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Autore: Sekhlet    21/08/2011    1 recensioni
"-N-non ti lascerò p-prendere Jin- rispose la ragazza con un filo di voce, ormai esausta e incapace di opporre resistenza o fuggire. L'uomo non rispose, estrasse il fucile da cecchino suo omonimo e lo caricò. Prese la mira: un colpo al cuore e l'avrebbe spedita al creatore in poco tempo senza farla neanche soffrire. Chiuse gli occhi, come faceva sempre in queste occasioni e sparò."
Prima ff, non siate cattivi! E' ambientata all'inizio degli eventi di tekken6. Credo di aver sbagliato un po' le classificazioni. Ho messo "sorpresa" anche se credo che tutti capirete al primo capitolo chi è il protagonista della storia... o forse no! xD Speriamo che vi piaccia :\ la categoria 'demenziale' l'ho messa perchè ci sono un po' di fatti molto ma molto poco realistici, ma me ne sono accorta troppo tardi ç.ç xD quando avrò più tempo e autostima la rimetterò a posto e continuerò.
Genere: Demenziale, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ling Xiaoyu, Sorpresa
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Il combattimento era stato lungo, ma ce l'aveva fatta ad avere la meglio su quella mefitica ragazzina. Eppure, nonostante avesse usato le sue tecniche più dolorose per togliersela dai piedi, la piccola cinese si rialzò tremante sulle gambe piene di lividi, guardandolo con odio mentre un rivolo di sangue le scendeva dalle labbra spaccate.

Determinata, la mocciosetta...

Era esausto anche lui, la bambina era abile e cocciuta, il combattimento sarebbe sfociato in un'interminabile guerra di logoramento.
Combattuto tra il fatto di freddarla a colpi di fucile e il darle una possibilità (era un uomo d'onore dopotutto), decise a malincuore di parlarle.
Odiava parlare, era inutile, era dannoso, era... difficile.

-Ultimo avvertimento, Ling. Non posso permetterle di intralciarmi. Se lo continuerà a fare, sarò costretto ad aprire il fuoco ed eliminarla.- disse con la voce fredda e asettica di chi sembra che non abbia mai parlato. L'accento straniero era pesante, eppure parlava cinese fluidamente ed elegantemente. Usare la lingua madre dell'avversario era una tattica utilizzata spesso negli interrogatori per ottenere una maggiore presa emotiva su di esso.

-N-non ti lascerò p-prendere Jin- rispose la ragazza con un filo di voce, ormai esausta e incapace di opporre resistenza o fuggire. La tattica aveva fallito evidentemente.

L'uomo non rispose, estrasse il fucile da cecchino suo omonimo e lo caricò.
Prese la mira: un colpo al cuore e l'avrebbe spedita al creatore in poco tempo senza farla neanche soffrire.

La cinese portò le mani al petto giunte in preghiera, la testa piegata in avanti, gli occhi del martire.
Una lacrima le rigò il volto.
L'uomo sospirò. Non gli piacevano le esecuzioni dei civili. Benchè la morte e la violenza lo divertissero, non provava alcun piacere nel vedere la gente perire senza la possibilità di difendersi. Specialmente gli innocenti.

Chiuse gli occhi, come faceva sempre in queste occasioni,

e sparò.






Un urlo lacerò il silenzio. Singhiozzi.

Era ancora viva?!


Aprì gli occhi e vide la ragazza in terra. Piangeva a dirotto e si teneva la caviglia. Il sangue le inzuppava i calzettoni da scuola.


Com'era possibile?! Aveva una mira infallibile, bendato riusciva a centrare bersagli ad una distanza di 8metri grazie al suo sesto senso,
era il migliore dell'accademia.

Come DIAVOLO aveva fatto a mancarla?

Ma l'uomo sapeva che cos'era stato a tradirlo. Non la sua infallibile mira.



Stupida coscienza.

Quell'inutile cosa lo aveva perseguitato tutta la vita e lui aveva sempre cercato di reprimerla col suo silenzio, nella speranza che non parlando non avrebbe stabilito rapporti con gli altri e quindi non avrebbe provato rimorso con la loro morte. Aveva funzionato, finora...

Adesso non solo si sentiva in colpa per aver sparato in una gamba ad una ragazzina disarmata, era anche in un mare di guai.

Lo sapeva che non avrebbe dovuto parlare.

Errore, gravissimo errore.
  
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