- Bella -
Non capivo perche' quel giorno mi sentissi cosi euforica.
Era una domenica qualunque e come qualunque domenica non avevo niente da fare.
Quel giorno mi concessi una colazione abbondante. Pasticcini e Cappuccino e una fetta di tornta al cioccolato.
Poi, per non sentirmi troppo in colpa, andai al parco a correre. Nonostante le mie pessime qualita' sportive, correre mi piaceva. Mi faceva sentire libera e leggera.
Non pensavo a niente mentre correvo e probabilmente nemmeno guardavo dove andavo perche' all'improvviso andai a sbattere contro qualcuno. Chiusi gli occhi e aspettai di sentire la terra sotto di me, ma ad attutire la caduta furono due forti braccia. Cosi' mi ritrovai tra le braccia di uno sconosciuto dal profumo famigliare << tutto bene? >> strano, pensai, anche la voce era famigliare.
Alzai lo sguardo << Edward?! >> probabilmente urlai, perche' molte persone si girarono nella nostra direzione e lui, Edward, mi tappo' la bocca con una mano. << Cosa ci fai qui? >> chiesi una volta che mi liberai da lui.
<< Oh, e' il destino a farci incontrare >> rispose lui con aria divertita.
Ma io pensai che non avesse tutti i torti; il destino, se esisteva, era davvero bizzarro! Era la seconda volta che ci incontravamo per caso, e la prima volta avevamo fatto pure sesso!
"Non e' che anche questa volta..." Di scatto mi allontanai da lui. I miei pensieri mi spaventavano!
<< Hey cosa succede? perche' quella faccia spaventata? non sono mica un maniaco... >> La sua espressio era un mix di preoccupezione e divertimento. Era chiaro che si preoccpava per me, ma mi stava anche deridendo! Come si permetteva?!
<< Cosa vuoi da me? perche' mi segui? >> In realta' sapevo benissimo che non non mi stava seguendo e che era solo un caso se ci eravamo incontrati dinuovo. La verita' e' che mi stava scocciando.
<< Posso offrirti il pranzo? >> chiese lui con fintadisinvoltura. Faceva finta di niente! a che gioco stava giocando? Era una sfida? Bene, sono un avvocato, le sfide mi piacciono.
<< Certamente >> risposi con un finto sorriso faso.
Era una domenica qualunque e come qualunque domenica non avevo niente da fare.
Quel giorno mi concessi una colazione abbondante. Pasticcini e Cappuccino e una fetta di tornta al cioccolato.
Poi, per non sentirmi troppo in colpa, andai al parco a correre. Nonostante le mie pessime qualita' sportive, correre mi piaceva. Mi faceva sentire libera e leggera.
Non pensavo a niente mentre correvo e probabilmente nemmeno guardavo dove andavo perche' all'improvviso andai a sbattere contro qualcuno. Chiusi gli occhi e aspettai di sentire la terra sotto di me, ma ad attutire la caduta furono due forti braccia. Cosi' mi ritrovai tra le braccia di uno sconosciuto dal profumo famigliare << tutto bene? >> strano, pensai, anche la voce era famigliare.
Alzai lo sguardo << Edward?! >> probabilmente urlai, perche' molte persone si girarono nella nostra direzione e lui, Edward, mi tappo' la bocca con una mano. << Cosa ci fai qui? >> chiesi una volta che mi liberai da lui.
<< Oh, e' il destino a farci incontrare >> rispose lui con aria divertita.
Ma io pensai che non avesse tutti i torti; il destino, se esisteva, era davvero bizzarro! Era la seconda volta che ci incontravamo per caso, e la prima volta avevamo fatto pure sesso!
"Non e' che anche questa volta..." Di scatto mi allontanai da lui. I miei pensieri mi spaventavano!
<< Hey cosa succede? perche' quella faccia spaventata? non sono mica un maniaco... >> La sua espressio era un mix di preoccupezione e divertimento. Era chiaro che si preoccpava per me, ma mi stava anche deridendo! Come si permetteva?!
<< Cosa vuoi da me? perche' mi segui? >> In realta' sapevo benissimo che non non mi stava seguendo e che era solo un caso se ci eravamo incontrati dinuovo. La verita' e' che mi stava scocciando.
<< Posso offrirti il pranzo? >> chiese lui con fintadisinvoltura. Faceva finta di niente! a che gioco stava giocando? Era una sfida? Bene, sono un avvocato, le sfide mi piacciono.
<< Certamente >> risposi con un finto sorriso faso.