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Autore: DolceMemole    16/08/2011    2 recensioni
Questa storia parla del mio Manga preferito "Bokura ga ita" (Noi c'eravamo) la mia storia non rispecchia totalmente la realtà del manga, ma spero lo stesso che vi piaccia.
Nana torna in città dopo essere stata via per circa quattro anni, qui dovrà rincontrare vecchi amori e vecchie amicizie...
come andrà questa nuova avventura??
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La vita di Nana'
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Capitolo XIV

 

Yano non puoi farmi questo io ti amo…Yanooooooo” mi svegliai di colpo. Quella notte non riuscivo proprio a dormire. In realtà pensavo che quella doveva essere la mia vigilia, domani mi sarei dovuta sposare.

Più cercavo di non pensarci, e più immaginavo me e Yano quel giorno. Lo avevo sempre sognato. Sarebbe stato tutto perfetto.

Sarebbe.

Sì sarebbe, perché lui quel giorno perfetto lo avrebbe vissuto con un’altra non di certo con me.

Dentro di me sapevo che lui non lo voleva fare, per certi versi era costretto. Ma nessuno li aveva puntato la pistola alla testa, nessuno lo aveva minacciato. Per quanto Yamamoto potesse essere subdola sono sicura che non sarebbe mai arrivata a questo.

L’amore della mia vita stava andando via con un’altra e io non potevo far nulla. Non potevo evitare che accadesse.

Mia mamma mi ha sempre detto che l’amore non è tutto rosa e fiori, ma molto spesso per l’amore bisogna sacrificare qualcosa. Io lo stavo facendo. Stavo sacrificando la mia felicità per quella di un’altra persona che, forse, non si meritava tutto questo.

Mi alzai dal letto e scesi giù in cucina per prendere un bicchiere d’acqua.

Vidi l’orologio le 05:40, il mio treno sarebbe partito alle 11:30, la funzione invece sarebbe cominciata alle 12:00 in punto. Anzi forse qualcosa più tardi considerando che la sposa deve fare un po’ di ritardo come da tradizione.

Le ore passarono molto velocemente e ormai le valigie erano pronte. Misaki era pronta, ancora non sapevo se farla andare al matrimonio con Take o portarla direttamente con me.

<< Nana posso parlarti?>> dalla porta della mia cameretta fece capolino Take, forse l’unica persona che mi capiva realmente << Certo entra pure>> << Sei sicura di voler partire? Immagino che per te non deve essere facile, ma non mi puoi lasciare così…no…io non te lo permetto!!>> come era dolce, neanche me la meritavo tutta quella dolcezza da parte sua, io lo avevo sempre respinto eppure io potevo sempre contare su di lui. Senza volerlo i miei occhi si colmarono di lacrime, lacrime che volevo trattenere, ma proprio non ce la facevo. << Ehi…su non fare così>> Take mi strinse a se. Avevo bisogno di un po’ d’affetto. << Mi mancherai tantissimi Take, ma non c’è bisogno che ti dica che sarai sempre il benvenuto a casa mia>> dissi cercando di fare un minio di sorriso << Dai Nana non mi puoi portare nuovamente via Misaki, ho passato troppi anni senza di lei. ora non ce la farei a starle lontano per tanto tempo>> lo sapevo che stavo facendo una cosa bruttissima ma cosa potevo fare? << Take se vuoi la puoi tenere fino alla fine dell’asilo? Che ne dici?>> almeno questo glielo dovevo, certo avrei un po’ sofferto ma forse adesso non ero neanche in grado di badare a mia figlia << Stai scherzando?!? Non posso portarti via nostra figlia>> mi avvicinai a lui e posai la mia testa sulla sua spalla << Non ti preoccupare per me, io starò bene. E poi quando sentirò la sua mancanza verrò a trovarvi così avrò una scusa per tornare qui>> la mia voce era strozzata, il nodo presente nella mia gola si faceva sempre più grande e tenerlo a bada era sempre più difficile.

Andai a preparare Misaki per il matrimonio. << Ecco è pronta>> scesi giù in corridoio dove c’era Take ad aspettarmi << Sei sicura?>> mi ripete << Certo…e adesso andate che tra meno di un’ora c’è un matrimonio>> dissi con un tono malinconico << Fatti accompagnare almeno alla stazione>> << No sarebbe peggio, già è brutto così perché rendere la cosa ancora più difficile>> feci un piccolo sorriso ma delle piccole lacrime rigavano il mio viso.

