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Autore: juls juliet    15/08/2011    0 recensioni
Un Condominio nella Grande Mela, con diversi inquilini: Maghi ex-studenti di Hogwarts, motociclisti, rockstar, giovani geni e vecchi spioni. Vediamo le loro reazioni all'arrivo di tre nuove inquiline, mezzelfe, vampire o demoni, che vanno ad aggiungersi a questo circo sulla Quinta.
Molti pairing, che cambieranno nel corso della storia. Sono presenti anche altri personaggi ispirati ad altri programmi tv, libri o alla realta'. e' la prima storia che scrivo e voglio ringraziare mia nonna LaCapra e mia sorella L'Opossum per ispirazione e aiuto
Genere: Commedia, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Il trio protagonista, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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“quindi per passare ad argomenti piu’ leggeri, avevo o non avevo ragione riguardo alla fauna maschile del condominio?” feci notare loro.

“Tutti maghi” mi informo’ con faccia discgustata Artemis

“Io invece non sono cosi’ schizzinosa, e ti diro’ che mi sarei iscritta ad Hogwarts mi avessero mostrato qualche foto dall’annuario” rispose Alessandra, con sguardo malizioso. Alla faccia di Artemis non potemmo che ridere tutti quanti.

“Non ti preoccupare cara, che un qualche succhiasangue te lo trovo di sicuro” le sorrisi io, prendendola in giro. Artemis fece un’altra smorfia al mio soprannome. Era risaputo pero’ che tra di noi ci chiamavano affettuasamente con gli insulti piu’ fantasiosi. Succhisangue. Parassita. Fiammetta. Mezzosangue. Fricchettona. E si va avanti, con una lista che viene aggiornata piuttosto spesso. In quel momento fummo pero’ interrotte dai nostri discorsi dall’arrivo di Berry. O dovrei dire Mirtillo Woodstock, visto che quello era il nome con cui era stata battezzato il mio animaletto domestico di cui vi avevo precedentemente accennato. Berry, appena atterrato sottoforma di gufo, si era prontamente trasformato in un gatto e, balzatomi in braccio, si era accocolato stanco dal lungo viaggio. Artemis se ne teneva a distanza : era noto che da vampira, non era molto aperta alla magia e ai suoi essere come Berry. Nel tentativo di distrarla riportai l’argomento sulla nostra gossipara, incuriosita da questo misterioso personaggio di cui mi avevano dato solo brevi accenni. Chiamatemi masochista.

“Ma come e’ che questa Gossip Girl ti conosce, quindi?” mi rivolsi alla mia coinquilina

“Guarda tutto perche’ in una delle mie visite precedenti avevo conosciuto una certa ereditiera di qui, Serena, che ne era vittima. All’inizio venivo solo nominata casualmente perche’ ero in giro con lei, ma poi ho partecipato ad un party o due con Hermione e il suo magico Trio e loro sono nella top ten delle vittime della malefica” mi spiego’ lei, con voce leggermente irritata.

“Mi sorprende che non abbia ancora iniziato a parlare di te, invece” mi disse Alessandra. “voglio dire, fra tutto il casino che hai combinato prima con il nostro caro Ryan, poi Dylan e quell’altro londinese di questo inverno”. Si riferiva, ovviamente alle mie precedenti relazioni che non erano state completamente private.

“si spera che non mi scopra ancora per un po’, mi piace potermi godermi la calma di questi giorni. Sentite io ora andrei a letto,il jet lag si fa ancora sentire un pochino” mi giustificai io, alzandomi con Berry tra le mie braccia, che ormai faceva tranquillo le fusa.

“Certo, continua a scappare da questi argomenti. Guarda che orima o poi dovrai maturare!” mi rimprovero’ Alessandra, prendendomi in giro.

“Disse quella che ancora non aveva il coraggio di affrontare da sola il suo suddito”

“Hey, io ne sono perfettamente in grado ... solo perche’ non mi piaccia averlo intorno non significa che non abbia il coraggio di parlarci o cose del genere” mi rispose lei indignata, tra le risate di Ryan e Artemis.

“Certo, certo, Fiammetta. Buonanotte Ryan. Artemis, vedi di non far alcuna strage appena arrivata” dissi ghignando e mi avviai verso la porta. Sentii’ un chiaro e distinto “vaffanculo” provenire alle mie spalle dalla direzione di Alessandra, cui risposi semplicemente alzando un braccio in aria e salutandola senza voltarmi.

