alla sua schiena avvicinando ulteriormente i loro corpi e muovendosi con calma finché il lento finì e ripartì la musica house.
Bè, il tuo aggressore non è più nei paraggi. Direi che sei salva per un po'..”
Bella non avrebbe voluto lasciarlo andare ma sapeva che se avesse urlato di non lasciarla l'avrebbe presa per pazza o roba del genere.
Fischia se hai bisogno, Bella” le sorrise, le fece di nuovo l'occhiolino e sparì tra la folla lasciandola in balia del suo desiderio per lui, del dubbio che le mangiava lo stomaco mentre cercava di capire come potesse conoscere il suo nome.
Bella lo cercò per molto tempo, facendo finta di nulla. Camminava tra la gente bevendo un po' della sua amata vodka sperando che l'aiutasse a scioglierla un po', ma non troppo.
Lo cercò ovunque ma non lo trovò.
Alla fine si allontanò dalla massa e si sedette sulla sabbia poco più in là, fissando le stelle nel cielo.
Non ne erano moltissime, la luce del falò non permetteva al cielo di mostrarle tutte ma c'erano, c'erano sempre, e lei ogni notte restava almeno cinque minuti a fissarle sperando di vederne una cadere.
Non per esprimere un desiderio, aveva smesso di farlo molto tempo fa. Solo per la bellezza di vedere quella scia squarciare il cielo, anche se spesso si trovava a pensare quanto fosse triste che la vita di una stella finisse.
Cosa sarebbe rimasto in cielo quando sarebbero cadute tutte le stelle?
Era la stupida domanda di un'ingenua ragazzina che non sapeva come funzionassero le galassie o gli ammassi di gas che comunemente si chiamano stelle, eppure ci pensava spesso.
E' triste, non trovi? Che le stelle cadano, intendo..”
Non poteva essere. Bella osservò la figura accanto a lei ma l'aveva riconosciuta già dall'ombra.. e poi quella voce era già così familiare che l'avrebbe distinta tra mille. Era davvero un caso perso.
Si, pensavo la stessa cosa” ammise strabuzzandogli occhi. “Ma mi piace vederle cadere.”
Hai avuto fortuna?”
Non fino ad ora” chinò il viso lei, sorridendo, mentre lui le si sedeva accanto.
Non ti piace la festa?” dissero all'unisono e risero.
Non particolarmente” ammise Bella. “A te?”
Non particolarmente” le fece eco lui.
Bella sorrise e spinta anche dall'alcool che subito le dava alla testa approfittò per chiedergli quello che si era domandata per un'ora buona.
Come facevi a sapere il mio nome?”
Lui sorrise, ancora. Aveva il sorriso più dolce del mondo e Bella pensò di stare sognando. Non aveva mai visto un ragazzo sorridere in modo così sincero, così tante volte, senza stancarsi, per tanto tempo.
Ti ho osservata.. per un po'. Ti ho notata..”
Bella strabuzzò gli occhi cercando i suoi per capire se dicesse la verità. L'incontrò. Ed erano sinceri.
Co.. cosa..? Come..? Quando?”
Qualche giorno fa. Ero al bar e tu eri lì, come sempre, a servire ai tavoli. C'erano due ragazzi a un tavolo che si tenevano per mano. Una vecchia bizzoca si è lamentata per quello scambio di effusioni in pubblico, ha chiamato il direttore chiedendo di prendere dei provvedimenti perché quei comportamenti andavano contro quanto Dio aveva stabilito per gli uomini e le donne. Lui non sapeva cosa fare, l'intero locale si era trasformato in un foro aperto al dibattito e i due ragazzi non sapevano come difendersi. A un certo punto tu hai scansato il direttore, ti sei avvicinata alla donna e hai detto..'Parla tanto di Dio e non si rende conto che solo lui può giudicare quello che è giusto o sbagliato! Spero davvero che il suo Dio sia misericordioso con lei più di quanto lo è lei stessa verso questi due ragazzi, altrimenti non vedo come possa salvarla dalle fiamme dell'inferno!'. Lei ci è rimasta di merda!”. Edward iniziò a ridere e Bella non poté fare a meno di unirsi a lui ricordando la faccia sconvolta della cliente.