“Il treno in partenza dal binario numero 2 delle ore 11:30 è stato posticipato a questa sera alle ore 21:30 per problemi tecnici. Chiediamo scusa per l’imprevisto”

Benissimo. E ora cosa dovevo fare?

Senza volerlo arrivai davanti la chiesa dove si stava celebrando il matrimonio. Con un po’ di vergogna vi entrai dentro. Non c’era molta gente, anzi a dire il vero erano proprio in pochi. Il prete stava facendo l’omelia.

Yamamoto stranamente era bella, non l’avevo mai vista così bella. In fin dei conti il vestito le stava molto bene. Forse a me non sarebbe mai andato così bene pensai per un minuto.

Yano come sempre era stupendo, poteva anche indossare stracci che per me sarebbe stato sempre l’uomo più bello di tutti.

Vidi anche Take che faceva da testimone a Yano mentre Mizu-chin era la testimone dalla sposa. Cavolo anche la stessa testimone. Avevo indubbiamente sbagliato ad andare lì, non ero così forte da sopportare tutto quello.

Gli sposi si alzarono e un piccolo bambino porto le fedi all’altare. Yano cominciò con il pronunciare la sua promessa. Il mio cuore ero sicura che non avrebbe retto oltre e per questo motivo mi girai verso la porta per andare via << Mamma!!>> Misaki urlò e tutti gli invitati più gli sposi si girarono verso di me.

Il mio sguardo per qualche secondo incrociò lo sguardo di Yano e a quell’emozione il mio cuore non resse. Lo sentii spezzarsi in mille pezzi. Corsi via da quella chiesa, ma mi sentivo troppo pesante e la mia vista si annebbiò. Cercai dove sedermi per riprendere il controllo del mio corpo.

<> ancora quella dannata voce, ancora i pezzi del mio cuore infranto. Ancora lui. << Non volevo rovinarti questo giorno scusa>> sussurrai quasi queste parole << Con te qui non ci riesco va via!>> mi urlò contro, urlava ma non sembrava arrabbiato con me, sembrava più arrabbiato con se stesso << Vado via scusa>> dissi asciugandomi le lacrime con il braccio. Mi alzai dalla panchina e con la testa sempre bassa passai davanti a lui.  << Comunque non sarò più un problema. Dovevo partire questa mattina ma il treno ha avuto dei problemi e partirò sta sera. Giuro non volevo creare questo disagio oggi>> ripresi a camminare, ma per l’ennesima volta la sua mano mi fermò << Come parti? Dove vai? E Misaki rimane qui?>> << Torno alla mia vita, Misaki finirà l’asilo e poi la verrò a riprendere>> la sua mano tremava ed infatti la sua stretta s’indebolì << Non lasciarmi, ti prego non lo fare>> Yano mi abbracciò, poi sentii la mia maglietta umida. Yano piangeva. Non ci credevo. Era da molto che non lo vedevo piangere e questo mi faceva sentire ancora più male << Yano non fare così, lo sai io per te ci sarò sempre, ma ora è giusto così. Deve andare così. Tu adesso stai per diventare il marito di Yamamoto e io non voglio essere l’amante di nessuno. Ti amo Yano. Però forse non siamo fatti per stare insieme>> la mia voce tremava, ma d’altronde era la pura verità << Nana io e te siamo fatti per stare insieme e non m’importa se non è oggi, ma un giorno, e ti giuro che non sarà tanto lontano, io e te coroneremo il nostro sogno. Te lo giuro amore mio>> poi si staccò da me << Ora devo andare…>> e cominciò a correre verso la chiesa.

Ormai mancava poco e avrei lasciato questa vita. Dovevo trovare la forza per andare avanti. Drin drin il suono della mia suoneria mi riporto alla realtà << Pronto?>> <> chiusi il telefono e senza pensarci due volte chiamai un taxi.

 

Angolo autrice: allora cosa ne pensate? Spero vi sia piaciuto.

Stranamente ho mantenuto la promessa e nonostante ieri abbia fatto tardi, oggi ho completato le modifiche del cap ed ecco qui ^_^

 

  
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