- 8 gennaio 2010
- “Era
proprio necessario riunirci tutti?”
- È generalmente
noto che ad un certo punto della propria vita si cresce, si matura, si diventa
responsabili.
- Per quanto
mi riguarda, non è ancora successo.
- Robert mi
guarda esasperato. “Sì, Peggy, era proprio necessario. Quindi fammi il favore e
taci.”
- “Bravo,
amico, mettila al suo posto.” Lo incoraggia Tom.
- Ora lo
uccido con la forza del pensiero.
- Vediamo.
- Schiatta.
- Cadi a
terra privo di vita.
- Ora!
- La tizia
che sta al tavolo vicino al nostro ride non so per cosa.
- E Tom
Sturridge è ancora una piaga vivente.
- “Bene!”
Fa Robert sbattendo la mano sul tavolo. Intorno a noi è abbastanza calmo, giusto
i soliti clienti del pub.
- Passa qualche
minuto prima che lui riprenda a parlare. Marcus e Bobby intanto elogiano
il genio di Tom Waits (ogni occasione è buona, pare), Tom e Sam fanno
commentini scemi sulla nuova barista. Bello.
- “Ti
decidi?” Esplodo all’improvviso.
- Robert ritiene
che sia giunto il momento. “Sì, giusto. È una cosa importante.” Fa un respiro
profondo, molto scenico. “Devo darvi una notizia. È una bomba, sul serio.”
- “Lo
sappiamo già, amico.” Interviene Tom il Profeta.
- “Voi lo
sapete?”
- “Sì,
certo! E davvero, non è un problema.”
- “Ah.”
- “D’altronde
Clare ci aveva detto che dopo la morte di Patty non eri più lo stesso.”
- “Sì, be’…”
- “E
Kristen… ecco, lei è stata una copertura decisamente assurda. Non ce n’era bisogno,
sul serio! Non con noi, almeno! Nessuno ti giudica. Forse la stampa, ma davvero, non era necessario.”
- Credo di
essermi persa.
- In effetti
credo che tutti si siano persi tranne il Profeta.
- “Una
copertura?” Balbetta Robert.
- “Dai,
amico. Sono serio. Chi è così deficiente da mettersi insieme con l’unica Valley
Girl che uno, non è bionda e abbronzata, e due, non ha tette né culo?” E fa
quell’espressione, quella sua espressione da Sturridge Intellettuale, senza
rendersi conto che sembra un completo idiota.
- Robert è
spiazzato, non sa che dire. Io guardo gli
altri e siamo uno più confuso dell’altro.
- … ma di
che sta parlando?
- “Scusa
il ritardo, colpa della Circle.”
- Mi
volto di scatto e mi sento gelare quando noto una ragazza dagli occhi grandi e
profondi sorridere a Robert e baciarlo piano su una guancia, con una
delicatezza tale da aver paura di infrangerlo – come i primi attimi di un
risveglio, quando non si vogliono aprire gli occhi per poter rimanere
intrappolati nel sogno.
- “E
questa chi è?!”
- Il solito
charme di Tom.
- “Ragazzi”,
fa Robert con un sorrisone, tenendola stretta a sé, “questa è Marisol. È la mia
ragazza.”
- Rimaniamo
tutti paralizzati.
- Con la
coda dell’occhio noto che Marcus ha la bocca spalancata, Bobby il bicchiere di
birra sollevato a mezz’aria, Sam gli occhi sgranati, e Tom…
- “Seh,
certo. La tua ragazza.” E mima le virgolette.
- Marisol
(oddio, dove ha comprato quella gonna meravigliosa?) ha intanto preso posto
nella sedia vuota accanto a Robert e sta seduta proprio davanti a me. Sorride un
po’ imbarazzata e io accenno un hey.
- Il punto
non è Marisol. Il punto è che fino alla scorsa settimana c’era la cavalla in
città. E io non sapevo nemmeno che si fossero lasciati e che lui si fosse
trovato subito dopo una ragazza!
- “Robert, te l’abbiamo detto, non c’è bisogno di fingere. Siamo tutti tuoi amici, ti accettiamo per come sei.” Continua a blaterare Tom.
- “Di che
cosa sta parlando?” Domanda Marisol passando lo sguardo da lui a Robert. Ha un
leggero accento.
- “No,
dai. Amico, ma sei caduto così in basso, non gliel’hai detto?”
- “Ma
dirle cosa?”
- “Cosa?
Cosa?! E fai pure l’ingenuo!” Apre le braccia e fissa noialtri con genuino
risentimento. “Non dite nulla eh?” Ci accusa.
- “Ma
cosa dovrebbero dirmi?”
- “Che
sei gay, cazzo!”
- La
prima a rompere il silenzio è Marisol, la quale scoppia a ridere.
- “Sì,
certo, ridi. Ma non ti rendi conto? Ti sta usando come copertura come prima di
te ha usato Kristen!”
