“Siamo tutti attori sul palcoscenico della
vita…”
(W. Shakespeare)
[Zamarda, due ore dopo.]
Grey seguì Phulvis fin dentro il campo
d’addestramento, ogni tanto lanciava un
occhiata al vecchio che si era autoproclamato suo mentore;nel silenzio
venuto a
crearsi fra i due si sentiva soltanto il tamburellare delle dita del
ragazzo su
Zasion –Perché il campo è deserto?- il
vecchio non rispose subito ma tirò fuori
il bastone gli colpì di nuovo la zucca che
risuonò vuota –Ti ho detto di fare silenzio.-
lo ammonì seccato facendo scomparire l’arma
–Non è deserto. Ci siamo io e te- e
si diresse verso la rastrelliera dove erano tenute le
armi,tirò fuori diversi
pesi e li lanciò ai piedi del ragazzo.
-Indossali.- Grey fece una faccia perplessa ma quando Phulvis
tirò fuori il
bastone eseguì l’ordine con insolita
foga…incominciava ad aver paura di quel
pezzo di legno –Quei pesi li dovrai portare giorno e notte e
non li toglierai
finché non te lo dirò io ed ora…corri!-
-Cosa?!-
In un lampo l’anziano maestro pronunciò delle
parole incomprensibili e
comparvero diversi globi luminosi che cominciarono a sparare addosso al
ragazzo
delle vampe di luce,Grey evitò la prima per una botta di
fortuna e la seconda
perché aveva aperto le gambe al momento
giusto;guardò in basso e vide che sul
terreno c’era un buco tutto bruciacchiato, deglutì
e guardò Phulvis che gli
restituì uno sguardo accondiscendente per poi stendere la
mano verso i globi
luminosi –Ti ho detto di correre.-
-MALEDETTO VECCHIACCIO!!!!-
Tutto quello che l’anziano vide fu una cortina di sabbia
alzata da Grey e il
suono del laser che partivano, scosse la testa
–C’è molto da fare…- e
raccolse
Zasion da per terra lustrandola con la manica.
I globi, aveva constatato con suo enorme dispiacere, lo seguivano
ovunque e non
c’era verso di colpirli visto che il laser lo avrebbe fritto
prima di potersi
avvicinare, certo se avesse avuto qualcosa con cui attaccarli sarebbe
stato il
massimo ma…ma lui c’è l’aveva
qualcosa con cui attaccare!
Si tastò il fianco sinistro e s’accorse con orrore
d’aver buttato la spada per
correre più velocemente…accidenti a lui e al suo
retaggio di ladro nella
capitale!
Allora non poté fare nient’altro che correre,
correre soltanto e maledire sé
stesso sempre così impulsivo;mentre saettava lungo il
polveroso tragitto fu
indicato da diversi soldati con sorrisi di scherno tra questi il
più giovane e
riccamente vestito, tant’è che non pareva neppure
un soldato,si fece una risata
enorme facendo voltare anche Grey piuttosto perplesso nel ricevere dal
giovane,
il quale appena i loro occhi s’erano incrociati aveva smesso
di sghignazzare,
una occhiata piena d’odio,chissà cosa aveva fatto
per meritarsi uno sguardo del
genere.
Mentre il ragazzo percorreva per l’ennesima volta
l’ultimo tratto di strada due
enormi e nerborute guardie trascinarono fino a Phulvis un ragazzo,
tutto
coperto da pesanti stoffe scure e da resistenti pezzi
d’armatura –Lasciatelo.-
ordinò il vecchio, le guardie obbedirono e dopo aver fatto
il saluto militare
se ne andarono rapidamente –Benvenuto, sai cosa ci fai qui?-
il giovane lo
fissò con gli occhi neri – il manichino
d’addestramento?- la voce che uscì
dalle labbra screpolate era roca e seccata, sapevano entrambi quanto
lui non
volesse trovarsi lì in quel momento…ma la
volontà di un prigioniero non cambia
la sua vita.
