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Autore: AllysonW    23/08/2011    2 recensioni
La storia di una giovane strega, raccontata dalle parole della protagonista, Evelyn, e delle persone che le hanno, in un modo o nell'altro, riempito la turbolenta l'esistenza.
- E' la mia prima storia. Spero sia di vostro gradimento. Buona lettura a chi la leggerà ;) -
..Ci terrei a spiegare il titolo della storia:
La rosa simboleggia la bellezza.
In questo caso, per Evelyn, la sua rosa è George.
Il "giardino d'inverno" simboleggia la sua vita (quella di Evelyn, appunto) che nel suo caso non è sempre esattamene felice. Basti pensare a tutte le situazioni difficili che ha vissuto nel corso di essa.. ecco perchè il giardino d'inverno, perchè simboleggia la vita fredda e senza colori (come spesso è stata) della nostra protagonista... l'unica cosa che le ha dato colore è proprio quella rosa.
__
«Wow! Ti sono cresciuti in fretta i capelli!» Gli dissi con un gran sorriso.
Erano stupendi. Lucenti e morbidi gli arrivavano quasi sulle spalle. Improvvisamente mi accorsi di adorarlo ancora di più con i suoi lunghi capelli color rame.
Anche se lo amavo comunque.. in qualunque modo li portasse.
Genere: Fantasy, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Famiglia Weasley, Fred Weasley, George e Fred Weasley, Tom Riddle/Voldermort, Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Capitolo 4 Proposte e sospetti.


Il Torneo iniziò, e Fred e George non trovarono modo migliore per passare il tempo, se non vendendo ai spettatori i loro prodotti e le scommesse, su quali dei campioni partecipanti riusciva ad ammazzarsi per primo. Tra questi c’era anche Harry.
Il Torneo Tre Maghi quell’anno ebbe quattro campioni, anziché tre, e la cosa mi destò non pochi sospetti. Harry mi assicurò di non essere stato lui a mettere il nome nel calice, e di non averlo fatto mettere da qualcun altro.
Ma il suo nome non era finito per caso lì, qualcuno stava cercando palesemente, un modo per farlo fuori. E avevo qualche idea su chi potesse essere quel qualcuno.
Un pomeriggio eravamo in sala grande a studiare, e ne parlai, con quei due perditempo.
«Ma non vi sembra strano??» dissi ad entrambi sottovoce.
George si girò di scatto, come preso da una scossa: «Eh? Cosa?»
«Di che parli?» aggiunse Fred.
«Di Harry. Non mi piace…»
«E per fortuna, direi. Se ti piacesse potrei cominciare a preoccuparmi! E poi Ginny non te lo perdonerebbe mai.» rispose Fred con un sorrisetto da furbastro.
«Ma smettila stupido!» sbottai lanciandogli uno sguardo fulminante. Non volevo che George andasse a pensare chissà cosa.
«Parlavo del torneo» continuai. «Questa cosa del nome.. non so..»
«A chi stai pensando?» intervenne George.
«Oh dai, pensaci! Non è difficile.. Chi vorrebbe Harry morto?! Già alla prova con i draghi ci stava quasi lasciando le penne!»
«Malfoy magari?»
«No, Malfoy è solo un codardo figlio di papà, non penso che sia così…» mi bloccai per un attimo, presa da un’illuminazione «Ma certo! A meno che non gliel’abbia detto qualcuno altro di farlo!»
«Non sarai mica pensando che ‘lui’.. abbia detto a Malfoy..» disse Fred.
«Ti sembra cosi strano?»
«Riguardo tu-sai-chi no, ma su Malfoy.. bè, si. Non credo abbia rapporti cosi stretti con ‘lui’..»
«Comunque, che sia coinvolto Malfoy o no, c’è dietro tu-sai-chi. Ne sono certa.»
«Ma per me comunque ci stai fantasticando troppo. Magari hanno voluto fare qualcosa di diverso quest’anno, e far partecipare un quarto campione, dando la possibilità anche hai minorenni...» Concluse Fred divertito.
«Fred non possono farlo! In questo torneo metti in gioco anche la tua vita! Se non hai diciassette anni non puoi partecipare.»
«Oh dai, ammetti che vorresti che ci fosse stato il tuo nome invece di quello di Harry! E ora stai cercando una motivazione che abbia a che fare con tu-sai-chi perché è stato scelto lui e non tu.» aggiunse George.
«Ma dai finitela! E’ ovvio che mi sarebbe piaciuto molto partecipare e mettermi alla prova»
«E farti ammazzare, come hai detto prima tu stessa» aggiunse Fred sornionamente.
Gli scoccai un occhiataccia. «Ma non per questo avrei partecipato ad ogni costo e con ogni mezzo, come invece avrebbero fatto altri di mia conoscenza..»
«Stai forse alludendo a noi, Owens?»
«Mah! Chissà..» risposi sorridendo «Comunque ora vado in biblioteca. Devo cercare alcune cose..» dissi chiudendo il quaderno e riponendo le mie cose nella borsa.
«Lì non troverai niente su i tuoi oscuri sospetti.» ridacchiò George, sussurrandomi all’orecchio.
«Devo finire il compito, scemo.» mi alzai sorridendo e scuotendo la testa, e mi avviai.

