Capitolo
XIV
“Yano non puoi farmi questo io ti
amo…Yanooooooo” mi svegliai di colpo. Quella notte non riuscivo proprio a
dormire. In realtà pensavo che quella doveva essere la mia vigilia, domani mi
sarei dovuta sposare.
Più
cercavo di non pensarci, e più immaginavo me e Yano quel giorno. Lo avevo
sempre sognato. Sarebbe stato tutto perfetto.
Sarebbe.
Sì
sarebbe, perché lui quel giorno perfetto lo avrebbe vissuto con un’altra non di
certo con me.
Dentro
di me sapevo che lui non lo voleva fare, per certi versi era costretto. Ma
nessuno li aveva puntato la pistola alla testa, nessuno lo aveva minacciato.
Per quanto Yamamoto potesse essere subdola sono sicura che non sarebbe mai
arrivata a questo.
L’amore
della mia vita stava andando via con un’altra e io non potevo far nulla. Non
potevo evitare che accadesse.
Mia
mamma mi ha sempre detto che l’amore non è tutto rosa e fiori, ma molto spesso
per l’amore bisogna sacrificare qualcosa. Io lo stavo facendo. Stavo
sacrificando la mia felicità per quella di un’altra persona che, forse, non si
meritava tutto questo.
Mi
alzai dal letto e scesi giù in cucina per prendere un bicchiere d’acqua.
Vidi
l’orologio le 05:40, il mio treno sarebbe partito alle 11:30, la funzione
invece sarebbe cominciata alle 12:00 in punto. Anzi forse qualcosa più tardi
considerando che la sposa deve fare un po’ di ritardo come da tradizione.
Le
ore passarono molto velocemente e ormai le valigie erano pronte. Misaki era
pronta, ancora non sapevo se farla andare al matrimonio con Take o portarla
direttamente con me.
<<
Nana posso parlarti?>> dalla porta della mia cameretta fece capolino
Take, forse l’unica persona che mi capiva realmente << Certo entra
pure>> << Sei sicura di voler partire? Immagino che per te non deve
essere facile, ma non mi puoi lasciare così…no…io non te lo permetto!!>>
come era dolce, neanche me la meritavo tutta quella dolcezza da parte sua, io
lo avevo sempre respinto eppure io potevo sempre contare su di lui. Senza
volerlo i miei occhi si colmarono di lacrime, lacrime che volevo trattenere, ma
proprio non ce la facevo. << Ehi…su non fare così>> Take mi strinse
a se. Avevo bisogno di un po’ d’affetto. << Mi mancherai tantissimi Take,
ma non c’è bisogno che ti dica che sarai sempre il benvenuto a casa mia>>
dissi cercando di fare un minio di sorriso << Dai Nana non mi puoi
portare nuovamente via Misaki, ho passato troppi anni senza di lei. ora non ce
la farei a starle lontano per tanto tempo>> lo sapevo che stavo facendo
una cosa bruttissima ma cosa potevo fare? << Take se vuoi la puoi tenere
fino alla fine dell’asilo? Che ne dici?>> almeno questo glielo dovevo,
certo avrei un po’ sofferto ma forse adesso non ero neanche in grado di badare
a mia figlia << Stai scherzando?!? Non posso portarti via nostra
figlia>> mi avvicinai a lui e posai la mia testa sulla sua spalla
<< Non ti preoccupare per me, io starò bene. E poi quando sentirò la sua
mancanza verrò a trovarvi così avrò una scusa per tornare qui>> la mia
voce era strozzata, il nodo presente nella mia gola si faceva sempre più grande
e tenerlo a bada era sempre più difficile.
Andai
a preparare Misaki per il matrimonio. << Ecco è pronta>> scesi giù
in corridoio dove c’era Take ad aspettarmi << Sei sicura?>> mi
ripete << Certo…e adesso andate che tra meno di un’ora c’è un
matrimonio>> dissi con un tono malinconico << Fatti accompagnare
almeno alla stazione>> << No sarebbe peggio, già è brutto così
perché rendere la cosa ancora più difficile>> feci un piccolo sorriso ma
delle piccole lacrime rigavano il mio viso.
“Il treno in partenza dal binario numero 2 delle ore
11:30 è stato posticipato a questa sera alle ore 21:30 per problemi tecnici.
Chiediamo scusa per l’imprevisto”
Benissimo.
E ora cosa dovevo fare?
Senza
volerlo arrivai davanti la chiesa dove si stava celebrando il matrimonio. Con
un po’ di vergogna vi entrai dentro. Non c’era molta gente, anzi a dire il vero
erano proprio in pochi. Il prete stava facendo l’omelia.
Yamamoto
stranamente era bella, non l’avevo mai vista così bella. In fin dei conti il
vestito le stava molto bene. Forse a me non sarebbe mai andato così bene pensai
per un minuto.
Yano
come sempre era stupendo, poteva anche indossare stracci che per me sarebbe
stato sempre l’uomo più bello di tutti.
Vidi
anche Take che faceva da testimone a Yano mentre Mizu-chin era la testimone
dalla sposa. Cavolo anche la stessa testimone. Avevo indubbiamente sbagliato ad
andare lì, non ero così forte da sopportare tutto quello.
Gli
sposi si alzarono e un piccolo bambino porto le fedi all’altare. Yano cominciò
con il pronunciare la sua promessa. Il mio cuore ero sicura che non avrebbe
retto oltre e per questo motivo mi girai verso la porta per andare via <<
Mamma!!>> Misaki urlò e tutti gli invitati più gli sposi si girarono
verso di me.
Il
mio sguardo per qualche secondo incrociò lo sguardo di Yano e a quell’emozione
il mio cuore non resse. Lo sentii spezzarsi in mille pezzi. Corsi via da quella
chiesa, ma mi sentivo troppo pesante e la mia vista si annebbiò. Cercai dove
sedermi per riprendere il controllo del mio corpo.
<
Ormai
mancava poco e avrei lasciato questa vita. Dovevo trovare la forza per andare
avanti. Drin drin il suono della mia
suoneria mi riporto alla realtà << Pronto?>> <
Angolo
autrice: allora cosa ne pensate? Spero vi sia piaciuto.
Stranamente
ho mantenuto la promessa e nonostante ieri abbia fatto tardi, oggi ho
completato le modifiche del cap ed ecco qui ^_^