Fanfic su artisti musicali > Depeche Mode
Segui la storia  |       
Autore: Yuna90    24/04/2006    6 recensioni
Amo i Depeche Mode da quando ero una bambina, sono cresciuta con la loro musica, e sono cresciuta con loro. Nonostante il mio primo "approccio" con David Gahan (frontman e cantante della band) non fosse sia stato dei migliori (dicevo che aveva una voce veramente strana) mi ha sempre molto incuriosito e affascinato. Osservandolo attentamente, e interessandomi moltissimo alla musica della band in quel periodo, ho immaginato questo triste e orribile periodo di Dave Gahan (tormentato dalla tossicodipendenza e in profonda depressione) che ha cambiato profondamente la visione della vita di un semplice uomo, una rock star con i suoi pregi e i suoi difetti, che perse se stesso, per ritrovarlo migliore.
Genere: Triste, Drammatico, Song-fic, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
9 Maggio 1995

Oggi non ho avuto nemmeno il coraggio di guardarmi allo specchio.
Perche' il mio pensiero al risveglio era semplicemente:"Io non valgo piu' niente..".
Sono bastati pochi anni di gloria, se cosi' la vogliamo chiamare..per farmi scordare dei sentimenti, dell'euforia che provavo prima di tutto questo SUCCESSO.
Alla fine che cosa me ne faccio io del successo?
Non mi da niente, non mi suscita niente!
Ma una cosa e' certa quando sono li in mezzo a centinaia e centinaia di persone ci sono momenti in cui penso:
"Si! Loro mi AMANO..Io sono Dave Gahan! IO SONO IL GRANDE DAVE GAHAN.."
Ma quante di quelle persone..riuscirebbero mai a capirmi?
E' una specie di maschera quella che sto portando.
Ricordo ancora le parole di mia madre: "Non lasciare mai che qualcuno ti porti via la cosa piu' preziosa che hai. Non lasciare mai che nessuno ti porti via David, non lasciare che nessuno ti impedisca di sorridere, di correre su una moto senza alcuna meta, di sentirti in pace un vecchio disco, di bere qualcosa insieme agli amici..non lo dimenticare mai.."
E cosi' ero seduto su una di queste squallide poltrone di questo morto albergo, e guardavo dalla finestra una finta palma della citta' e non so con cosa, mi sono ricordato del mio compleanno.
Ma questo non mi rendeva contento nemmeno un po..
"Compleanno? Ma qualche compleanno..e' solo un giorno piu' vicino alla morte..perche' festeggiare di essere al mondo? Nulla e' per sempre."
Poco dopo pero' squillo' il telefono dell'albergo, e ci ho messo un po per riconoscere lo squillo, non mi telefonano mai di solito.
Ho risposto, pensando che non sarebbe stato nessuno di importante.
"David? Sei tu?"
Quelle poche parole sono servite per farmi rabbrividire tutto il corpo in un nano secondo.
"Si..mamma?"
"Ehy! Ho dovuto fare tantissime telefonate per trovare il numero di questo albergo..non sapevo nemmeno di Theresa, ma non importa.
Buon compleanno, spero veramente a te vada tutto bene."
"Si sto bene, grazie mamma."
Tra noi eleggiava tanta tristezza, non parlavamo ma entrambi pensavamo le stesse tristi cose.
"Allora?..Come va con la band? E' un po che non vi sento.."
Ma io non risposi, non avevo abbastanza forze per sorreggere tutta questa storia in un discorso.
"Non ti preoccupare per me Mamma..ti ringrazio per la telefonata."
Stavo per riattaccare, tremando come una foglia, quando senti' mia madre salutare, con qualche singhiozzo come sottofondo.
"Ciao David..ti voglio bene."
Udite quelle parole sono impazzito, ho sbattuto il telefono contro il muro, rompendolo in mille pezzi.
Non ci capivo piu' niente, Perche ero li? Perche' tutta questa rabbia? non ragionavo piu', da dove era uscita mai tutta quella apatia?
All'angolo della stanza..
Quelle medicine miracolose che chiamano Cocaina ed Eroina.
Speravo che tutto quel fluire di pensieri senza capo ne coda sarebbe finito con loro.
La notte scendeva, e dalla serranda delle finestre il mio viso era illuminato a tratti dalle luci varie della citta'.
Che sensazione di pace, finalmente avvertivo un po di pace, ma se mi guardavo intorno vedevo che intorno a me non c'era che il solito squallore, e quell'enorme dose di polvere bianca proprio nel comodino accanto.
"Ti voglio bene David.."
Improvvisamente avverti' malinconia come una stessa emozione prima dimenticata, mi mancava basildon, quella casa dai mattoni marroni, quel piccolo giardino con mia madre che stendeva i vestiti sorridendomi dalla finestra, mi mancavano le piccole manine di mio figlio, mi mancavano le giacche di pelle borchiate..la felicita' nel sentire la mia voce alla radio.
Che cosa era rimasto?
Niente..
Gli occhi erano persi nel vuoto, senza guardare niente di preciso.
Dopo qualche ora l'effetto gia' era svanito, e realizzai finalmente che l'avevo fatto di nuovo..ero un DROGATO, un uomo senza affetti..che aveva abbandonato la sua famiglia, suo figlio...ero diventato un MOSTRO, come mio padre.
Il mio corpo sembrava altrettanto stufo di vivere..
"Non c'e' piu' niente per cui continuare a sorridere al pubblico."
Cercai di camminare al bagno, preso dal vomito, ma caddi a terra, beccando in pieno il pavimento con la testa...un dolore cane..che si trasformo' in sollievo, dove stavo andando?
Nel tanto desiderato paradiso?
***
Oo' nn so spero vi piaccia...
Non sono sicura che la data corrisponda perfettamente al primo ufficiale tentato suicidio di dave..spero di si Oo'
   
 
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Depeche Mode / Vai alla pagina dell'autore: Yuna90