Questo capitolo spiega come, nella mia testa, Haruhi e Tamaki si sono messi assieme. Se ci sono degli errori siete pregati di farmelo notare. Spero vi piaccia *-*

Capitolo II
Aeroporto di Tokyo – Luglio H. 15.00
Tutti i membri del club avevano già salutato i propri genitori tramite chiamata-video, dato che nessuno di loro si trovava in Giappone al momento. Solo il padre di Haruhi era in aeroporto per salutare la figlia.
-un intero anno senza di te! Come farà il tuo povero Otou-san se non ci seiiii????- diceva il padre di Haruhi mentre la strozzava in un abbraccio.
- Otou-san, il preside ha detto che potrai venire a trovarmi quando vuoi. E lasciami, non respiro!- rispose la vittima riuscendo finalmente a liberarsi.
-Uff… ma questo lo so! Ma sono enormemente preoccupato all’idea che tu parta insieme a quel “biondino pervertito”!- disse giungendo le mani a mò di preghiera (guardare ep. 10)
Tamaki, cercando di reprime la depressione a causa del “biondino pervertito” intervenne – non è il caso di preoccuparsi Ranka-san! Proteggerò Haruhi al costo della vita non appena saremo saliti su quell’aereo!- indicando un punto in cielo.
Ranka-san lo guardò per un paio di secondi poi stritolò di nuovo Haruhi abbracciandola.
-figlia mia! Tu, intelligente come sei ti sei innamorata di un CRETINO! È quindi questa la punizione per non esserti stato vicino in passato?- disse il padre urlando la parola “cretino” e mandando Tamaki a crescere funghi.
In quel momento Haruhi venne investita da un Flashback (in senso metaforico, ovviamente :D )
 
 
INIZIO FLASHBACK
Un pre-corso universitario alla facoltà di legge di Harvard che sarebbe durato 10 mesi, (non so se esiste davvero la facoltà di legge. Se ho scritto una cavolata: GOMEN! :3 ) Haruhi era talmente sorpresa da aver accettato senza rendersene conto. Era stata scelta lei, in tutto il Giappone. Così aveva detto l’uomo in giacca e cravatta. Quando lo disse ai ragazzi del club si congratularono con lei, ma ad Haruhi era lampante che quei sorrisi erano tristi. Sarebbe dovuta partire dopo 3 giorni, e per 3 giorni Tamaki sparì. Questo la intristiva, dopotutto se il ragazzo di cui sei innamorata ti ignora farebbe intristire chiunque. Il giorno della partenza arrivò in aeroporto un paio d’ore prima, aveva bisogno di pensare. Si accasciò su una sedia. Questa era una grande opportunità! Eppure, non si sentiva felice ad averla accettata… perché? Lo sapeva benissimo.
Tirò fuori dalla tasca il cellulare, quello che gli avevano regalato i gemelli, e fece una telefonata.
... mancavano 20 minuti e il suo aereo sarebbe decollato, si alzò dalla sedia.
-Haruhi!- gridò un ragazzo.
Haruhi si voltò. Le era sembrato di aver sentito la voce di Tamaki… proprio innamorata persa, eh?
-Haruhi! Haruhi!- un ragazzo biondo stava correndo verso di lei. Era proprio Tamaki.
Le si fermò davanti, piegato in avanti per riprendere fiato. Haruhi era senza parole, era venuto correndo all’aeroporto per lei?
-devo dirti una cosa… prima che tu salga… su quell’aereo- disse Tamaki ansimando.
-a proposito di questo Tamaki-sempai io…- Haruhi non fece in tempo a finire la frase che Tamaki la interruppe –No, lascia parlare prima me… è molto importante.- guardandola dritto negli occhi. –ti chiedo scusa per essere sparito in questi 3 giorni, ma dovevo riflettere- Haruhi non capiva dove doveva andare a parare e Tamaki vedendo il suo sguardo confuso continuò –so che molto probabilmente finito quel corso ne frequenterai un altro però… io ti aspetterò- sorridendo –aspetterò il tuo rientro in Giappone-.
Quella era l’ultima frase che Haruhi si aspettava di sentire. –la devo prendere come una specie di dichiarazione?- chiese
Tamaki a quelle parole diventò rosso – S-si… mi darai la risposta quando ri-rientrerai in Giappone- rispose balbettando. –allora posso anche dartela adesso, perchè non parto più- disse Haruhi.
-Cosa?- chiese Tamaki sgranando gli occhi –ho chiamato alla facoltà e ho rinunciato- continuò la ragazza
-ma perche??? È una grande opportunità! Hai sempre sognato di diventare un avvocato!- sbraitò Tamaki
-per quello c’è tempo, ho ancora diversi anni per realizzare il mio sogno- spiegò Haruhi –e poi… mi saresti mancato- finì arrossendo. Tamaki si sorprese
–devo prenderlo come un “si” alla dichiarazione?-chiese sorridendo sornione. Haruhi annuì. Il ragazzo non fece in tempo ad esultare che… Glug..glug
– eh-eh… per raggiungerti non ho toccato cibo- si giustificò Tamaki imbarazzato
Haruhi lo prese per mano –allora andiamo a mangiare- disse sorridendo trascinandolo fuori dall’aeroporto.
FINE FLASHBACK
 
Al solo pensiero Haruhi arrossiva ancora.
-non si preoccupi Ranka-san. Ci pensiamo noi a tenere a bada il lord!- dissero i gemelli con il pollice all’insù
-adesso sono più tranquillo- rispose l’uomo sorridendo
-Ultima chiamata per il volo xxx diretto per l’Italia- si sentì dall’altoparlante
-Haru-chaaaaan! È il nostro volo! Avanti partiamo!- la incitò Honey abbracciando Usa-chan sulle spalle di Mori.
-cerca di sbrigarti- continuò Kyoya scrivendo sul suo block notes.
-buona fortuna tesoro. Rendi orgoglioso il tuo papà!- disse Ranka-san abbracciando Haruhi per la terza volta.  –ciao otou-san - rispose la ragazza e prese per mano Tamaki ancora depresso trascinandolo oltre la porta d’imbarco seguita da tutto l’Host Club.