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Autore: Stellarium    20/08/2011    1 recensioni
Dopo secoli di guerre, il pianeta Azuria finalmente vive quattro secoli di pace. Ma quando l'impero di Zamarda conquista, grazie a uomini dotati di poteri misteriosi, i regni di Neteya e Rengre, la repubblica di Athareis si ritrova a dover affrontare la minaccia di un'invasione, con il solo aiuto delle gilde di ribelli che si oppongono al nuovo regime. Fanfiction roundrobin.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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“Siamo tutti attori sul palcoscenico della vita…”
(W. Shakespeare)


[Zamarda, due ore dopo.]

Grey seguì Phulvis fin dentro il campo d’addestramento, ogni tanto lanciava un occhiata al vecchio che si era autoproclamato suo mentore;nel silenzio venuto a crearsi fra i due si sentiva soltanto il tamburellare delle dita del ragazzo su Zasion –Perché il campo è deserto?- il vecchio non rispose subito ma tirò fuori il bastone gli colpì di nuovo la zucca che risuonò vuota –Ti ho detto di fare silenzio.- lo ammonì seccato facendo scomparire l’arma –Non è deserto. Ci siamo io e te- e si diresse verso la rastrelliera dove erano tenute le armi,tirò fuori diversi pesi e li lanciò ai piedi del ragazzo.

-Indossali.- Grey fece una faccia perplessa ma quando Phulvis tirò fuori il bastone eseguì l’ordine con insolita foga…incominciava ad aver paura di quel pezzo di legno –Quei pesi li dovrai portare giorno e notte e non li toglierai finché non te lo dirò io ed ora…corri!-

-Cosa?!-

In un lampo l’anziano maestro pronunciò delle parole incomprensibili e comparvero diversi globi luminosi che cominciarono a sparare addosso al ragazzo delle vampe di luce,Grey evitò la prima per una botta di fortuna e la seconda perché aveva aperto le gambe al momento giusto;guardò in basso e vide che sul terreno c’era un buco tutto bruciacchiato, deglutì e guardò Phulvis che gli restituì uno sguardo accondiscendente per poi stendere la mano verso i globi luminosi –Ti ho detto di correre.-

-MALEDETTO VECCHIACCIO!!!!-

Tutto quello che l’anziano vide fu una cortina di sabbia alzata da Grey e il suono del laser che partivano, scosse la testa –C’è molto da fare…- e raccolse Zasion da per terra lustrandola con la manica.
I globi, aveva constatato con suo enorme dispiacere, lo seguivano ovunque e non c’era verso di colpirli visto che il laser lo avrebbe fritto prima di potersi avvicinare, certo se avesse avuto qualcosa con cui attaccarli sarebbe stato il massimo ma…ma lui c’è l’aveva qualcosa con cui attaccare!

Si tastò il fianco sinistro e s’accorse con orrore d’aver buttato la spada per correre più velocemente…accidenti a lui e al suo retaggio di ladro nella capitale!

Allora non poté fare nient’altro che correre, correre soltanto e maledire sé stesso sempre così impulsivo;mentre saettava lungo il polveroso tragitto fu indicato da diversi soldati con sorrisi di scherno tra questi il più giovane e riccamente vestito, tant’è che non pareva neppure un soldato,si fece una risata enorme facendo voltare anche Grey piuttosto perplesso nel ricevere dal giovane, il quale appena i loro occhi s’erano incrociati aveva smesso di sghignazzare, una occhiata piena d’odio,chissà cosa aveva fatto per meritarsi uno sguardo del genere.

Mentre il ragazzo percorreva per l’ennesima volta l’ultimo tratto di strada due enormi e nerborute guardie trascinarono fino a Phulvis un ragazzo, tutto coperto da pesanti stoffe scure e da resistenti pezzi d’armatura –Lasciatelo.- ordinò il vecchio, le guardie obbedirono e dopo aver fatto il saluto militare se ne andarono rapidamente –Benvenuto, sai cosa ci fai qui?- il giovane lo fissò con gli occhi neri – il manichino d’addestramento?- la voce che uscì dalle labbra screpolate era roca e seccata, sapevano entrambi quanto lui non volesse trovarsi lì in quel momento…ma la volontà di un prigioniero non cambia la sua vita.

