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Autore: MissHarvelle    18/08/2011    1 recensioni
Coppia: Elena & Claudio.Questa ff è ambientata 10 anni dopo la fine della prima stagione. Elena vive ancora a Roma, fa la maestra d’ asilo , mentre Claudio è un ricco imprenditore e per affari si è trasferito da 5 anni in Provenza, precisamente nei pressi di Arles…per scoprirne di più non vi resta che leggere!!!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 8

Sentiva che Claudio gridava il suo nome con voce rabbiosa, ma poi, assorbita dall’ unica preoccupazione di tenersi salda sulla sella,non sentì più niente.
La cavalla rifiutava di obbedire a qualsiasi ordine lei le desse.
Ma prima ancora che lei avesse la possibilità di avere veramente paura,la giumenta nera era al suo fianco e Claudio impugnava saldamente le briglie del ronzino. Il piccolo animale rallentò finchè l’ uomo non riuscì a fermare le due bestie. Solo allora Elena si mise a tremare come una foglia,sia alla vista degli occhi di Claudio che mandavano faville,sia per reazione alla corsa veramente pazzesca.
Lui scese da cavallo e lei credette che si preparasse a strapparla dalla sella. Invece si preoccupò della giumenta,la calmò con dolci parole e le accarezzò il muso sino a quando non la vide completamente tranquilla.
Elena l’ osservava con inquietudine. Era terrorizzata dall’ idea che avrebbe potuto essere disarcionata. Si era dimostrata stupida ed imprudente e avrebbe preferito che lui parlasse,piuttosto che stare lì a guardarla con tanto disprezzo. Dopo tutto,era colpa sua se lei gli portava rancore. Era stato lui a spingerla a comportarsi in quel modo!
In quel momento, Claudio si staccò dalla giumenta bianca per risalire in sella alla sua cavalla.
Poi disse:”se la bestia si fosse fatta male per colpa tua..” e lasciò in sospeso la frase.
Le dita di Elena si contrassero sulle briglie per indignazione.
“ ti senti onnipotente,vero ?”
“non farmi incazzare, Elena” le consigliò. Il volerla convincere che era nel torto le fece aumentare la rabbia.
Dopo qualche minuto ripresero il cammino, in silenzio. Di tanto in tanto Claudio si voltava verso Elena,ma lei abbassava lo sguardo per non scoprire cosa lui pensasse. Il sole era ormai alto nel cielo ,il caldo aumentava. Elena si sentiva stanca e si augurava di arrivare presto alla meta, quando davanti a lei si profilò il tetto di una capanna.
Avvicinandosi, Elena si accorse che era disabitata,e si chiese perché Claudio vi si dirigesse.
Lui scese di sella davanti alla capanna e all’ arrivo di Elena, le disse: “Scendi!!ho sete e credo che tutti e due abbiamo bisogno di riposo!”
Lei non si mosse e appoggiando i pugni al fianco,assunse una espressione di sfida.
“vuoi che ti faccia scendere io ?”chiese Claudio in tono minaccioso “..o vuoi ubbidirmi ?”
Elena strinse le labbra.
“Non siamo alla villa. Mi avevi detto che saremmo andati là!”
“Andremo là più tardi..adesso ho sete. Tu, no?”
Elena guardava con una certa inquietudine la capanna deserta.
“Non troveremo niente da bere qui!” disse, mentre il cuore cominciava a batterle forte.
“ Per l’ amor del cielo! Sta tranquilla! Non ti ho portato qui per sedurti! Dai scendi che ci rinfreschiamo ...”
Elena si lasciò convincere ed entrò nella capanna insieme a lui.
Appena entrata,vide che Claudio stava tirando fuori due bicchieri e una bottiglia di vino da un piccolo armadietto. Porse un bicchiere colmo di vino alla ragazza,che lo bevve avidamente. Lo stesso fece lui. Poi , facendo segno col mento, indicò attraverso la finestra il pozzo che si trovava dietro la capanna.
“L’ acqua è fresca,anche se un po’ salmastra.puoi lavarti,se vuoi...” .

