Alla fine del capitolo,più lungo del solito (fatemi i complimenti) c'è anche un pov Edward che spero apprezzerete e sarà accompagnato da una canzone,se vi va ascoltatela nel frattempo.
Ringrazio infinitamente le cinque anime che hanno scelto di lasciarmi un loro parere; tutte sospettavate che dietro la porta ci fosse Edward,e invece avete sbagliato ^^ me orgogliosa per avervi tratto in inganno! correte a leggere per scoprire chi è!
Bene mi sembra di aver detto tutto,quindi vi lascio alla povera Bella dolorante ^^
Ps: il capitolo lo dedico a Francesca (francyforobsten) che per un errore di lettura ha scoperto la mia storia ;)
LUI
<< Una volta nato non ti dovrai
scoraggiare, dicevi: neanche a soffrire, neanche a morire. Se uno muore
vuol
dire che è nato, che è uscito dal niente, e
niente è peggiore del niente: il
brutto è dover dire di non esserci stato >>**
“Ciao” mi salutò gentile.
“Scusa posso sapere cosa ci fai qui?” chiesi ansimante senza salutare,non me ne fregava nulla di passare per maleducata. In quel momento avevo altro per la testa
“Sono venuta qui perché ho capito che tra te e Edward è successo qualcosa e vorrei capire se il tuo pancione c’entra in tutto ciò” disse semplicemente
“Senti Tanya” ma le parole mi morirono in gola,quando una fitta più forte mi costrinse ad aggrapparmi alla porta per non cadere;subito le braccia della ragazza mi sostennero e vidi i suoi occhi sgranarsi e diventare vitrei quando si accorse della pozzanghera che si era formata ai miei piedi; lentamente mi aiutò a tornare verso il divano. “Vuoi che chiami qualcuno?” chiese preoccupata e agitata.
“No,sta per arrivare una mia amica” e proprio in quel momento suonarono alla porta,e Tanya corse ad aprire:finalmente Rosalie era arrivata.
“E tu chi saresti?” chiese la mia amica
“Rose poi ti spiego. Andiamo ti prego,si sono rotte le acque” la interruppi io e subito lei mi venne incontro e aiutata da Tanya, riuscirono a caricarmi nella macchina di Rose,che subito partì alla volta dell’ospedale. Arrivati lì scoprii con un certo stupore che Tanya ci aveva seguiti.
Venni raggiunta dall’ostetrica che ascoltò il battito cardiaco fetale e mi mise una fascia sulla pancia per monitorare il piccolo e avere il tracciato. Poco dopo arrivò anche una Alice trafelata,che era stata avvertita da Rosalie “Bella,tesoro,mi dispiace se sono arrivata solo ora,ma c’era un traffico tremendo; come stai?” chiese seriamente preoccupata.
“Sono spaventata a morte Alice” era inutile fingere con lei,mi conosceva troppo bene “Rose mi ha detto che il bambino non corre rischi,anche se è prematuro di qualche settimana,ma io ho paura. Tra poco entrerò in sala parto e temo di non riuscire a far nascere il bambino. Se non avessi abbastanza forze per spingere? Se lui non mi accettasse come madre?” oramai deliravo,forse a causa del dolore,e le lacrime scendevano copiose dalle mie guancie:le paure che avevo cercato di tenere a bada per quei nove mesi,adesso erano venute a galla più prepotenti di prima. Alice mi strinse forte a sé e si sdraiò accanto a me sul lettino,prese a massaggiarmi la schiena per farmi calmare “Bella,ascoltami. Tu sei nata per fare la mamma:ti ricordi tutte le volte che mi consolavi e mi davi i giusti consigli? Io sarei persa senza di te,e vedrai che Matthew ti amerà da subito,anzi ti ama già ora. È così impaziente di vederti che non ha aspettato neanche i nove mesi per venire al mondo” La sua affermazione mi fece nascere un piccolo sorriso. “Vedrai che andrà tutto bene. Ci sarà Rosalie in sala parto con te,che ti aiuterà in ogni modo e tu sei forte Bella. Hai affrontato tantissimi problemi da sola in questi mesi e non ti sei mai lasciata abbattere,quindi ora fatti forza e pensa solo che tra poco conoscerai tuo figlio” e prese il mio volto fra le sue mani per asciugarmi le lacrime.
“Ti voglio bene Alice” sussurrai
“Ti voglio bene anch’io sorellina” rispose lei,e mi strinse nuovamente a sé.
Solo quando mi calmai,notai che in tutto quel tempo Tanya era rimasta nella mia camera,e sembrava tesa e nervosa,ma non ebbi tempo di chiederle nulla perché proprio in quel momento entrò Rosalie,in tenuta da medico,per controllare insieme all’ostetrica a che punto fosse la mia dilatazione e mi disse che era il momento di andare. “Così presto?” esclamai terrorizzata. Avevo letto di travagli che duravano anche dodici ore,e la cosa mi aveva spaventato molto,ma adesso non volevo che giungesse il momento del parto,non ero pronta.
“Bella,tesoro,sono quattro ore che sei in travaglio,e urli come una forsennata. Se vuoi aspettare ancora conviene che ti dai una calmata,ma il piccolino vuole venire fuori,quindi forza e coraggio si va a conoscerlo” sorrise raggiante per rincuorarmi.
Alice mi abbracciò ancora una volta e poi mi affidò alla nostra amica in comune,e io tentai di pensare solo che presto avrei visto il mio bambino.
