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Autore: giuseppecaruso96    17/08/2011    0 recensioni
1558,sale al trono d'Inghilterra la regina Elisabetta 1a della dinastia dei Tudor, nel malcontento della plebe, nascono 'i ribelli, un associazione che promette ai cittadini di uccidere affinché in Inghilterra sia abolita la monarchia. Inizia così una guerra civile che verrà risolta da un solo, giovane, ragazzo, grazie al suo sacrificio.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dal diario di Arthur Leon,

Al di là del fiume 'Trent', che bagna l'Inghilterra,terra in passato abitata degli Angli, dei Sassoni e degli Juti, successivamente fusi fra loro nel popolo anglosassone, vivevo. 
Era l'anno 1558.
Stavo facendo un giro, quando, sentii una folla, acclamare la loro nuova reggina. Saliva al trono di Inghilterra Elisabetta 1a Tudor figlia di Enrico 8o e Anna Bolena.
Già l'Enrico 8o che portò in Inghilterra la chiesa ortodossa, creando uno scisma con la chiesa cattolica contraria alle sue numerevoli mogli.
Lo stesso Enrico 8a ucciso, secondo alcuni, dal servizio di spionaggio papale.
Ma andiamo avanti con la nostra storia e non allunghiamoci troppo sui dettagli.
La salita al trono di una Tudor, portò non pochi malcontenti, nel popolo e nella plebe, la classe sociale più povera.
Per questo motivo, la sovrana del regno, era sempre sotto stretta sorveglianza, ma come la storia spesso a dimostrato - Non c'è nessuna sorveglianza, che possa distogliere un uomo dal suo obbiettivo!-
Alla notizia che il trono sarebbe passato ad un'altra Tudor, nel malcontento nacque una associazione a delinquere ' i rivoltosi', che prometteva al plebe, di portare la democrazia in Inghilterra. 
Avrebbero agito durante la cerimonia di incoronazione. 

17 novembre del 58' ore 10:00
Avevo convinto mia madre, saremmo andati ad accogliere la nuova sovrana!
Era stata dura ma l'avevo convinta! mio padre, un giornalista di tutto rispetto, sarebbe stato lì e così avremmo approfittato per passare una giornata tutti insieme, era un'ottima idea.
Arrivammo lì alle 11:00, il mio piccolo paese era poco distante dal posto dove si sarebbe svolta la cerimonia.

ore 13:00
La cerimonia iniziò. 
Appostati lontani, con ottime mitragliatrici , i rivoltosi osservavano quello che succedeva. 
Mi ero allontano da lì un attimo, volevo andare a prendere qualcosa da mangiare lì vicino. 
E notai una bandiera che raffigurava una corona reale, davanti ad essa una X.

ore 14:00
Le cose andavano bene, la regina sembrava, fra i sorrisi, meritare la corona.
I rivoltosi cominciarono a sparare sulla folla di sostenitori, chi correva di qua e chi di là, era diventato una sorte di putiferio. 
Era scoppiata una sorte di guerra civile nel nostro paese.

18 novembre
I giornali del giorno dopo, riportavano migliaia di morti, per fortuna la regina era salva e nessuno che conoscevo rientrava nella lunga lista delle vittime.
Ma di sicuro, i rivoltosi non si sarebbero arresi.
Un comunicato radio della regina, chiedeva di riprendere il controllo, di fermare questa stupida guerra.
Tutti, chiusi nelle case,temevano il peggio.
Non potevo uscire, questo mi era proibito dalla mia famiglia, ma cosa potevo fare per salvare il mio paese. 
Mi sedetti ad un tavolo e scrissi delle amare parole:
''Caro popolo inglese, siamo in guerra! le guerre portano solo terrore, fame e ingiustizia. Dobbiamo riprenderci per la corona reale, che sono contro di noi, Atene distruttrige o l'impero Romano. IL nostro vero nemico è la chiesa cattolica. Riprendiamoci dall'ingiustizia per far si che sul nostro paese non tramonti il sole. Unimoci di nuovo sotto un'unica bandiera, popolo inglese!''

20 novembre
La guerra non cessava, la regina organizzò una riunione dove avrebbe partecipato tutto il popolo, nonostante tutto ciò fosse pericolosissimo. 
Difatti i rivoltosi, erano là, nascosti nell'agguato.
Durante la riunione come era previsto i rivoltosi si rimisero a sparare sulla folla da posti ignari. 
Io correndo e sfuggendo ai miei genitori, salì vicino alla regina e chiesi al popolo di ascoltarmi. 
Lessi la lettera ad alta voce, fra i pianti di commozione dei presenti.
Ma qualcuno, non pentitosi, lanciò il fuoco contro di me.
Morii all'impatto.
Ma il mio gesto eroico, non voglio farmi troppi complimenti, salvò il popolo inglese dalla distruzione.

p.s. questa storia è inventata da me, non ci fu nessuna associazione rivoltosa in realtà, ma nel plebe c'erà questa rabbia contro la dinastia e poi, chi siamo noi, per dire se quel che leggiamo è il vero?
   
 
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