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Autore: Hiraedd    21/08/2011    2 recensioni
James Potter, è esattamente come chiunque non abbia gli occhi rivestiti di prosciutto e i capelli rossi (qualunque riferimento a persone realmente esistenti è pienamente voluto) può osservare ogni giorno… simpatico, sempre pronto a far ridere gli altri, generoso, darebbe la vita per i suoi amici e per quelli più deboli.
Peter Minus, beh, è Minus. Facendo coppia con lui nell’aula di Trasfigurazione ho imparato a conoscerlo meglio. Sempre in seconda fila, senza essere visto, sembrerebbe più una pedina che un giocatore. In realtà, mi sono accorta, è un giocatore tanto quanto gli altri.
Sirius Black... Sirius definisce tutti i confini. Gira per il mondo con scritto in fronte “QUI FINISCONO I BLACK E COMINCIO IO”.
Remus Lupin è la mente diabolica del gruppo. È il classico esempio di persona che tira la pietra e nasconde la mano, non per codardia, ma per quieto vivere. O meglio, fa tirare la pietra agli altri, decisamente, e si mantiene la sua reputazione da Prefetto e bravo ragazzo. Tutto quello che ci mette, è il cervello. Decisamente un personaggio degno di stima, un idolo (Dai pensieri di Marlene McKinnon)
Genere: Azione, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mary MacDonald, Peter Minus, Remus Lupin | Coppie: James/Lily, Sirius Black/Marlene McKinnon
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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- Questa storia fa parte della serie 'oltre il fuoco comincia l'amore'
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È strano, stamattina non ho ancora sentito Potter. Strano bello, non strano brutto, ma comunque è strano. A colazione mi ha salutato con un cenno del capo, che ha rivolto a tutto il mio gruppo e non semplicemente a me, non mi ha chiesto di uscire né si è venuto a sedere accanto a me. Non mi ha chiesto di portarmi i libri e non mi ha guardato per tutto il tempo, in sala grande. In realtà fa così da quando siamo arrivati a scuola, una settimana fa. È strano, sta complottando qualcosa, altrimenti il suo atteggiamento non si spiega.
Non è ancora entrato in classe.
Oh, al diavolo James Potter e il suo ego smisurato!
Mi lascio cadere sulla sedia libera tra Marlene e Emmeline, intenta a scrivere una lettera.
-avete visto Alice? Stanotte non era in camera- dico cercando di avviare una conversazione. Il silenzio mi fa male alla testa, ultimamente. Troppi pensieri.
-‘rank- borbotta Lène soffocando uno sbadiglio.
-si, probabilmente è con lui- risponde Emmeline smettendo per qualche secondo di scrivere e rivolgendomi un sorriso –vi saluta mio fratello, a proposito-.
-quale dei tanti?- sorrido divertita. La famiglia di Emm è buffissima, sono cinque fratelli più lei, che è la mediana. Dei più grandi, uno è Auror, uno medimago e l’altro è alchimista. i più piccoli sono ad Hogwarts, Jared, terzo anno corvonero, e Michael, primo anno grifondoro.
Riesco a vedere con la coda dell’occhio Potter passarmi davanti, accompagnato da Black. No, non accompagnato. In realtà Potter sta letteralmente trascinando Black verso uno dei banchi in prima fila. Sogno o son desta?
-Paul, l’auror. È di stanza in polonia, adesso, e ci sentiamo meno-esclama Emm.
Dovevo immaginarlo. Per quanto ne so, Paul è quello che adora di più. Era al sesto anno quando noi eravamo al primo, ma io lo ricordo veramente poco.
-‘alutamelo- borbotta di nuovo Lène, soffocando un altro sbadiglio. Non posso non rivolgerle un’occhiata soddisfatta.
-sai quanto poco mi piaccia dirlo, ma te l’avevo detto!- la rimbrotto.
-ma se non fai altro che ripeterlo a tutti? E comunque, dici un sacco di cose, è davvero impossibile
ricordarsele tutte- ribatte strofinandosi gli occhi –ma a che ti riferisci, in questo particolare caso?-.
-ti avevo detto di non uscire con quel Benjamin, ieri sera! E tu invece sei rientrata a tarda notte!-
-si chiama Jeremy, non Benjamin- risponde prontamente, ora tutta arzilla –e credimi, ne vale veramente la pena-.
Distorco il viso in una smorfia.
-hai avuto tutto il giorno- ribatto –così adesso sei mezza addormentata e ti devo aiutare io…-
-ovvio, a che servono le amiche senn…-
-buongiorno ragazzi- ci interrompe la McGrannitt –il compito di ripasso è andato piuttosto bene a tutti, ritengo che ormai siate piuttosto a buon livello per quanto riguarda il programma dell’anno scorso. Per questo- esclama poi guardandoci severa –ho deciso di applicare anche quest’anno una tecnica che uso di solito con le classi del M.A.G.O.-
Intorno a noi si sentono alcuni sussurri.
-per quest’anno, lavorerete a coppie, selezionate da me- aggiunge scoccando un’occhiata furente a tutta la classe, come a dire “provate a lamentarvi!”.
Mi guardo in giro, nelle lezioni di trasfigurazione siamo insieme ai corvonero.
-molto bene, ho già deciso le coppie. Per tutto l’anno lavorerete insieme, così da poter migliorarvi a vicenda. Minus, McKinnon- esclama per prima.
Scocco un’occhiata soddisfatta a Lène, che mi guarda timorosa. Ovviamente non ha più la copertura che le serve per non far vedere quanto è stanca. Minus è particolarmente poco dotato in Trasfigurazione.
-Prewett, Perkins- vedo Alice sorridere ad una ragazza di Corvonero. Per lo meno è finita con qualcuno capace.
-Potter, MacDonald- Mary fa un cenno a James, che ricambia con un sorriso. Anche a lei è andata bene, e non lo dico perché Potter è Potter, ma perché è maledettamente bravo in questa materia.
-Vance, Boot- vedo Emm sorridere, e Greg rispondergli.
-Evans- esclama la McGrannitt, e io scatto attenta –Black-.
Mmhph. Almeno prenderò una E alla fine dell’anno. Almeno spero, visto che Black è al livello di Potter in questa materia. Tutti sanno che Trasfigurazione è il mio tallone d’Achille.
Poteva andarmi peggio.