Una volta in sala parto Rosalie mi spiegò bene quello che avrei dovuto fare,e quando l’ostetrica annunciò che la dilatazione era conclusa e poteva già intravedere la testa,Rosalie afferrò la mia mano e mi disse “E’ il momento Bella,adesso spingi con tutte le tue forze non appena senti arrivare la contrazione” e lo feci;misi tutta me stessa in quelle spinte,urlando e sforzandomi come mai avevo fatto in vita mia. “Oddio fa troppo male Rose,non ci riesco” ero esausta,ancora eravamo all’inizio,ma il dolore era tanto che mi impediva di pensare a qualsiasi cosa che non fosse quello,e non riuscivo a fare nulla,se non piangere.
“Bella forza. Pensa che tra poco vedrai tuo figlio. Lui vuole conoscerti e tu devi aiutarlo;smettila di piangere e risparmia le forze,altrimenti dovremmo continuare con un cesareo”
“Sono stanca Rose;io ho paura,non riesco neppure a farlo nascere. Se non riuscissi a capire quello che vuole?”
“Isabella Swan ti ordino di calmarti!” non avevo mai sentito Rose parlare con una voce tanto autoritaria “Adesso smettila di piangere e di pensare a cose inutili. Stringi i denti e fai nascere tuo figlio,non può rimanere in questa situazione ancora per molto. Tu sarai un’ottima madre Bella;tutte le donne lo sono con i loro figli,quindi spingi e non dire cazzate” annuii,stringendo più forte la sua mano,e con un urlo disumano ricominciai a spingere. Rosalie accanto a me continuava ad incitarmi,ed io in risposta urlavo e spingevo più forte,ma ad un tratto un urlò superò i miei: era il pianto del mio bambino. In quel momento il dolore,la fatica,le preoccupazioni,tutto passò in secondo piano;il mio bambino era lì e a giudicare dal pianto sembrava sano e forte. Lacrime,stavolta di commozione, bagnarono le mie guance e quando mi voltai verso Rosalie,alla quale avevano passato il bambino perché me lo facesse vedere,notai che anche lei stava piangendo. “Bella ti presento Matthew” e così dicendo me lo posò in grembo,avvolto in una copertina verde e ancora sporco di sangue e residui placentari. “Ciao piccolo mio” fu tutto quello che riuscii a dire mentre lo ammiravo e delicatamente gli accarezzavo la testolina,ricoperta da una peluria soffice. Ma troppo presto le infermiere me lo tolsero e io mi allarmai ma Rosalie mi tranquillizzò “Stai calma Bella,adesso dobbiamo fargli tutti i controlli ordinari e poi lo laveremo. Appena sarà pulito e profumato te lo riporteremo,ma ora dormi,hai bisogno di riposare” e come se avesse pronunciato della paroline magiche i miei occhi si chiusero da soli,non prima di aver gettato lo sguardo sul quel fagottino verde che veniva posto in una bilancia per la prima pesata.
POV EDWARD
Ed era vero,rivedevo nella mia mente il suo dolce sorriso quando parlava con Alice,o la sua voglia di riuscire ad essere la migliore a tutti i costi
scrutarne ogni piccolo
particolare ed
evitare di sbagliare,
Già,se avessi avuto questa capacità probabilmente adesso l’avrei accompagnata io a fare la spesa,e avrei saputo se mio figlio stesse bene o fosse maschietto o femminuccia,anche se alla fine non mi sarebbe importato di nulla,lo avrei amato comunque. Avrei capito che lei non mentiva.
Non sapevo cosa avrei dovuto fare,lei non voleva più vedermi,e non potevo darle torto,in fondo l’avevo trattata malissimo,ma volevo conoscere mio figlio.
Il flusso di pensieri venne interrotto dal suono del mio cellulare. Eccola Tanya,mi aveva detto che sarebbe tornata da sola,e invece sicuramente sarei dovuto andare a prenderla. “Tanya dimmi” risposi un po’ scocciato
“Edward la tua amica del supermercato,Isabella,ha partorito;ma ci sono delle complicazioni,io non so che fare,sono sola qui” era agitata,si capiva benissimo da come si mangiava le parole
“Ma cosa stai dicendo? Dove siete?” cosa ci faceva lei con Bella?
“All’ospedale. Dopo l’incontro l’ho seguita fino a casa sua,ma lei non stava bene,aveva le doglie. Ha partorito circa un’ora fa,ma da quel poco che ho potuto capire credo che il bambino abbia dei problemi”
Non risposi neppure,come un razzo afferrai le chiavi della macchina e mi fiondai fuori di casa: mio figlio aveva bisogno di me.
non smetteremo mai
se questo é
amore ... é amore infinito
**Lettera ad un bambino mai nato,Oriana Fallaci
Cosa ne pensate del piccolino: non è un amore? Edward finalmente sembra rinsavire e capire che ha fatto una gran cavolata ad allontanarsi da suo figlio,chissà adesso Bella come la prenderà...Inutile dirvi che il prossimo capitolo sarà particolarmente importante,quindi non perdetevelo! Colgo l'occasione per ringraziare tutti coloro che continuano a seguire la storia,inserirendola tra le preferite,le seguite e le ricordate e invito chiunque voglia a farsi avanti a dirmi cosa ne pensate. Un abbraccio a tutti,Paola ;)