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Autore: Keira Pym    17/08/2011    1 recensioni
“Sai” disse una voce alle sue spalle “Ci siamo sempre chiesti come sia possibile che una testa bacata come te, sia potuta finire in Corvonero.” Si girò, i gemelli Weasley la osservavano ridendo.”Ti sei persa di nuovo?” chiese Fred. “Se vuoi possiamo indicarti la strada.” Continuò George con un sorriso malizioso stampato in faccia. “No, grazie.” Replicò lei. “L’ultima volta che mi avete dato indicazioni mi sono ritrovata nei sotterranei… E dovevo raggiungere la Torre di Astronomia. Ora devo andare.” Disse tentando di allontanarsi, ma Fred le si schierò davanti, bloccandole il passaggio. “Sicura di non volere una mano?” chiese avvicinandosi. Eileen arrossì , e anche i suoi capelli cominciarono a tingersi di rosso; le succedeva tutte le volte che era in imbarazzo.Conosceva i gemelli da tanto tempo ed era molto affezionata a entrambi, ma per Fred aveva sempre provato qualcosa di più, e adesso lui le era di fronte che insisteva per accompagnarla in classe.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro, personaggio, Fred, Weasley, George, e, Fred, Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
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Avevano trascorso una giornata stupenda, erano stati da Mielandia, ai Tre Manici di Scopa e avevano giocato nella neve. Fred le aveva anche regalato una spilla a forma di civetta, che adesso portava attaccata alla sciarpa. Ora stavano attraversando il tunnel che li avrebbe riportati alla statua della Strega Orba “Non riesco a credere che ci fosse un passaggio segreto qui dietro!” esclamò mentre rientravano nel castello “Avevo paura di questa statua quando ero al primo anno, sentivo sempre delle voci quando ci passavo vicino…” “Probabilmente eravamo io e George” disse Fred ridendo  “Piuttosto, oggi verrai a vedere la partita?” Quel pomeriggio c’era la prima partita di Quidditch e, ovviamente, era tra Grifondoro e Serpeverde. “Certo che vengo, vedere i Serpeverde che perdono mi diverte!” Mentre camminavano per il corridoio incontrarono la Umbridge, quel giorno indossava un cardigan verde che la faceva assomigliare ancora di più a un rospo. Quando li vide sorrise mielosa e se ne andò via, la lavagnetta prendi-appunti stretta tra le mani. Eileen aspettò che si fosse allontanata prima di rivolgersi a Fred “Credi che quella strega rimarrà ad Hogwart ancora per molto?” “No” rispose lui sicuro “Il posto di Difesa contro le Arti Oscure è maledetto, ricordi? Nessuno dura più di un anno. E se questo non dovesse bastare, ci penseremo io e George a farle prendere una meritata vacanza…” “Ancora questa storia!” lo interruppe Eileen “Ti ho già detto che quella professoressa ce l’ha con voi e che non esiterebbe ad espellervi!” Fred fece una smorfia “Ma che cavolo…” mise una mano in tasca e ne cacciò fuori un galeone “La prossima settimana c’è una riunione dell’ES” annunciò osservando la moneta d’oro “E devo ricordarmi di dire a Hermione che l’incantesimo che ha utilizzato per i galeoni è troppo potente, guarda! Era talmente caldo che mi ha bucato il pantalone!” Eileen rise “Non fa niente, tanto quei pantaloni erano orribili!” Si affacciò a una delle tante finestre e osservò il Lago Nero, era un panorama stupendo. Ricordò solo in quel momento dell’appuntamento che aveva quel pomeriggio, lei e Padma dovevano studiare insieme Trasfigurazione “Oh no!” esclamò portandosi le mani alla testa, immaginava già la scenata che l’amica le avrebbe fatto per l’ennesimo ritardo “Che succede?” “Ci vediamo dopo alla partita, ora devo scappare in biblioteca Padma mi sta aspettando!” disse correndo via e lasciando Fred da solo nel corridoio che la osservava. Qualche attimo dopo però,tornò indietro sorridente, si avvicinò diede un bacio sulla guancia a Fred “Buona fortuna”

Come aveva immaginato, Padma era di pessimo umore “Ti prego, scusami!” la implorò mentre scendevano verso il campo di Quidditch ma era inutile, Padma si ostinava a non parlarle. Eileen lasciò perdere, conosceva carattere dell’amica e sapeva che ci sarebbero volute almeno un paio d’ore prima che si calmasse. Quando arrivarono al campo videro che Luna aveva già preso posto e che per l’occasione, indossava uno strano copricapo a forma di leone che sembrava in precario equilibrio sulla sua testa. Dopo cinque anni trascorsi insieme, ormai Eileen era abituata alle stranezze di Luna, ma dovette ammettere che questa volta aveva superato se stessa. Il leone, con timore di chi stava intorno, riusciva addirittura a ruggire. Si accomodò affianco all’amica e attese il fischio di inizio. I Serpeverde come al solito cominciarono intonare dei cori stonati, ma la partita durò poco: il boato di trionfo proveniente dal pubblico fece capire a Eileen che i Grifondoro avevano vinto. Osservò i giocatori atterrare alla ricerca di Fred, ma quello che vide le fece stringere lo stomaco. Harry Potter e uno dei gemelli, si lanciarono su Malfoy cominciando a prendere a pugni ogni parte visibile del suo corpo. Da lontano non riuscì a distinguere chi dei due fosse, ma era quasi certa si trattasse di George, mentre quello che doveva essere Fred era trattenuto dalle ragazze. Vide la McGranitt scendere in campo, sbraitare per stabilire l’ordine e farsi seguire da entrambi nel suo ufficio, sembrava davvero arrabbiata. Eileen invece guardava Fred, si era seduto a terra e teneva la testa basta. Non lo aveva mai visto così. Lui e George si erano mai preoccupati di Malfoy, cosa poteva aver detto questa volta da indurli a fare una cosa del genere?

“Vi ha espulsi dal Quidditch a vita?!” Eileen era sconvolta, George era appena tornato e stava raccontando della punizione inflitta dalla Umbridge “Anche Fred che non ha fatto niente!” continuò furibonda “E la McGranitt non glielo ha impedito?” “Non ha potuto” spiegò George “Quel rospo si è presentato con un nuovo emendamento appena spedito dal Ministro con cui ha l’autorità di infliggere castighi, o una cosa del genere…” concluse cupo “Stai certo che ce la pagherà, fratellino” disse Fred a denti stretti “Ho già in mente qualcosa che potrebbe darle del filo da torcere...” Questa volta Eileen non ribatté. La Umbridge aveva esagerato e doveva essere fermata… A qualunque costo.

   
 
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