Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: LeviRivaille    19/08/2011    1 recensioni
Lasciarsi avvolgere dall'oscurità del proprio cuore nonostante si sappia che si è puri e innocenti... o quasi. Se non vivessimo in una Londra ottocentesca ma ai giorni nostri? Tu che scegli, Black or White?
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ciel Phantomhive, Nuovo personaggio, Sebastian Michaelis
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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“Il passato e il presente…

Due entità così diverse ma che dovrebbero rimanere separate.

Il passato lasciato al presente che fu mentre…

Il presente lasciato al presente che è…

Ma se queste due entità si incontrassero e qualcuno ci giocasse, cosa accadrebbe?...”

 

La corvina era appoggiata con le braccia al muro mentre, Sebastian, tirava sempre di più i lacci del corsetto.

Ogni volta che l’uomo li stringeva più forte, si sentiva mancare l’aria.

-Non… respiro…

-Ormai ho finito, poi, più è stretto, meglio è.

E nel dire ciò, fece un perfetto fiocco.

-Non capisco perché di questa tua scelta ma, penso che per un ballo sia perfetta.

Non approvava il fatto che la ragazza aveva scelto il colore viola e non il bianco ma, per quella sera poteva passarci sopra.

Candid si guardò allo specchio e si osservò bene.

La stoffa del corsetto era viola, quasi metallico.

Il pizzo era un po’ trasparente e un po’ nero, ornato con fiocchetti, anch’essi neri.

La gonna era lunga e leggermente “gonfia” con la stoffa esterna viola che lasciava una spaccatura sul d’avanti per mostrare quella drappeggiata e in pizzo che era tutta nera.

La ragazza si sedette su una sedia portandosi i lunghi capelli all’indietro.

-Preferisci i capelli lisci o un po’ ricci?

Chiese Sebastian avvicinandosi a un cassetto in attesa di risposta per scegliere lo strumento.

-Decidi tu.

A quella risposta, aprì il cassetto per prendere dei fermagli viola da metterle ai lati dei capelli, per non farglieli cadere sul volto.

Estrasse anche una spazzola e si avvicinò minaccioso alla ragazza.

Candid si voltò appena e sorrise per poi tornare ad ammirare la sua immagine allo specchio.

Il demone iniziò a spazzolarle con cura i capelli, facendo molta attenzione a non strapparne per colpa di qualche nodo imprevisto.

Prese uno dei fermagli e le tirò indietro una ciocca, sistemandola con cura dietro l’orecchio.

Così ripeté l’operazione anche dall’altro lato.

La ragazza si portò una mano al collo per sentire la morbidezza di quel nastrino di raso nero.

Sorrise soddisfatta del risultato.

-Ora sono pronta. Senti Sebastian, balliamo solo il primo pezzo e l’ultimo?

Si alzò e, accolse il braccio che il corvino le aveva allungato.

In silenzio, scesero le scale per poi esser inondati dai presenti.

La musica era già iniziata da un po’.

-Se… Seba…

Candy tossì appena per riportare l’attenzione di Seb su di lei.

La lasciò andare e fece un’elegante inchino.

-Mi concede questo ballo?

Le chiese con un finto sorriso sulle labbra.

Lei annuii e gli prese la mano guantata per poi avvicinarsi.

Il valzer era abbastanza pieno di giravolte, quindi si dovettero adattare subito.

-Ah, che piacere vedervi. Signorina Candid posso rubarla a questo gentiluomo?

Chiese una donna avvicinandosi ai due che, nel sentire la sua voce, si fermarono.

Aveva una quarantina di anni o poco più ma, se li portava bene.

I lunghi capelli biondi erano racchiusi in una treccia e, i verdi occhi, si fermarono sulla ragazza.

-Certamente. Mi scusi signor.

Candy lasciò la mano si Sebastian facendo un leggero inchino principesco.

Si avvicinò alla donna e uscì con lei per poter parlare senza esser sentite.

-Mi scusi, chi è?

Chiese la corvina alla donna.

-Ma come? Ti sei già scordata di me?

Chiese la bionda con una finta tristezza.

Candid osservò bene il volto di quella donna così misterioso.

-Mi sembra di… di… conoscervi già.

-Certo che mi conosci, piccola mia…

La ragazza la fissò con gli occhi sgranati e increduli.

Non poteva esser possibile.

-Quell’uomo così gentile, non è poi così come sembra. Ma questo già lo sai, o almeno in parte.

Prese a braccetto Candid e si incamminò verso un angolo buio.

Si lasciò guidare ma stando ben in allerta.

-Sai, infondo è grazie a lui che ora non hai adempiuto al tuo destino.

La donna la lasciò andare per sorriderle.

-è lui che mi ha uccisa e… Ha ucciso anche te.

Sollevò gli occhi al cielo sperando che la figlia la capisse solo che, Candid, non ci stava capendo nulla.

-Ti ha uccisa per renderti come lui, un essere malvagio capace di togliere l’anima alle persone. Ma tu, piccola mia, non sei così…

Ora era riuscita ad attirare l’attenzione della corvina.

La più giovane non ci stava capendo, anzi, era molto confusa e un po’ triste.

Era come se le parole di quella più anziana, fossero vere.

-… c’è ancora una speranza per farti tornare quel che sei.

-Cosa sono?

Chiese Candid quasi in trance.

-Sei un’ angelo… Ti saresti comunque salvata. Non sei ancora una bestia.

-Ma come? TU ERI MORTA! TI HO VISTA, HO VISTO IL TUO SANGUE!

Scattò la ragazza.

-Sì, ma era morto il mio corpo umano… Non quello vero. Ora sei intrappolata, se vuoi…

-Se voglio cosa?

-Posso farti diventare di nuovo quel che sei e staremo insieme…

La bionda abbracciò forte la figlia nella speranza di riuscire a riportarla alla “ragione”.

-Insieme… Ora sai chi ci ha fatte male… Non vuoi punirlo?

-Non ci credo… è sempre…

-Rimasto con te per tutto il tempo? Perché voleva che tu fossi completamente un demone… Sei solo una metà dell’uno e dell’altro.

La donna sorrise, stava riuscendo a farla ragionare…

 

“…Il caos.

Se tutto ciò è inevitabile, sarà il tormento più grande di tutta la propria vita…

Per questo alcune cose è meglio che rimangano sepolte…

…Nel passato…”

  
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