Non è venuta più da allora” commentò lei.
Lo credo bene! Avrà pensato che fossi l'incarnazione del demonio!” scherzò lui continuando a sorridere.
Mi sarei fatta licenziare piuttosto che sopportare quei ragionamenti..”. Ora lei era più seria. Ricordava bene quell'episodio, uno dei pochi ma così importante da non essersi potuta fermare dal mettersi in mezzo.
Lo so, ho capito com'eri in quel momento e ho pensato che volevo conoscerti.”
Bella si immobilizzò, credendo di aver capito male, credendo di non aver capito per nulla.
Davvero..?”
Sì. Sono venuto al bar ogni giorno, ma non ti ho seguita o roba del genere. Mi piaceva solo osservarti un po'.. Per capire com'eri. Niente di più”
Già, niente di più.
Oh.. e che hai scoperto?”
Bè, che non sai pattinare, che devi imparare a dire di no qualche volta di più, che ti mordi le labbra quando sei nervosa..” alzò una mano verso il suo viso e tirò verso il basso il suo mento così che il suo labbro inferiore fosse libero dai denti che la stavano torturando. Bella arrossì.
..e che hai un ex-ragazzo un po' invadente..”
Cosa? Quale ex-ragazzo?”
Quell'energumeno che viene al bar ogni giorno e ordina un bicchiere d'acqua”
Jacob?! Lui non è il mio ex-ragazzo. Cioè.. siamo usciti insieme una volta ma.. non è andata tanto bene. Anzi, non è andata per niente..” sorrise perché d'un tratto il ricordo non la infastidiva più così tanto. Non era minimamente importante.
Capisco” disse lui senza aggiungere altro. Bella avrebbe voluto chiedergli come mai voleva saperlo ma rimase in silenzio cercando di raggruppare e mettere insieme tutti i pezzi di quel piccolo puzzle.
Parlarono per un po', forse anche un paio d'ore, il tempo sembrò volare per entrambi. Parlarono del più e del meno ma Bella era previdente e non mancò di chiedergli dove vivesse.
Era fatta così, pensava sempre a lungo termine e dopo aver scoperto che lui era della Florida e si trovava in California solo per le vacanze estive, perse ogni speranza che potesse esserci qualcosa tra di loro. Non avrebbe mai sopportato una relazione a distanza ma inutile pensarci visto che ancora una volta era partita con film mentali che non sarebbero mai stati girati, soprattutto visto che lui sarebbe partito il giorno dopo.
Tra poco ci saranno i fuochi d'artificio. Vuoi che me ne vado?” disse lui dopo qualche minuto di silenzio.
No!” quasi urlò lei. “Perché?”
Sembri il tipo a cui piace vedere i fuochi da sola..”
Ed era vero. Era proprio così. Era come per le stelle cadenti; le piaceva vederle da sola ma quella sera non si erano mostrate quindi era evidente che le cose stavano prendendo una piega diversa.
No.. cioè sì.. mi piace vederli da sola ma.. non mi dai fastidio.. Mi farebbe piacere vederli con te.. A meno che tu non voglia.. non abbia qualcuno con cui..”
Resto” fu semplice e diretto come uno dei tanti sorrisi che le rivolse.
Guardarono i fuochi insieme, osservarono quelle strisce di luce luminose spargersi nel cielo così forti da sembrare di andargli addosso. Un paio di volte Bella ebbe davvero l'impressione che non si sarebbero spenti prima di arrivare al suolo e saltò sul posto mentre Edward rideva.
L'ultimo fuoco fu un cuore che racchiuse perfettamente i loro visi.
Che belli!” commentò Bella, estasiata, ma quando si voltò per vedere Edward capì subito che lui la stava fissando già da tanto.
Si perse nei suoi occhi, scuri a causa del buio, ma così profondi da catturarla completamente.
Era incatenata da quello sguardo e dai lievi movimenti che compiva verso di lei, lenti e cadenzati.