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Il mattino dopo mi alzai un tantino piu’ tardi di quando avevo premeditato. Trovai Berry al piano inferiore, mezzo addormentato sulla poltrona in sala, mentre io cercavo qualcosa con cui fare colazione. Bisognava assolutamente andare a fare un po’ di spesa, anche perche’ non potevo certo aspettare che Artemis prendesse in mano la situazione. E a proposito delle mie coinquiline, nessuna delle due era in casa. Sapevo che si erano di sicuro alzate prima di me, o forse non erano proprio andate a dormire visto che non necessitavano di troppe ore di sonno, se non addiritura nessuna, ma non vi era alcuna traccia delle due. Mentre mi preparavo ad uscire controllai il mio cellulare e solo allora notai un paio di messaggi di Alessandra:

SVEGLIA !!!!!! E’ ora di svegliarsi !!!!!- diceva uno
Muoviti dormigliona, ci si annoia qui in cucina senza nessuno da sfottere !!!!-recitava il successivo
Lalalalalala, noi siamo dai maghetti- mi informava l’ultimo

Fortuna che avevo la modalita’ silenziosa, o non avrei certo avuto la possibilita’ di dormire fino a tardi. Afferrai la borsa al volo e scesi al sesto piano, per andare ad avvertirle dei miei piani. E detto tra noi anche a dare una controllina che fossero tutti vivi. Bussai alla porta ed Hermione Granger mi apri’.
“Alla buon’ora, bella addormentata nel bosco” mi prese in giro prontamente una voce proveniente dal salotto. Segui’ Hermione che mi fece strada. Davanti a me si trovavano Blaise, Draco e Theo sdraiati comdamente su un divanetto. Su di un altro potevo vedere i gemelli Weasley, Harry e Ron.

“Ehila’, guarda chi si vede, la fricchettona” mi saluto’ la voce di Artemis dalla cucina, mentre io alzavo gli occhi al cielo. Subito mi raggiunse con Alessandra e si accomodarono su di un terzo divanetto.

“Spiritose come sempre gia’ di prima mattina, vedo..” commentai leggermente inacidita.

“Da quando e’ che siete in piedi?” “Da quattro ore. O anche piu’ nel caso della nostra Greca qui” mi rispose Alessandra, accenando alla nostra amica.

“Non e’ colpa mia se non tutti noi umani ce la caviamo con cosi’ poche ore di sonno” dissi calcando esageratamente alla parola umani, lanciando occhiate in loro direzione. “E poi il jet lag stanca” dissi io per giustificarmi.

“Adesso si chiama cosi e’? Jet Lag? Chissa’ se un certo altro vicino soffre del tuo stesso jet lag ...” mi disse Ron Weasley, ammicandomi e ricevendo allo stesso tempo uno scappellotto da Hermione, che si era portata alle sue spalle. Ma a che c... si riferiva il tizio?!? Decisi di non indagare i misteri della sua contorta mentalita’ di prima mattina e ignorai il suo commento.

“Io spero che il rompere le palle alle 7.30 del mattino ai vicini di casa non divenga un’abitudine quotidiana” disse Draco Malfoy, con una tazza di quello che sembrava caffe’ fumante in mano e un’evidente aria piu’ che irritata a questa incursione mattutina.

“Non ti preoccupare che la faccio breve, sono solo passata a chiedere alla mie conquiline se hanno qualche particolare richiesta: vado a fare la spesa” “Carne, molta carne: sai quanto mi piaccia” mi rispose Artemis. Io impalldii’. Non si aspettava certo che io andassi ad ... uccidere? Ma aveva perso la testa?!? Che le avevano dato da bere questi maghi?

“Un paio di belle bistecche, si intende” mi tranquillizzo’ lei, ridendo insieme ad Alessandra alla mia piu’ che evidente reazione di terrore.

“E magari qualcosa per un aperitivo per inaugurare il nostro nuovo appartamento, come mi suggeriva Ginny prima” aggiunse Alessandra.

“Perche’ non fate una grigliata sulla terrazza? La griglia c’e’ gia’, l’ha portata Brad. Voi dovete solo procurarvi un paio di divanetti e sedie ...” propose allora Ginny, alquanto entusiasta. Mi illuminai subito all’idea. Come avevo fatto a non pensarci prima? Era un progetto favoloso, dovevo assolutamente chiamare Ryan per organizzare il tutto. Nel frattempo Artemis e Alessandra si guardavano preoccupate, dando rapide occhiate al mio volto e leggendomi in faccia i chiari sintomi da mania organizzativo-compulsiva.