Grey in quel momento passò davanti a loro e finalmente il
suo maestro recitò
un’altra formula che fece scoppiare tutte le sfere
d’energia,il ragazzo lo
guardò con sollievo e si lasciò cadere a terra
–Anf…anf…libero..anf…OUCH!-
e si
toccò la testa dove Phulvis l’aveva colpito col
bastone.
-Alzati pelandrone!Hai solo terminato il riscaldamento, il vero
allenamento
comincia adesso.-
Alle parole del vecchio il ragazzo si tirò su di scatto
–EH?!Ma sei impazzito?!-
l’altro lo guardò con sufficienza
–M’aspettavo un po’ più di
resistenza da uno
che fa a botte tutto il giorno.- colpito nell’orgoglio Grey
si spolverò le mani
nei pantaloni sporchi e gli fece un sorriso spaccone mettendosi in
posizione
per riprendere a correre, con soddisfazione il maestro notò
che negli occhi
verdi del allievo bruciava la voglia di rivalsa –Inutile che
ti rimetti a
correre,adesso devi combattere…- e gli lanciò la
spada dorata che aveva
lasciato a terra.
-Contro chi?- domandò tentando di assumere una guardia con
la spada, degna di
questo nome…fallendo miseramente.
-Contro di me-
Grey s’accorse che vicino al suo maestro c’era un
altro uomo e si stupì nel
vedere che costui aveva la pelle violetto-grigiastro –N-non
è-è
po-possibile!!t-tu…t-tu… porti le mollette come
una femmina!!AHAHAHAH!!- si
tenne lo stomaco ridendo come un invasato, a momenti cascava per terra
contorcendosi come un serpente e fu solo grazie al suo autocontrollo
che non lo
fece…
…
…STONK!
A quello e all’ennesima bastonata di Phulvis.
-Impara a rispettare i tuoi avversari,scimunito!- lo sgridò
il maestro, l’altro
fece segno che non era importante mentre continuava a fissarsi la
frangetta
bluastra, come tutti i suoi capelli, tenuta a lato con le sopraccitate
mollette
nere –Ti presento Manigoldo, viene da Alodrn e
sarà il tuo lanista* personale.-
-Da Alodrn?- fece stupito continuando a massaggiarsi la testa
–Sei un
rengriano?- domandò a Manigoldo che si stava togliendo il
pesante mantello,gli
occhi dei due si incrociarono e a Grey parve di scorgere una fredda
fiammella
piena d’odio negli occhi vacui del altro –Non vedo
la mia città da ormai cinque
anni…ma sì sono di Rengre.- gli rispose
continuando a togliendo di dosso quelli
stracci logori.
-Abbiamo parlato fin troppo- alle parole di Phulvis i ragazzi tacquero
ma
continuarono a fissarsi –Cominciate a combattere.-
I due si misero in posizione da combattimento…o meglio Grey
tentò di mettersi
in posizione, nonostante la pesante spada mentre Manigoldo rimase nella
stessa
posizione, con le braccia lungo i fianchi e gli occhi socchiusi, senza
accennare alcun movimento o mostrare atteggiamenti aggressivi;il
ragazzo fece
la prima mossa:afferrò l’elsa di Zasion, che parve
illuminarsi al tocco, e
alzate le braccia all’altezza dell’orecchio la
brandì come una mazza correndo
verso il suo avversario ed urlando come un forsennato
–AAAHHH!!- menò in
pesante fendente sulla testa dell’altro per spaccargliela con
un colpo di
taglio…perse l’equilibrio e barcollò
mulinando le braccia tentando di
rimettersi in equilibrio nonostante avesse solo un piede sul terreno
mentre
l’altro rendeva ancora più instabile la sua
posizione;fu in quel momento che
Manigoldo colpì: la sua mano sinistra diede una leggera
spintarella al fianco
di Grey facendolo cadere per terra –OUCH!- e si
tastò il fondoschiena, era
stata una cattiva idea non cadere sulle mani…una pessima
idea.