*
Vedo la Evans guardarmi impassibile. Posso dire di non sopportarla, ma in quanto a faccia di bronzo mi fa concorrenza. E ti pareva che la Minnie mi mettesse in coppia con uno bravo, così non facevo niente tutto l’anno… non solo sono in coppia con la Evans, che non è molto capace in questa materia, ma con un Caposcuola. Agghiacciante.
Remus si sposta per affiancare Goldstein, che farà gruppo con lui per tutto l’anno. Il suo posto viene preso dalla Evans, che mi guarda senza staccarmi gli occhi di dosso. Ghigno, pensando a James e a quanto in questo momento mi stia invidiando.
-ehilà, Evans- esclamo cercando di tirarle/tirarmi su il morale –tutto l’anno insieme-.
-sprizza gioia da tutti i pori, Black- si intromette Marlene dal banco affianco al nostro. È capitata con Pete.
-ciao bue, sono l’asino, chi ha le corna?- chiede la Evans ironica. Lène si volta facendole una linguaccia. La guardo con un sospiro prima di voltarmi a mia volta. La Evans mi guarda. Perché diavolo la Evans mi guarda?
Sollevo un sopracciglio, e lei mi risponde con un’innocente alzata di spalle. Faccia di bronzo, come stavo dicendo. Un pezzo di carta mi raggiunge, non ho bisogno di aprirlo per capirne il contenuto.
Bastardo.
Così mi offendi, caro.
Rispondo in fretta, prima che la Minnie ci veda. Mi terrorizza vagamente, quella donna… assomiglia alla Evans.

 
**
 
-suvvia, Evans, non ti arrabbiare!-
-non ti arrabbiare? NON TI ARRABBIARE?- le mie urla si sentono credo fin dalla torre di Astronomia –brutto idiota, secondo te non mi dovrei arrabbiare?-
-ora, Evans, vada per l’idiota, ma brutto proprio no…!-
-taci, Black, prima che decida di trasfigurarti in un verme- ribatto minacciandolo con l’indice alzato e la mano sinistra nel fianco.
-non sei brava in trasfigurazione- mi ricorda con una faccia da schiaffi delle peggiori. Gli tiro un ceffone sulla nuca, e lo sento borbottare.
-nemmeno tu, a quanto ho visto!- aggiungo irata. Quell’idiota ci ha fatto mettere in punizione. In punizione! Io, Lily Evans, in punizione.
-eddai, Lils, è solo una punizione- esclama Mary venendoci incontro –capita a tutti prima o poi, anche alla Prefetta Perfetta Lily Evans!-.
-va al diavolo, Mary-.
-ma ha ragione, scusa- rincara Sirius –non è niente di che, solo un paio d’ore a spolverare trofei-.
-wow, Black, una vera festa- borbotto.
-e non ti ho detto la parte migliore!-
-c’è una parte migliore?- aggiungo spaventata.
-certo che c’è, sei con me!-
-Merlino, Morgana, fondatori, salvatemi!-          

