Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Diomache    24/04/2006    2 recensioni
Lei. Dolce, solare, irascibile, maledettamente testarda. E poi c'è lui. Bellissimo, scapestrato, intrigante.
"Rose sente un piccolo nodo allo stomaco e per la prima volta percepisce un disagio con Sean, vorrebbe sentirsi ancora gli occhi di quel tipo addosso, le sue parole, i suoi sguardi, il suo sorriso.
Tom continua a fissarla. E per la prima volta, in vita sua, vorrebbe restare ancora a litigare con lei, a poter godere dei suoi occhi, del suo sorriso arrabbiato.
Rose abbassa gli occhi e si gira, continuando a camminare con Sean.
Tom infila il casco e mette in moto.
Era iniziato un giorno come tanti altri.
Ma né lui, né lei, ora, lo pensavano più."
Genere: Romantico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ciao a tutti!!!!!!
È bello continuare a scrivere su questo sito meraviglioso, fortuna che è tornato non resistevo più!!! :D
E con lui è tornata anche la mia storia.. be, che dire, spero che il capitolo vi piaccia, un bacio!!

Ciao Franca!!!!
Che si rimettono insieme è poco ma sicuro!!!!!!
È una delle prime premesse che ho fatto!!!!! Io le ODIO le storie d'amore che vanno a finire male!!!!!!!! grazie per i complimenti spero che la storia possa continuare a piacerti!!!!
Un bacio, ciao!!

Ciao Damynex!!!!!
Hai ragione, più o meno la ragione per cui si sono mollati Babi e Step è la stessa.. ma Profumo di Menta non è 3msc… com'è andato il tuo viaggio in Inghilterra????
Credimi, si rimetteranno insieme. Ho già scritto il capitolo!! (se può rassicurarti…)
Fammi sapere!!
Un bacio, ciao!!!

Ciao Tsubasa!!!!
L'avevo detto e lo mantengo!!!
Ha dispiaciuto anche a me far lasciare Tom e Rose (un'autrice non vuole veder soffrire i suoi protagonisti!!)Ma era assolutamente necessario per poter proseguire la storia con uno sviluppo del carattere dei personaggi.. altrimenti che well-rounded characters sarebbero???? (cavolo, sarà scritto bene???)
Che dire, spero che questo capitolo ti piaccia, fammi sapere!!!
Un bacio, ciao!!!

Buona Lettura,
Diomache.

PROFUMO DI MENTA

CAPITOLO XIX:

SEI NELL'ANIMA

"Sei nell'anima
E lì ti lascio per sempre
Sei in ogni parte di me
Ti sento scendere
Tra il respiro e il battito.."

Che il destino sia enigmatico, imperscrutabile ed estremamente beffardo non ci sono dubbi.
Si diverte ad intrecciare o allontanare i fili della nostra esistenza con piccoli e fugaci movimenti, piccoli contrattempi che visti isolatamente sembrano casi della sorte, della sfortuna ma che, in realtà, rispettano perfettamente l'intreccio previsto per la nostra vita.
Niente accade a caso.

Il fresco vento di inizio marzo sfiora i capelli del ragazzo agitandoli leggermente sul suo capo.
Si abbassa gli occhiali da sole, ricontrolla l'orologio, poi si appoggia alla sua grande moto nera, aspettando che le lezioni finiscano e finalmente possano uscire gli studenti. Poi, improvvisamente, vede che stanno uscendo i primi ragazzi. Scende dalla moto e si posiziona meglio per poter osservare, senza essere visto, le altre persone che usciranno di qui a poco.
Nervoso, Tom si accende una sigaretta, benché si fosse promesso di non fumare più. Fa per portarsela alla bocca ma poi si blocca, la guarda e subito la getta a terra spegnendola con un piede. Deve smettere. Il suo sguardo, reso ancora più impenetrabile del solito dagli occhiali neri, torna concentrarsi sull'enorme afflusso di ragazze e ragazzi che escono come un fiume in piena dalla facoltà di biologia. E lei? La cerca con gli occhi ma non la trova.
Che sia rimasta a studiare all'università? No, dai, non è possibile. Non oggi. Oggi ha bisogno di vederla. Più oggi di tutti gli altri giorni.
Sospira.
Continua ad osservare gli studenti che escono. Scruta i volti delle ragazze con la crescente speranza di vedere tra quei volti sorridenti, rilassati o tesi e scorbutici, anche quel volto che non ha ancora dimenticato, che non riesce a dimenticare. Spera di intravedere improvvisamente i suoi occhi verdi spiccare tra tutti, illuminati dal bellissimo sole primaverile. La cerca con gli occhi, desiderando con tutto se stesso vederla, anche solo per un attimo, un insignificante secondo.
Improvvisamente la vede. Il suo cuore ha un sobbalzo non appena incontra con gli occhi la figura snella di una ragazza che scende velocemente le scale, in modo ritmato, con gli occhi abbassati a vedere i gradini, con la borsa appoggiata su una spalla, gli occhiali da sole e il lettore mp3 già inforcato. Chi sa che canzone sta ascoltando…
Si incontra con una ragazza che conosce e finalmente la vede sorridere. Anche se deve ammettere che il suo non è più il solito sorriso allegro e spensierato. Sembra un sorriso cordiale, punto.
Non trasmette più quella lucentezza interiore, quella forza di vivere e di amare che la faceva letteralmente brillare tra migliaia di altre persone. O almeno, non più con la stessa intensità.
L'aveva capito anche l'altra sera, quando, dopo aver corrotto la segretaria e altri operatori del teatro, era riuscito ad assistere, nascosto in un palchetto, alla selezione di danza della sua Rose. Era stata davvero bravissima, certo, ma in lei mancava qualcosa di importante: il sorriso. Fortunatamente era riuscita a passare la selezione comunque.
Forse anche lei sta soffrendo come soffro io- pensa.
Ha finito di parlare e si dirige, ora, verso l'auto di Formy, parcheggiata appena fuori l'edificio. Parcheggiata male, al solito, e questo fa sorridere il ragazzo. I suoi occhi azzurri si godono la scena di lei che apre l'auto con le chiavi ma non riesce a coordinarsi e gli cade la borsa e un altro libro che teneva in mano. La solita imbranata. Come previsto si arrabbia con se stessa e inizia a raccogliere anche la montagna di fotocopie improvvisamente uscite dal libro che, aiutate dal vento, si sparpagliano un po' di qua e di là. Quando si arrabbia è ancora più bella.
Più bella non solo perché il suo sorriso un po' irato è davvero la fine del mondo, ma anche perché in qualche modo esce fuori la parte più istintiva, più vera di lei. E, paradossalmente, quando lo aveva lasciato, lui invece che iniziare ad odiarla per il suo gesto, la aveva amata ancora di più.
Amata perché si era dimostrata per quella che era cioè una persona che crede nei suoi ideali e non è disposta ad accettare compromessi. E aveva capito di non poter fare a meno di lei.
Raccolte le sue cose, la ragazza, borbottando, entra in auto, poco dopo parte ed esce dall'università.
Tom sospira e si rimette il casco. Ormai ha deciso e non tornerà più indietro.

