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Autore: Kastania    10/04/2006    2 recensioni
Una breve introduzione per la storia che ho in mente... non presento ancora i personaggi, soprattutto quello principale. Lascerò che lo scopriate voi chi è.. capitolo dopo capitolo.. Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate!
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 21

CAPITOLO 21

 

"Ma sei qui?sei sparito dopo l'allenamento,non ti ho più visto.. neppure Alexei aveva idea di dove ti fossi cacciato. Non so proprio come mai ti diverti a farci impazzire in questo modo."

 

Marya entrò svolazzando in casa, seguita da un'intensa scia del suo solito profumo.

Sembrava allegra,felice,leggera.

Gli scoccò un'occhiata divertita, quasi di rimprovero per quella sparizione inopportuna.

 

"Devi sbrigarti...questa sera dobbiamo andare a cena dai Telikov,e non sei ancora pronto. Beh? cosa c'è? perchè mi guardi a quel modo?"

Sembrava sinceramente stupita, le mani sui fianchi, l'espressione perplessa.

 

Evgeni non disse una parola.

Le porse soltanto l'oggetto che aveva in mano, accompagnando il gesto con un'occhiata

fredda e penetrante.

 

Gli occhi di Marya si svuotarono di colpo, riconoscendolo.

Divenne pallida,e barcollò fino alla sedia più vicina,e respirò profondamente prima di parlare.

"C'è una spiegazione,Zhenya. Un'ottima spiegazione."

 

"Innanzitutto, non chiamarmi Zhenya. Non lo sono più.. non per te almeno."

Misurava a fatica la rabbia che si sentiva montare dentro.

"Ed ora,posso sapere perchè l'avevi tu? ero convinto di averla persa. E da settimane."

 

La gettò sul pavimento,con un gesto di disprezzo.

 

Una cartolina, una splendida e romantica veduta del Giardino d'Estate in piena fioritura.

 

La prima cartolina che aveva acquistato per Lara.

La prima che le aveva scritto, senza aver poi trovato il coraggio di spedirla.

 

Nelle poche righe che aveva vergato sul retro,tutta la nostalgia che aveva sentito per lei in quei pochi giorni di separazione.

Il suo nome, l'indirizzo.

 

Marya la raccolse da terra, e la rigirò nervosamente fra le mani.

"L'ho.. l'ho trovata per caso, quando sono tornata a recuperare le ultime cose che avevo lasciato qui. Era sul pavimento della nostra vecchia camera.. di camera tua." puntualizzò.

“L’ho raccolta così,solo per non lasciarla sul pavimento… non l’ho letta apposta, mi è solo caduto l’occhio,e così..”

 

"E perchè non me lo hai detto? In effetti sì, credevo di averla persa,ma chissà dove.. non immaginavo che fosse in casa, che l'avessi tu. Immagino tu abbia capito di cosa si trattava."

 

Marya annuì,senza entusiasmo, scrollando le spalle.

"Insomma.. a grandi linee. Se non altro ho capito dove stavi scappando, e chi si era messo in mezzo fra noi.. a quel punto,"

 

"Non te lo permetto!non far ricadere su me o lei la colpa di una situazione che hai interamente creato soltanto tu!"

Era davvero pieno di rabbia. L'aveva interrotta con violenza.

 

"Non hai ancora risposto alla mia domanda. Perchè hai scelto di non parlarmene? di non affrontare l'argomento, almeno da quando sono tornato? Pensavi che prima o poi non sarebbe saltato fuori?"

 

Marya gli si avvicinò,e tentò di blandirlo con una carezza sul viso.

Ma Evgeni le bloccò la mano.

 

"Tesoro.. “ la voce di lei era davvero supplichevole. “Nel momento stesso in cui sei tornato, ho capito che con quella ragazza era tutto finito. Avevi scelto me,invece di lei.. ed io non volevo rinfacciarti il tuo errore, così come tu non rinfacciavi nulla a  me. Tutti fanno degli errori nella vita,no? l'importante è andare avanti,lasciarseli alle spalle..."

 

Evgeni decise di essere brutalmente sincero.

Errore?come poteva definire Lara un errore?

 

"Marya..non sono tornato perchè ti ho perdonata, o perché ti amassi ancora. Non fingere di non averlo capito,offenderesti la tua intelligenza.

E se proprio vuoi saperlo, non sono stato io a lasciare quella ragazza.

E'stata lei a lasciare me, quando ha saputo del bambino."

 

Marya gli sorrise, incoraggiante.

"Allora il mio piano ha funzionato. Tutto è finito fra voi, e tu sei qui con me. Non ha più importanza come sia andata.."

 

"Di che piano stai parlando?"

Evgeni arretrò bruscamente, cercando sul viso della moglie una spiegazione a quelle parole sibilline.

 

Marya continuava a sorridere:ma non gli sembrava più dolce ed affettuosa.

Ora gli sembrava spaventosa.

 

"Zhenya..amore. Davvero non lo hai capito? non sono incinta.. non ancora, perlomeno. Ma spero di esserlo presto."

Lo baciò sulle labbra,senza che lui potesse reagire. Era pietrificato dalla rabbia.

 

"Mi hai mentito...su una cosa così importante?" Sibilava,più che parlare.

Se fosse stata un uomo, lo avrebbe sicuramente preso a pugni.

Si tratteneva, ma a fatica.

“Mi hai mentito”ripetè. “Non c’è mai stato nessun bambino..

 

Marya ora lo fissava smarrita:evidentemente la rabbia lo aveva trasformato anche in viso.

"Io.. io..ho pensato che era l'unico modo.. ho convinto tua madre a farti tornare subito dall'America, con quella scusa, e quando lo hai saputo eri così felice anche tu.. se eri felice è perchè in fondo, lo desideravi…”

 

"Non dire una sola parola! hai parlato abbastanza,per quanto mi riguarda. Io me ne vado."

La scansò con facilità,e prese la porta,inseguito dagli strilli di quella che ormai non era più sua moglie.

 

E non lo sarebbe mai più stata,qualunque cosa accadesse.

 

Prese la macchina, e cercò di non schiacciare troppo l’acceleratore.

Più si allontanava dalla casa e da Marya,e meglio si sentiva.

 

Si diresse a casa di Elena. Sua sorella sarebbe rientrata dal lavoro di lì a poco, e aveva bisogno di qualcuno che lo ascoltasse, che comprendesse il male che lo stava avvelenando.

 

Marya lo aveva ingannato, tradendolo con un altro uomo.

Ma era una cosa naturale,che accadeva spesso. A centinaia di persone.

 

Era stato lui, in un certo senso, a spingerla fra le braccia di un altro, mettendo il lavoro al primo posto, trascurandola per vincere.

Di questo era consapevole.


Ma quello che gli aveva fatto ora.. mentirgli deliberatamente , su quello che sarebbe stato loro figlio! Giocare con quello che era sempre stato il suo più grande desiderio.. essere padre.

 

Tutte menzogne…

 

 

 

 

 

  
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