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Autore: Roly_chan    18/08/2011    3 recensioni
Questa storia è ambientata dopo il libro "L'ombra del male",un mio ipotetico continuo...quindi tutto ha inizio dalla decisione di Damon di riottenere i suoi poteri che porterà i nostri protagonisti ad affrontare una serie di situazioni tutte nuove e finalmente a capire i propri sentimenti. Avverto che io sono una fan accanita della coppia Donnie e che la storia è dal punto di vista di Bonnie
Spero di avervi incuriosito e che la storia vi piaccia!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Bonnie McCullough, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano passati già due giorni da quando Damon era ritornato umano e la tensione all’interno del pensionato era ancora alta. Stefan era in depressione avendo visto svanire la sua unica opportunità di vivere una vita normale con la sua amata Elena e anche se non l’ammetteva,per lui era anche l’unica soluzione di allontanare definitivamente Damon da Elena. Quest’ultima girava per il pensionato come un fantasma sempre pensierosa e nei suoi pochi attimi di ritorno sul pianeta Terra cercava  di consolare Stefan o tentava di far almeno mangiare qualcosa a Damon,infatti da quando era ridiventato umano si era rintanato nella sua camera e non l’avevamo mai visto uscire da lì e nessun rumore proveniva dalla sua stanza,tanto che avevamo pensato che aveva deciso di togliersi la vita,ma non era per niente nello suo stile. Per quanto riguarda Sage era partito per il Giappone per fare alcune ricerche. Invece io,Meredith e Matt c’eravamo momentaneamente trasferiti al pensionato per stare tutti insieme nel caso di un attacco da parte di Shinichi e Misao.
Tutti noi umani eravamo seduti al tavolo a fare colazione quella mattina mentre Stefan era seduto affianco a Elena e non smetteva di fissare la sua tazza. Il silenzio che regnava era inquietate e il tintinnio delle  posate che urtavano le tazze era snervante,così io non ce la feci più e scoppiai << Ok adesso basta!E’ inutile piangere sul latte versato!Ora dovremmo essere tutti ancora più uniti e anche un po’ più felici perché ci siamo di nuovo tutti ritrovati! >>
<< Hai ragione piccola Bonnie! >>disse la signora Flowers<< Ormai le cose sono andate per questo verso e non possiamo cambiarle,quindi è giunto il momento di reagire! >>ma nessuno rispose allora io continuai
<< Ok ragazzi mi sembra superfluo dirlo che quelli che dovrebbero darsi una mossa siete voi,Elena e Stefan. E anche l’altro al piano di sopra >>
<< Lo sappiamo Bonnie ma è difficile >>disse Elena. Ma difficile cosa?Volevo tanto chiederglielo ma penso di sapere la risposta. E' difficile scegliere fra Stefan e Damon eh?
<< Mi dispiace ragazzi ma io non riesco proprio a provare nemmeno un briciolo di felicità. >>disse Stefan.
<< Ok allora se voi due non volete collaborare proverò con l’altro! >>dissi decisa,ma non passò nemmeno un secondo che tutta quella convinzione andò a farsi un giro. Non ebbi il tempo di rimangiarmi tutto o trovare una scusa che la signora Flowers mi aveva messo in mano un vassoio con un bicchiere di tè caldo,delle frittelle e tant'altra roba.
<< Fai del tuo meglio! >>mi disse per incoraggiarmi.
Ottimo forse sarei inciampata sulle scale e quindi sarei riuscita a evitare quella situazione per niente piacevole. No che mi dispiacesse vedere Damon,mi mancavano terribilmente quei suoi occhi neri dove mi sembrava di vedere una notte stellata ogni volta che mi fissava,ma avevo paura che il suo caratteraccio era andato a peggiorare e non mi andava per niente di ritrovarmi tutta quella roba in faccia. Aspettai cinque minuti nella speranza che qualcuno intervenisse per fermarmi,ma nemmeno Matt,che odiava il solo pensiero che io mi avvicinassi da sola a Damon,disse nulla. Così mi avviai verso quelle scale ma purtroppo non caddi. Ma com’era possibile?Io che inciampavo anche su un parquet invece arrivai alla porta della camera di Damon sana e salva. Questa si che era sfiga!