-Che male!Ma che caz…cos’è successo?-
si morse la lingua pur di evitare di dire
la parolaccia e di evitare anche il bastone del maestro,
alzò lo sguardo e li
vide:sulla spalla destra, ma anche sul braccio coperto dalle protezioni
dell’armatura che arrivavano fin sopra il gomito, di
Manigoldo erano apparsi
tatuaggi di rose tribali i quali s’erano staccati dal braccio
scendendo fino
all’altezza dei suoi piedi e avevano ostacolato il suo
attacco facendolo
ruzzolare a terra;il suo avversario intanto non aveva abbandonato la
sua
non-guardia e lo fissava.
Dalla smorfia del viso dell’altro il ragazzo poté
scorgere un abbozzo di
sentimento ostile, di disprezzo e di superiorità, strinse le
mani sull’elsa
digrignando i denti mentre una venuzza cominciava a pulsare
pericolosamente
sulla sua fronte, sbuffò, tanto da sembrare un toro, se
c’era una cosa che Gray
odiava veramente era quella di essere fissato dall’alto al
basso, non
sopportava minimamente l’idea che le persone lo potessero
giudicare perché era
un servo: non avevano, forse, tutti due braccia e due gambe, sia ricchi
che
poveri?
Per lui, chi credeva di ritenersi migliore perché possedeva
più cose degli
altri o aveva antenati illustri sbagliava … e
’illustri’ cosa poi?La loro fama
se l’erano guadagnata spargendo sangue degli altri, Phulvis
non diceva sempre
che chiunque può spargere sangue ma non tutti sanno
raccoglierlo.
Aumentò la stretta su Zasion fino a farsi sbiancare le
nocche dallo sforzo, la
alzò di nuovo fino ad avere entrambe le mani
al’altezza dell’orecchio ancora
una volta e fissò con astio Manigoldo;alla spada accade un
fenomeno molto
particolare:
s’illuminò di luce intensa e fulmini neri
cominciarono a percorrerla tutta
subito dopo l’esplosione di luce nera si sentiva il crepitare
del tuono, pareva
che Grey tenesse in mano una tempesta pronta a scatenarsi.
L’avversario assottigliò gli occhi incassando la
testa sulle spalle e divaricò
leggermente le gambe, intanto Grey, che stava sibilando improperi nei
suoi
confronti, decise che l’attesa era durata fin troppo tempo:si
slanciò pieno di
rancore nei confronti di Manigoldo ma stavolta non avrebbe distolto un
attimo
lo sguardo da ogni mossa che avrebbe fatto;fu per questo che
notò la smorfia di
un ombra di sorriso comparire sul suo viso vacuo, lo vide aprire un
poco le
braccia come se stesse preparandosi ad abbracciarlo, quando ormai i
fulmini
scaturiti da Zasion stavano per abbattersi su di lui dalla sua bocca
screpolata
uscirono le parole di una semplice frase – Io ti detesto!-
Grey non credeva che quella figura a suo parere tanto vuota e idiota,
la
vacuità mostrata da Manigoldo lo aveva tratto in inganno,
potesse tirare fuori
un tono di voce tanto intriso di odio,ma quello fu nulla in confronto
allo
stupore genuino in cui cadde quando vide i fulmini neri scomparire a
qualche
centimetro dalla pelle dell’altro;irritato e stanco da
quell’attacco che gli
aveva consumato tante energie abbassò l’arma senza
più forze per continuare a
brandirla – Anf…anf…cosa diamine
anf…era?Anf…anf…magia?!-
-Oh no,è scienza.-
Crash!Blash!
-Eh?-
Senza più alcuna traccia di ostilità Manigoldo si
avvicinò a Grey –Non ti
intendi di fisica vero?- alzò l’indice ad un palmo
dal suo naso,l’altro scosse
la testa facendo sospirare il suo lanista –Allora
vedrò di spiegartelo nel modo
più semplice possibile:sai cos’è un
fulmine?- e lo guardò senza perdere di
vista un suo minimo movimento;il ragazzo prima stupito dalla domanda
cominciò a
pensarci su un po’…non aveva la più
pallida idea di poterlo spiegare, anche
perché,in realtà, non lo sapeva nemmeno cosa
fosse un fulmine.
