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Autore: Lisa_Pan    18/08/2011    3 recensioni
Fin da quando mettiamo piede per la prima volta in questo mondo riceviamo
miriadi di sensazioni al secondo, quando si è piccoli e non
si conosce nulla del mondo, ci guardiamo intorno interrogandoci su
tutto ciò che ci circonda dandoci risposte sensazionali che
risentendole quando si è grandi fanno venir da ridere. Barry
ha raccontato di un bambino unico, che non cresce mai, che resta sempre
meravigliato da quel parcogiochi che è il mondo, la domanda
allora sorge spontanea: com'è il mondo per Peter? Quanto
può essere meraviglioso entrare per un momento in quella
mente così speciale? In questi capitoli passo passo
troverete la risposta.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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capitolo 4






"Io non ho fatto nulla, ho solo aspettato che i tuoi occhi si abituassero al buio e le tue orecchie ai suoni, anche minimi. L'unica cosa che mancava erano i profumi, gli odori, il tuo naso ci ha messo un pò a percepirli ma dalla tua faccia vedo che il risultato non è male!" sorrideva compiaciuto "allora cos' hai sentito?".
"All'inizio nulla, pensavo mi stessi facendo uno scherzo come tuo solito e mi stavo seriamente arrabbiando, poi quando ho visto che facevi sul serio ho provato a concentrarmi e a capire cosa cercavi di dirmi e l'ho sentito. Quel qualcosa che mi hai messo davanti al naso aveva un profumo dolcissimo, sapeva di...mmm..." chiuse gli occhi "di miele e" li riaprì "e latte, si miele e latte! Quando lo hai allontatanato ho continuato a percepire quel profumo vicino a me, non con la stessa intensità ma lo sentivo. Quell'altro qualcosa che mi hai avvicinato al naso era completamente contrastante con l'altro odore,  quel profumo mi è entrato subito in gola, mi ha quasi stordita per quanto fosse forte e me ne sono subito allontanata. Qualsiasi cosa tu mi abbia aiutata a fare è meraviglioso! L'ultimo odore che ho annusato lo avevo già sentito, era nel giardino di casa mia a Londra, mamma ne fa crescere enormi quantità fra i cespugli che circondano la casa. E' un fiore ma non ne ricordo il nome, ha un profumo buonissimo, fresco, sa di pioggia estiva e di solito si usa per tener lontano gli animali dalle abitazioni poichè ne irrita il sistema olfattivo. Lo conoscevo ma non così! Non mi ero mai accorta di quanto fosse intenso e forte, sento ancora il naso pizzicare! Perchè non me ne sono mai accorta fino ad ora? Eppure non passa inosservato, lo sento ancora adesso con la stessa intensità!"
"Perchè tutte le altre volte eri ditratta! Te l'ho detto, quando guardi qualcosa mille altre ti distraggono: il rumore di qualcuno che ti passa di fianco in quel momento, il colore di un oggetto che è vicino a quel qualcosa che attira la tua attenzione senza volerlo, e magari la tua concentrazione è rivolta ad altri pensieri non direttamente legati a quell'oggetto in particolare. Spesso accade che quando si osserva qualcosa in realtà si sta solo pensando ad altro, guardo un fiore e nel frattempo penso a cosa passa per la testa ad Uncino, a cosa stanno combinando nella tana i marmocchi, a quale storia racconterai stasera. Se in quel momento qualcuno ti chiedesse di che colore è il fiore che stai guardando tu non sapresti nemmeno rispondere perchè non lo stai guardando affatto! Guarda Uncino, non ci vorrebbe molto a trovarmi, la tana è proprio al centro della foresta e i segni sono evidenti, eppure lui non ci ha mai trovati. Gli adulti sono così, si concentrano su tutto tranne che su quello che realtmente potrebbe essergli utile!"
"Quanto tempo ci è voluto perchè tu imparassi a fare tutto questo? A non distrarti?"
"Io non ho dovuto imprarare. Io non so cosa provi tu, cosa senti. Io sono abituato a questi odori, questi colori, rumori, so com'è fatta una superfice. Certo a volte devo concentrarmi un pò, ma non come te. Io non conosco il vostro mondo, me ne accorgo ogni volta che parlo con te."
Wendy si guardò intorno avida di sapere cosa avrebbe potuto scoprire se avesse avuto un pò delle capicità di Peter. Poi tornò a guardare lui e le tornarono in mente gli stessi pensieri di quella mattina. Non si sarebbe mai aspettata che da Peter potesse nascere così tanta meraviglia. Le sembrava così poco attento a lei, ai bambini, a quello che lo circondava, le era sempre sembrato che a lui importasse solo di se stesso, che capisse solo quello che lo riguardava e basta. Sapeva che Peter aveva un limite e che non l'avrebbe mai sorpassato. Ora lo guardava e si chiedeva quante altre cose avrebbe potuto imprarare da lui e che lui di limiti non ne aveva...non ancora almeno. E nel pensare questo si mise a ridere. "io che imparo da Peter! Se me lo avessero detto anche solo ieri sera avrei risposto che fosse impossibile! Invece me ne sto qui, a farmi dare lezioni sul mondo da uno che del mondo ne ha visto meno di me." Se vi dicessi che dare ragione a Peter e ammettere di sapere molto meno di quanto immaginasse 