 
*
 
-scusa, ho capito bene?- Lène mi guarda di sottecchi, come se mi fosse spuntata un’antenna.
-Lils, ne sei sicura?- aggiunge Alice inclinando il capo –insomma, Potter è…-
-si, lo sappiamo Alice, ma perché devi scoraggiarla così se è tanto tentata di fare qualcosa?- la rimbrotta Mary tirandole un cuscino. Rivolgo un’occhiataccia a Mary. Non è che io sia proprio tentata, ma devo. Lily Evans è una donna di parola.
Siamo nel dormitorio, sono le tre e mezza del pomeriggio.
-hai bevuto qualcosa? Insomma, una pozione, un filtro… una Vodka…- chiede Lène ancora.
-niente Vodka- rispondo sussurrando. Non mi sarei mai aspettata una reazione del genere.
-ok, io scendo- aggiunge allora Lène, con l’aria di chi ha scoperto di aver ereditato una fortuna.
-perché?- chiede con circospezione Mary.
-dico, te lo immagini James quando la vede? Altro che vodka!-
 
Mi avvicino al campo con circospezione, circondata dalle mie migliori amiche. Mary mi tiene una mano, Lène mi guarda e ride, Emm è ancora scombussolata per esser stata raccattata per le scale mentre scendevamo, Alice borbotta sottovoce.
Sto scendendo in guerra o sto andando a fare un provino?
Si, avete capito bene, un provino. Si, di quidditch. Si, io, Lily Evans.
Tutta colpa di Mary, e di quel benedetto gioco che mi piace fin dalla prima partita che ho visto. Sono brava, io e le ragazze giochiamo sempre, durante le vacanze. Però, in questo specifico caso, ho perso una scommessa con Mary, quindi ho dovuto cedere.
Una Comet 240 in mano, la mano di Mary nell’altra, mi avvicino al campo. I malandrini sono tutti riuniti, stanno confabulando.
Il cacciatore capitano è circondato dall’alto Remus, dal bel Sirius e dal grassoccio Peter. Quando ci avviciniamo tutti e quattro ci guardano.
-ehi, capitano!- esclama Mary abbracciando James. Loro hanno questa specie di ottimo rapporto che non ho mai capito. Mary, la persona più diversa da James sulla faccia della terra, è come una sorella per lui.
-ehi, battitrice! Hai trascinato le tue amiche a vederti giocare?- ancora una volta non mi guarda neanche, ma saluta tutte con gentilezza. Che diavolo gli è preso?
-beh, quasi tutte, si- risponde lei con un sorriso a trentadue denti. Intanto Sirius si accorge che qualcosa non va.

 
**
 
Chiamo James con una manata sulla spalla, e poi guardo la Evans. Guardo ancora la Evans e poi chiamo James. Anche Rem se ne è accorto, e la guarda sorridendo. Rem non me la racconta giusta.
Da quando la Evans gioca a quidditch? Da quando la Evans vola? La sua prima lezione di volo fu un disastro, ve lo posso garantire. È caduta dalla scopa ancora prima di salirci.
-su quella mandibola, Black- esclama la diretta interessata bruscamente. James allora se ne accorge, e la mia mandibola è in buona compagnia, là ai piani bassi.
-pure te, Potter! Cos’è tutta questa sorpresa?- chiede ironica.
-tu… cioè, Lily, tu… hai una scopa in mano!- balbetta con espressione ebete mio fratello.
-ma dai, sei un genio Potter!- esclama allora lei. La osservo farsi spazio, prendere la McDonald per un orecchio e tirarla con se verso il campo, ignorando i suoi strilli.
James si è ripreso a sufficienza per girarsi verso Rem e Lène, che ci guardano ridacchiando (nel caso di Remus) e rotolandosi dalle risate (nel caso della McKinnon).
-in realtà ha perso una scommessa, con Mary- esclama Alice ancora stupita –ce lo hanno detto poco fa-.
-su cosa avevano scommesso?- chiedo portando le braccia al petto e incrociandole. Vedo le altre tre scurirsi. Non lo sanno.
Non avrei mai immaginato una come la Evans scommettere. Cioè, insomma, sono cose che non succedono, queste!
-beh, avevano scommesso sul primo invito dell’anno di James per Hogsmeade- esclama Remus a sorpresa. Girandomi, lo vedo sorridere.
-e tu come diavolo fai a saperlo?- domando –stai passando al lato oscuro, vecchio mio-.