-Beh un fulmine…uhm…un
fulmine…è un fulmine è
fulmine!Cos’altro dovrebbe
essere?!-
L’altro fece un lungo sospiro –Un fulmine
è una scarica elettrica generata da
particelle negative attratte da particelle positive…-
La faccia contrita di Grey gli fece capire che non aveva capito niente
di
quello che voleva spiegargli,fece un altro sospiro sentendosi la il
palato
secco e spugnoso oltre alle labbra screpolate,si passò la
lingua su
quest’ultime tentando di umettarle –
Uff…allora immagino che tu sappia che la
magia viene influenzata in modo più o meno evidente dai
nostri sentimenti,no?-
Il ragazzo annui,lo aveva sentito dire da Phulvis mentre lo spiegava a
Sonata…al ricordo del suo nome strinse la mano in
pugno,odiava essere stato
così debole dal permettergli di farla rapire.
-Per Zasion,per quanto non necessiti di formule magiche,è la
stessa cosa:la
magia che proviene da quella spada è influenzata da i tuoi
sentimenti…ci sei
fino a qui?- Grey annui di nuovo,ma non capiva cosa centrassero le
particelle
negative e positive erano state citate prima,tentò di non
pensarci…avrebbe
avuto anche più confusione in testa di quanta non ci fosse
di solito.
– Immagina adesso che l’insieme dei tuoi sentimenti
come rabbia,ira, invidia e
cattiveria siano un enorme polo negativo,mentre sentimenti come
allegria,
tranquillità, serenità e amore siano un polo
positivo- Negli occhi neri
continuava a brillare una fiammella di passione nata quando aveva
cominciato a
parlare di fisica,non sembrava nemmeno più il ragazzo smilzo
e dagli occhi
vacui di prima.
-Ora un fulmine generato dal polo negativo dei tuoi sentimenti
è attratto da un
polo positivo,ma se il tuo avversario è pieno
d’emozioni negative il tuo
fulmine sarà deviato verso altre particelle positive o
neutre, come lo sono le
molecole d’ossigeno…hai capito?-
-Uhm…credo di sì,ma come faccio a sconfiggere i
miei avversari?!-
L’altro si ficcò le mani nelle tasche
–Beh o ti tieni “neutro” ovvero tenti di
reprimere i tuoi sentimenti mentre combatti oppure provi a essere
“positivo”
che è più semplice per te che sei una
test…cioè che ai un carattere focoso- le
guance di Manigoldo diventarono rosse mentre lui abbassava lo
sguardo,imbarazzato.
-Ho capito!- disse facendo un sorrisone gigante e impugnando di nuovo
Zaison
con rinnovata energia –Preparati ad essere battuto!!-
Manigoldo lo fissò con vacuità,il rinnovato
vigore del ragazzo non gli faceva
né caldo né freddo, alzò una mano
verso l’alto e da essa scaturitono
sottilissimi fili di ferro che si intrecciarono a maglie fino a
diventare un
enorme piramide che lo conteneva, poi i fili si staccarono dal guantone
di
ferro lasciandolo completamente isolato dall’esterno
– Distruggi questa gabbia
e passeremo al prossimo esercizio…-
Grey fissò la gabbia piramidale davanti a se e fece un
sogghigno
–Eheheh!!Preparati stai per ricevere una mazzata che ne
ricorderai per moooolto
tempo…-
[Deserto di Arselath,Baluardo del fato]
La prima cosa che avvertì Sonata quando aprì gli
occhi fu un tremendo mal di
testa –Ma cos…- spalancò gli occhi
guardandosi intorno impaurita, i ricordi
prima dello svenimento andavano e venivano come dei flash senza
senso,si tenne
la testa fra le mani e cercò di riordinate i pensieri:una
delle prime cose che
ricordò fu un enorme mostro con sei occhi che la fissava
–AAAAAAHHHH!!-
istintivamente si portò le ginocchia al petto e
incassò la testa fra le braccia
sbarrando gli occhi,non voleva rivedere quel mostro!Non voleva
rivederlo
ancora!