Grey in quel momento passò davanti a loro e finalmente il suo maestro recitò un’altra formula che fece scoppiare tutte le sfere d’energia,il ragazzo lo guardò con sollievo e si lasciò cadere a terra –Anf…anf…libero..anf…OUCH!- e si toccò la testa dove Phulvis l’aveva colpito col bastone.

-Alzati pelandrone!Hai solo terminato il riscaldamento, il vero allenamento comincia adesso.-

Alle parole del vecchio il ragazzo si tirò su di scatto –EH?!Ma sei impazzito?!- l’altro lo guardò con sufficienza –M’aspettavo un po’ più di resistenza da uno che fa a botte tutto il giorno.- colpito nell’orgoglio Grey si spolverò le mani nei pantaloni sporchi e gli fece un sorriso spaccone mettendosi in posizione per riprendere a correre, con soddisfazione il maestro notò che negli occhi verdi del allievo bruciava la voglia di rivalsa –Inutile che ti rimetti a correre,adesso devi combattere…- e gli lanciò la spada dorata che aveva lasciato a terra.

-Contro chi?- domandò tentando di assumere una guardia con la spada, degna di questo nome…fallendo miseramente.

-Contro di me-

Grey s’accorse che vicino al suo maestro c’era un altro uomo e si stupì nel vedere che costui aveva la pelle violetto-grigiastro –N-non è-è po-possibile!!t-tu…t-tu… porti le mollette come una femmina!!AHAHAHAH!!- si tenne lo stomaco ridendo come un invasato, a momenti cascava per terra contorcendosi come un serpente e fu solo grazie al suo autocontrollo che non lo fece…



…STONK!

A quello e all’ennesima bastonata di Phulvis.

-Impara a rispettare i tuoi avversari,scimunito!- lo sgridò il maestro, l’altro fece segno che non era importante mentre continuava a fissarsi la frangetta bluastra, come tutti i suoi capelli, tenuta a lato con le sopraccitate mollette nere –Ti presento Manigoldo, viene da Alodrn e sarà il tuo lanista* personale.-

-Da Alodrn?- fece stupito continuando a massaggiarsi la testa –Sei un rengriano?- domandò a Manigoldo che si stava togliendo il pesante mantello,gli occhi dei due si incrociarono e a Grey parve di scorgere una fredda fiammella piena d’odio negli occhi vacui del altro –Non vedo la mia città da ormai cinque anni…ma sì sono di Rengre.- gli rispose continuando a togliendo di dosso quelli stracci logori.

-Abbiamo parlato fin troppo- alle parole di Phulvis i ragazzi tacquero ma continuarono a fissarsi –Cominciate a combattere.-

I due si misero in posizione da combattimento…o meglio Grey tentò di mettersi in posizione, nonostante la pesante spada mentre Manigoldo rimase nella stessa posizione, con le braccia lungo i fianchi e gli occhi socchiusi, senza accennare alcun movimento o mostrare atteggiamenti aggressivi;il ragazzo fece la prima mossa:afferrò l’elsa di Zasion, che parve illuminarsi al tocco, e alzate le braccia all’altezza dell’orecchio la brandì come una mazza correndo verso il suo avversario ed urlando come un forsennato –AAAHHH!!- menò in pesante fendente sulla testa dell’altro per spaccargliela con un colpo di taglio…perse l’equilibrio e barcollò mulinando le braccia tentando di rimettersi in equilibrio nonostante avesse solo un piede sul terreno mentre l’altro rendeva ancora più instabile la sua posizione;fu in quel momento che Manigoldo colpì: la sua mano sinistra diede una leggera spintarella al fianco di Grey facendolo cadere per terra –OUCH!- e si tastò il fondoschiena, era stata una cattiva idea non cadere sulle mani…una pessima idea.