Si versò ancora un po’ di vino.
“non ti consiglio di berla, però, a meno che non ti importi di avere mal di stomaco. Ma forse preferisci prenderla tu una decisione simile..”
Parlava in tono ironico,ma Elena non gli diede peso. Sapeva benissimo che quel tono era fatto apposta per irritarla.
Piuttosto, si diresse verso il pozzo per rinfrescarsi.
Una volta all’ aperto,fece qualche passo cauto intorno alla capanna ,trovò un secchio,tirò dell’ acqua dal pozzo e si lavò la faccia.
Tra sé e sé ,si complimentò di essersi truccata poco quella mattina.
Si sentiva molto meglio,ma faceva davvero caldo,così si slacciò un altro bottone della camicia e ,con un gesto inconsapevolmente provocante,rialzò il pesante chignon che le era sceso sulla nuca.
Si accorse allora che Claudio era sceso dalla capanna e la stava osservando. Subito le braccia le ricaddero lungo i fianchi e il suo respiro accellerò.
Lui rimase immobile a guardarla per qualche istante,poi con aria indifferente la raggiunse fermandosi solo a qualche centimetro da lei.
Elena teneva la testa alta: non voleva assolutamente fargli capire sino a qual punto la sua presenza la sconvolgesse.
“Perché porti quell’ orribile chignon?? Se non sbaglio una volta li portavi sciolti..”
“ Non vedo come la cosa possa interessarti!!”
“Davvero?? E se mi interessasse,tu cosa faresti??”
Elena riabbottonò la camicetta.
“ti prego..non ho voglia di litigare ancora!!”
L’ espressione dell’ uomo si indurì.
“è così che chiami il nostro ultimo incontro? Un litigio?”
Lui scosse la testa, lei sospirò.
“mi pettino così perché devo sembrare un po’ più vecchia ai miei allievi, per dare loro l’ impressione di avere più esperienza..”
“Ma adesso non sei a scuola!!”
Il suo sguardo si incrociò con quello di Elena,scendendo poi verso la scollatura. Elena si girò dall’ altra parte,imbarazzata.
“ti prego” riuscì a dire “non è ora di andare ?”
Sentiva intensamente la presenza di lui dietro di sé e aveva l’ orribile presentimento che se lui l’ avesse toccata,lei non avrebbe saputo resistergli.
Ma Claudio parve stancarsi di quel gioco. Elena sentiva che si allontanava, chiamando con un fischio i due cavalli. Immediatamente si rilassò, come svuotata.

Si asciugò le mani,chiedendosi in realtà quali fossero i suoi desideri.
Inutile illudersi! La sola presenza di Claudio la turbava. Il sentimento che li aveva legati tre anni prima era più forte che mai. Lo sapeva anche prima di ritornare in Italia, e proprio per questo motivo aveva esitato fino all’ ultimo…
A lei sembrava ancora più attraente,e lo desiderava molto,molto più di prima…


Ripresero il cammino verso la villa.
Ad un certo punto Claudio si avvicinò a lei e le disse:
“Quando saremo alla villa, cerca di comportarti da persona civile!”
Lei lo guardò indignata. “cosa vorresti dire??”
“mia madre e Jac ci osserveranno..spieranno ogni nostra azione..e io non ho intenzione di alimentare le loro conversazioni!”
“Allora non avresti dovuto portarmici!!”
“Non cercare di battermi sul mio terreno..ricorda solo quello che ti ho detto..”




Note dell' autrice: finalmente sono riuscita a pubblicare anche questo capitolo! Allora che ne pensate? Non succede quasi niente, però era importante metterlo ;) Finalmente nel prossimo, che pubblicherò prestissimo perchè questa storia l' ho già scritta da un pezzo, vedremo cosa succederà a villa Rizzo. Siete curiose? XD Volevo ringraziare come sempre Sara per le sue meravigliose recensioni e tutte le altre persone che mi stanno seguendo silenziosamente! Sono molto felice che due utenti di questo forum abbiano inserito la loro storia tra le preferite <3 Se vi va di farmi sapere qualcosa tramite una recensione sarei felicissima ** a presto (spero) ..fabi

  
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