Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers
Segui la storia  |       
Autore: u n b r o k e n    22/08/2011    4 recensioni
Delilah è una ragazza bellissima ma con un oscuro passato alle spalle che tutti tentano di scoprire non appena arriva a Los angeles. Kimberly è sua cugina,dolce simpatica e sempre gentile innamorata del suo migliore amico Nicholas che sfortuntamente per lei è gia fidanzato. Nick e britney formano una bella coppia,se non fosse che lui è decisamente troppo umano per una tipa come lei. Intanto Kevin è stanco di lavorare in una concessionaria di auto con suo padre e cerca qualcosa di più dalla vita,e trova la felicità nella sua fidanzata danielle.Joe frequenta l'università solo per poter andare via di casa ed avere indipendenza ma è completamente rapito dall'alone di mistero che avvolge delilah. che cosa succederà quando la vita di questi sei ragazzi si intreccia?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Kimberly;
Se c’è una cosa che io considero peggiore di scegliere i regali di Natale per i parenti ed essere costretta a scegliere tra budino e creme caramel, è decidere cosa indossare il primo giorno di scuola. Non sono una persona dai mille pregiudizi, ma da che mondo è mondo, la gente ha sempre cercato di farsi bella il primo giorno di scuola: sfoggiare i più bei vestiti e insomma, dimostrare al resto della scuola che l’estate non la si è passata chiusi in camera a far niente. Il primo giorno tutti sembrano piuttosto cool e strafighi. Non importa poi cosa si fa dal secondo giorno, perché già dal secondo giorno di scuola la popolazione studentesca ritrova gli equilibri naturali: i nerd tornano ad essere nerd, gli sfigati ritornano sfigati, i secchioni riprendono in mano la calcolatrice, e per quanto riguarda cheerleader e giocatori di football… quelli rimangono dove sono, i soliti “fighi da paura”. Io non credo di essere mai rientrata in qualcuna di queste categorie (o meglio, lo spero), non sono né nerd né una super popolare. Sono solo… io. Non mi sono mai sentita appartenente ad un gruppo particolare, semplicemente perché a scuola c’eravamo io e Nick; questo era il mio “gruppo” e mi bastava così: ma mi risultava difficile credere che quest’anno le cose sarebbero rimaste allo stesso modo, considerato che lui aveva fatto nuove conoscenze, e la sua nuova ragazza era a capo delle cheerleaders. Era inutile perciò illudermi che avrebbe passato tutto il suo tempo con me come era stato per gli altri anni.
Certo io avevo Delilah. Già, Delilah. La situazione tra noi, non posso dire che non fosse migliorata, ma non era andata come speravo. Lei era sempre così fredda e tesa con me, avevamo parlato un po’, ma non la definirei una vera e propria chiacchierata, più che altro un cortese scambio di opinioni ogni tanto. In ogni caso lei era una tipa ben educata nonostante i suoi toni, ma evidentemente quello era il suo carattere: non era esattamente gentile perché non parlava molto e spesso e volentieri evitava le domande mie e di mia madre, ma era educata e non aveva causato problemi. Secondo mia madre era solo una questione di cambiamento, dovevo darle il tempo di ambientarsi meglio in città e in famiglia prima che si aprisse di più. Io speravo che fosse così, anche perché non amavo il silenzio né dover sopportare una persona così fredda e distaccata in casa mia, dove amavo ridere e scherzare.
Ora però immagino di aver perso il filo del discorso. Da dove è partito tutto questo? Ah già, i vestiti, quasi me ne dimenticavo. Dicevo, volevo sembrare carina e fare una bella impressione il primo giorno, anche se finii per indossare un semplice paio di jeans, le solite converse nere e una maglietta senza maniche colorata.
La scuola non era molto lontana da casa mia, ma in ogni caso decisi che avremmo preso la macchina per fare prima, anche perché avremmo avuto un paio di cose da fare prima del suono della campanella. Innanzi tutto c’era da mostrare velocemente la scuola a Delilah, ritirare gli orari e farle assegnare un armadietto.