Un mese dopo

Il suono della sveglia infallibile si diffonde nella cameretta arrivando alle orecchie della povera ragazza che, borbottando indispettita, si volta dalla parte opposta. Ma è la solita antifona. Lo sa benissimo che tra qualche secondo si attiverà la radio. E infatti la voce dello speaker di Radio Cream and Chocolate la raggiunge appena qualche secondo dopo, mentre augura un caloroso buongiorno a tutti gli ascoltatori ed inizia a presentare qualche curiosità e qualche aneddoto su vip famosi. Rose si rizza sui gomiti, i capelli sparpagliati in fronte e un'aria a dir poco moribonda.
I suoi occhi cadono sulla foto di lei con Tom, appoggiata al comodino.
Non ha ancora avuto il coraggio di toglierla, benché sia passato un mese da quando, tra le lacrime, gli aveva detto addio. Ha giurato a se stessa che deciderà di voltare definitivamente pagina quando sentirà di non amarlo più. Quando guarderà quella foto e non proverà un vuoto nel cuore, quando si sveglierà la mattina e potrà dire di non averlo sognato di nuovo.
Allora veramente sarà fuori dalla loro storia e potrà riprendere a vivere, faticosamente, rimettendo insieme i cocci del suo cuore infranto.
Già. Ma non ancora. Anche questa mattina l'esame foto ha avuto risultato positivo: è ancora innamorata.
Quei suoi pensieri sono improvvisamente interrotti dallo squillo del cellulare, appoggiato alla scrivania.
Scatta per rispondere ma come al solito si intreccia sulle lenzuola, cade a terra e si rialza brontolando della sua solita sfiga. Afferra il cellulare e risponde mentre si mobilita per alzare la serrandina della camera, lasciando entrare un bellissimo sole primaverile.
"ehi dormigliona, ma che diavolo farai tutta la mattinata a letto, eh?" la voce dirompente di Susy le toglie quel minimo di sonnolenza che poteva esserle rimasta.
"ah, ciao Susy…- risponde lei con uno sbadiglio.- guarda che sono le sette e mezzo, hai davvero una strana percezione del tempo tu.."
"suvvia non fare la poltrona! Oggi è sabato, possiamo scatenarci!"
Rose distanzia il telefono dall'orecchio e osserva la cornetta. No. Deve negare subito qualsiasi cosa altrimenti sarà la fine per tutti. Deve interromperla in tempo. "mi dispiace Susy, ma ho preso impegni per oggi." Sa di non essere convincente. E con Susy bisogna sempre essere convincenti.
"ma con chi li avrai presi questi impegni che ti sei lasciata da un mese con il tuo ragazzo? Non vorrai mica dirmi ne hai già conosciuto un altro?"
"no!!- risponde lei.- io.."
"oh, bene! Allora te lo faccio conoscere io!"
"Susy, per favore!!!- esclama lei, arrabbiata.- non mi va di conoscere nessuno!"
"non mi dire che sei ancora innamorata di Tom!"
"e anche se fosse? non sono affari tuoi!."esclama lei mentre afferra dei pantaloni da ginnastica che le arrivano fino al ginocchio.
"ma dai, sei antica! Stai ancora a pensare a quello lì, io non ci credo!"
"senti, tempo due minuti e ti chiudo il telefono in faccia!" la minaccia prevista dalla mora arriva sedutastante.
"ok, ok, scusa.- continua Susy.- però non puoi negarmi di passare un sabato in tua compagnia.."
"accidenti, non lo so.- sussurra la ragazza castana.- io adesso devo andare a correre, poi…"
"a correre?- domanda l'altra entusiasta.- dove corri?"
Rose si morde la lingua. *mannaggia a te e a quando non sai mai starti zitta!!* "pensavo al Central Park.."
"oh, benissimo!! corro con te, non vedo l'ora di sgranchirmi un po' le gambe!!"
Rose si mette una mano sugli occhi, poi se la passa sulla fronte. "va bene.- sussurra.- ci vediamo lì tra un'oretta, ok?"
"perfetto, a dopo!"
Rose rimane a fissare il suo cellulare: addio mattinata di relax.
In realtà non immaginava neppure cosa le sarebbe accaduto. Un tornado come Susy sarebbe stata poca cosa, in confronto a ciò che l'avrebbe davvero sconvolta.

