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Autore: Camilla L    18/08/2011    6 recensioni
Un attimo sei felice e l'attimo dopo piangi tutte le tue lacrime tra le braccia della tua peggior nemica... ecco come posso descrivere quella sera infernale che ha cambiato per sempre la mia vita...-Bella
-Anche se, sinceramente, non so proprio come abbia fatto, se Bella non mi avesse fermato li avrei uccisi... avrei ucciso le due persone che più mi hanno deluso, tradito ed umiliato in quasi duecento anni di vita.-Jasper
Questa è la prima storia che scrivo e, anche se so di non essere una scrittrice eccezionale, spero che vi piaccia almeno un po' o che per lo meno apprezziate i miei sforzi, inoltre, ringrazio già da subito chi mi seguirà... sempre che qualcuno lo faccia!
QUESTA STORIA FA PARTE DELLA SERIE "JASPER & BELLA"
N.B: INIZIATA A RIVEDERE E CORREGGE A MAGGIO 2015, I CAPITOLI CON LO STESSO CARATTERE DEI PRIMI SONO QUELLI GIà NELLA NUOVA VERSIONE.
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Isabella Swan, Jasper Hale, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Bella/Jasper
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Eclipse, Successivo alla saga
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Jasper & Bella'
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Figli

 

Pov Esme

 

In questo momento sono invasa da mille sentimenti, ognuno diretto verso uno dei miei figli: provo un dolore immenso per Jasper e Bella, se avessi un cuore funzionante starebbe sicuramente andando a mille all'ora, provo orgoglio per la mia Rosalie che ha messo da parte una po' di sé stessa per cercare di far star meglio Bella e lo stesso per Emmett che sta tenendo in una morsa il fratello per impedirgli di fare una qualsiasi stupidaggine. Poi ci sono Edward ed Alice che forse è un bene che non abbiano ancora fatto ritorno: non credo che uscirebbero tutti interi da questo garage. Sono pur sempre miei figli anche loro, ma se non lo fossero sono sicurissima che non avrei nemmeno il più piccolo dei pensieri positivi nei nei loro confronti.

La festa all'interno della casa continua imperterrita e noi siamo tutti in garage intenti a calmare la rabbia di Jasper e la disperazione di Bella. Lascio Bella nelle amorevoli mani di Rosalie e torno in casa per, almeno, far capire agli invitati che non siamo fuggiti, già ci credono strani ed aumentare i loro sospetti su di noi non mi sembra proprio il caso. Appena entro in casa, per fortuna, mi rendo conto che s'è fatto abbastanza tardi, la maggior parte dei ragazzi se ne sta andando e nessuno pare essersi accorto della nostra assenza e del fatto che nessuno dei miei ragazzi non è più in circolazione ormai da diverso tempo.

Al mio ritorno trovo la mia famiglia esattamente come l'avevo lasciata, a parte che Jasper pare essersi un po' calmato, infatti vedo che Emmett ha mollato un po' la presa su di lui e ora lo tiene solo per un braccio, sembra più quasi un tentativo di confortarlo che di trattenerlo.

La piccola Bella, invece, sta ancora piangendo tra le braccia di Rosalie e le sue lacrime sembrano non trovare fine, se ne sta lì e piange e basta, non fa altro, niente urla, niente rabbia, versa solo lacrime, lacrime e ancora lacrime.

Quando Jasper sembra aver ripreso almeno un po' il controllo su di sé cerco di parlargli.

-Tesoro, forse è meglio che tu e Bella non siate qui quando tornano.-gli dico con più calma possibile in modo che lui la senta e ne tragga giovamento.

-Forse hai ragione, mamma.-mi dice, abbozzando un sorriso triste.

Quando uno di loro mi chiama mamma mi sento sempre la persona più felice del mondo, lui lo sa e questo è il suo modo di farmi capire che il mio tentativo di infondergli calma è andato a buon fine. Subito dopo, guardando il fratello che ancora lo trattiene, gli fa capire che ora può lasciarlo, Emmett lo asseconda immediatamente ed una volta libero si dirige lentamente verso Bella, si inginocchia al suo fianco e comincia a parlarle dolcemente.

-Bella...-

Lei alza lentamente il viso dalla spalla di Rosalie e lo guarda negli occhi, i loro sguardi si intrecciano, sembrano trovarsi ed è come se solo loro due possano capire cosa stia provando l'altro e forse è proprio cosi'.

-Vieni, su, ti porto a casa.-le dice, porgendole la mano destra per aiutarla a rimettersi in piedi.

-No!-dice lei decisa, asciugandosi il viso con la manica della camicia ormai fradicia.

-Come no? Vuoi stare qui ed aspettare quei due?-

-No, ma non voglio nemmeno andare a casa: mio padre non potrebbe sopportare di vedermi un'altra volta ridotta cosi' per lui.-dice con la voce ancora rotta dal pianto ma, un po' più calma.

-E allora dove vuoi che ti porti?-

-Non lo so, basta che sia lontano da loro, ma non a casa mia.-

Vedo Jasper pensare, ma sembra non trovare una soluzione che invece penso di aver trovato io.

-Potreste andare all'isola Esme: è lì che voleva portarla Edward e c'è già tutto pronto per le sue esigenze umane.-spiego, più che convinta che la mia idea sia la cosa più giusta da fare al momento.

Tutti mi guardano ed infatti sembrano darmi ragione e qualche istante dopo sono tutti in movimento per riorganizzare il viaggio prima del ritorno di Edward ed Alice.

Anche a Jasper e Bella la mia idea sembra non dispiacere, forse stare tra loro farà benead entrambi, a quanto pare riescono a capirsi molto bene in questo momento.

-Emmett, cerca di cambiare il nome della prenotazione aerea e mettila a nome di Jasper e tu, Jasper te la senti di preparare i tuoi bagagli? Altrimenti posso farlo io.-ordino ai miei figli.

-Ce la posso fare, non preoccuparti: avevamo intenzione di partire anche noi perciò sono già quasi pronti.-mi risponde Jasper.

-La mia roba dovrebbe essere nell'auto di Edward.-dice invece Bella.

-Non ti preoccupare, cara, ci penso io: li prendo e li metto nella mia auto, partirete con quella.-le spiega mio marito, avvicinandosi a lei e accarezzandole i capelli con un tocco paterno.

-Non è necessario, Carlisle, possiamo prendere una qualsiasi altra auto.-dice Jasper, sapendo quanto mio marito tenga alla sua auto, nonostante la cambi più spesso di quanto un umano si cambi i calzini.

-Invece è necessario!-Il suo tono non ammette repliche, come se quello fosse il suo regalo per far star bene i propri figli.

-Ok, allora vado a prendere le mie cose.-dice Jasper, capendo che è inutile insistere.

Appena lo vedo sparire dalla porta incrocio lo sguardo di mio marito e per la prima volta in quasi cento anni lo vedo perso, come se non sapesse cosa fare, come se dovesse fare di più che mettere la sua auto a disposizione di Jasper e Bella. Credo che se potesse piangere in questo momento lo farebbe di sicuro, lo capisco benissimo perchè anch'io mi sento così. Vedere i propri figli soffrire in questo modo è davvero straziante, sia che uno abbia un cuore che batte o che ne abbia uno fermo da anni e la cosa che più mi fa male è che a provocare tutto questo dolore sono stati altri figli a cui voglio bene e che mai e poi mai avrei creduto capaci di un gesto simile.

   
 
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