-Che male!Ma che caz…cos’è successo?- si morse la lingua pur di evitare di dire la parolaccia e di evitare anche il bastone del maestro, alzò lo sguardo e li vide:sulla spalla destra, ma anche sul braccio coperto dalle protezioni dell’armatura che arrivavano fin sopra il gomito, di Manigoldo erano apparsi tatuaggi di rose tribali i quali s’erano staccati dal braccio scendendo fino all’altezza dei suoi piedi e avevano ostacolato il suo attacco facendolo ruzzolare a terra;il suo avversario intanto non aveva abbandonato la sua non-guardia e lo fissava.

Dalla smorfia del viso dell’altro il ragazzo poté scorgere un abbozzo di sentimento ostile, di disprezzo e di superiorità, strinse le mani sull’elsa digrignando i denti mentre una venuzza cominciava a pulsare pericolosamente sulla sua fronte, sbuffò, tanto da sembrare un toro, se c’era una cosa che Gray odiava veramente era quella di essere fissato dall’alto al basso, non sopportava minimamente l’idea che le persone lo potessero giudicare perché era un servo: non avevano, forse, tutti due braccia e due gambe, sia ricchi che poveri?
Per lui, chi credeva di ritenersi migliore perché possedeva più cose degli altri o aveva antenati illustri sbagliava … e ’illustri’ cosa poi?La loro fama se l’erano guadagnata spargendo sangue degli altri, Phulvis non diceva sempre che chiunque può spargere sangue ma non tutti sanno raccoglierlo.

Aumentò la stretta su Zasion fino a farsi sbiancare le nocche dallo sforzo, la alzò di nuovo fino ad avere entrambe le mani al’altezza dell’orecchio ancora una volta e fissò con astio Manigoldo;alla spada accade un fenomeno molto particolare:
s’illuminò di luce intensa e fulmini neri cominciarono a percorrerla tutta subito dopo l’esplosione di luce nera si sentiva il crepitare del tuono, pareva che Grey tenesse in mano una tempesta pronta a scatenarsi.

L’avversario assottigliò gli occhi incassando la testa sulle spalle e divaricò leggermente le gambe, intanto Grey, che stava sibilando improperi nei suoi confronti, decise che l’attesa era durata fin troppo tempo:si slanciò pieno di rancore nei confronti di Manigoldo ma stavolta non avrebbe distolto un attimo lo sguardo da ogni mossa che avrebbe fatto;fu per questo che notò la smorfia di un ombra di sorriso comparire sul suo viso vacuo, lo vide aprire un poco le braccia come se stesse preparandosi ad abbracciarlo, quando ormai i fulmini scaturiti da Zasion stavano per abbattersi su di lui dalla sua bocca screpolata uscirono le parole di una semplice frase – Io ti detesto!-

Grey non credeva che quella figura a suo parere tanto vuota e idiota, la vacuità mostrata da Manigoldo lo aveva tratto in inganno, potesse tirare fuori un tono di voce tanto intriso di odio,ma quello fu nulla in confronto allo stupore genuino in cui cadde quando vide i fulmini neri scomparire a qualche centimetro dalla pelle dell’altro;irritato e stanco da quell’attacco che gli aveva consumato tante energie abbassò l’arma senza più forze per continuare a brandirla – Anf…anf…cosa diamine anf…era?Anf…anf…magia?!-

-Oh no,è scienza.-
Crash!Blash!
-Eh?-

Senza più alcuna traccia di ostilità Manigoldo si avvicinò a Grey –Non ti intendi di fisica vero?- alzò l’indice ad un palmo dal suo naso,l’altro scosse la testa facendo sospirare il suo lanista –Allora vedrò di spiegartelo nel modo più semplice possibile:sai cos’è un fulmine?- e lo guardò senza perdere di vista un suo minimo movimento;il ragazzo prima stupito dalla domanda cominciò a pensarci su un po’…non aveva la più pallida idea di poterlo spiegare, anche perché,in realtà, non lo sapeva nemmeno cosa fosse un fulmine.