“Grazie Ginny, ora si’ che siamo nella merda. Hai idea di cosa significhi scatenare questa qui?” disse Artemis, con un cenno nella mia direzione.

“Sopratutto se conti che sicuramente si aggiungera’ all’organizzazione il suo caro Ryan” disse Alessandra con voce insofferente, facendo nascere altre occhiate tra i maghetti al nome di Ryan.

“Non mi sembrava vi stesse lamentando troppo quando la sottoscritta si faceva in quattro per dirigere i lavori, o per sistemare i mobili” ricordai loro sarcastica.  “in ogni caso, io vado a fare la spesa e poi resto fuori a pranzo con i miei” dissi loro, e feci per andarmene.

“I tuoi sono di New York?” mi chiese questa volta Blaise Zabini sorpreso, che sembrava essersi ripreso momentaneamente dal letargo in cui si trovava quando ero entrata.

“No, sono in Italia, ma mi smateriallizzo la’ e gia’ che ci sono faccio la spesa” gli spiegai’ rapida, e quindi tra le occhiate un tantino scioccate li salutai e andai in garage per smateriallizarmi.

5 minuti dopo stavo aprendo la porta della magione toscana dove sapevo si trovavano i miei in mia attesa.

“Hello? C’e’ nessuno? Io sono a casa” gridai ai quattro venti, sperando che qualcuno mi avrebbe notato.

“Alice?” disse un voce sorpresa proveniente dala cucina. La seguii’ e trovai un ragazzo alto 1.80 m, capelli mossi e non troppo corti, e due occhi verdi incredibili che mi fissavano sorpresi. Subito Davide mi corse incontro e mi stritolo’, da fratello maggiore quale era per me.

“Non ti aspettavamo di certo oggi, che sorpresa!”

“Sono piu’ sicura di avervelo detto, ma neanche piu’ di tanto in fin dei conti. Devo ritenermi fortunata ad avere trovato almeno te in casa?” chiesi con voce indagatoria

“No, Antonio, sfortunatamente, e’ qui e Francisco e’ a fare jogging. Gli altri sono non ricordo bene dove, ma dovrebbero tornare a momenti, adesso vedo di chiamarli” mi rispose lui, alzando gli occhi al cielo al nome di Antonio

“Quanto volte dovro’ chiedere a te e Antonio di smetterla di comportarvi cosi’? Siete la mia famiglia, gradirei provaste ad andare d’accordo” gli dissi, leggermente arrabiata e minacciandolo con lo sguardo.

“Mi ha chiamato qualcuno? Alice !!” disse Toni, che proprio in quel momento era comparso dal corridoio dietro l’angolo. Sentii mormorare qualcosa riguardante un solito egocentrico, ma decisi di ignorare qualsiasi frecciatina di Davide, e Toni evidentemente decise di fare lo stesso visto che non rispose niente.

“Sei qui per richiedere l’aiuto dei tuoi fratelloni con il trasloco?” mi chiese lo spagnolo

“Veramente e’ gia’ tutto fatto” gli risposi evitando di guardarli negli occhi: sapevo ci tenevano un pochino ad aiutarmi e si sarebbero offesi un po’. Quando avevo annunciato che mi sarei trasferita nella Grande Mela tutti avevano sopravvalutato la cosa, a mio parere; non era infatti la prima volta che andavo a vivere da sola, e anzi questa volta avevo anche delle coinquiline, ma a quanto pare i miei parenti avevano deciso di tralasciare questi particolari. Fortunatamente, o forse no, in quel momento entro’ Paco e mi abbraccio’ stretto appena mi riconobbe, attirando subito l’attenzione dei miei due fratelli.

“Paco, per favore. Mi sei mancato anche tu, ma emani un odorino non certo piacevole” gli dissi io, alludendo alla sua canottiera fresca di una corsa di minimo un’oretta, conoscendolo. Alle mie spalle Davide sghignazzava.

“Amor de mi vida, sei tornata da me” disse lui scherzando, e abbassando vistosamente la sua mano sulla mia schiena. Io la riportai ad un altezza accettabile, e ridendo lo allontanai. Alle mie spalle, invece, Davide ora non se la rideva piu’, anzi fissava in cagnesco Paco. Toni, d’altra parte, mi si avvicno’ e mi pose il braccio intorno alle spalle, come a rimarcare un certo confine che non andava sorpassato; vi avevo detto che questi due ragazzi tendevano ad essere un tantino, ma diciamo anche troppo, iperprotettivi con me, e mi consideravano ancora la loro sorellina?

