Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: LeviRivaille    15/08/2011    1 recensioni
Lasciarsi avvolgere dall'oscurità del proprio cuore nonostante si sappia che si è puri e innocenti... o quasi. Se non vivessimo in una Londra ottocentesca ma ai giorni nostri? Tu che scegli, Black or White?
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ciel Phantomhive, Nuovo personaggio, Sebastian Michaelis
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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“l’umanità… la cosa più stupida per un essere superiore…

O inferiore.

Il mistero che circonda il mondo, deve rimanere tale.

Cosa accadrebbe se, due identità simili ma, con caratteri e modi di fare molto differente, si incontrassero?

Forse si scontrerebbero fin quando uno dei due non perirà…

O vivrà…”

 

 

Candy teneva il vestito per i lati, come una principessa, per non farlo sporcare.

Intravide una villetta immersa nel verde del prato.

-Sebastian! Vieni a vedere!

In lontananza c’era un demone al quanto stanco.

Si era abituato alla comodità delle macchine che, fare la strada a piedi, lo aveva stancato.

-Dai Sebastian! Io vado avanti!

Annunciò la ragazza per poi correre verso la villa.

-Aspettami!

Così, anche lui iniziò a correre per raggiungere quel rifugio… il SUO rifugio.

Candid si era fermata davanti al cancello.

Una villa immersa nel verde e con dentro altrettanto verde!

Si affacciò un po’ per studiare l’abitazione.

Il cancello era stato da poco dipinto di un grigio perla mentre, appeso, vi era uno scudo di legno con le iniziali C e P.

Verso il portone della casa si estendeva un vialetto di ghiaia con, ai lati, delle piante di rose di varia colorazione.

Oltre ai cespugli di rose c’era un’incantevole giardino ben curato nell’aspetto e nei particolari.

La casa si divideva in due piani, piano terra e primo piano e le pareti erano state dipinte di un blu chiaro.

Vi erano altri particolari che, però, non avevano catturato l’attenzione della ragazza.

Finalmente Sebastian riuscì a raggiungerla e suonò il campanello.

-Sei troppo veloce e vivace, merito della campagna?

Candid annuii e si prese i capelli di lato e iniziò a intrecciarli ma venne subito fermata dal demone più anziano.

-Di mio avviso, meglio lasciarli di lato ma senza farne una treccia. Sorridi e si socievole, infondo ti ho portata qui per aiutarti a socializzare.

-Sì, ho capito ma sai che mi stai chiedendo troppo. Per me è uno sforzo immane, come indossare questo vestito.

Mise un’adorabile broncio che si mutò in una smorfia nel vedere che gli occhi di Sebastian erano passati dal rosso al rosa/porpora, segno che non stava scherzando e ricordarle chi era veramente.

Anche gli occhi della ragazza si tinsero del colore di quelli del demone per fargli capire che aveva capito.

Il cancello si aprì e ne uscì un ragazzino.

Candid l’osservò bene.

Doveva avere sui 13 anni ma, in lui, c’era qualcosa che la spaventava.

I capelli blu scuro gli ricadevano sugli occhi.

Indossava una benda che ricopriva l’occhio destro mostrando così, soltanto il colore del sinistro, che era blu.

Si era appoggiato al bastone e intanto, lui, squadrava Candid.

La ragazza notò che il ragazzino indossava degli abiti in stile ottocento e usciti, chissà come, da qualche negozio per cosplayer.

Sì, le dava l’impressione di esser uscito da qualche manga.

-Mi scusi se vi abbiamo fatto aspettare ma, si è rotta l’auto.

Si intromise Sebastian, porgendo fine a quel silenzio.

-Sono felice di rivederti. Entrate.

Fece il ragazzo spostandosi di lato per far entrare i suoi ospiti.

Candid era un po’ perplessa sul perché Sebastian gli parlava in quel modo e sul modo di vestirsi del “moccioso”.

Arrivarono davanti alla porta e vennero aperti da un ragazzino biondo che indossava dei fermagli e un paio di guanti da giardiniere.

-Signor Sebastian! SIETE TORNATO!

Esclamò nel vedere, d’avanti ai suoi occhi, il demone.

 -Candid, lui è Finny, è un giardiniere. Vedo che sei migliorato, complimenti.

Si rivolse prima alla corvina e poi al biondino.

-Piacere di conoscerti Finny, sono Candid Hosmord.

La ragazza allungò la pallida mano verso Finny per stringergliela.

Il biondino ricambiò il gesto, felice di aver conosciuto qualcuno di nuovo.

Sebastian cinse le spalle della ragazza per farla entrare.

-Da questa parte. La sistemazione è sempre la solita?

Chiese il demone al ragazzino dai capelli blu notte.

-Sì, sempre la solita.

Entrarono in un salone allestito con quadri e poltrone.

Vi era anche una vetrina con liquori e vini di vario genere, per intrattenere gli ospiti.

-Passiamo alle presentazioni ufficiali. Signorino lei è Candid Hosmord.

Disse sedendosi vicino alla ragazza corvina.

-Candy, questo fanciullo è il mio padrone. Il conte Ciel Phantomhive.

-Lieto di conoscervi. Quindi anche voi siete un demone?

Candid annuii mentre Ciel si toglieva la benda dall’occhio destro per mostrare il suo simbolo…

Lo stesso simbolo che lei aveva sulla spalla destra e  Sebastian sulla mano sinistra.

-Come siete diventato un demone?

Chiese un po’ impaurita la corvina.

Non sapeva perché ma quel ragazzino la timoriva un po’.

-è una storia troppo lunga, piuttosto, parlatemi della vostra storia.

Lei scosse la testa.

La sua storia doveva rimanere un segreto.

Non valeva la pena di renderla pubblica a un’ intruso.

Sì, perché Ciel Phantomhive era un’ intruso… tra il rapporto che si è creato negli anni tra lei e Sebastian.

-Sebastian, dato che non vuole parlare e, sinceramente, non mi piacciono le persone che si intromettono tra di noi… TI ORDINO DI UCCIDERLA.

Esser uccisa? Candid rabbrividì ma si tolse il copri spalle e mostrò il suo marchio.

-Sebastian, TI ORDINO DI NON UCCIDERMI!

Il povero demone era esasperato… Voleva soltanto riunire una “famiglia”… Invece si trova costretto a obbedire e disobbedire agli ordini dei due.

-Sebastian, a chi obbedirai?

Chiesero all’unisono i due marmocchi...

 

 

“..Le scelte vanno prese con il tempo…

Ma quando sei costretto a decidere in fretta, potrai prendere la strada sbagliata…

E quella strada forse è succulenta come una notte di luna piena…”

  
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