fosse facile per Wendy mentirei; era una bambina intelligente, speciale e lei lo sapeva benissimo, non era presuntuosa ma sapeva di cosa era capace e nessuno le avrebbe potuto far cambiare idea; nessuno tranne Peter. Il solo fatto che in un solo giorno quel ragazzo le aveva mostrato quanto fossero costrette le sue conoscenze la mandava sui nervi. Peter le aveva parlato di certezze, bene in quel momento Wendy veniva privata delle sue, o parte delle sue e per questo si sentiva persa, confusa e non lo poteva sopportare.
"Wendy, riusciresti a ritrovare l'oggetto che ti ho fatto annusare per primo chiudendo gli occhi e concentrandoti?" per Peter sembrava così semplice, per lui era come un gioco e voleva che anche per lei lo diventasse. Ma era difficile per Wendy, molto difficile. La sua famiglia si preoccupava di farla diventare una donna, imponendole regole giorno per giorno. Suo padre cercava di conquistare un posto d'eccezione nella banca in cui lavorava e il fatto che sua figlia andava in giro raccontando strane favole lo circondava di una cattiva luce, perciò la sgridava continuamente. Sua zia aveva il pensiero costantemente rivolto verso i vicini e di cosa potessero pensare di quella bambina tanto strana che non si decideva a diventare un adulta. L'unica persona che lasciava che Wendy si facesse cullare da sogni e fantasia era sua madre, una donna bellissima che ricordava o semplicemente sentiva ancora che qualcosa come quello che provava Wendy quando raccontava le storie era ancora in lei. Ognuno di noi almeno una volta è stato sull'isola, o semplicemente ha visto quel bambino di nome Peter Pan volare vicino alle nostre finestre, e in un modo o nell'altro quell'incontro rimane impresso nei nostri occhi, i bambini impiegano un pò meno a dimenticarlo, o ad accantonarlo, nelle bambine quel ricordo svanisce ma parte di esso si trasforma in sensazioni, istinto. Ecco perchè le mamme raccontano favole ai propri bambini perchè c'è qualcosa in esse che da loro la certezza che essi hanno bisogno di credere nel meraviglioso.
Wendy era ancora un bambina, e in lei quelle sensazioni erano più forti che mai, ma il  giorno stesso in cui lascò casa per volare sull'isola i genitori la stavano per far diventare adulta, facendo così affievolire il ricordo. Peter le stava chiedendo davvero un grande sforzo. Prima con la storia sul fatto che potesse volare, poi le sirene, i pirati, gli indiani, per non parlare delle fate...ed ora con il fatto del sentire senza lasciarsi distrarre. Si sentiva davvero stanca e confusa. Il dover far cadere quelle concezioni che aveva impiegato tempo e fatica ad acquisire la stava provando in ogni senso.
"Peter non ci riesco, sono stanca e poi...non capisco come dovrei fare" il tono era spazientito e infastidito.
Peter dal canto suo, non ammetteva rifiuti, Wendy quel pomeriggio era il suo capriccio e i capricci dei bambini non vanno mai presi alla leggera. "Sei solo una bambina!" disse ridendo.
"Cosa vorresti dire?" Wendy era scoppiata, non si controllava più, con quella frase Peter aveva scatenato la furia che c'era in lei "non sono stupida sai? E tutta quella storia che le bambine sono meglio di 20 bambini sperduti? Sei uno stupido egoista!"
 Rimase in silenzio a lungo, Peter si era disteso sull'erba e guardava il cielo fischiettando come se non fosse accaduto nulla, mentre Wendy lo guardava furiosa. Alla fine cercando di non farsi vedere, chiuse gli occhi e cercò di ricordare il profumo che aveva sentito, quello dolce. "latte e miele, latte e miele, latte e miele...latte e..."inspirò una grossa quantità di aria e mosse la testa nella direzione opposta rispetto a quella dove prima era rivolta "miele! Trovato!" aprì gli occhi e si alzò velocemente per poi correre nella stessa direzione, colse da terra un fiore e lo annusò. Trionfante si mise in piedi e sorrise.
Peter era ancora nella stessa posizione quando Wendy gli sbattè il fiore sul petto. Quando vide che Peter non si muoveva, sbuffò e sogghignando soddisfatta prese a camminare di ritorno alla tana.
Appena la sentì lontana Peter aprì gli occhi e strinse il fiore tra le mani guardandolo per un pò con il sorriso di chi aveva ottenuto esattamente ciò che voleva. Nascose il fiore nel sacchetto che aveva legato al fianco vicino al pugnale e si rialzò incamminandosi anche lui verso la tana. Quella sera Wendy non gli avrebbe rivolto la parola, Peter lo sapeva, ma non se ne curava, era riuscito ad averla vinta su di lei, soddisfazione troppo grande da essere ignorata!