Il sole filtra le foglie degli alberi di Central Park illuminando come piccole macchie di luce le due ragazze che corrono ritmicamente sul marciapiede che attraversa il bellissimo parco. Susy si trova dietro di lei e, affannosamente, cerca di mantenere il passo dell'amica che, allenatissima, è capace di una buona resistenza. La mora, con una fascia tra i capelli, pantaloni corti rosa e la maglia di una tuta si arresta improvvisamente, piegando il busto in due. "basta.." sussurra con il respiro corto.
"Rose.. ci fermiamo un po'?"
"non ci penso proprio." È la risposta concisa della ragazza che si volta un istante verso di lei e con un sorriso raggiante riprende: "devo fare almeno altri tre giri, altrimenti addio musical! Devo davvero essere in forma!"
"ma tu sei già.. in.. forma.."
Rose scoppia a ridere vedendo quanto sia stanca l'amica. "dai, riprendi un po' fiato.. io intanto continuo, va bene?"
La ragazza riprende a correre azionando il lettore mp3. Con la musica del suo adorato Robbie Williams, aumenta il ritmo. Adora correre perché difficilmente si stanca parecchio.. sente le gambe andare da sole, guidate dalla musica e lei, rilassata, si sente come se corresse in cielo, saltando da una nuvola all'altra. Conclusi i tre giri previsti, però, questa bella sensazione di benessere viene soppiantata da una molto più umana: la fatica. Si ferma un istante mentre respira irregolarmente, appoggiando le mani alle ginocchia. Alza gli occhi e vede che poco distante di lì c'è un bar, in corrispondenza ad un grande edificio. Si ricorda di non aver portato con se un po' di acqua e le risulta che non ce l'abbia nemmeno Susy. Prende la maglia che aveva attorcigliata alla vita, quindi, e se la passa sulle spalle per evitare di non prendere troppo freddo. Poi, camminando, esce dal parco, attraversa la strada ed entra nel bar compreso nella struttura di quel grande edificio, probabilmente appartenente a qualche pezzo grosso dell'economia New Yorkese.
Prima di entrare, però, da un'occhiata dentro: ecco, lo sapeva. Ci sono solo uomini ben vestiti, in giacca e cravatta o al massimo con dei pantaloni eleganti e una camicia.
Va be, dai…- pensa mentre apre il portone e varca la soglia del bar attirando su di se gli occhi di molti clienti. Si dirige silenziosa verso il bancone dove un ragazzo di spalle sta prendendo un caffè.
"dica signorina." domanda il barista di colore, con un bel sorriso.
"una bottiglietta d'acqua minerale. Anzi, me ne dia due.."
Il barista annuisce, si abbassa per cercarle ma non trovandole si rialza e dice: "aspetti signorina, qui lo ho finite, vado a riprenderle.."
"oh, non si preoccupi. Non ho fretta." Dice sedendosi su uno sgabello.
Molti dicono che il destino non esista. Eppure, se il barista non avesse finito le bottigliette d'acqua, Rose le avrebbe prese subito, avrebbe pagato e se ne sarebbe tornata al parco.
Senza che accadesse nient'altro.
E invece…
Ad un certo punto la porta del bar si apre e ne entrano due uomini ben vestiti. Rose si volta istintivamente ma sono controluce e non riesce a vedere i loro volti. Quindi si volta di nuovo ed inizia a giocare con la carta di una bustina di zucchero lasciata sopra al bancone, aspettando che torni il barista. Ma qualcosa le fa letteralmente fermare il battito del cuore, come se una freccia glielo avesse attraversato da parte a parte.
"oggi ci aspetta una giornata lunga. Ma mi aspetto da te lo stesso autocontrollo di ieri, con quel proprietario di industrie canadesi."
"non puoi nemmeno immaginare che fatica. La verità è che volevo staccarlo su e prenderlo a pugni finché non abbassava il prezzo.."
Quella voce. È la sua ne è certa. Si propone di continuare ad ascoltare la conversazione dei due uomini che, probabilmente, si sono seduti nel tavolino proprio dietro di lei.
La voce più adulta e rauca sembra essere proprio quella Nick e l'altra quella del suo Tom.
"ricordati che sei ancora in prova.- Nick aspira dal suo sigaro, poi rilascia il fumo.- ti posso licenziare da qualsiasi momento."
L'altro scoppia a ridere.
Per Rose è una nuova fitta al cuore. Sentire di nuovo la sua risata dopo così tanto tempo le fa venire di nuovo la pelle d'oca, come appena un mese fa. Deve vederlo in faccia. Non solo perché non può rimanere con questo atroce dubbio ma anche perché deve rivederlo, anche solo per un istante.
Si volta lentamente, quindi, stando ben attenta a non attirare la loro attenzione. Si posiziona meglio sullo sgabello e finalmente li vede, poco distanti da lei. Sente gli occhi farsi lucidi mentre incontra la figura di Tom. Lo sguardo da mascalzone e delinquente è sempre lo stesso anche se i suoi corti capelli biondi sono più disciplinati e non indossa il suo solito giubbetto di jeans ma una bella camicia bianca e un paio di jeans abbastanza eleganti. Nonostante l'abbigliamento più elegante e raffinato, tutto in lui sembra avere un'aria di indomabilità, di ribellione e nemmeno vestito in smoking sembrerebbe un perfetto figlio di papà. La vista di Tom con Nick la stupisce: li vede ridere insieme, complici. Ricordava che non si potevano nemmeno vedere, che litigavano di continuo.
E poi Tom che ci fa in un bar del genere alle otto e trenta di mattina? Un tipo come lui a quest'ora è da poco tornato a casa dalla sera prima. E se fosse…
No, non è possibile.
I tipi come Tom non cambiano. C'aveva sperato tutto il tempo in cui era stata insieme a lui. Aveva agognato il momento in cui lui le avrebbe detto che lasciava la delinquenza e andava a lavorare con suo padre, sfruttando la sua laurea in economia. Ma non era mai accaduto.
Eppure ora è qui, con suo padre. Ha appoggiato vicino alla sua sedia una valigetta 24ore e, nonostante abbia la sua solita aria da mascalzone, è oggettivamente in un contesto serio.
Forse lavora davvero con Nick. Forse ha davvero smesso di fare furti e rapine.
Ascolta i loro discorsi. Parlano di lavoro. Sì, è così. Tom è cambiato.
Sente il cuore riempirsi d'orgoglio e gli occhi, in corrispondenza, le tornano lucidi e arrossati di commozione. Si sofferma a guardare i suoi lineamenti, i suoi occhi, la sua bocca, le sue mani. Quante notti aveva desiderato poterlo avere di nuovo? Quante mattine, svegliandosi, lo aveva cercato con il palmo della mano accanto a se? Se lo amava prima, che era un sregolato, uno che aveva a che fare con la malavita di tutta la città, ora che finalmente è un ragazzo che ha messo la testa a posto, lo ama ancora di più.
Bravo, Tom. Hai avuto il coraggio di dire di no a quella vita dissoluta e pericolosa. Hai avuto davvero coraggio. Sono orgogliosa di te.