“Forza Bonnie tanto ormai è solo un umano cosa mai può farti a te che sei una strega?”
 Cercai di auto convincermi ma  non ebbi molto successo. Allora puntai sulla cosa più assurda. La curiosità. Si ero terribilmente curiosa di vedere Damon da umano,quella mattina di tre giorni fa l’avevo visto di sfuggita ma ero certa che non aveva perso nemmeno un po’ del suo fascino e questo era un serio problema per me. Infatti ogni volta che mi trovavo in una stanza dove c’era lui arrossivo senza motivo e mi tremavano le gambe,poi quelle volte in cui eravamo stati vicini,per poco non svenivo. Ok nemmeno la curiosità era una buon arma. Rimasi altri cinque minuti buoni a fissare quella porta e poi impulsivamente bussai.
“Bene Bonnie- mi diceva la mia vocina interna- adesso parla anche.”
 Ottimo adesso anche le vocine nella testa avevo,comunque seguii il suo consiglio anche se un po’ titubante
<< D-Dam-Damon!Sì ehm sono io,B-Bonnie. Ti  ho portato qualcosa da mangiare,sai non puoi sopravvivere senza mangiare e almeno che non hai qualche provvista nascosta nella tua camera,sarai sicuramente morendo di fame. Per noi-evitai di dire essere umano-tre giorni senza toccare cibo e soprattutto acqua è un vero suicidio!Spero per te che non hai tentato di bere l’acqua dal rubinetto,non si può bere sai?.. >>e continuai per non sò quanto tempo a blaterale su cose insensate.
Purtroppo un altro mio difetto era che quando sono nervosa non riesco a fermami di parlare una volta che inizio. Non sò bene quando ma all’improvviso sentii dei passi provenire dalla stanza e lentamente la porta si aprì. Io mi tappai immediatamente la bocca,un po’ per la sorpresa un po’ perché non riuscivo proprio ad abituarmi alla bellezza disarmante dell’ex-vampiro. Anche se era un po’ troppo pallido anche se fosse stato un vampiro e aveva delle enormi fosse sotto gli occhi non riuscivo che attribuirgli solamente un aggettivo. Bellissimo.
 << Cosa vuoi? >>mi chiese con una voce rauca e assonnata.
 << Ti-ti ho portato la colazione >>gli dissi porgendogli il vassoio.
<< Non lo voglio dell’insulso cibo umano >>e stava per chiudere la porta ma io,non so come,misi un piede per bloccarla.
<< Devi mangiare >>gli dissi con la voce più seria che in un momento del genere mi potesse uscire.
<< Non approfittare del fatto che non sono più un vampiro! >>mi urlò contro avvicinandosi pericolosamente a me.
Quello che ci divideva era solamente quel vassoio che non riuscivo più a reggere tanto che mi tremavano le mani e infatti dopo un po’ mi cadde a terra. Il frastuono che fece fu assordante e tutta la roba che c’era sopra ci finì addosso.
 << Scu-scusami >>gli dissi e subito mi abbassai per pulire.
<< Stupida umana >>disse con tono freddo.
Volevo urlagli contro e dirgli che io ero ancora un strega mentre era lui l’insulso umano,o come amava definirli lui,ma l’unica cosa che riuscii a fare fu piangere.
<< Io volevo solo aiutarti >>gli dissi dopo un singhiozzo e come se non bastasse rieccola la mia sbattadagine. Infatti casualmente mi tagliai un dito con il coltello.
<< Ahi! >>dissi.
<< Cosa ti sei fatta? >>mi chiese all’improvviso Damon che si abbassò afferrandomi il dito ferito. Per un po’ restò ad osservare la ferita poi scuotendosi la testa mi aiutò ad rialzarmi.
<< Forza entra dentro che ti devi sciacquare un po’ con dell’acqua fredda >>
<< Ma-ma c’è tutto quel casino per terra >>gli dissi
<< Ci penseremo dopo >>e mi spinse dentro la sua camera.
 

  
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