-Beh un fulmine…uhm…un fulmine…è un fulmine è fulmine!Cos’altro dovrebbe essere?!-

L’altro fece un lungo sospiro –Un fulmine è una scarica elettrica generata da particelle negative attratte da particelle positive…-

La faccia contrita di Grey gli fece capire che non aveva capito niente di quello che voleva spiegargli,fece un altro sospiro sentendosi la il palato secco e spugnoso oltre alle labbra screpolate,si passò la lingua su quest’ultime tentando di umettarle – Uff…allora immagino che tu sappia che la magia viene influenzata in modo più o meno evidente dai nostri sentimenti,no?-

Il ragazzo annui,lo aveva sentito dire da Phulvis mentre lo spiegava a Sonata…al ricordo del suo nome strinse la mano in pugno,odiava essere stato così debole dal permettergli di farla rapire.

-Per Zasion,per quanto non necessiti di formule magiche,è la stessa cosa:la magia che proviene da quella spada è influenzata da i tuoi sentimenti…ci sei fino a qui?- Grey annui di nuovo,ma non capiva cosa centrassero le particelle negative e positive erano state citate prima,tentò di non pensarci…avrebbe avuto anche più confusione in testa di quanta non ci fosse di solito.

– Immagina adesso che l’insieme dei tuoi sentimenti come rabbia,ira, invidia e cattiveria siano un enorme polo negativo,mentre sentimenti come allegria, tranquillità, serenità e amore siano un polo positivo- Negli occhi neri continuava a brillare una fiammella di passione nata quando aveva cominciato a parlare di fisica,non sembrava nemmeno più il ragazzo smilzo e dagli occhi vacui di prima.
-Ora un fulmine generato dal polo negativo dei tuoi sentimenti è attratto da un polo positivo,ma se il tuo avversario è pieno d’emozioni negative il tuo fulmine sarà deviato verso altre particelle positive o neutre, come lo sono le molecole d’ossigeno…hai capito?-

-Uhm…credo di sì,ma come faccio a sconfiggere i miei avversari?!-

L’altro si ficcò le mani nelle tasche –Beh o ti tieni “neutro” ovvero tenti di reprimere i tuoi sentimenti mentre combatti oppure provi a essere “positivo” che è più semplice per te che sei una test…cioè che ai un carattere focoso- le guance di Manigoldo diventarono rosse mentre lui abbassava lo sguardo,imbarazzato.

-Ho capito!- disse facendo un sorrisone gigante e impugnando di nuovo Zaison con rinnovata energia –Preparati ad essere battuto!!-

Manigoldo lo fissò con vacuità,il rinnovato vigore del ragazzo non gli faceva né caldo né freddo, alzò una mano verso l’alto e da essa scaturitono sottilissimi fili di ferro che si intrecciarono a maglie fino a diventare un enorme piramide che lo conteneva, poi i fili si staccarono dal guantone di ferro lasciandolo completamente isolato dall’esterno – Distruggi questa gabbia e passeremo al prossimo esercizio…-

Grey fissò la gabbia piramidale davanti a se e fece un sogghigno –Eheheh!!Preparati stai per ricevere una mazzata che ne ricorderai per moooolto tempo…-





[Deserto di Arselath,Baluardo del fato]

La prima cosa che avvertì Sonata quando aprì gli occhi fu un tremendo mal di testa –Ma cos…- spalancò gli occhi guardandosi intorno impaurita, i ricordi prima dello svenimento andavano e venivano come dei flash senza senso,si tenne la testa fra le mani e cercò di riordinate i pensieri:una delle prime cose che ricordò fu un enorme mostro con sei occhi che la fissava –AAAAAAHHHH!!- istintivamente si portò le ginocchia al petto e incassò la testa fra le braccia sbarrando gli occhi,non voleva rivedere quel mostro!Non voleva rivederlo ancora!