Lo osserva sfogliare il giornale, come suo padre. Strano, a lui i quotidiani non sono mai piaciuti.
E infatti, nota, lo sfoglia senza leggerlo, con la fronte incurvata e la bocca stretta in un'espressione disgustata. Poi , un istante, si ferma.
Sentendosi osservato, fa per alzare gli occhi verso di Rose ma la ragazza, più veloce, si volta di botto, appena in tempo per sfuggire al suo sguardo. È andata bene.
Se lui l'avesse vista, non sa che sarebbe potuto accadere. Cosa le avrebbe detto? Come avrebbe reagito? E lei?
In quel mentre arriva il barista con uno scatolone pieno di bottigliette d'acqua minerale. Ne prende due e le porge a Rose. "ecco, signorina. Mi scusi per il ritardo."
Rose vorrebbe dire qualcosa ma ha paura che Tom riconosca la sua voce.
*forse non ci farebbe nemmeno caso..* pensa, ma la prudenza la porta ad essere anche un po' maleducata, così si limita a sorridere al barista dispiaciuto. Prende le bottigliette, paga e, leggermente tremante, si avvia all'uscita. Esce, ma prima di andarsene definitivamente, si volta verso l'interno del bar.
Tom sta parlando animatamente al padre e ogni tanto sorride.
*ciao amore mio..*
Rose si porta due dita sulle labbra e gli lancia un bacio prima di sparire di nuovo dalla sua vista.
Correndo ritorna nel parco e, reggendo le due bottigliette, arriva di corsa fino alla panchina dove Susy, mani ai fianchi, l'aspetta con un'espressione arrabbiata. "allora, dov'eri finita?- esclama alzandosi in piedi.- mi stavo preoccupando!"
"tieni.." sussurra Rose porgendole una bottiglietta d'acqua. "sono andata a comprarle al bar più vicino."
Susy le sorride. "grazie. Sei un tesoro..- la apre ne fa un sorso.- senti, adesso dove andiamo? Ho in mente un negozio che è la fine del mondo, se vuoi.." si interrompe però, accorgendosi che Rose non è per nulla interessata a quello che sta dicendo. Osserva il terreno e sembra sconvolta.
"ROSE!" urla improvvisamente l'amica, facendola sobbalzare.
Rose alza gli occhi che si rivelano arrossati e lucidi. Susy rimane stupita vedendola così. "ehi.. tutto bene?" domanda un po' in apprensione.
"si.. io…- balbetta l'altra.- scusami, Susy, io devo andare, ok?" prende lo zainetto che si era portata e corre via dall'amica dirigendosi verso l'uscita del parco. Susy, interdetta, rimane a fissarla correre via. "qui deve essere successo qualcosa.." sussurra, grattandosi la testa.
Rose intanto è giunta nei pressi della sua auto. Velocemente la apre, entra e si mette alla guida: deve vederci chiaro in questa faccenda. Mette in moto e si dirige, sgommando, verso l'abitazione di Michael.
Vi giunge poco dopo, parcheggia alla meglio, sfiorando con l'auto un palo della luce, quindi scende e si fionda nel condominio.
Rose sale le scale velocemente aiutata dal suo buonissimo allenamento e suona il campanello. Dopo qualche istante Michael compare alla soglia. Stupito, disorientato, osserva la ragazza che si sforza di sorridere, mentre ansima ancora, le spalle che si alzano e si abbassano per la corsa.
"ehi… tutto bene?" domanda , un po' in apprensione.
"quasi.- risponde lei.- mi devi raccontare tutto però."
Il ragazzo riccio la fa entrare. "ti offro qualcosa?" la ragazza nega con il capo mentre si guarda intorno osservando la casa di Michael che , un mese prima, era stata silenziosa testimone del loro addio. Si siede sul divano. Quel divano dove parecchie volte si era seduta sulle gambe di Tom, mentre ascoltava le sue discussioni poco pulite con i suoi amici. E già allora fingeva di non sentire mentre parlavano di armi, di furti, di rapine. La sua coscienza gridava allarme rosso ma il suo cuore aveva gridato sempre più forte. Finché non aveva capito che un amore che impedisce di seguire la propria morale, non può essere un amore felice.
Michael la distrae dai suoi pensieri. "vuoi che ti parli di Tom, vero?"
La ragazza annuisce. "ti prego, dimmi tutto quello che sai."
Il ragazzo dà un'occhiata all'orologio. "farò un po' in fretta, però, perché non ho molto tempo. Tra poco devo attaccare il turno."
La ragazza rimane gelata. "lavori?"
Il ragazzo annuisce. "Nick Bishop mi ha assunto come operaio. Ma voglio riprendere anche l'Università. Quindi per adesso lavoro, poi farò entrambe le cose. Infondo ho solo 24 anni."
Sempre più stupita, la ragazza gli chiede. " e.. Tom…."
"ti racconto dall'inizio. Io avevo deciso di lasciare già da un po', invece Tom si è convinto circa una settimana dopo che avete rotto. Ha detto che non ne poteva più di tutto questo, che voleva svoltare pagina. Abbiamo rotto insieme con il resto del gruppo. All'inizio c'è stato anche un periodo di tensione. Sai, uscire da questi giri non è semplice. C'è chi ci rimette la pelle.- la ragazza pende letteralmente dalle sue labbra.- ma poi i nostri amici hanno capito. Tom è stato assunto in prova da suo padre… così sfrutta la sua laurea in economia… e tutt'ora lavora là. Tutto qui."
La ragazza si alza. "grazie.- ha gli occhi lucidi di commozione.- non sai quanto mi fai felice.."
"perché non lo chiami?" le domanda Michael a brucia pelo. "so che farebbe carte false per riaverti di nuovo con lui."
"non lo so, ho paura" balbetta la ragazza.
"non è che per caso.- inizia l'altro.- non provi più la stessa cosa per lui?"
"scherzi?- esclama lei con un sorriso.- oggi l'ho visto che parlava con suo padre in un bar. Mi è saltato il cuore in gola… e mi sono sentita viva, finalmente. Dopo tanto tempo."
"l'amore è una benedizione.- continua Michael- bisogna saperlo prendere al volo."
"non bisogna forzarlo, però."
Il ragazzo aggrotta la fronte. "che vuoi dire?"
La giovane distoglie lo sguardo. " io l'ho lasciato. Con che coraggio adesso lo richiamo? Che gli dico? Ciao Tom, io ti amo ancora, sposiamoci?"
Michael sospira. Già, è una bella gatta da pelare.
"non so come comportarmi, capisci? Anche oggi, al bar… avrei voluto saltargli tra le braccia ma…"
il ragazzo, accondiscendente, la abbraccia, comprensivo. "vedrai, si aggiusterà tutto."
"Michael, dimmi una cosa." Sussurra la giovane distaccandosi da lui.
Gli occhi castani di Michael si specchiano, ora, in quelli verdi della bellissima ragazza che ha di fronte. "non è che… ha un'altra, vero?"
Il ragazzo riccio le sorride. "no.- fa una pausa.- ci sei solo tu nel suo cuore."
"Ma io l'ho solo fatto soffrire.."
"è questo che non capisci.- le fa un buffetto su una guancia.- tu gli hai cambiato la vita."
Rose sorride gentilmente poi fa qualche passo indietro, disciogliendo l'abbraccio.
"grazie di tutto, io vado." Michael la saluta poi la osserva uscire elegantemente dalla propria abitazione.