-State tranquilla non vi succederà nulla-
Il tono calmo e rassicurante della voce parve fare effetto su di lei
perché
apri un occhio ed alzò il capo in direzione del suono
–C-c-chi è?-
-Rilassatevi, vi ho detto che non vi succederà nulla- il
tono di voce si era
fatto ridancino e Sonata s’accorse di sorridere anche lei
solamente quando si
sfiorò le labbra carnose con le affusolate dita,si
guardò intorno:l’intera
stanza era parzialmente illuminata da alti bracieri neri che
rilasciavano nel
aria un fumo profumato,un odore denso quasi ipnotico,per qualche
istante gli
parve che la stanza circolare fosse più grande;alle pareti
in pietra calcarea
c’erano appesi drappi fatti di seta che con i loro colori
caldi facevano netto
contrasto col grigio della pietra sbozzata.
Ebbe un lieve capogiro e appoggiò le mani sul materasso
fucsia brillante
s’accorse d’essere seduta su un enorme letto a
baldacchino circolare pieno di
cuscini d’ogni colore,ne sfiorò uno e con suo
sommo stupore sentì che erano
morbidissimi, persino più morbidi di quelli del palazzo
imperiale pensò
abbracciandone uno.
-D-d-do-dove s-sono?V-v-vo-voglio a-a-an-an-anda-andarmene!-
In tutta risposta la voce rise cristallina –Andarvene?Non vi
trovate bene qui
principessa?- chiese avanzando di qualche passo,ma nonostante la
ragazza
tentasse di trovarlo il suo misterioso interlocutore pareva confondersi
con le
cupe ombre della stanza.
-I-i-io,i-i-io…- non sapeva proprio come rispondere,quella
voce la confondeva e
non gli lasciava tregua,gli aveva preso i suoi pensieri e li stava
mischiando
assieme come un’esperta incantatrice mischia gli aromi per
creare un nuovo
profumo con cui sedurre le sue prede.
Valerian la scrutava.
Nascosto tra le ombre i suoi occhi, resi azzurri dal suo
“potere”, la fissavano
senza nascondere un ombra di disgusto ma dentro di se i suoi sentimenti
erano
ben diversi da quelli che trasparivano dal bel volto.
La sua parte licantropina voleva saltarle addosso e
sbranarla,squarciarle il
prosperoso petto mangiarsi il suo cuore ancora palpitante e soprattutto
squartarle il candido ventre e cibarsi di quei lunghi sette metri che
erano le
viscere umane.
La sua parte vampiresca invece avrebbe preferito infilargli i canini
nell’Aorta
e prosciugarla completamente del suo sangue imperiale…era
decisamente meglio
che sul volto apparisse qualcosa di umano come il disgusto e non
l’espressione
ferina o i canini delle bestie disumane.
Fece qualche altro passo verso il letto e finalmente anche Sonata
poté
guardarlo negli occhi, la ragazza poggiò una mano sulle
guance tentando di
nascondere il rossore,Valerian sorrise perché neppure una
principessa poteva
resistere al’incanto della
bellezza…l’unica che c’era riuscita era
l’autrice di
quella cicatrice biacastra e slabbrata che il gilet aperto e di colore
azzurro
non riusciva a coprire –E’ un vero onore per me
poter conoscere la principessa
Sonata Lail Blue Jaira von Zamarda- si inchinò e la ragazza
vide il codino di
capelli castani piegarsi con lui,sembrava uno dei tanti principi delle
leggende
di Athareis che le domestiche gli leggevano da piccola.
- Il mio nome è Antinoo e sono un vostro suddito. Nessuno di
noi vuole che la
futura Imperatrice si trovi male con noi-
Lei aveva ripreso un po’ di coraggio,alzò il busto
mise le mani sui fianchi
scrutandolo dall’alto al basso,dietro la sua
altezzosità nascondeva la paura
che ancora e Valerian se ne accorse perché vide le gambe
tremolare;non sarebbe
stato così se Sonata fosse stata coraggiosa sarebbe scesa
dal letto e lo
avrebbe fronteggiato.