 
**
 
Ok, neanche nei miei sogni ero arrivato a questo punto.
Lily Evans, la mia Lily Evans, quella con i capelli rossi e gli occhi verdi, per quanto dire verdi non renda l’idea, la mia Lily sul campo di quidditch. E non a tifare, ma a giocare.
Si è messa nel gruppo che prova per cercatore. Lo farò per ultimo, così potrò gustarmelo per bene.
In cacciatori siamo rimasti in due, io e Polkiss. Il primo provino che facciamo è questo, e vorrei sbrigarmela in fretta. Si sono presentati in molti, moltissimi. Mai visti così tanti alle selezioni.
Il provino per cacciatore è veloce, ed entra in squadra Andrew Robbins, terzo anno piuttosto capace. Di corporatura magra, è veloce a schivare le persone e riesce a mandare in porta un tiro. Il portiere, d’altra parte, è il grande Frank Paciock. Il piccoletto non può mica pretendere di fargli più di un tiro!
Velocemente raggiungo Mary a cavallo della scopa, che coordina il gruppo dei battitori. Ho lasciato campo libero a lei, perché ovviamente di lei mi fido. Oltre ad essere una splendida battitrice è anche la cosa più vicina ad una sorella che io abbia mai avuto. È fantastica.
-ti devo un grazie, Mac?- le chiedo appena finisce di urlare contro un ragazzo che ha tentato di disarcionarla lanciandole direttamente la mazza, al posto del bolide.
-me ne devi diecimila, Potter- risponde con un sorriso complice –e poi non è stato troppo difficile, dai… a lei il quidditch piace!-
-non ci credo- rispondo –non l’ho mai vista tifare alle partite-.
-il fatto che tu non l’abbia vista non significa nulla- risponde lei con il sorrisetto di chi la sa lunga.
-è brava?- chiedo trepidante.
-lo è- risponde brevemente, prima di scendere in volo verso una ragazzina, per farle vedere bene come si impugna la mazza.

 
*
 
Alla fine abbiamo anche un battitore, tale Jhonatan  Gordon del sesto anno. Muscoloso, sembra un armadio a sei ante. Dopo averlo visto, non posso che concordare con Mac.
E alla fine ci siamo arrivati. Mi pare passata un’eternità quando mi giro verso gli aspiranti cercatori. Dodici. Ovviamente io sono di parte, ma cercherò di essere imparziale. Non posso toglierle gli occhi di dosso.
-facciamo così- esclamo agli aspiranti giocatori. Sento il gomito di Mary nelle costole, quindi abbasso lo sguardo e lo punto su qualcosa, qualsiasi cosa non sia di quel verde brillante o di quel rosso ardente per cui darei la mia vita.
-facciamo così. A coppie di due vi sfiderete. Chi prenderà prima il boccino passerà al turno successivo. I vincitori, poi, si sfideranno ancora. Così fino a che non ne rimarrà soltanto uno-.
-le coppie sono- esclamai facendo girare lo sguardo tra i selezionati.
-Brown e Gross- grida Mary al mio fianco. Si, forse è meglio se le coppie le fa lei, io potrei non essere imparziale. Annuisco quando vedo che mi guarda.
Due ragazzi si fanno avanti, di media corporatura, il primo chiaro di capelli, il secondo scuro.
Mary stende la mano guantata davanti a se, facendo un passo verso i due giocatori.
-a cavallo delle scope, prego- enuncia guardandoli.
Molla il boccino, che dispiega le ali e si alza di pochi centimetri.
-tre, due, uno- conta guardando il boccino –via!