-State tranquilla non vi succederà nulla-

Il tono calmo e rassicurante della voce parve fare effetto su di lei perché apri un occhio ed alzò il capo in direzione del suono –C-c-chi è?-

-Rilassatevi, vi ho detto che non vi succederà nulla- il tono di voce si era fatto ridancino e Sonata s’accorse di sorridere anche lei solamente quando si sfiorò le labbra carnose con le affusolate dita,si guardò intorno:l’intera stanza era parzialmente illuminata da alti bracieri neri che rilasciavano nel aria un fumo profumato,un odore denso quasi ipnotico,per qualche istante gli parve che la stanza circolare fosse più grande;alle pareti in pietra calcarea c’erano appesi drappi fatti di seta che con i loro colori caldi facevano netto contrasto col grigio della pietra sbozzata.
Ebbe un lieve capogiro e appoggiò le mani sul materasso fucsia brillante s’accorse d’essere seduta su un enorme letto a baldacchino circolare pieno di cuscini d’ogni colore,ne sfiorò uno e con suo sommo stupore sentì che erano morbidissimi, persino più morbidi di quelli del palazzo imperiale pensò abbracciandone uno.

-D-d-do-dove s-sono?V-v-vo-voglio a-a-an-an-anda-andarmene!-

In tutta risposta la voce rise cristallina –Andarvene?Non vi trovate bene qui principessa?- chiese avanzando di qualche passo,ma nonostante la ragazza tentasse di trovarlo il suo misterioso interlocutore pareva confondersi con le cupe ombre della stanza.

-I-i-io,i-i-io…- non sapeva proprio come rispondere,quella voce la confondeva e non gli lasciava tregua,gli aveva preso i suoi pensieri e li stava mischiando assieme come un’esperta incantatrice mischia gli aromi per creare un nuovo profumo con cui sedurre le sue prede.

Valerian la scrutava.
Nascosto tra le ombre i suoi occhi, resi azzurri dal suo “potere”, la fissavano senza nascondere un ombra di disgusto ma dentro di se i suoi sentimenti erano ben diversi da quelli che trasparivano dal bel volto.
La sua parte licantropina voleva saltarle addosso e sbranarla,squarciarle il prosperoso petto mangiarsi il suo cuore ancora palpitante e soprattutto squartarle il candido ventre e cibarsi di quei lunghi sette metri che erano le viscere umane.
La sua parte vampiresca invece avrebbe preferito infilargli i canini nell’Aorta e prosciugarla completamente del suo sangue imperiale…era decisamente meglio che sul volto apparisse qualcosa di umano come il disgusto e non l’espressione ferina o i canini delle bestie disumane.

Fece qualche altro passo verso il letto e finalmente anche Sonata poté guardarlo negli occhi, la ragazza poggiò una mano sulle guance tentando di nascondere il rossore,Valerian sorrise perché neppure una principessa poteva resistere al’incanto della bellezza…l’unica che c’era riuscita era l’autrice di quella cicatrice biacastra e slabbrata che il gilet aperto e di colore azzurro non riusciva a coprire –E’ un vero onore per me poter conoscere la principessa Sonata Lail Blue Jaira von Zamarda- si inchinò e la ragazza vide il codino di capelli castani piegarsi con lui,sembrava uno dei tanti principi delle leggende di Athareis che le domestiche gli leggevano da piccola.