–“Noi” chi?Perché mi avete
rapito?-
Lui si rimise in posizione eretta,non sorrideva più, la
fissò con severità ma
mordendosi il labbro inferiore –Principessa chi siamo noi non
ha
importanza,quello che ha importanza ora è che voi sappiate
quello che sta
succedendo nell’impero-
Sonata spalancò gli occhi facendoli sembrare più
grandi di quanto già non
fossero –C-che cosa sta succedendo all’impero?- ma
Valerian ,Antinoo per lei,
taceva rendendola anche più preoccupata;la sua era una
reazione condizionata ma
non da un vero attaccamento alla patria ,come avrebbe potuto aveva
vissuto
l’intera vita nel palazzo Imperiale, ma una reazione
insegnatale a corte:in
caso di nemici,una futura regnante deve preoccuparsi per il suo impero.
- Vedete principessa,esistono alcuni moti violenti che mirano a
rovesciare
vostro padre ed ad impedire ai suoi discendenti di continuare ad
ricevere gli
onori e gli oneri del posto che gli spetta di diritto inalienabile
dalla
nascita.- l’uomo dell’ordine le si era fatto
più vicino sovrastandola con la
sua figura e con la sua ombra,in una situazione del genere chiunque
avrebbe
dovuto avere paura ma grazie ai suoi poteri Sonata ebbe una reazione
molto più
tranquilla.
-Eh?-
-Stanno tentando di uccidervi.-
-COSA?!?!-
Mentre la ragazza starnazzava qualcosa di assurdo ad un tono di voce
insostenibile,scuoteva il capo e icapelli rossi acconciati e sbatteva
le
palpebre mostrando smorfie di disapprovazione, ma soprattutto mulinava
le mani
nel tentativo di convincere il suo interlocutore di qualcosa di cui
neppure lei
era sicura;Valerian si allontanò da quel ammasso di seta
verde e oro,non lo
credeva possibile ma quella…era completamente stupida!
Oltre ad aver un orrendo gusto per i vestiti.
-P-principessa non vi preoccupate- finalmente Sonata si
fermò e lo guardò
perplessa –L’imperatore ha fatto inscenare il
vostro rapimento per tenervi al
sicuro-
-Capisco- Si rassettò la gonna con un paio di colpi del
palmo, si sedette col
petto infuori e la schiena dritta guardandolo dall’alto al
basso proprio come
si confaceva ad una nobile donna del suo rango –Potevate
dirlo subito.-
Lui annui –Perdonatemi di non averlo fatto subito,ma
l’imperatore mi ha
ordinato come prima cosa di tranquillizzarvi e poi di spiegarvi la
situazione
attuale – s’allontanò di qualche passo
la lei,l’aver fatto tanto casino aveva
aumentato la sua pressione perciò aveva pompato
più sangue del normale, mentre
ricominciava a sentire la tentazione di azzannarle il collo
–Inoltre dovrei assicurarmi
che lei esegua alcuni ordini di suo padr- fu interrotto dalla ragazza
che lo
fermò mettendogli davanti la mano.
-A questo penseremo dopo. Sono affamata ed assetata,procuratemi
qualcosa di
fresco da mangiare e da bere!- ordinò alzando il capo e
mosse la mano davanti
al viso facendosi aria –Non vorrete mica che la vostra
principessa soffra il
caldo,spero?-
Valerian si inchinò –Avrete ciò che
desiderate- si voltò ed usci –Non
soffrirete il caldo,no…- ma lei si era sdraiata fra i
cuscini parlottando tra
sé e sé senza degnarlo di alcuna attenzione
-…Soffrirete cose ben peggiori.-
Sul viso comparve un espressione animalesca, arricciò le
labbra in un sogghigno
mettendo in mostra i canini…senza più un briciolo
d’umanità.
[Nateya,Korova milk bar]
Quel giorno tutta la gilda mercenaria sembrava aver deciso di riunirsi
nell’ampio salone,Patch alzò gli occhi
dall’elenco delle missioni che dovevano
ancora essere affidate e non vide altro che la miglior feccia della
peggior
specie che beveva,ruttava o lucidava le proprie armi ma che soprattutto
si
scambiava le proprie opinioni sulle missioni che avevano compiuto:
I suoi ragazzi.