Si avvicinò a due centimetri dal suo viso, poi a uno.
Bella chiuse gli occhi e schiuse le labbra in attesa che incontrassero le sue ma..
PALLAAAAAAAAAAAA!” un urlo arrivò da lontano e automaticamente lei chinò il capo mentre Edward, pronto di riflessi, afferrò la palla e la lanciò verso i ragazzi a qualche metro più in là.
Bella alzò il capo, incredula di aver appena vissuto una delle tipiche situazioni da film, quando i due protagonisti sono così vicini da lasciarti col fiato sospeso ma a un passo dal bacio ecco che accade qualcosa che li blocca inevitabilmente.
E' destino, pensò sconsolata ma non lo diede a vedere.
E siamo a tre. Quante volte ancora hai intenzione di salvarmi in una giornata?”
Tutte le volte che sarà necessario” rise lui alzandosi in un baleno e afferrando la sua mano per alzare anche lei.
Che fai?”
Andiamo a fare il bagno!”
Cosa?! Edward, no!”
Non hai il costume?”
Si, ce l'ho, ma fa freddo!”
E allora?”
E allora fa freddo!” ripetè lei come se non avesse altri motivi, e infatti non ne aveva perché in quel momento avrebbe davvero voluto entrare nell'acqua insieme a lui.
E dai! Posso riscaldarti io, se vuoi..”
Bella arrossì di botto. Eccome se voleva. In qualsiasi altra occasione avrebbe odiato tale sfacciataggine, avrebbe odiato se fosse stato Jacob a dire una cosa simile ma Edward era diverso.
Non era sfacciataggine, non erano tentativi di circuirla; era semplice preoccupazione.
Bella lo fissò per qualche secondo e senza pensarci oltre si morse le labbra e si sfilò il vestito con un solo movimento, restando in bikini davanti a lui che non poté fare a meno di ammirare.
Cosa?” chiese lei spavalda, sapendo benissimo perché lui aveva quello sguardo ebete e rapito sul volto.
Sei.. sei..”
Sono?”
Sei molto bella.. Voglio dire.. Sei bella anche vestita ma.. hai davvero un bel fisico..”
Bella sorrise. “Grazie. Tu hai intenzione di entrare in acqua con i jeans?”
D'un tratto le sembrava molto più facile e meno imbarazzante parlare con lui, come se si conoscessero da tempo e non da poche ore.
Lui sorrise e senza indugiare si sfilò i jeans e la maglietta restando in boxer.
Fu la volta di Bella ammirare.. e lui non se lo lasciò sfuggire.
Non sei poi così timida come vuoi far credere, sai?”
Bella cercò di nascondere un sorriso. “Andiamo?” disse semplicemente e si avviò in acqua.
Si bloccò appena un solo dito del suo piede toccò l'acqua.
Cazzo, è gelata! Ci verrà qualcosa!”
Non si accorse dei movimenti di Edward che in un secondo la prese in braccio.
E' fredda solo se ci pensi troppo!” urlò ridendo e buttandosi in acqua con lei in braccio.
Inutile dire che le urla di Bella risuonarono per tutta la spiaggia ma lui l'avvicinò e le tappò la bocca con le labbra.
Un bacio inaspettato che si sciolse pian piano in una dolcezza quasi unica.
Bella spalancò gli occhi ma presto si lasciò andare assaporando le sue labbra e lasciando che la sua lingua scivolasse dentro la sua bocca e giocasse con la sua.
Le mani di lei si aggrapparono alla sua schiena, le mani di lui volarono dietro il suo collo e tra i suoi capelli mentre il bacio aumentava di intensità.
Era impossibile fermarsi. Le loro gambe si cercavano sotto l'acqua che divenne ben presto calda. Quando riuscì a darsi una spinta Bella si aggrappò alla sua vita cingendogli le gambe intorno e facendo scontrare i loro bacini, aumentando il reciproco desiderio e la voglia che avevano del corpo dell'altro.
Bella ansimò, Edward ansimò. Entrambi gemevano solo per le carezze che si regalavano sotto l'acqua, entrambi nascondevano il viso nel collo dell'altro per poi tornare a baciarsi con più passione di prima.