- Il mio nome è Antinoo e sono un vostro suddito. Nessuno di noi vuole che la futura Imperatrice si trovi male con noi-

Lei aveva ripreso un po’ di coraggio,alzò il busto mise le mani sui fianchi scrutandolo dall’alto al basso,dietro la sua altezzosità nascondeva la paura che ancora e Valerian se ne accorse perché vide le gambe tremolare;non sarebbe stato così se Sonata fosse stata coraggiosa sarebbe scesa dal letto e lo avrebbe fronteggiato.
–“Noi” chi?Perché mi avete rapito?-

Lui si rimise in posizione eretta,non sorrideva più, la fissò con severità ma mordendosi il labbro inferiore –Principessa chi siamo noi non ha importanza,quello che ha importanza ora è che voi sappiate quello che sta succedendo nell’impero-

Sonata spalancò gli occhi facendoli sembrare più grandi di quanto già non fossero –C-che cosa sta succedendo all’impero?- ma Valerian ,Antinoo per lei, taceva rendendola anche più preoccupata;la sua era una reazione condizionata ma non da un vero attaccamento alla patria ,come avrebbe potuto aveva vissuto l’intera vita nel palazzo Imperiale, ma una reazione insegnatale a corte:in caso di nemici,una futura regnante deve preoccuparsi per il suo impero.

- Vedete principessa,esistono alcuni moti violenti che mirano a rovesciare vostro padre ed ad impedire ai suoi discendenti di continuare ad ricevere gli onori e gli oneri del posto che gli spetta di diritto inalienabile dalla nascita.- l’uomo dell’ordine le si era fatto più vicino sovrastandola con la sua figura e con la sua ombra,in una situazione del genere chiunque avrebbe dovuto avere paura ma grazie ai suoi poteri Sonata ebbe una reazione molto più tranquilla.

-Eh?-

-Stanno tentando di uccidervi.-

-COSA?!?!-

Mentre la ragazza starnazzava qualcosa di assurdo ad un tono di voce insostenibile,scuoteva il capo e icapelli rossi acconciati e sbatteva le palpebre mostrando smorfie di disapprovazione, ma soprattutto mulinava le mani nel tentativo di convincere il suo interlocutore di qualcosa di cui neppure lei era sicura;Valerian si allontanò da quel ammasso di seta verde e oro,non lo credeva possibile ma quella…era completamente stupida!
Oltre ad aver un orrendo gusto per i vestiti.

-P-principessa non vi preoccupate- finalmente Sonata si fermò e lo guardò perplessa –L’imperatore ha fatto inscenare il vostro rapimento per tenervi al sicuro-

-Capisco- Si rassettò la gonna con un paio di colpi del palmo, si sedette col petto infuori e la schiena dritta guardandolo dall’alto al basso proprio come si confaceva ad una nobile donna del suo rango –Potevate dirlo subito.-

Lui annui –Perdonatemi di non averlo fatto subito,ma l’imperatore mi ha ordinato come prima cosa di tranquillizzarvi e poi di spiegarvi la situazione attuale – s’allontanò di qualche passo la lei,l’aver fatto tanto casino aveva aumentato la sua pressione perciò aveva pompato più sangue del normale, mentre ricominciava a sentire la tentazione di azzannarle il collo –Inoltre dovrei assicurarmi che lei esegua alcuni ordini di suo padr- fu interrotto dalla ragazza che lo fermò mettendogli davanti la mano.

-A questo penseremo dopo. Sono affamata ed assetata,procuratemi qualcosa di fresco da mangiare e da bere!- ordinò alzando il capo e mosse la mano davanti al viso facendosi aria –Non vorrete mica che la vostra principessa soffra il caldo,spero?-

Valerian si inchinò –Avrete ciò che desiderate- si voltò ed usci –Non soffrirete il caldo,no…- ma lei si era sdraiata fra i cuscini parlottando tra sé e sé senza degnarlo di alcuna attenzione -…Soffrirete cose ben peggiori.- Sul viso comparve un espressione animalesca, arricciò le labbra in un sogghigno mettendo in mostra i canini…senza più un briciolo d’umanità.


[Nateya,Korova milk bar]


Quel giorno tutta la gilda mercenaria sembrava aver deciso di riunirsi nell’ampio salone,Patch alzò gli occhi dall’elenco delle missioni che dovevano ancora essere affidate e non vide altro che la miglior feccia della peggior specie che beveva,ruttava o lucidava le proprie armi ma che soprattutto si scambiava le proprie opinioni sulle missioni che avevano compiuto:
I suoi ragazzi.

