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Autore: Rose_s Knight    15/08/2011    3 recensioni
Eccomi qui! Dunque è il mio primo cross-over, abbiate pietà. ;P! Ho sempre adorato Il Signore Degli Anelli, ma in particolar modo ho sempre amato Legolas. Quindi questa storia la dedico a lui. E se nella foresta di Fangorn, i nostri eroi avessero incontrato due ragazze identiche, ma con due anime completamente diverse? Ispirato al Cigno Nero, leggete e recensite numerosi!!
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Legolas, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Essere Lei

“NO!!” disse Odile.
Il cavaliere le si avvicinò pericolosamente.
“Avevamo un patto, Strega” le disse puntandole la spada alla gola.
“Si, il patto era che se tu l’avessi ucciso, io ti avrei detto quello che volevi sapere”rispose Odile, con aria di sufficienza, spostando la spada con un dito.
“E dunque?” chiese il Nazgul.
“E dunque, cosa? Avevo detto, MORTO. Non FERITO” disse Odile, con rabbia.
“È morto!” affermò il Cavaliere.
“No, io non credo” fece Odile, calma.
“Come fai a dirlo?” chiese l’altro.
Odile si trovò in difficoltà.
Già, come faceva a dirlo?
“Non sono affari tuoi! Ed ora vattene, prima che ti trasformi … in una … lucertola!” gli disse indicando la porta.
Il Nazgul, uscì, e sparì in groppa al suo destriero.
Odile chiuse la porta e vi si appoggiò.
“Uff ...” sospirò, sollevata
Si toccò il cuore.
Era vivo.
Lo sentiva.
Si diede della stupida.
“È strano” pensò.
“Erano parecchi anni, che non sentivo il mio cuore, battere così … vivo” pensò.
Il suo cuore, lei lo sapeva, era morto, tanti anni prima.
Ma allora, perché? 
Perché si sentiva avvampare ogni volta che pensava all’Elfo.
Per la seconda volta quella notte, si diede della stupida.
Come poteva avere quei pensieri?!?
Gli occhi, le si velarono.
Una lacrima li bagnò.
“Ma perché?” si chiese.
“Perché proprio io devo essere la cattiva?”.
Con aria sconsolata si diresse verso la finestra.
Solo perché lei era il “Cigno Nero”, allora, doveva essere cattiva!
“Perché, per una volta, non posso essere io, quella candida?” si chiese.
“Per una volta. Soltanto per una volta, vorrei essere io, Odette” disse a voce alta, sperando in, non so quale aiuto dal cielo.
“Perché, non puoi?”.
Odile si voltò di scatto.
“Chi è la?” chiese allarmata.
Scorse una figura nascosta nell’ombra.
“Ho seguito il filo dei tuoi pensieri, tesoro. Che ci trovi in quella lì, eh?” continuò l’uomo.
“Chi sei?” chiese ancora la ragazza.
“Fatti vedere!” minacciò.
Piano l’uomo, uscì dalla penombra.
Odile si sentì morire.
L’ uomo, che le stava davanti, era abbastanza alto,  aveva i capelli castani, e gli occhi verdi, di un verde intenso, aveva due smeraldi al posto degli occhi, uno sguardo dolce ma allo stesso tempo sfacciato, che diceva tutto ma non diceva niente, indecifrabile.
Il ragazzo, la fermò e con tono sfacciato dopo averla guardata per bene, le disse:
”Ciao piccola”
Ad Odile ci volle un po’ per rispondere.
Quel ragazzo aveva uno sguardo così magnetico.
 Per la prima volta in vita sua si trovò in difficoltà, non perché avesse avuto dei problemi.
Anzi, un problema c’era.
Il problema era che quel ragazzo aveva il potere di metterla in soggezione.
“Rothbart!” disse la ragazza, mettendosi una mano sulle labbra.
“Sembri sorpresa” rispose Rothbart, avvicinandosi a lei.
“Beh” cominciò lei, allontanandosi.
“Direi. L’ultima volta che ci siamo visti ,sei caduto, trascinato giù dal …”
“Balrog. Si lo so. Ma per lo meno, il vecchio, è andato” la interruppe lui.
“Ah … no, io non direi. Direi invece che Gandalf è vivo e vegeto” fece lei, maliziosa.
Rothbart non se ne curò più di tanto, si limitò ad annuire.
“Ah” disse poi.
“Tanto lavoro per niente” concluse scuotendo il capo.
“Vedo che non ti interessa più di tanto” disse Odile, pensierosa.
“Beh, cambiando discorso, prima parlavi da sola, amore?” disse lui, malizioso.
*“Devi smetterla di considerarmi tua. E di chiamarmi amore” lo rimproverò la ragazza.
“E come dovrei chiamarti allora?” Rothbart le si avvicinò.
“Passerotto? Dolcezza? Mia … Riccioli D’Oro?” l’uomo le accarezzò i capelli.
“Adoro i tuoi capelli. Il modo in cui li porti …”*
Odile alzò una mano e gli assestò un poderoso schiaffo sulla guancia. 
“Smettila. Non sono più tua da tanto tempo, ormai”. La donna si voltò verso la finestra.
L’uomo le cinse le spalle.
“Cosa vuoi, davvero?” le chiese.
“Vorrei solo, per una volta, non dover fare sempre la scelta sbagliata. Vorrei essere io la santarellina per una volta. Vorrei essere Odette”.
L’uomo sorrise crudelmente.
“Beh, un modo ci sarebbe” rispose, fingendosi pensieroso.
“E quale?” chiese lei, speranzosa.
“Ecco, vieni, ora ti spiego” Rothbart la condusse in un angolo, e cominciò a spiegare. 

***
Eccomi qui.
Scusate la cortezza del capitolo ;-)!
In questo cap. ho solo una piccola nota
1"*": Questo piccolo dialogo è un'omaggio alla coppia Spuffy (Buffy-Spike) del telefilm "Buffy The Vampire Slayer".
Mi piaceva troppo!!
Leggete e recensite numerosi, mi raccomando!
 

   
 
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