Le lingue si rincorrevano, le mani di Edward volavano sul suo corpo esplorandolo a fondo, scavando tra le sue fessure e le colline dei seni.
Bella gemette di piacere mentre lui la guardava.
Bella..” non riusciva più a trattenersi.
Si..?”
Vuoi..?”
Si, ti prego..”
Cosa stava dicendo? Come poteva lasciarsi andare così con lui che conosceva da poche ore mentre non aveva permesso a Jacob di andare oltre qualche tocco qua e là?
Era diverso, stavolta era diverso, ripeteva e sebbene sapesse che sarebbe rimasta scottata, non se ne curò.
Si aggrappò ancora di più alla sua schiena mentre lui faceva scendere la parte inferiore dei loro costumi ed entrò in lei, accompagnato dall'acqua e dal piacere di Bella che rese tutto più dolce.
Nessun dolore, nessun fastidio. Fu piacere quasi immediato mentre lui si muoveva piano dentro di lei, poi più veloce, poi più piano finché non fu lei a stabilire il ritmo.
Non avrebbe mai pensato che la sua prima vera volta potesse essere in acqua eppure.. eppure stava accadendo e si lasciò andare completamente ai tocchi di Edward che la facevano impazzire e non facevano che aumentare il desiderio e le spinte che lei stessa cercava e procurava.
Raggiunse l'apice del piacere prima di lui che uscì al momento opportuno.
Bella si strinse a lui, continuando a cingere corpo e spalle. Lui la sorreggeva con le mani dietro la sua schiena.
Alzarono il viso e si fissarono per qualche secondo, incapaci di dire qualsiasi cosa. Sorrisero semplicemente.
Quando uscirono dall'acqua erano mano nella mano, presero le prima due asciugamani che trovarono e si avvicinarono al fuoco per riscaldarsi. Bevvero qualcosa ma non riuscivano a staccare gli occhi l'uno dall'altra. Fosse stato per loro avrebbero fatto l'amore ancora e ancora..
Ma Bella stava quasi già soffrendo. Aveva fatto esattamente quello che non avrebbe dovuto fare e ne stava già pagando le conseguenze.
Cercò di avvicinarsi quanto più possibile al fuoco per lasciare che anche i suoi pensieri si riscaldassero o che bruciassero completamente, almeno per quella notte, ma fu inutile.
Tutto bene?” Edward aprì la sua asciugamano e da dietro l'abbracciò, stringendo le braccia attorno a lei e lasciando un bacio sulla sua spalla nuda.
Bella avrebbe voluto dire di no, avrebbe voluto mandarlo via, ma non ci riuscì. Annuì sorridendo, si voltò per baciarlo e, consapevole di farsi ancora del male, lasciò che lui scaldasse i suoi pensieri.
Quando presero calore e furono asciutti si vestirono di nuovo e si stesero in disparte.
Ancora una volta Bella avrebbe voluto correre via e lasciarsi tutto alle spalle già da quel momento ma lui le porse una mano chiedendo la sua e non poté rifiutare.
Cos'è questa?”disse lui notando un piccolo sfregio sul palmo della sua mano.
Doveva solo notare la sua cicatrice per rendere tutto ancora più perfetto e insopportabilmente doloroso.
Sono caduta qualche anno fa”
Come?” sorrise già mentre lei non sapeva se rispondere o meno.
Perché? Perché sapere altre cose della sua vita se l'indomani sarebbe dovuto partire?
Non si sarebbero mai più visti.
Ero nel parcheggio del cinema, tutta emozionata perché usciva un film che aspettavo da tanto; ma era piovuto poco prima e sono scivolata su una grata bagnata. L'incontro col terreno non è stato tra i più piacevoli”
Edward rise sommesso ma divertito e lei non poté non unirsi a lui finché le posò un bacio tra i capelli e rabbrividì.
Restarono per molto tempo in silenzio, a guardare il cielo, finché una stella cadente squarciò il cielo, luminosa come una supernova, silenziosa come una farfalla, veloce come un lampo.