-Vi assicuro che è andata così!-

La voce di Sereka sovrastò le altre e Patch vide diversi mercenari si erano riuniti attorno a lui,scosse la testa, il ragazzo avrebbe dovuto capire che un vero mercenario non si deve mettere troppo in mostra,i committenti preferiscono gente che agisce con discrezione per i lavori sottobanco e per i quali venivano pagati profumatamente;scosse un'altra volta la testa e si rimise a lavoro. Il ragazzo muoveva le mani di continuo e aveva ripreso a sbraitare a voce alta,voleva essere sentito da tutta la gilda.

-Ci riuscirò!Ancora un poco e riuscirò ad ammazzare quel bastardo di Sansei e la sua banda!-

Uno sparo.
Sereka cadde sul pavimento con un foro piantato nella fronte.

-Ni!-

Il volto di Patch divenne rosso ed un paio di grosse vene gli spuntarono sul collo e sulla fronte,sentiva fremere persino i lunghi baffoni grigi; la donna chiamata in causa si voltò…stava soffiando sulla canna della pistola con nonchalance e gli fece un sorriso.

-Sei sospesa dalle missioni per tre settimane!Non si uccidono compagni di gilda!- lanciò uno sguardo al sangue di Sereka che imbrattava il pavimento nero - Vai ad occupare del corpo.-

-Patch,miniatura del grande eroe Zancros, perché ti lamenti?ho appena compiuto un ottimo lavoro.- mise la sicura alla pistola e l’appoggiò sul bancone,all’occhiata perplessa che gli venne rivolta rispose con un sorriso –Mi avevano ingaggiato per far fuori tutti quelli che avevano come bersagli Sansei,Sekara era l’ultimo-

-Hai comunque ammazzato un affilato della gilda,rimani comunque sospesa per tre settimane.-

Ni si piegò a lato della sedia prendendo la valigetta scura,la tirò su e la posò con un tonfo sul bancone di legno,Patch la fissò e la donna si concesse un sorrisetto soddisfatto mentre faceva scattare le sicure della valigia,alzato il coperchio la girò verso di lui rivelandogli il contenuto:sopra ai soldi,disposti ordinatamente, che riempivano la valigetta c’era una sottile scatola rossa con su scritto,in bianco:Nictio.
–Q-questa è q-q-qu-quello che p-penso?-

Ni annui e sorrise –Oh sì. La miglior cioccolata della repubblica di Athareis- l’altro avvicinò la valigetta a se e prese la scatola,la strinse a se guardandosi attorno furtivo –A differenza degli altri,io penso sempre a te…e penso che una delle tue migliori pistole abbia sempre un posto lì dentro…- lo indicò senza smettere di scrutarlo un attimo -…anche se sei così corto che dubito di poterci entrare…-

-Cosa vuoi?-

-Una missione,qualcosa che mi faccia guadagnare tanto- rimase vaga ma Patch sapeva che la situazione di stallo/attesa che si era venuta a creare dopo che l’impero aveva assoggettato i regni e si preparava ad invadere la repubblica rendevano il lavoro poco proficuo,soprattutto per una specialista nel settore della guerra com’era Ni.

-Ho qualcosa per te- appoggiò la scatola accanto a lui e scorse diversi fogli dal mucchio,ne tirò fuori uno e glielo passo –Penso che faccia per te-

Da dietro le lenti, gli occhi violacei di Ni scorrevano le scritte del foglio e più leggeva più la bocca si dischiudeva –Patch…-poggiò il foglio sul bancone ed inghiotti saliva,si voltò verso l’altro -…se non sapessi il tuo odio viscerale per il contatto umano ti bacerei seduta stante- chiuse gli occhi e portate le mani alle tempie se le massaggiò con lentezza,aveva bisogno di calmarsi anche se con quella missione avrebbe risolto la maggior parte, se non tutti, i suoi problemi.

