Anime & Manga > No. 6
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Autore: ScarletFlower    16/08/2011    8 recensioni
Shion era come una piccola viola selvatica, delicata ed indifesa.
L'avrebbe colta e tenuta per sé, solamente per sé.
Non voleva dividerla con nessuno.
E l'avrebbe curata, tenendola al caldo, lontano dai pericoli.
Perché Shion gli apparteneva.
Nezumi/Shion
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi appartieni


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Chi sei, Shion?
Nezumi se lo era chiesto molte volte in quel periodo, ma non riusciva a darsi una risposta. “Perché mi si attanaglia lo stomaco al pensiero di perderti?
Aveva paura, ma di preciso ancora non lo sapeva; era confuso. Ogni giorno in più che passava sentiva come se una mano invisibile lo trascinasse in un abisso buio di cui non conosceva il fondo.
Aveva paura. Paura di essere soffocato dall'oscurità e dai pensieri confusi che lo avviluppavano come serpenti nelle loro spire. Eppure alla paura si mischiava una sensazione rassicurante, piacevole. Esiste una paura piacevole? - un'altra domanda.
Shion... forse avrebbe dovuto focalizzare la sua attenzione solo su di lui, ignorando le sue perplessità, per darsi una risposta: semplicemente Shion.
Seduto sul suo letto, lo osservò di nuovo: era sdraiato sul divano, dormiva placidamente, sembrava quasi indifeso. E pensò che voleva proteggerlo, tenerlo stretto a sé, farlo suo. Solo suo.
Gli balenò in mente il nome di quella ragazza: Safu. Proprio alcune ore prima aveva ricevuto un messaggio dalla madre di Shion in cui veniva informato del suo rapimento da parte della Pubblica Sicurezza. Se l'altro lo avesse saputo, sarebbe corso senza pensarci a salvarla; anche a costo della sua vita.
A quel pensiero sentì il suo stomaco contrarsi in un sentimento d'ansia e di malinconia.
Cosa avrebbe fatto se, nel peggiore dei casi, fosse morto? Non voleva che Shion corresse dei pericoli, non voleva che si separassero o che si preoccupasse per altri al di fuori di lui. Perché Shion gli apparteneva.

Safu; provò gelosia ed una punta d'astio per quella ragazza che nemmeno conosceva.
Ma, e c'era un “ma” – dopotutto c'è quasi sempre - se l'altro avesse scoperto che lui gli aveva tenuto nascosto quella notizia, sicuramente lo avrebbe odiato; e soltanto il pensiero gli fece male, gettandolo in un momentaneo sconforto. Perché quella era l'ultima cosa che voleva.
Di nuovo cadde in preda alla confusione più assurda; una sensazione che sfociava quasi nella disperazione e “perché” che si rincorrevano tra loro accalcandosi nella mente.
Si alzò istintivamente dal letto, abbandonando la sua posizione rannichiata contro il muro, e con passo felino si avvicinò al divano consunto in alcuni punti su cui dormiva l'altro.
Nella poca luce che invadeva la piccola stanza riuscì a distinguere il suo volto rilassato e la linea sinuosa del collo. Percepì il suo respiro regolare sulla sua pelle, mentre era abbandonato in un sonno profondo. Gli occhi chiusi e le ciglia lunghe e, alla fine, la sua bocca dischiusa: delicata; proprio come una viola selvatica.
« Shion.»
Si accorse di aver sussurrato il nome dell'altro solo quando quest'ultimo mugolò leggermente nel sonno.
« Shion» ripeté « chi sei in realtà?»
In risposta ebbe solo il silenzio. Non riuscì ad impedire alla sua mano di affondare delicatamente nei capelli dell'altro: erano setosi, proprio come aveva immaginato.
E poi. Poi il sapore delle sue labbra: morbide, invitanti.
Lo baciò.
Gli sembrò d'impazzire quando entrò in contatto con la sua bocca carnosa, del fatto stesso che lo stesse baciando mentre dormiva ignaro di tutto. Se si fosse svegliato non aveva la minima idea di cosa inventarsi, per spiegargli quello che stava facendo. Con l'adrenalina alle stelle, arrossì senza accorgersene, premendo un po' più forte le sue labbra contro quelle dell'altro, che si agitò leggermente nel sonno. Con la paura di essere scoperto si allontanò quasi di scatto, ritirando lentamente la sua mano dai capelli candidi come la neve. Proprio come lui, nella sua innocenza e semplicità. Rimase semplicemente a guardarlo. A contemplarlo.

 



Hai detto quelle parole per farmi arrabbiare. In pratica, eri geloso” gli aveva detto quella volta Inukashi.
Era vero, ma non aveva voluto ammetterlo.

 

Shion, io e te siamo estranei. Non abbiamo bisogno di sapere i segreti l'uno dell'altro. Perché alla fine finiremo per affezionarci.”
Lo aveva già fatto.


Perché per te deve essere tutto bianco o nero?”

Amore... odio.”
Amore.

“Dentro o fuori le mura di No.6”
Fuori. Rimani qui fuori con me.


Amico... nemico.”
Amante.

 


All'improvviso il cuore gli batté così forte nel petto che una scossa elettrica gli attraversò tutto il corpo; facendogli quasi male.
In quel momento tutto gli fu chiaro; tutte le sue perplessità spazzate via come le nuvole dal vento.
Sorrise, leggermente confuso – forse un po' impaurito dai suoi stessi sentimenti. Ma una cosa era sicura:

« Shion... tu mi appartieni.»

 

 





Angolino dell'autrice:
È incredibile come questi due siano riusciti a farmi scrivere qualcosa dopo così tanto tempo. Davvero; era da una vita che non scrivevo.
Mi hanno colpito a prima vista, e il che è molto difficile. Comunque, questa piccola one-shot mi è stata ispirata dal sesto episodio.
Niente da dire: adoro questi due piccoli idioti.

Ringrazio chi ha aperto questa pagina, arrivando fin qui.

Rox

   
 
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