Restarono entrambi senza fiato e non parlarono per qualche secondo.
Lui la strinse a sé. “Hai avuto la tua stella, Bella. Esprimi un desiderio”.
Non gli disse che aveva smesso di esprimere desideri tempo fa, perché quella sera ne aveva bisogno.
Non partire, sussurrò a se stessa ma Edward la sentì.
Poggiò il capo contro il suo petto, si strinse a lui e, nascondendo entrambi una lacrima, si addormentarono, abbracciati, perdendosi la pioggia di stelle che cadeva sopra di loro vegliando sui loro sogni.


La piccola veranda bianca è al buio, le lucciole sono l'unica fonte di luce intorno e la brezza marina giunge fin lì scompigliando i capelli di Bella che, lasciandosi cullare dal dondolo, stringe tra le braccia la sua bambina di quattro anni.
Mamma, mi lacconti una favola? Una nuova pelò.. una che non hai mai laccontato”. Le ha chiesto Renesmee poco fa e ora, mentre aspetta che chiude gli occhi, è lei a ripercorrere le strade della sua vita.
Le scelte e i bivi che l'anno condotta fin lì. Tutta la vita è fatta di scelte e di bivi ma non sai mai quali sono quelli che te la cambiano per sempre.
Cosa sarebbe successo se non fosse mai andata a quella festa? Cosa sarebbe successo se non avesse conosciuto Jacob che l'aveva invitata? Cosa sarebbe successo se Lauren non fosse stata così sfacciata da farla innervosire con i suoi modi? Cosa sarebbe successo se quella vecchia bizzoca avesse deciso di prendere il caffè a casa invece che al bar quel pomeriggio? E se quei due ragazzi avessero preferito un pub? E se non avesse cercato lavoro al bar?
Cosa sarebbe ora quella sua vita se avesse scelto così e non così?
Bella ripensa spesso a quella notte, ripensa alle lacrime silenziose; spesso vorrebbe chiedere a Edward se anche lui ha pianto quella notte ma preferisce credere di si, non le occorre saperlo.
Bella ripensa spesso alla mattina dopo, all'ultimo saluto, l'ultimo bacio prima di salutarsi.
E ripensa alla sua sorpresa quando l'ha visto entrare al bar e dire: “Non parto più”. Le era caduto il vassoio di mano, non era riuscita a credere che fosse lì finché lui si era avvicinato e l'aveva abbracciata sussurrandole: “Voglio provarci.. voglio provarci davvero..”
E ripensa agli anni passati lontani, ai biglietti aerei comprati per la Florida e per la California in attesa che entrambi si laureassero.
Alle estati consumate a fare l'amore, un mese intero insieme, solo a fare l'amore e a dirsi che ce l'avrebbero fatta.
Ripensa al suo primo Ti amo.
Sei la mia vita.
Non riesco a stare senza di te.
Ripensa al dolore, ai momenti difficili quando avrebbe voluto lasciar perdere tutto, quando anche la gelosia per una compagna di corso la metteva in crisi.
Ripensa ai regali di compleanno, alle telefonate chilometriche, alle visite a sorpresa.
Ripensa al viaggio in Messico per la sua laurea, ai delfini, ai ricordi.
Ripensa ai bagni al chiaro di luna, alle mille stelle cadenti viste insieme, ai sogni.
Ripensa al caffè alle sei di mattina, alle albe e ai tramonti, ai silenzi.
Ripensa alle lenzuola pulite, agli abiti da sposa, al suo .
Ripensa alla casa in cui vivono, in riva al mare, dove si sono conosciuti.
Ripensa al momento in cui gli ha detto di aspettare un bambino, al suo viso quando hanno scoperto che era una bambina, ai suoi occhi luminosi la prima volta che l'ha presa in braccio sussurrando il suo nome.
Ripensa agli attimi dispersi, quelli mai vissuti, quelli paralleli alla sua vita.
Ripensa ai brividi, alle poesie, agli sguardi su istanti sospesi.