La voce, resa metallica dal citofono, risulta comunque allegra e felice. "eccomi, scendo subito."
"Ok"risponde Michael, inforcando gli occhiali da sole. In pochi istanti Hudson è lì da lui, vestita con una sbarazzina gonna rosa lunga fino al ginocchio e una maglietta di cotone dello stesso colore. La giovane lo saluta con un veloce bacio stampo sulle labbra, poi osserva. " ehi ma sono le cinque e mezzo! Hai staccato presto, oggi!"
Michael le sorride. "ho chiesto di uscire un'ora prima.."
"che tesoro che sei, sei uscito prima per andare fuori con me?" domanda Hudson iniziando a giocare con una ciocca dei suoi capelli ricci.
"certo.- replica lui passandole un braccio sulle spalle.- e perché volevo andare a vedere un film con te, al cinema.. sempre se a te va.."
"mm.. che film c'è?" domanda la ragazza mentre passeggiano sul marciapiede.
"Tristano e Isotta. Può piacerti come film? Ah, ma se non ti piace dimmelo, eh! Io perché ho pensato che fosse un film romantico e.."
"ma scherzi?- grida la ragazza, entusiasta.- è bellissimo, anch'io volevo andarci!"
"perfetto. Lo spettacolo è alle sei e mezzo.. è al cinema all'aperto …"
Gli occhi neri della giovane si illuminano: non avrebbe potuto immaginare niente di più romantico. Si stringe al suo braccio mentre arrivano all'auto del ragazzo. Michael la apre e in poco tempo si accomodano entrambi sui sedili posteriori. "sai..- inizia il ragazzo mentre mette in moto.- oggi è venuta Rose a casa mia.."
La ragazza lo guarda interrogativa. "come mai?"
"voleva dei chiarimenti riguardo Tom. .- la ragazza mora aggrotta la fronte, interrogativa. Michael riprende.- ha scoperto che anche Tom ha cambiato vita."
"coossa??- domanda lei.- Tom non fa più parte della banda? E perché non me lo hai detto???"
Il ragazzo, leggermente in difficoltà, sospira. "Tom non ha voluto che non ne parlassi con nessuno. Voleva, quando si sentisse pronto, andare lui stesso a parlare con Rose. Sai, com'è fatto, no?"
La ragazza annuisce ma è poco convinta. "sì, ma a Rose glielo hai detto…"
"Rose lo sapeva già. Lo aveva visto in un bar… che sfiga..- le indica improvvisamente un edificio apparso appena sulla destra. - eccoci, siamo arrivati.." l'auto si arresta e va a parcheggiarsi in terza fila.
"ma…" protesta la ragazza, tentando di fargli notare l'irregolarità ma Michael la interrompe subito. "il parcheggiatore è un mio amico.- dice strizzandole l'occhio.- non ci dirà niente."
La ragazzo scoppia a ridere, negando con il capo. "sei incredibile.." mormora scendendo dall'auto.
Si avviano verso l'entrata del cinema e durante il tragitto Michael le prende improvvisamente la mano facendo quasi sobbalzare la giovane che, piacevolmente sorpresa, sorride all'indirizzo del suo dolcissimo accompagnatore. Fanno i biglietti, generosamente offerti dal ragazzo, quindi entrano nel cinema e si vanno a posizionare su una delle file centrali. Il ragazzo le porge un foglio che ha preso nella biglietteria.
"che cos'è?"
"la trama del film e un saggio della critica"
Hud gli regala un bacio su una guancia. "grande!Come lo sai che mi piace leggere i tratti della critica, prima di vedere un film?"
"mi dispiace ma tutto questo è riservato al segreto professionale.- interloquisce il ragazzo sorridendo.- così come so che ti piace mangiare cioccolato mentre vedi un film d'amore.." continua tirando fuori dal marsupio nero una barretta di cioccolato fondente e nocciole.
Hud scoppia a ridere, stupita "sei un tesoro." Michael le risponde con un bacio sulla fronte.
Prima che inizi film parlano del più o del meno, leggono le impressioni della critica, scherzano e ridono. Se poco prima Hud aveva avuto un leggero imbarazzo al pensiero di dover stare al buio con lui per due ore, ora tutto sembra svanito. È così dolce, tenero, attento alle piccole cose che però sono proprio quelle importanti a volte. Il film inizia.
I due ragazzi lo osservano intensamente, Hud ogni tanto si porta alla bocca qualche pezzetto di cioccolato fondente e ne fa assaggiare a Michael che però preferisce mangiare i pop corn che ha comprato poco prima. I due ogni tanto si lanciano qualche sguardo. Il ragazzo, soprattutto, non riesce a tenere gli occhi distaccati dalla ragazza per molto tempo. Invece che il film, resterebbe a fissare il suo dolce profilo per ore e ore ancora. Solo ad osservarla, semplicemente.
Finalmente per entrambi arriva l'intervallo. Subito iniziano a parlare scambiandosi commenti ed opinioni. Anche se finge disinvoltura, la ragazza non può non ammettere di sentirsi strana imbarazzata. Si sente davvero bene con lui, emozionata, felice.
L'avvento della seconda parte del film li coglie nel bel mezzo della loro discussione che si promettono di continuare più tardi, a film concluso. Mentre assistono alla visione Hudson distoglie gli occhi dallo schermo e li concentra sul ragazzo accanto a lei. Raccoglie il coraggio e gli afferra la mano, stringendogliela dolcemente. Michael si gira a quel contatto. Vorrebbe baciarla e sente come se anche per lei quello fosse il massimo desiderio. Ma non qui. Non al cinema. Farebbe la figura del provolone. Si limita a sorriderle quindi e a malincuore si volta a proseguire la visione di "Tristano e Isotta."