S|A

Se state leggendo ora vi do un caloroso buongiorno! Questa mattina mi sono svegliata felice e con un mal di schiena tremendo! Oggi da me è festa e faranno i fuochi d'artificio a mezzanotte quindi penso che domani vi ritroverete immersi in qualche piccola storia uscita così a caso! Comunque...passiamo al capitolo.
Allora questo è il piccolo continuo del capitolo numero treee(fa il verso a Mike) dove Peter spiega a Wendy a cosa sia servito tutto quel annusare di qua e annusare di la, in poche parole il nostro bel ragazzotto ha insegnato alla nostra bella bimba a non chiudersi al mondo, ad estendere i propri sensi facendone crollare i limiti.
Nel prossimo ci sarà una piccolissima  new entry...vi lascio un mini spoiler che dovrebbe farvi capire qualcosa:

"La ricordava molto diversa, molto più giovane. La ricordava con ricci morbidi e biondi che le ricadevano sulle spalle e che incorniciavano quel visino tondo ma perfetto dalle guance rosse e dal nasino piccolo e ben proporzionato al resto del volto. Ricordava le manine piccole e morbide con le quali afferrava la mano di Peter quando lo voleva vicino, quando aveva bisogno di protezione."

 Vorrei ringraziare Sere che mi segue e recensisce e che stanotte resterà da me!:)  Ringrazio anche tutti coloro che leggono e vorrei chiedervi di recensire o lasciare due piccole paroline per farmi capire anche solo cosa ne pensate e se avete consigli da darmi vi ringrazio già in anticipo!
Goodbye my darling!
   
 
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