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Autore: frenz    25/08/2011    2 recensioni
Arrivati al culmine, dopo aver trascorso un'intera vita all'insegna del giusto, inizia la rivendicazione di uno dei beni che abbiamo sempre avuto e che rivendichiamo: la libertà.
Nona classificata al contest "Vecchie Storie" di Jo_gio17 con punteggio di 46/57
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Unleashed - Storia di una vita finita



Mi guardo allo specchio e non mi riconosco più. La mia pelle è così rugosa, così caduta. Cosa mi è successo? Cosa è cambiato rispetto a qualche anno fa? Sembra che io sia giunto al tramonto, quando tutti i colori svaniscono e diventa chiaro che sta arrivando il mio momento. Il sole della mia vita sta calando, come il mio corpo, ormai non più vivo. La mia ispirazione si annulla, la lucidità mi sfugge e l’unica cosa che la mia mente rivendica è la libertà. Mi affaccio alla finestra e la mia unica richiesta, verso il cielo, è una: Rendimi libero!

Sono un uomo di 82 anni e ho trascorso la mia vita guardando sempre verso i miei doveri. Da giovane lo studio era il mio unico dovere e anche se mi lamentavo era l’unica cosa di cui adesso non rimpiangerei. Più grande mi son fatto più i doveri sono cresciuti: la famiglia, il lavoro. E cosa mi è rimasto adesso? Niente e nessuno. Mia moglie è morta da tanti anni e i miei figli sono tutti andati via, lasciandomi qui da solo, in balia di me stesso, della solitudine. In balia dei miei pensieri, negativi come non mai. Eppure mi ricordo che un tempo i miei pensieri erano sereni e saggi, non c’erano macchie nere sui muri dei miei ricordi mentre ora c’è una foschia che mi spinge in disparte e non mi lascia niente da ottenere, riportandomi indietro e rinchiudendomi freddo, nella diversità. Ma qual era il mio destino? Sento di essermi smarrito in un sogno e desidero il giorno in cui potrò essere me stesso.

Nonostante gli anni passati non esiste il giorno in cui posso dire di essere me stesso. Sono sempre condizionato dagli altri. Attendevo con ansia la mia vecchiaia per poter dire di essere libero eppure, adesso, non posso. Il mio corpo non me lo permette, la mia mente si ribella, e l’unica libertà che posso ricevere è la tranquillità. E’ l’unica cosa che mi circonda da qualche tempo a questa parte. Le mie giornate ormai sono scandite da una giocata a carte con i miei vecchi amici, la spesa per mangiare qualcosa, i pomeriggi passati davanti la tv e poi … Poi cala la notte. Mi avvolgo tra le coperte pregando che domani sia un giorno diverso da quello passato, uguale a quelli precedenti. Mi sono rassegnato: ormai so che la libertà non potrà più avvenire adesso, in questa vita.

Quando sarò libero, quando il mio sole sarà tramontato, la mia anima sarà per sempre libera e non avrò rimpianti di essere libero perché rinascerò. Niente più tentativi falliti, niente per cui lottare. Tutto questo quando potrò dire che sarò libero.

Sempre in quel tramonto, quando il sole calerà, tutti i colori svaniscono, tutto quello che definisce me stesso sparirà lontano da me. Nulla più mi trattiene in questo tempo. Dove sono destinato? Sento di essermi smarrito in un sogno dove non posso più far ritorno e desidero il giorno in cui potrò dire di essere me stesso.

Alcune volte mi metto a contare le lancette dell’orologio, come se attendessi qualcosa che tarda a venire. E' difficile aspettare un momento che non sai quando capiterà. Può essere inutile e deludente se non ne hai la certezza. Può anche essere motivante invece, creare quella suspance che ti fa venir voglia di resistere un altro giorno per vedere se domani sarà il momento perfetto. E, quando il momento accadrà, sarà qualcosa di indimenticabile.

Il tempo è solo un concetto ed è sempre il primo a svanire e il tormento e le debolezze sono nulla da cui possiamo sfuggire. Gli anni sono crudeli, ci rendono infelici portandoci alla rovina e alla disperazione. La coscienza e la percezione sono cose alle quali non possiamo porre riparo.

Passano i giorni con la stessa monotonia ed io mi sento sempre più debole. Non ho più forza che scorre nelle mie vene, mi sento quasi un cadavere. L’apatia è l’unica mia amica, l’unica donna che mi sta accanto in questi momenti. Non mi aiuta di certo a vivere una vita normale, ma sono stanco di restare da solo.

La libertà è tutto ciò che voglio per me, rivoglio la forza di liberarmi dalle catene: non posso sopportare oltre. Basta! La mia vita non è più una vita! Gli unici obiettivi che ho seguito per tutti questi anni non li ho mai raggiunti e adesso invece ho l’opportunità di avverare i miei desideri.

E’ giunto il momento della mia fine e con questa storia vi lascio per sempre. Il mio ricordo non resterà a nessuno di voi perché, in fin dei conti, nessuno mi conosce realmente. Vado a raggiungere l’unica persona che davvero mi conosceva, l’unica che mi capiva e che con un abbraccio era capace di far risolvere tutto. E tu, che stai leggendo, raccontami di me quando ci incontreremo. Dimmi cosa pensi, abbracciami e vienimi incontro. Ci rincontreremo tra i prati fioriti dove son cresciuto e ci racconteremo le nostre vite alla ricerca della felicità.

Sole, brucia il mio corpo e rendilo cenere. Aria, spargimi in tutto il mondo. Terra, assorbimi e rendimi tuo. E’ l’unica cosa che ti chiedo.




Nota dell'autore:
Non ho quasi niente da dire! :D
Anzi, soltanto che il testo è puramente ispirato alla fantastica canzone degli Epica, "Unleashed". Vi consiglio di ascoltarla perchè, davvero, ne vale la pena. All'interno del testo troverete parti della traduzione italiana della canzone, e ringrazio quindi EpicaItaly e tutto lo staff che dirige questa grande famiglia dove spero anche io di farne parte! :D
Nessun scopo di lucro, naturalmente. Enjoy! E recensite, se volete :)
Kisses, chaser of nightmares.
 

   
 
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