I due ragazzi, ridendo, giungono fin sotto l'entrata del portone della ragazza. "grazie del gelato."mormora Hudson gettando la carta in un cestino dell'immondizia. Dopo il film si erano fermati a mangiare un cono gelato, che era la fine del mondo, in una gelateria lì a fianco.
Poi Michael l'ha riaccompagnata a casa. Non può uscire questa sera; domani ha un esame davvero importante.
"di niente. Quella gelateria era proprio invitante.."
"davvero, però, grazie di tutto. Sei stato molto carino."conclude lei con un sorriso.
"posso vederti domani?" domanda Michael, avvicinandosi e rimanendo così ad un passo dalle sue labbra.
Hudson lo osserva così vicino a se, sorride, gli sfiora le labbra con le proprie, suscitando lo stupore del ragazzo. "credo di sì." Risponde quindi. Michael, piacevolmente sorpreso, si avvicina di più. "conterò i minuti.." sussurra prima di unire le sue labbra a quelle della ragazza.
Il loro bacio stampo si interrompe subito. Ma poi scatta qualcosa. Qualcosa che nessuno dei due avrebbe mai immaginato. Né Michael che l'aveva baciata con innocenza e senza aver pensato a qualcosa di più, per ora. Né Hudson che aveva accolto quel bacio come una dolce dimostrazione d'affetto. Ma forse, di nuovo, avevano fatto i conti senza il loro reale coinvolgimento.
Le loro bocche si unisono di nuovo e questa volta con vera passione. Si stringono e si baciano dapprima con incanto e lentezza, poi con passione crescente. Quando, un po' ansimanti, si distanziano, si guardano sorridenti. Non sembra vero a nessuno dei due tanto è stato inaspettato e quindi, ancora più bello.
"a domani, allora." Balbetta la giovane, incredula, stupita e felicissima.
"a domani. Festeggeremo un bel trenta e lode, immagino."
"speriamo." Sussurra lei aprendo il portone del condominio. "allora, ciao."
"ciao." Risponde il ragazzo, con un sussurro.
Osserva la giovane entrare e poi, lentamente, chiudere il portone dinnanzi a se.
Sospira mentre sul suo volto ancora sconvolto d'amore, si fa strada un bel sorriso.