 
**
 
La cosa inizia a farsi interessante. Iniziano i cercatori, e vedo James fissare la Evans.
Certo non avrei mai immaginato la Evans in tenuta da quidditch.
I primi due si fronteggiano, vedo la McDonald liberare il boccino. Vicino a me sento Lène trattenere il respiro, credo stia sperando che entrambi i ragazzi diano il loro peggio così che Lily abbia più possibilità di vincere.
Il ragazzo bruno punta subito verso l’alto, l’altro rimane indietro di qualche secondo. Si inseguono a vicenda, ora l’uno ora l’altro in testa, dietro a quella punta di spillo dorata.
-Brown prende il boccino, Gross è eliminato- esclama la MacDonald ad alta voce, così che tutti sentano.
-ora è il turno di Prewett e MacMillan- un ragazzo e una ragazza si fanno avanti. La ragazza deve essere una parente di Gideon, Fabian e Molly, perché come loro ha i capelli rossi.
Alla fine della gara passa MacMillan, di un soffio.
-Berries e Macfadyen- due ragazze si fronteggiano, salendo a cavallo delle loro scope.
Passa Berries.
-Goddwyhn e Evans- esclama la McDonald.
-ma Mary è diventata pazza?- sento che Alice chiede alla McKinnon, sgomitando –quello con un soffio la butta giù dalla scopa.
Effettivamente mi chiedo anche io a che gioco stia giocando Mary McDonald. L’avversario della Evans è alto di almeno due teste più di lei e largo almeno tre.
-stiamo parlando di Lils, Alice- la rimbrotta Marlene. Mi giro verso di lei, e Remus e Pete fanno la stessa cosa.
-è così brava?- chiedo.
-è Lily Evans, Black- risponde Emmeline.

 
**
 
Vedo Lily farsi avanti, e vedo il suo avversario. Mi giro verso Mary inarcando un sopracciglio. È tutto quello che mi permette di fare.
-a cavallo della scopa, prego- esclama per la quarta volta. Lily sembra sicura. Perché ha tutto sto maledetto coraggio che sembra quasi urlare al mondo “sono qui, cosa aspetti a sfidarmi!”?
Mac libera il boccino, e questo svolazza pigro.
-tre, due, uno… via!- il boccino schizza dietro alla schiena del ragazzone, che si volta e spicca il volo. Non riesco a togliere gli occhi di dosso a Lily, che con un sorriso sicuro inizia ad inseguirlo. Non avevo mai notato quanto volasse bene. Sarà perché nessuno del nostro anno ha dimenticato la nostra prima lezione di volo.
Non riesco a staccarle gli occhi di dosso, mentre schizza veloce nelle vicinanze dell’energumeno. Non gli si avvicina mai troppo, lo affianca e poi, velocemente, schizza dall’altro lato. Sembra una mosca. Veloce come arriva, scompare, tanto per disturbare. Sento Mary ridacchiare.
-è spacciato- mormora con il sorriso sulle labbra.
Vedo che Goddwyhn inizia a malsopportare Lily, che lo disturba e lo distrae danzando attorno a lui, a cavallo della sua Comet. Se ne accorge anche Lily, e non appena il suo avversario si allontana di un palmo di più dal boccino, schizza sulla sua traiettoria e lo prende in mano, volando velocemente verso terra. Atterra davanti alla squadra e porge il boccino a Mary, non riservando nemmeno uno sguardo all’avversario sconfitto.
  
 
 