-Vi assicuro che è andata così!-
La voce di Sereka sovrastò le altre e Patch vide diversi
mercenari si erano
riuniti attorno a lui,scosse la testa, il ragazzo avrebbe dovuto capire
che un
vero mercenario non si deve mettere troppo in mostra,i committenti
preferiscono
gente che agisce con discrezione per i lavori sottobanco e per i quali
venivano
pagati profumatamente;scosse un'altra volta la testa e si rimise a
lavoro. Il
ragazzo muoveva le mani di continuo e aveva ripreso a sbraitare a voce
alta,voleva essere sentito da tutta la gilda.
-Ci riuscirò!Ancora un poco e riuscirò ad
ammazzare quel bastardo di Sansei e
la sua banda!-
Uno sparo.
Sereka cadde sul pavimento con un foro piantato nella fronte.
-Ni!-
Il volto di Patch divenne rosso ed un paio di grosse vene gli
spuntarono sul
collo e sulla fronte,sentiva fremere persino i lunghi baffoni grigi; la
donna
chiamata in causa si voltò…stava soffiando sulla
canna della pistola con
nonchalance e gli fece un sorriso.
-Sei sospesa dalle missioni per tre settimane!Non si uccidono compagni
di
gilda!- lanciò uno sguardo al sangue di Sereka che
imbrattava il pavimento nero
- Vai ad occupare del corpo.-
-Patch,miniatura del grande eroe Zancros, perché ti
lamenti?ho appena compiuto
un ottimo lavoro.- mise la sicura alla pistola e
l’appoggiò sul
bancone,all’occhiata perplessa che gli venne rivolta rispose
con un sorriso –Mi
avevano ingaggiato per far fuori tutti quelli che avevano come bersagli
Sansei,Sekara era l’ultimo-
-Hai comunque ammazzato un affilato della gilda,rimani comunque sospesa
per tre
settimane.-
Ni si piegò a lato della sedia prendendo la valigetta
scura,la tirò su e la posò
con un tonfo sul bancone di legno,Patch la fissò e la donna
si concesse un
sorrisetto soddisfatto mentre faceva scattare le sicure della
valigia,alzato il
coperchio la girò verso di lui rivelandogli il
contenuto:sopra ai
soldi,disposti ordinatamente, che riempivano la valigetta
c’era una sottile
scatola rossa con su scritto,in bianco:Nictio.
–Q-questa è q-q-qu-quello che p-penso?-
Ni annui e sorrise –Oh sì. La miglior cioccolata
della repubblica di Athareis-
l’altro avvicinò la valigetta a se e prese la
scatola,la strinse a se
guardandosi attorno furtivo –A differenza degli altri,io
penso sempre a te…e
penso che una delle tue migliori pistole abbia sempre un posto
lì dentro…- lo
indicò senza smettere di scrutarlo un attimo
-…anche se sei così corto che dubito
di poterci entrare…-
-Cosa vuoi?-
-Una missione,qualcosa che mi faccia guadagnare tanto- rimase vaga ma
Patch
sapeva che la situazione di stallo/attesa che si era venuta a creare
dopo che
l’impero aveva assoggettato i regni e si preparava ad
invadere la repubblica
rendevano il lavoro poco proficuo,soprattutto per una specialista nel
settore
della guerra com’era Ni.
-Ho qualcosa per te- appoggiò la scatola accanto a lui e
scorse diversi fogli
dal mucchio,ne tirò fuori uno e glielo passo
–Penso che faccia per te-
Da dietro le lenti, gli occhi violacei di Ni scorrevano le scritte del
foglio e
più leggeva più la bocca si dischiudeva
–Patch…-poggiò il foglio sul bancone ed
inghiotti saliva,si voltò verso l’altro
-…se non sapessi il tuo odio viscerale
per il contatto umano ti bacerei seduta stante- chiuse gli occhi e
portate le
mani alle tempie se le massaggiò con lentezza,aveva bisogno
di calmarsi anche
se con quella missione avrebbe risolto la maggior parte, se non tutti,
i suoi
problemi.