Una volta lì, ci misi poco a completare il mio compito, ma comunque rimasi seduta al tavolo a pensare. Non solo alla faccenda del Torneo. Cominciò a tornarmi in mente anche l’imminente Ballo del Ceppo che si teneva in occasione del Torneo Tre Maghi, la sera di Natale.
Ovviamente, si può immaginare benissimo la persona con cui ci sarei voluta andare.
Decisi di tornare in sala grande, e mi andai a sedere al solito posto.
Erano ancora li. Di fronte a me c’era un ragazzo del Tassorosso che mi guardava con insistenza; abbastanza carino. Era del mio stesso anno.
Girai lo sguardo verso George che era tre posti più in là da me. Mi osservava con aria nervosa, ma non riuscivo a capirne il perché. Sembrava che un pò tutti parlassero della faccenda del ballo.
Poi lo sentii parlare con Fred che era al suo fianco. «A quanto pare anche tu, come Harry e Ron, andrai da solo al ballo» gli disse Fred ridacchiando.
Guardandolo di sottecchi, lo vidi abbassarsi con la testa sul libro, sbuffando. Poi d’un tratto, con la coda dell’occhio lo vidi muoversi verso di me.
«Ehm.. Visto che tu per il ballo sei sola come me, perché non uniamo le nostre solitudini? »
«E cosa ti fa pensare che io sia sola?? Se me lo chiedessi in una maniera più decente, forse ci sarebbe la possibilità di un si come risposta.. »
«Ah bene! Allora è un si?!»
Gli lancia uno sguardo di sfida: «Qualora me lo chiederai perché vorrai venire sul serio al ballo con me, e non come riserva quando non hai nessuno da invitare, allora sarà un si!»
Poi lo guardai con aria furiosa. Mi alzai, presi nervosamente i miei libri e andai via.
Mi sentivo arrabbiata come non mai! Chissà da quanto aspettavo la sua proposta, e poi sentirmelo chiedere così, mi lasciò una, non piccola, delusione. Contavo così tanto per lui, che mi considerava una ‘riserva’?? Fui ancora più sicura del fatto che lui non ricambiasse assolutamente i miei sentimenti. Non avevo alcuna speranza.

Passeggiavo scoraggiata per i corridoi avvolta nei miei pensieri, quando un ragazzo mi urtò una spalla. Dei flash di immagini confuse mi comparirono davanti agli occhi.
Un cimitero, notte e oscurità. Le sensazioni che provai alla visione di queste immagini fu tutt’altro che positiva. Qualcosa stava per accadere.
Il ragazzo continuò a camminare.
«Scusami!» mi urlò voltandosi indietro. Era Cedric Diggory, del Tassorosso.
Che quello che avessi visto riguardasse lui? Sperai vivamente di no. Comunque decisi di avvisare Harry, lui sicuramente avrebbe creduto a ciò che avevo visto. Lui, come i gemelli, sapeva delle mie 'visioni'.
Andai per i corridoi alla ricerca, sperando di trovarlo al più presto. Mi sentivo friggere dall’ansia e dalla paura, e dovevo mettere Harry assolutamente al corrente di quello che, probabilmente, stava per avvenire.
Lo trovai finalmente nei pressi della sala comune del Grifondoro.
«Ah! Harry, ti stavo cercando. »
«Ehm. Si, dimmi.» mi apparì alquanto nervoso.
«Tutto ok?» »
«Si si, certo» rispose con lo stesso tono nervoso. Poi lo vidi guardare verso un gruppo di studentesse, che andava giù per la scala, tra cui c’era anche Cho Chang.
«Oh..Capisco. » Feci una pausa, guardandolo dispiaciuta di averlo interrotto, in quello che probabilmente stava per essere un invito a Cho per il ballo, e poi ripresi. «Senti, scusami se ti ho disturbato, ma devo dirti qualcosa di molto importante.»
«D’accordo..»
«Ascolta: poco fa ho avuto una visione. Credo riguardasse il torneo. Non so esattamente quandò accadrà, ma so che accadrà e devi stare attento.»
«Cosa hai visto per l’esattezza?»
«Un cimitero. Era buio..»
«Pensi che ci sia di mezzo Voldemort, vero?» disse interrompendo le mie parole.
«Credo di si.»
«L’ho sognato. Qualche notte fa, il cimitero che mi dici. Non era solo un sogno, allora. »
«Devi stare molto attento Harry. Sia per te, che per gli altri partecipanti al torneo.» dissi in tono preoccupato.
«Va bene. Ti ringrazio di avermi avvisato. » mi sorrise e si allontanò.
Sperai davvero che sarebbe andato tutto bene, non volevo immaginare cosa sarebbe potuto succedere.
   
 
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