-Ehi Ni!Il tuo Azulon**- gli arrivò un bicchierone trasparente ripieno di un liquido azzurro acceso che trangugiò tutto d’un colpo nonostante il liquore, oltre ad avere una gradazione alcolica estremamente alta, conosciuto lasciare delle vere e proprie ustioni se bevuto troppo velocemente.
-Vedrai come cambiano le carte in tavola se l’imperatore Odin viene ucciso!-

-Il nome del committente è fittizio,sei sicura di voler accettare un impresa nel vuoto?- ed indicò il nome accanto alla firma di colore verde che nei contratti della gilda significava “nome falso”…come facesse poi Patch ad indovinarlo era un mistero conosciuto solo da lui.

Ni posò sul bancone il bicchiere mezzo vuoto,l’Azulon aveva fatto effetto,e puntati i talloni sul pavimento dondolò sullo gabellino –Ma sì,non mi importa se il committente è la repubblica di Athareis ,qualche cellula di resistenza Nateyo-Rengriana o addirittura sia qualche nobile di Zamarda che mira al potere!S’è l’imperatore muore tutto l’impero e i territori appena conquistati cadranno nel caos,si scateneranno disordini ben maggiori della guerra appena interrotta.-

Patch passò l’indice sui lunghi baffi girgio-bianchi e arrotolò la loro punta attorno ad esso facendo rapidi calcoli su quanto avrebbe potuto guadagnare dalla parte di gruzzolo che avrebbe ricevuto Ni e dai futuri servizi che durante la guerra facevano lievitare i prezzi alle stelle –Hai fatto i conti senza la “principessina” Sonata, potrebbe salire al trono e mandare a monte tutti i piani-

La donna sventolò la mano liquidando la teoria –Impossibile.La ragazzina non ha mai avuto un incarico di reggenza,figurarsi se riesce a gestire una situazione di disordine interno dopo che gli ammazzerò il paparino davanti a tutti.-
Il viso del nano avvicinò il viso a quello della mercenaria,inarcando le sopracciglia cispose –Vuoi fare una cosa del genere?- Ni lo fissò dalle spessissime lenti,sapevano che quella sarebbe stata una impresa quasi impossibile anche per una veterana del suo calibro,ci sarebbe stato bisogno di tempo- E lo vuoi fare fra…due sole settimane?!- lei fece un sorriso beffardo sciogliendo la posizione delle mani e strusciandole sul legno ruvido del bancone.

-Oh hai capito benissimo, mio caro amico da giardino. Durante la parata del trionfo di Zamarda sui regni sottomessi l’imperatore Odin verrà ucciso!-

Fine Capitolo 2


Note di quella rompiballe di Stellarium:

Piacere di conoscervi Marrani!Sono la seconda scrittrice della storia e sono conosciuta come la Dea dei pirati e delle battute incensurate.
Come avete visto sono stati inseriti nuovi personaggi e nuovi colpi di scena,spero vi abituiate al mio stile di scrittura ma se avete critiche da fare su qualche cosa,non esitate…fatele!
L’importante che siano critiche costruttive,se mi scrivete:fai schifo! non vi rispondo neppure…
*Lanista:Allenatore
**Azulon:Storpiatura della parola spagnola Azul ovvero azzuro
Vi do un paio di notizie tecniche che ci siamo scordati di inserire lo scorso capitolo:
per aiutarci con la stesura della storia è stato fondato un forum dove tutti i futuri scrittori dovrebbero iscriversi per evitare episodi incresciosi di litigate furibonde fra autori e autrici (chi c’ha orecchie per intendere,intenda!),il link del sito qua sotto:
Brigata Ottoperotto
Iscrivetevi,leggete il regolamento e conoscerete anche delle piccole curiosità su ogni personaggio che viene inserito!

Un passo indietro…e poi sempre avanti!

Stellarium *Dea dei pirti e delle battute incensurate*

  
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