**
 
Quando atterro per la quarta volta e consegno il boccino a Mary la vedo fare un sorriso a trentadue denti. Le sorrido in risposta, mentre dalle gradinate Lène ulula per la vittoria insieme a Sirius e Alice e gli altri battono entusiasti le mani. È andata bene, mi sono divertita.
-Lils, ma dove hai imparato a volare così?- mi chiede Frank. Non ho il coraggio di guardare Potter, non so cosa pensi di me, così come non so cosa penso io di lui.
-la pratica rende perfetti, Frank- rispondo sorridendo appena.
-in altre parole, invece di pomiciare, lei e il suo ragazzo giocavano a quidditch- gli risponde Mary facendo cenno ad Alice e agli altri di raggiungerci.
In un baleno la mia faccia raggiunge la tonalità dei miei capelli, e scocco un’occhiata a Mary capace di pietrificare un basilisco.
-ragazzo, intendi quel jhon… josh…-
-jack, Frank, era Jack- rispondo tra i denti voltandomi. Incrocio appena lo sguardo di Potter. Continua a guardarmi, senza dire o fare niente.
Appena ci raggiungono gli altri vedo Alice abbracciarmi, e reagisco di conseguenza.
-Alice, devo andare- le dico quando, dopo trenta secondi di abbraccio, non accenna a lasciarmi andare.
-cosa?-
-McGrannitt- rispondo brevemente.
-bene, cari, indovinate chi commenterà la prima partita?- chiede Sirius con un sorriso malandrino. Remus lo guarda e sospira.
-Black, gli indovinelli a più tardi, siamo in ritardo-.
-scusa, Evans?- chiede accigliandosi.
-hai presente stamattina, hai rapato la McGrannitt a zero…-
-oh, giusto- risponde tetro –la sala trofei-.
Gli lancio un’occhiataccia, l’ennesima della giornata. Se non fosse stato per lui…
Non sono stata io a sbagliare mira e a rapare a zero la McGrannitt durante l’ora di trasfigurazione umana!
-Evans, quando torni, fermati in sala comune per misurarti la divisa- mi ricorda Potter.
Mi volto un attimo e incrocio, mentre cammino, il suo sguardo nocciola, morbido come quello di un cerbiatto. Per un secondo, appena più di un battito di ciglia, mi dimentico che sto camminando e per poco non inciampo su Sirius Black. Mi aggrappo a lui per un attimo, giusto in tempo, e mi reggo in piedi. Lui si ferma.
-tutto a posto?- mi chiede.
-naturale- rispondo. È stato solo un giramento di testa, per la stanchezza. Ah, benedetto quidditch!

 
**
 
Non appena entriamo in dormitorio, James si caccia sul letto sprofondando la testa nel cuscino. Pete mi guarda appena, come a chiedermi che dobbiamo fare. Gli faccio cenno di lasciarci soli, lui si volta e va via, in sala comune.
-james, che c’è?- chiedo sedendomi sul suo letto e guardandolo.
-niente- risponde tetro.
-si, si vede- annuisco sorridendo appena –quel niente si chiama Lily Evans?-.
Silenzio.
-io cerco di lasciarla in pace, di mostrargli che sono maturato- risponde lui sempre lasciando a testa immersa nel cuscino.
-ma…?-
-il suo ragazzo le ha insegnato a giocare a quidditch- sospira rassegnato –il suo ragazzo-.
-che ragazzo?-
-josh, jhon, una cosa del genere…-
-se intendi jack, stavano insieme due anni fa, adesso non…-
-capisco- risponde evitando di guardarmi. Poi sospira, si gira e mi guarda.
-il quidditch è mio, io sono più bravo di lui, jhon o come si chiama! Io sono James Potter, io dovevo insegnarle ad andare su una scopa, a prendere un boccino! Non quel galletto tronfio tutto muscoli- perché sicuramente aveva i muscoli- e niente cervello! Chi diavolo è? Mai sentito nominare uno con un nome del genere! Josh, che nome…-
-jack, James, si chiama Jack!- ribadisco sorridendo appena.
-Jack, che nome orribile!- aggiunge senza neanche riprendere fiato.

