Il momento dei saluti

Pov Carlisle

Incrociando lo sguardo di Esme mi sono reso conto che sono completamente smarrito, mi sento impotente di fronte al dolore di Jasper e Bella e neanche quei due occhi che, di solito sono pieni d'amore per tutti, ma che ora sono persi quanto i miei, mi hanno rasserenato.

Mentre carico i bagagli di Bella sulla mia auto lei e Rosalie sono ancora sedute nello stesso angolo del garage, una piange, anche se un po' meno di prima e l'altra la consola e la visione di loro due insieme vicine anzi unite è l'unica cosa bella di questa giornata terribile.

Quando finisco mi siedo con loro senza parlare e le osservo.Rosalie, con la sua voce angelica, quando vuole sa proprio esserlo, le sussurra frasi di conforto e Bella ascolta appoggiata alla spalla della sua nuova sorella, come si definisce Rosalie.Per loro non esisto, neanche mi vedono talmente sono prese da questo nuovo legame, oggi Bella avrà perso qualcuno, ma ha sicuramente trovato qualcun'altro, qualcuno che non la lascerà mai, perché Rosalie è così e anche se sembra fredda e schiva quando vuole bene a qualcuno lo difende con le unghie e con i denti, per sempre.

Dopo qualche minuto decido che qui non servo, Bella ha già chi la conforta facendo un ottimo lavoro, così faccio una carezza sulla guancia e un sorriso ad entrambe e mi dirigo verso casa.

Qui trovo Emmett che lavora al computer per cambiare la prenotazione aerea e così decido di dargli una mano.

-Ecco ce l'ho fatta!Sono entrato nel sistema dell' American Airlines!-esclama.

-Bravo!Ottimo lavoro-dico, congratulandomi con lui.

-Ora cambia solo il nome, il cognome può rimanere Cullen tanto dobbiamo comunque stampare anche i suoi documenti-aggiungo, fingendo che il mio sia solo un motivo di praticità.

Emmett fa quello che gli dico, anche se è chiaro che ha capito che in quello che ho detto di pratico non c'è proprio niente.

Il motivo è uno solo, non voglio che mio figlio, un figlio di cui sono orgoglioso, non porti il mio cognome e altri due di cui al momento quasi mi vergogno si.

Quando Emmet finisce il tutto mi faccio consegnare biglietti e documenti e insieme a dei soldi e alle chiavi dell'auto li porto a Jasper.

Lo trovo in corridoio con le valigie in mano e alla mia domanda “come stai?” risponde col silenzio.Decido di abbracciarlo e forse ho trovato il modo giusto per farlo stare un po' meglio perchè dopo aver urlato un po' e aver pianto delle lacrime asciutte, tipiche di noi vampiri, sembra riprendersi un po'.

Quando gli consegno la busta e legge il suo nuovo cognome rimane un po' stranito, gli spiego il motivo di questo cambiamento e mi sembra capire, vedo una luce nuova nei suoi occhi, da ora è deciso a voltare pagina e a rinascere per l'ennesima volta, ha già seppellito il sanguinario Jasper Whitlock ora può farlo anche con il depresso Jasper Hale, in modo che il finalmente sereno Jasper Cullen possa presentarsi al mondo.

Quando scendiamo troviamo tutti nel salone, anche Bella e Rosalie, è arrivato il momento dei saluti.

Abbraccio forte entrambi così come fanno anche gli altri e li accompagniamo in garage a prendere l'auto.Appena salgono in macchina la porta sul retro del garage si apre e vedo spuntare gli occhi stralunati di Alice, probabilmente ha avuto una visione della partenza.

Alice va verso l'auto, forse vuole saperne di più, ma Edward la blocca, ha letto nei nostri pensieri e ha capito che noi sappiamo tutto.

-Ferma Alice, lasciali andare sanno tutto, c'hanno visto-le dice.

Jasper fa sgommare le gomme della mia auto che scompare nella notte.

Ora il momento della rabbia e del dolore è finito e inizia quello delle spiegazioni.