Bella ha trenta anni. La sua vita ha preso la sua direzione ma lei guarda sempre indietro sorridendo. Ripensa alla sua vita e sorride..
Vede la sua piccola ormai addormentata, vede Edward in lei e ride.
Hey, che hai da ridere?”
Edward spunta dalla porta con uno straccio in mano, segno evidente che ha lavato i piatti della cena.
Niente..” lei scuote il capo ma non riesce a smettere di sorridere. Lui si avvicina e si siede accanto a lei.
Si è addormentata”.
Si..”
Che ti sei inventata stavolta?”
Niente. Non ho inventato niente. Le ho raccontato di come ci siamo conosciuti..”
Davvero?”
Si”
Voglio sperare che tu abbia saltato qualche parte..” le bacia il collo facendole il solletico.
Certo, per chi mi hai preso!?”
Bene, perché non voglio che mia figlia prenda esempio dalla mamma e si lasci andare al primo ragazzo che incontra sulla spiaggia..”
Non mi sembra che tu abbia nulla di cui lamentarti visto come sono andate le cose”
Edward sorride, divertito e compiaciuto. “No, infatti no.”
Poggia una mano sulla sua guancia voltandole il viso e la bacia.
Cosa sarei senza di te, ora?” sussurra sulle sue labbra dando voce, ancora una volta, ai pensieri di Bella.
Sì, ogni vita è fatta di scelte. Ogni momento c'è stato un bivio da scegliere, destino che mi ha portato via o accanto a te.
Del resto è sempre un bivio che ci porta fino a qui.
La metto a letto” Edward prende la piccola dalle braccia di Bella, e la bacia felice di quanto somigli alla madre.
La sistema comoda tra le sue braccia e sta per entrare in casa quando Bella lo chiama.
Si?”
Lei lo guarda. “Niente, volevo solo dirti che ti amo..”
Non se lo dicono spesso perché è una cosa così profonda da non volerla alleggerire del suo significato.
Quando dici spesso ti amo finisci per abituarti a sentirlo dire; quando lo dici una volta ogni tanto finisci per sorridere perché sai che è davvero sentito, sai che è detto col cuore e non perché ormai è diventato un modo per salutarsi.
Sorridono entrambi. Lui perché ha sua figlia tra le braccia, una casa al mare e una moglie che gli ha appena detto che lo ama; lei perché ha appena chiamato suo marito solo per dirgli quanto lo ama.
Che sciocca che ero, pensa tra sé e sé, e sorride.


Note:

Bè, il mio falò sulla spiaggia è saltato stasera ç_ç Spero che a voi vada meglio e che non stiate leggendo questa shot; vorrà dire che avete di meglio da fare XD
Comunque non era per niente programmata. Stavo lavando i piatti, dopo aver saputo che la mia serata era saltata, e mi è venuta in mente questa shot, e ho approfittato del pomeriggio per scriverla.
Mentirei se dicessi che c'è poco di me in questa Bella. Anzi, c'è moooolto di me in lei. Molte delle mie idee e delle mie speranze. Tutti possono averle, no? lol
Senza contare che la sua cicatrice sul palmo della mano è proprio presa da una mia disavventura. In pratica mi è successo quello che ho scritto; indovinate che film era? XD hahahaha Vi do un indizio.. era il 21 Novembre 2008 u.u
Ho ancora la cicatrice, ovviamente haha Avrò Twilight marchiato a vita sulla pelle haha.
Ad ogni modo voglio dedicare queste righe a tutte coloro che devono ancora trovare la persona giusta; soprattutto alla mia amica Leti che sta passando un periodo un pò giù.
Ti voglio bene, tesoro! Non demoralizzarti please :(
Grazie mille a Bet (u__u) per aver fatto da cavia, ancora una volta XD haha love you Will *-*
E grazie a chi leggerà e/o lascerà un commento! *-*
Un bacio.
Fio


PS: Ho preso ispirazione da un'unica canzone. "Bivio" di Stefano Centomo. La adoro. Non rispecchia totalmente questa shot ma boh XD mi ha ispirato lo stesso haha


   
 
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