 
*
 
Punizione con Black, alleluia!
Non vedevo l’ora di spolverare tutti i trofei!
Senza magia, ovviamente, la McGrannitt ci ha ritirato le bacchette prima di andarsene.
La sala dei trofei è grande già normalmente, ma adesso che so che devo pulire tutti i trofei mi pare immensa. Sul pavimento, due stracci e una catinella piena d’acqua fanno bella mostra di se, regalo della professoressa.
Lavoriamo in silenzio per il primo quarto d’ora. D’altronde, che avranno mai da dirsi due persone così diverse e che si sopportano a vicenda così poco?
Dopo un quarto d’ora di lavori non ne posso più: del silenzio, dei trofei, nemmeno di Sirius Black che continua a guardarmi in cagnesco, per non so bene quale motivo.
Ad un certo punto, delle risatine ci fanno voltare. Nel corridoio, oltre la soglia, cinque ragazzine, non più grandi del terzo anno, ridacchiano con aria sciocca gettando tiepide occhiate a Black.
-ciao ragazze!- esclama il mio compare tutto tronfio, felice di avere qualcosa con cui distrarsi.
-ciao Sirius- risponde mielosa una delle tante. Ho detto tiepide? Altro che tiepide occhiate, quella se lo mangia con gli occhi! Ma dico, ha tredici anni, è nata ieri! Ovviamente io faccio parte della tappezzeria.
-ciao Emily- risponde lui.
-Michela- dice lei, senza offendersi.
Ma dico, siamo normali?
-scusate, stiamo lavorando- esclamo d’un tratto alzandomi e sbattendogli in faccia la porta della sala.
-che diavolo hai fatto?- chiede Sirius alterato –volevano solo parlare-
-oh, taci Black!-ribatto impuntandomi e stringendo i pugni. È proprio questo che non sopporto di lui. L’affascinante, arrogante dongiovanni sempre pronto a distrarsi tra le braccia di una nuova fiamma, senza nemmeno badare al suo nome. E quel brutto ceffo di Potter è uguale, la copia sputata. Un momento, che c’entra Potter?
-pallone gonfiato e presuntuoso, antipatico, arrogante..-
-acida, ecco cosa sei- esclama lui alzandosi in piedi e fronteggiandomi –acida e boriosa-
-io non sono….-
-oh, si che lo sei!- risponde inalberandosi sempre di più.
-qual è il problema, Black? Ti dispiace che io abbia mandato a quel paese quell’ochetta giuliva…-
-ma che me ne importa di lei?- ribatte. Quello che mi colpisce di più è il tono, di puro disprezzo. Per quanto non ci siamo mai sopportati, non siamo mai arrivati a questo punto. C’è anche da dire che è la prima volta in vita mia che mi trovo rinchiusa in una stanza con Black, da sola.
-vai a letto con quelle ragazze e poi non ti ricordi nemmeno il loro nome- esclamo sdegnata.
-allora è meglio fare le preziose, come te?- chiede veemente –come te, che fai penare James da una vita, giudicandolo su due piedi senza nemmeno conoscerlo? Tanto che te ne frega, sono io che devo raccogliere i pezzi del cuore che tu spezzi ogni santissima volta, io e i malandrini! Non è un problema per la Perfetta Lily Evans se mio fratello non dorme la notte, se ogni volta che la guarda o le rivolge la parola ne ha come risultato solo insulti, e per cosa? Tu neanche lo conosci! Ma quello che è peggio, tu non vuoi conoscerlo! Perché sei troppo orgogliosa per ammettere che forse, dico forse, potrebbe piacerti se abbassassi quella cresta da gallinella che metti su ogni volta che ti rivolgi a noi-
Lo guardo a occhi spalancati. Sirius Black non si lascia mai andare, sempre controllato e perfettamente padrone di se stesso. Sempre pronto a prenderti in giro, si, ma a farlo con una risata. Non ho parole, quello che dice…
-gli fai del male ogni volta che ti vede, per il semplice fatto che ci sei e non gli rivolgi neanche un sorriso! Perché sei così acida? Maledetto il giorno in cui sei entrata in questa scuola, tu e la tua acidità! Il mio migliore amico perde pezzi, ma che ti importa di quello che perdono gli altri?-
Le sue parole rimbombano nella stanza vuota. Ovviamente non ho risposte, mi ha lasciato scioccata.
Con lentezza, rigidamente, si china e prende lo straccio che ha lasciato cadere. Si volta e va dall’altra parte della stanza, iniziando a spolverare i trofei.

 
**
 
Ok, non so cosa mi sia preso. È la prima volta che faccio una cosa del genere.
Guardo di sottecchi la Evans pulire i suoi trofei, abbiamo quasi finito. Sentirla parlare così mi ha proprio mandato in bestie, odiosa ragazzina. Vedere James con quell’aria da cane bastonato, poi, giù al campo. E il bello è che lui ci tiene, a lei. Non è una delle solite, è la Evans! Ha deciso di cambiare, per lei, di diventare più responsabile, più calmo. E lei non se ne accorge.
Non la sopporto quella ragazza, con i suoi atteggiamenti da primadonna.
Con la coda dell’occhio la osservo mentre finisce di pulire i suoi trofei. Posa lo straccio, si volta verso di me. È indecisa, lo vedo, allora si volta verso la porta. Poi ancora verso di me.
Alla fine esce, senza una parola, senza un suono. Io strofino con più forza.
Viziata!

 
 
 
note dell'autrice:
ok, non so perchè Lily, normalmente, dovrebbe odiare il quidditch. Qui non lo odia, è anche piuttosto brava a giocare, anche perchè il contrario non mi pare scritto in nessuno dei libri... =)
   
 
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