«Grandioso!» commentai sorridente mentre guardavo il numero impresso sopra al bigliettino che ci aveva dato la segretaria «Il tuo armadietto è a pochi armadietti dal mio» sentenziai mentre svoltavamo l’angolo e le porgevo il fogliettino in mano. Raggiungemmo il corridoio in questione e le mostrai l’armadietto 315, ovvero il suo. Lei lo aprì seguendo la combinazione segnata sul biglietto e cominciò a posarci dentro i libri. Notando che se la cavava benissimo da sola feci qualche passo avanti fino a raggiungere il 322, notando con piacere che un ragazzo stava frugando all’interno del 323, mentre dei ricciolini facevano capolino da sopra lo sportello aperto di esso.
«Che ci fai qui a quest’ora?» domandai all’improvviso. Il ragazzo si mosse e sentii un rumore metallico, e poi un’imprecazione. Nick chiuse lo sportello e mi squadrò da capo a piedi massaggiandosi la testa.
«Ouch!» commentò lui con una smorfia «Non potresti fare un po’ più di attenzione, Kim?»
«Scusami, ti sei fatto male?» chiesi senza riuscire a trattenere una risata, notando la sua espressione.
«Abbastanza»
«Fammi vedere» gli misi una mano sulla spalla costringendolo ad abbassare la testa, tastai con la mano tra i suoi ricci morbidi e definiti, ma non sentivo niente di niente. «Quanto sei paranoico Nick, non ti sei fatto proprio niente. E poi con la testa dura che ti ritrovi non potresti mai avvertire danni celebrali. E anche in quel caso non sarebbe poi un grave problema» scherzai guardandolo e scompigliandogli i ricci ridendo piano.
«Idiota» replicò lui massaggiandosi la testa.
«Comunque, che ci fai qui a quest’ora? Se non sbaglio hai i ritardi nel sangue, tu» commentai sarcasticamente mentre aprivo l’armadietto e cominciavo a sistemare i libri all’interno.
«Britney vuole che l’aspetti al suo armadietto, e ho come l’impressione che se non mi faccio trovare lì all’orario in cui lei arriva di solito, vale a dire esattamente alle otto meno dieci, finirò per fare una brutta fine» disse lui sorridendo mentre roteava gli occhi. Ma dal suo intero discorso l’unica parola che io capii fu Britney, e non avevo più bisogno di udire altro. La conoscevo quella ragazza, ed era capace di far fare a Nick tutto ciò che voleva, nonostante lui fosse solitamente una persona autonoma e che ragionava con la sua testa.
«Capisco» dissi mascherando una smorfia disgustata con una risata divertita «scommetto che non le piacerebbe, no» commentai posando alcune matite nuove nel portapenne dell’armadietto.
«Meglio prevenire che curare» osservò lui annuendo distrattamente, poi sollevò un sopracciglio «e tu invece, come mai così mattiniera? Un proposito per il nuovo anno o cosa?»
Scoppiai a ridere e scossi la testa. «Proposito per il nuovo anno? Neanche per sogno!» dissi sicura con un sorriso divertito «Dovevo aiutare Delilah con alcune cose. Stai sicuro che da domani tornerò ad essere la solita ritardataria» promisi annuendo.
«Ne sono certo. Comunque, vi va di sedervi con noi a pranzo?» chiese lui rivolto sia a me che a Delilah, che nel frattempo si era avvicinata accanto a me e non me ne ero neanche accorta. Esitai per un istante. Ovviamente per “noi” lui intendeva se stesso e Britney, e possibilmente qualche altra cheerleader pompata. No, grazie. Preferivo stargli lontano in quel caso, e tra l’altro non ero poi tanto sicura che Britney mi avrebbe gradita, visto che da quelle poche volte che l’avevo vista era riuscita a far trapelare bene tramite sbuffi e occhiatacce che le stavo sulle palle, e fine della storia. Ma lui dopo tutto era il mio migliore amico e non potevo dirgli di no.
Sospirai leggermente abbassando lo sguardo, poi annuii. «D’accordo, ci vediamo a pranzo allora» dissi e lui sorrise salutandoci prima di allontanarsi verso un altro corridoio.
 