-Ehi Ni!Il tuo Azulon**- gli arrivò un
bicchierone trasparente ripieno
di un liquido azzurro acceso che trangugiò tutto
d’un colpo nonostante il
liquore, oltre ad avere una gradazione alcolica estremamente alta,
conosciuto
lasciare delle vere e proprie ustioni se bevuto troppo velocemente.
-Vedrai come cambiano le carte in tavola se l’imperatore Odin
viene ucciso!-
-Il nome del committente è fittizio,sei sicura di voler
accettare un impresa
nel vuoto?- ed indicò il nome accanto alla firma di colore
verde che nei
contratti della gilda significava “nome
falso”…come facesse poi Patch ad
indovinarlo era un mistero conosciuto solo da lui.
Ni posò sul bancone il bicchiere mezzo
vuoto,l’Azulon aveva fatto effetto,e
puntati i talloni sul pavimento dondolò sullo gabellino
–Ma sì,non mi importa
se il committente è la repubblica di Athareis ,qualche
cellula di resistenza
Nateyo-Rengriana o addirittura sia qualche nobile di Zamarda che mira
al
potere!S’è l’imperatore muore tutto
l’impero e i territori appena conquistati
cadranno nel caos,si scateneranno disordini ben maggiori della guerra
appena
interrotta.-
Patch passò l’indice sui lunghi baffi
girgio-bianchi e arrotolò la loro punta
attorno ad esso facendo rapidi calcoli su quanto avrebbe potuto
guadagnare
dalla parte di gruzzolo che avrebbe ricevuto Ni e dai futuri servizi
che
durante la guerra facevano lievitare i prezzi alle stelle
–Hai fatto i conti
senza la “principessina” Sonata, potrebbe salire al
trono e mandare a monte
tutti i piani-
La donna sventolò la mano liquidando la teoria
–Impossibile.La ragazzina non ha
mai avuto un incarico di reggenza,figurarsi se riesce a gestire una
situazione
di disordine interno dopo che gli ammazzerò il paparino
davanti a tutti.-
Il viso del nano avvicinò il viso a quello della
mercenaria,inarcando le
sopracciglia cispose –Vuoi fare una cosa del genere?- Ni lo
fissò dalle
spessissime lenti,sapevano che quella sarebbe stata una impresa quasi
impossibile anche per una veterana del suo calibro,ci sarebbe stato
bisogno di
tempo- E lo vuoi fare fra…due sole settimane?!- lei fece un
sorriso beffardo
sciogliendo la posizione delle mani e strusciandole sul legno ruvido
del
bancone.
-Oh hai capito benissimo, mio caro amico da giardino. Durante la parata
del
trionfo di Zamarda sui regni sottomessi l’imperatore Odin
verrà ucciso!-
Fine Capitolo
2
Note di quella rompiballe di
Stellarium:
Piacere
di conoscervi
Marrani!Sono la seconda scrittrice della storia e sono conosciuta come
la Dea
dei pirati e delle battute incensurate.
Come avete visto sono stati inseriti nuovi personaggi e nuovi colpi di
scena,spero vi abituiate al mio stile di scrittura ma se avete critiche
da fare
su qualche cosa,non esitate…fatele!
L’importante che siano critiche costruttive,se mi
scrivete:fai schifo! non vi
rispondo neppure…
*Lanista:Allenatore
**Azulon:Storpiatura della parola spagnola Azul
ovvero azzuro
Vi do un paio di notizie tecniche che ci siamo scordati di inserire lo
scorso
capitolo:
per aiutarci con la stesura della storia è stato fondato un
forum dove tutti i
futuri scrittori dovrebbero iscriversi per evitare episodi incresciosi
di
litigate furibonde fra autori e autrici (chi c’ha orecchie
per
intendere,intenda!),il link del sito qua sotto:
Brigata
Ottoperotto
Iscrivetevi,leggete il regolamento e conoscerete anche delle piccole
curiosità
su ogni personaggio che viene inserito!
Un passo indietro…e poi sempre avanti!
Stellarium *Dea dei pirti e delle battute incensurate*