- “Non ha
senso!”
- “Certo
che ne ha! Se si venisse a sapere che è gay perderebbe tutte le tredicenni in
calore e i suoi film sarebbero un fiasco totale.”
- “Grazie
Tom, è consolante sapere che le mie fan sono interessate a me solo in quel
senso.”
- “Dai,
lo sanno tutti.”
- “Sì,
come sapevano tutti che ero gay.”
- E allora
ridiamo, spezzando la tensione che si era creata, Bobby si alza per
prendere altre birre e Tom è piuttosto confuso.
- “Quindi
non sei gay?”
- “No,
pare proprio di no.”
- “Ah,
ok.”
- Scuoto la
testa e noto che Marisol mi sta fissando. “Mi dispiace”, le dico. “Mi sa che
dovrai abituarti a scene del genere.”
- “Va
benissimo.” E stavolta sorride sul serio e allunga la mano verso la mia. Io gliela
stringo.
- “Sono
contenta di avervi finalmente incontrati. Robert non ha fatto altro che
parlarmi di voi in questi mesi.”
- In questi mesi.
- Mi si
stringe lo stomaco. Da quanto tempo va avanti? E perché non mi ha detto niente?
- “Oh.”
Non so che dire. Sono contenta anche io di averti incontrata? Sì, Robert mi ha
parlato tantissimo di te. Già. Soprattutto quando Kristen veniva a Londra e
uscivamo tutti insieme. Eri l’argomento principale.
- “Vado…
devo… devo fare una cosa, sì.” E mi alzo.
- Esco dal pub e l’aria fredda è come una botta ai polmoni. Mi gira un po’ la testa.
- Dei ragazzi stanno passando, barcollano e ridono e sono spendierati, senza dubbi, con la mente vuota e passi leggeri. Soho è in pieno fermento la notte. Si scopre dai negozietti e dalle bancherelle, si spoglia per i giovani in strade piene di mattonelle e pozzanghere sporche. E' un intreccio continuo di poesia e lingerie, le insegne dei locali forano il buio.
- Tiro fuori
dalla tasca dei jeans l’ipod. Mi blocco quando sento dei passi dietro di me.
- “Lascia
perdere i Beatles e ascoltami.”
- “Non ne
ho molta voglia, ad essere sincera.”
- Robert
si avvicina e mi prende di mano l’ipod.
- “Sai
che è crimine contro l’umanità non lasciar ascoltare i Beatles?”
- “Peggy,
mi dispiace…”
- “Ti
dispiace cosa, esattamente? Aver tradito Kristen? Aver fatto finta di nulla? Sai
che non sono nel fan club della Stewart, ma comunque sia è sbagliato. Hai mentito
anche a noi, a me. Perché non mi hai detto niente? ”
- “Credo
sia lo stesso motivo per cui tu non mi hai raccontato nulla dell’Irlanda.”
- Mi manca
il fato, la terra sotto i piedi, ginocchia forti. Balbetto: “Di cosa stai
parlando?”
- “Dell’anno
scorso, quando siamo andati tutti insieme in Irlanda. Di quello che è successo
con Tom.”
- “Sta’
zitto.”
- “E’ per
lo stesso motivo, Peggy. Ero così confuso di quello che stava succedendo… per
quanto possa contare, non ho tradito Kristen. Tra me e Marisol non è mai
successo nulla fino a quando non ho chiuso con lei.”
- Non mi
rendo neanche conto di aver le mani chiuse a pugno fino a quando Robert non mi
allunga l’ipod.
- “Per
favore, puoi tornare dentro?”
- “Arrivo
tra due secondi”, mormoro.
- Lo sento
sospirare e poi dirmi: “Dai, vieni qua.”
- E lo
abbraccio forte, mentre lui mi sussurra che posso piangere ora, che non mi vede
nessuno, che Tom è dentro e questa cosa rimarrà tra di noi, me lo promette, è
il mio migliore amico, è mio fratello, non lascerà che nessuno mi veda piangere,
col trucco colante e il naso gocciolante.
- Quando poi
mi allontano, gli domando: “Secondo te Marisol dove ha comprato quella gonna?”
- “Non lo so, ma glielo possiamo chiedere."
qualche tempo fa mi si è rotto il pc e ho perso tutto - quando dico tutto, intendo tutto! -, e solo oggi sono riuscita a calmarmi al pensiero, a farmene una ragione e a riprendere a scrivere questa storia.
ma non ho una scusa per l'orrendevolezza (mh?) di questo capitolo. quindi niente, gli altri saranno migliori, lo prometto.
nel mentre, vi lascio tutto il mio amore. passate delle buone vacanze.
ah, ovviamente fatti come l'incontro tra bobby e marisol o l'irlanda verranno ampiamente spiegati più avanti.
stay strong,
d.