Gli occhi verdi della ragazza si concentrano sul paesaggio che scivola velocemente sotto i suoi occhi mentre, seduta sul sedile anteriore dell'auto, ascolta una canzone che passano alla radio. Le ritorna in mente la telefonata che aveva avuto con Hud. Povera ragazza, ce la aveva tenuta quasi un'ora. Ma doveva raccontarle tutto. Ogni minima emozione, tutto tutto tutto. Non poteva più tenersi dentro quello che aveva provato. Emily, vedendola strana, le aveva fatto mille domande ma Rose era rimasta con la bocca cucita tutto il tempo: sua sorella non l'avrebbe mai capita. Lei, che vedendola piangere, uno dei primi giorni dopo che si erano lasciati, aveva commentato: "eh, una storia di due mesi! Che amore vuoi che sia!!!" No. Emily non avrebbe capito.
Nemmeno Susy e Adrienne le sarebbero state troppo d'aiuto: Adrienne conosce solo il sesso, l'amore non sa nemmeno dove sta di casa.
Per quanto riguarda Susy… i suoi occhi verdi si spostano dal paesaggio all'amica, seduta al posto del conducente. Susy chi sa… a volte ha sprazzi di sensibilità ma sono molto rari.. e poi era o non era lei che le aveva proposto di conoscere qualcun altro? No, non se ne parla. Nemmeno Susy è in grado di capire ciò che sente. Non ancora, almeno. Prima o poi si innamorerà anche lei.
Prima che possa formulare altri costruttivi pensieri, l'auto si arresta di fronte alla discoteca e la ragazza si concentra sull'edificio. La facciata promette bene. Guarda l'orologio: mezzanotte e tre quarti. Ancora un po' e i pass che Susy ha trovato non serviranno più a niente…
Forse sarebbe stato meglio se avessero ritardato. Non le va molto di ballare, non si sente dell'umore adatto…ma forse le farà bene scaricarsi un po', staccare la spina per qualche istante.
Escono dall'auto e si dirigono verso l'entrata: non c'è molta fila. Rose si sistema la gonna mentre cammina e si porta i capelli all'indietro. L'amica sottolinea il gesto dicendo. "ehi, siamo a caccia?"
Ma non va oltre. Lo sguardo omicida di Rose è più esplicito di mille altre parole.
Entrano e subito vengono immerse nell'oceano rimbombante della musica. Susy si getta immediatamente in pista. Rose sospira e si passa una mano tra i capelli. Ma poi, con un sorriso, si "tuffa" a ballare anche lei.