Le prime lezioni passarono piuttosto in fretta, per mia sfortuna. I professori si erano limitati a fare discorsi e discorsi su quanto quest’anno sarebbe stato duro per noi, la scelta del college giusto e cazzate del niente. Uguale, niente lezione a cui pensare, più pensieri che arrovellano la testa di Kim. Bingo! E più le ore passavano più detestavo il fatto che il tempo scorresse e volevo maledire quella di solito tanto amata campanella, ma che oggi volevo mettere a tacere una volta per tutte, perché mi avvicinava sempre di più al momento in cui, lo sapevo, avrei dovuto sorbire le smancerie di Britney e Nick. Non so poi spiegare quanto agonizzante per me fu sentire il trillo della campanella che segnava l’ora di pranzo.
Sbuffai pesantemente raccogliendo i miei libri e non feci altro che sbuffare mentre mi dirigevo verso la sala mensa insieme a Delilah, fino a quando non fu lei stessa a farmi notare che ero diventata piuttosto irritante, perciò smisi.
 
Mi guardavo intorno alla ricerca di Nick seduto a qualche tavolo, ma di lui neanche l’ombra. E invece dei suoi ricci mi ritrovai a scorgere i capelli biondo ramato di qualcun altro. Feci cenno a Delilah di seguirmi, e mi avvicinai al loro tavolo. Ogni singolo passo sembrava essere sempre più difficile e sentivo i piedi ancorati al terreno. Ad un tratto udii Delilah sbuffare, mi prese per un braccio e mi trascinò fino al tavolo. Non appena avemmo superato la distanza di sicurezza gli occhi di quasi tutti i presenti al tavolo scattarono su di noi, ma quelli che sembravano più infastiditi dalla nostra presenza erano ovviamente quelli della bionda. Al tavolo con lei stavano sedute due ragazze dai capelli rossicci e lo sguardo spento, completamente uguali. Tiffany e Jessica Lewis, gemelle, note per essere leccapiedi di Britney. Entrambe aspiravano ad essere nominate vice-capitano delle cheerleaders da Britney, ma a quanto mi avevano detto lei le prendeva solo in giro, perché non avrebbe nominato nessuna delle due. Incrociai lo sguardo della bionda: le braccia mi tremavano un po’, quasi fossi impaurita. Okay, correggo: io ero impaurita. Britney mi metteva sempre una strana inquietudine, e mi trovavo in soggezione ogni volta che c’era lei in giro.
«Che ci fate qui?» domandò lei con lo stesso tono che avrebbe emesso una vipera accanita.
Stavo per risponderle, quando vidi Delilah posare il suo vassoio con un tonfo sul tavolo, esattamente nel posto di fronte a Britney, con aria sicura. «Ci ha invitate Nick» disse convinta e si sedette con tranquillità, ricambiando le occhiatacce di Britney. Avrei dovuto ricordarmi di ringraziarla più tardi. Certo, quella era una buona scusa e non poteva dire nulla in contrario. Ma lei era Britney e avrebbe sicuramente trovato qualcosa da ridire, anche semplicemente prendendoci in giro per i nostri vestiti o capelli, avrebbe trovato un modo per farci sentire estranee e a disagio.
Britney aveva la bocca aperta per parlare, ma in quello stesso istante le altre due sedie libere del tavolo vennero occupate da due ragazzi.
«Il professore non ci lasciava più andare» disse Lucas roteando gli occhi annoiato, prima di bere dalla sua bottiglietta d’acqua. Nick non disse niente, ma si limitò a sorridere a me e a Delilah, per poi voltarsi verso la sua ragazza. Questa non gli diede neanche il tempo di parlare che si attaccò come una piovra alle sue labbra, cominciando a baciarlo passionalmente davanti a tutti. Lui sembrava un po’ restio alla cosa: ma Nick era Nick, era sempre una persona così privata e riservata, mentre lei era Britney e viveva per la vita pubblica: mi chiedevo semplicemente come mai stessero insieme se erano così diversi. Mi sforzai a distogliere lo sguardo dalle loro facce appiccicate, per voltarmi verso Lucas.
«Hanno assillato anche voi con la storia del college e degli esami?» chiesi distrattamente al ragazzo, prendendo una forchettata di pasta. Lui scosse la testa sorridendo sarcasticamente.
«Non me ne parlare» disse scrollando le spalle «se hanno intenzione di fare così tutto l’anno giuro che non mi faccio più vedere e prendo a studiare a casa».
Annuii piano e feci spallucce. «Non è una brutta idea» commentai, mentre Nick si staccava da Britney. Lei per tutta risposta si aggrappò alla sua nuca avvicinandolo di più a sé, ma lui riuscì in qualche modo a distaccarsi e a ficcarle un pezzo di pane in bocca. Io, Delilah e Lucas scoppiammo a ridere di gusto, mentre Britney e le gemelle rimasero impassibili, anzi con uno sguardo piuttosto scazzato.
Lei lo rimproverò con lo sguardo, ma lui si limitò ad arricciare il naso in una smorfia per poi guardarmi e sorridere. Ricambiai il suo sorriso, ma mi si spense immediatamente sul volto non appena vidi Britney che di nascosto mi fulminava con lo sguardo.
Eh no, proprio non le piacevo.

 
Ciao a tutti gente! (Sempre che ci sia ancora qualcuno che ci segue ç__ç)
Anyway, vi ringraziamo per i commenti (anche se per l'ultimo capitolo ne abbiamo ricevuto solamente uno, va beh facciamo finta di niente u__u) e se leggete la nostra fanfic nel silenzio senza dirci nulla! Grazie a tutti coloro che seguono/preferiscono/ricordano la nostra fic, e sarebbe carino avere qualche recensione in più, perché davvero ci motiva di più a continuare la storia! :3
In questo capitolo vediamo i nostri protagonisti affrontare il primo giorno di scuola (; speriamo che il capitolo sia stato di vostro gradimento, a presto (forse anche subitissimo) il prossimo, peace and love! <3
vi lasciamo le foto dei nostri personaggi nuovi!
                          
                              

 tiffany e jessica :3
 brtiney
lucas!
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers / Vai alla pagina dell'autore: u n b r o k e n