“Ragazzi, io devo andare a fare la spesa, che non posso continuare a sopravvivere di take-away e aperitivi. Se mi accompagnate vi posso aggiornare nel mentre, e poi facciamo qualcosa per cena, mio pranzo. E Paco va a farsi una doccia, che ne dici?” rivolgendo l’ultima domanda solo a lui.

“Dico che se la fai con me, obbedisco piu’ che volentieri ai tuoi ordini” mi rispose lui ammicandomi, e si diresse, con passo piu’ che sostenuto, verso la sua camera, prima che gli altri due potessero reagire. Io non potei far altro che scoppiare a ridere.

“E’ tutta colpa tua, se lei l’ha conosciuto; sei stato TU a presentarli!” Davide accuso’ Toni prontamente, e ricominciarono a bisticciare. Io li presi per mano e li trascinai verso il garage, fermandomi a scribbacchiare qualcosa su un post-it per Doc e gli altri quando sarebbero tornati. Non chiedetemi come sia sopravvissuta la seguente ora e mezza, tra interrogatori sul livello di sicurezza del mio nuovo appartamento e del condominio, bisticci vari e raccomandazioni di ogni genere. Vi giuro che Davide e Antonio sono entrambi relativamente giovani (32 e 23 anni rispettivamente), e sono i primi a godersi la vita andando fuori a festeggiare piuttosto spesso e lanciando in aria qualsiasi precauzione, ma quando si tratta di me si potrebbe quasi dire che perdono la testa. Nemmeno i miei “zii”, coloro con cui vivevo, erano cosi’ esageratamente premurosi. Al nostro ritorno trovammo tutti gia’ pronti ad abbuffarsi : zia Bianca era tornata e si era subito messa a lavorare. Sospetto che stesse cercando di trattenermi in Italia con deliziosi pranzi gia’ pronti , o almeno credo sperasse che venissi a trovarli spesso e non mi dimenticassi di loro, come se fosse possibile. Tra una panzanella ed una pasta fredda, pero’, salto’ fuori l’argomento coinquiline di nuovo. Mannaggia.

“Ragazzi, voi non conoscete Artemis come la conosco io. So che voi pensate sia una vampira crudele e razzista, che non rispetta nessuno”. E in effetti la maggior parte del tempo e’ cosi’, pensai fra me e me. “ ma e’ una mia amica,anche se nessuno ne e’ piu’ sorpreso di me, credetemi”.

“Cara, noi siamo solo preoccupati che un giorno, in preda alla fame,lei decida di ... attaccarti, insomma” mi disse leggermente preoccupata Zia Bianca, subito sostenuta, con toni decisamente piu’ accesi, da Zio Claudio e Davide in prima linea.

“Innanzitutto lei non e’ una comune vampira, ve l’avro’ spiegato centinaia di volte ma voi non mi ascoltate mai” spiegai’ esasperata. “Lei e’ una vrykolakas, quindi e’ molto piu’ resistente e ha bisogno di andare a caccia, per cosi’ dire, non cosi’ spesso. Inoltre se la cava perfettamente con una bistecca alquanto al sangue” dissi, sorridendo leggermente ricordando la prima volta che avevo visto Artemis seduta a tavola tutta composta a mangiare una bistecca completamente cruda; ero quasi soffocata dalla risate. “Ed Alessandra, d’altra parte” ripresi seria, precedendo le domande che stavano per arrivare riguardanti la mia seconda coinquilina. “ e’ perfettamente in grado di controllarsi,e non esegue mai riti di alcun genere” Anche perche’ l’unico demone che potrebbe evocare senza troppi casini le sta ... non proprio simpaticissimo. “Adesso possiamo cambiare argomento e passare alle ultime notizie riguardo il mondo motociclistico?”. Con questa richiesta sapevo di riuscire a distrarli con certezza, vista la loro passione, ma rischiavo anche di finire nell’ennesima discussione.E cosi’ fu. Pare che oggi fosse il mio giorno fortunato, perche’ riuscii a smateriallizarmi a casa sana e salva, anche dopo la suddetta discussione e non vi dico quanti abbracci. E pensare che posso smaterializzarmi in Italia quando voglio e loro avevano gia’ comprato i biglietti per NYC per la settimana successiva, non vedevo proprio come sarei riuscita a mancargli cosi’ tanto ...


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Disclaimer: non possiedo Harry Potter, e gli altri personaggi sono altamente ispirati a telefilm/film/libri. La trama nasce in comune con Mandy_Malfoy
 
  
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