Harry ordina un altro alcolico alla barista mentre Dawson beve tutto d'un fiato quello che le ha appena ordinato. Tom li osserva silenziosamente, poi i suoi occhi tornano a fissarsi sul suo bicchiere, pieno di gin. Lo ingurgita tutto d'un botto mentre ascolta Dawson che, passatogli un braccio sulle spalle, esclama, un po' ubriaco. "allora, come si lavora da tuo padre?"
Il ragazzo biondo sospira e alza le spalle. "normale. Niente di particolare, s'intende, sono ancora in prova. Ma mi piace come lavoro."
"vuoi dirmi che ti piace di più che svaligiare case?"
i due si guardano poi scoppiano a ridere. "no, mai. Ma era ora che me la finissi."
"da quando tu e Michael aveva messo la testa a posto, il nostro gruppo non è più lo stesso." Mormora Dawson sorridendogli. Poi i suoi occhi neri vanno a fissarsi sulla folla che si scatena al ritmo della musica. "ehi.- esclama a voce alta, per farsi sentire.- ci andiamo a scatenare pure noi?"
Tom storce il naso. "non mi va tanto."
"ma dai, andiamo ad abbordare qualcuna!-continua il moro iniziando a fendere la folla con lo sguardo, alla ricerca di una ragazza carina- ecco!!!! Quella per esempio!!!!" urla indicandogli con il bicchiere vuoto una ragazza bionda, più nuda che vestita, che balla su un cubo.
"quella ci sta di sicuro!" approva Harry, unitosi alla conversazione.
"naa- esclama il biondo mettendo le mani nelle tasche dei jeans.- non mi piace."
"a me, sì cazzo,- interloquisce Harry, suscitando il riso degli altri due.- quindi, se non vi dispiace.. io vadooo" dice scendendo dallo sgabello e dirigendosi in pista.
"ecco.- commenta Dawson.- ti sei fatto fregare una bona come quella."
"semmai te la sei fatta fregare tu , a me manco piaceva!"
"sbagli!- ride.- io la mia l'ho già trovata!"
"porca puttana, e qual è?"
"niente da fare, non te la faccio vedere altrimenti me la freghi in un istante e quella me la voglio scopare io, siamo intesi!"
"ma dai, scemo!" ride Tom dandogli un leggero pugno sull'avambraccio. "dimmi chi è, avanti.."
"quella che balla a destra, quella di spalle… la vedi? Quella con la gonna e i capelli lunghi lisci.. dai, quella che c'ha un culo da favola!"
Dopo innumerevoli tentativi finalmente gli occhi freddi e azzurri di Tom scovano il profilo della giovane che aveva tanto colpito Dawson. "bah.- riprende.- non so...."
"allora, se permetti.." mormora Dawson. "io vado, eh.." si allontana anche il moro, all'inseguimento della sua preda. Tom, curioso, fissa la ragazza cercando ciò che l'abbia fatta così interessante agli occhi dell'amico. Per un secondo la ragazza si volta e il suo cuore smette di battere.
Rose.
Dopo un primo attimo di smarrimento, raggiunge Dawson e lo sblocca per un braccio. "fermo." Gli intima.
Il moro scoppia a ridere. "ehi, tutto bene?"
"tu non ti scopi proprio nessuno, hai capito?" Dawson torna a voltarsi verso quella ragazza.
Ora capisce. Rimane anche lui ammutolito di fronte alla sorridente sagoma di Rose.
Deglutisce poi mormora."ehi.- inizia.- guarda che se l'avessi riconosciuta mai nella vita mi sarei permesso.." ci tiene a precisarlo. Ammette che ogni volta che vede quella ragazza gli bolle il sangue nelle vene e che darebbe qualsiasi cosa per una notte con lei. Ma rispetta e stima quello che prova l'amico. Il suo è solo desiderio fisico. Non ha niente a che vedere con l'amore.
Gli occhi di Tom restano a fissare la ragazza, bellissima, al solito. Lo sommergono i ricordi, le immagini, le sensazioni. Dawson gli appoggia una mano alla spalla. "forse dovresti andare da lei."
Gli occhi di Tom si posizionano su di lui, ora.
"ehi Tom, dico davvero. Tu l'ami ancora. dovreste incontrarvi, parlarvi, chiarirvi per la miseria!"
"non è così facile.."sussurra l'altro. Come fa ad andare da lei? Cosa può dirle? Non sa più come comportarsi.. e se lei reagisse male? potrebbe anche reagire bene, però. Potrebbero parlare e scoprirsi di nuovo innamorati, chi sa.
Ma no, sta sognando. Basta con i sogni. Non sa più che pensare, non sa più niente. l'unica cosa sicura è che la ama. L'ama da morire. L'ama e soffre come se si fossero lasciati ieri e non fosse affatto passato un mese da quando si sono parlati l'ultima volta. Che tristezza.
È triste vedere la propria donna ballare tra la folla e non poter fare nulla per farle capire il proprio amore. D'altro canto, il suo amore potrebbe non essere nemmeno più tanto gradito. E se lei ha qualcun altro? Bella ed intelligente come è, è molto probabile. Chissà quanti uomini l'avranno corteggiata questa sera, chissà quanti lo faranno nei prossimi giorni. Qualcuno interessato veramente a lei e qualcuno come Dawson che agogna solo possederla.
Questo lo fa diventare matto: il pensiero di lei avvinghiata a qualcun altro. L'immagine di lei che si lascia spogliare e toccare da qualcuno che non sia lui.
Si dirige al bar e ordina qualcos'altro da bere.
Forse è giusto che sia così. Forse è giusto che lei si rifaccia una vita, un nuovo amore.
Soprattutto ora che lui sta per partire.
Domattina firmerà un contratto con suo padre e con il consiglio d'amministrazione secondo il quale andrà a Washington ad eseguire il periodo di prova, di rodaggio. L'ha chiesto lui esplicitamente.
Non può andare avanti così, non vuole restare a svolgere il periodo di prova a New York. Meglio cambiare aria per un po'.
Magari, trovandosi più distante da lei, troverà la forza di voltare pagina.
La fissa, di nuovo.
Sarà difficile.
Osservando la sua bellissima donna ballare al ritmo di musica, gli viene in mente una frase di Charlie Chaplin. "ci vuole un minuto per notare una persona speciale, un'ora per apprezzarla, un giorno per innamorarsi di lei, ma poi tutta una vita per dimenticarla"
Niente di più vero. Ma a volte, controbatte mentalmente, non basterà nemmeno una vita.
Non, per lo meno, quando una persona ti è entrata nell'anima.

Fine diciannovesimo capitolo

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Diomache