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Autore: CamiTonks    25/08/2011    0 recensioni
“All'improvviso sentì uno sparo e vidi sangue ovunque..e poi il buio”
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Volturi
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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 Improvvisamente mi resi conto che erano passati già 5 mesi dalla mia trasformazione,un po' mi mancava la mia vita da umana ma soprattutto mi mancava la mia famiglia,spesso quando ero sola nelle mie stanze mi ritrovavo a pensare proprio alla mia famiglia ma stranamente trovavo assai difficile collegare i loro volti a dei ricordi,nella mia mente c'erano solo i loro visi ed alcuni episodi che spesso reprimevo forse perchè li ritenevo troppo dolorosi.

 

FlashBack

 

Mi trovavo nella mia stanza,stavo male avevo la febbre alta,guardavo fuori dalla finestra che dava sul nostro grande parco dove i miei fratelli maggiori stavano giocando con la mia sorellina più piccola;nonostante la mamma mi avesse severamente vietato di uscire,presi la mia vestaglia,buttata nell'armadio senza alcuna preoccupazione per le pieghe,la indossai e scesi di sotto dove sorridendo mi avvicinai ai miei fratelli.John era il più grande aveva 20 anni (2 in più di me) era alto con dei grandi occhi azzurri e i capelli biondi che gli ricadevano lisci sulle spalle erano però spesso legati con un nastro nero,era dolce e simpatico ma eternamente pieno di una malinconia a causa di una donna,Julie;c'era poi Alexander,o meglio Alex,il mio secondo fratello aveva 19 anni,era il classico bello e dannato eternamente contrario alle regole e a qualsiasi cosa i nostri genitori dicessero,aveva schiere di donne che gli cadevano ai piedi ma lui,come mi aveva spesso confidato,non aveva alcuna intenzione di impegnarsi,come John,Alex adorava trascorrere il suo tempo tra i cavalli e in compagnia mia e di mia sorella;Charlotte,cosa dire su di lei?Era piccola,adorabile,dolcissima,ma nel contempo vivace e capace di scatenare l'inferno se non aveva ciò che voleva,era sì molto viziata ma era colpa di me e dei miei fratelli che adoravamo quel piccolo esserino di appena un anno e mezzo.Non appena i miei fratelli mi videro sorrisero e lasciarono la manina a Charlie che corse,a stile pinguino,verso di me.

“Sorellina non dovevi stare a letto?”mi chiese Alex con fintamente severa

“E da quando ti interessa quello che ordinano i nostri genitori fratello?”chiese John passando lo sguardo da me a Alex

“Non lo ha mai fatto perchè dovrebbe iniziare ora?”chiesi io prendendo tra le braccia Charlotte

“Chelsea,per quanto Alex stesse scherzando ha fatto una domanda giusta,perchè non sei a letto?”chiese John

“Mi annoiavo,dovevo rimanere a letto mentre voi eravate qui a giocare,vi sembra giusto?”chiesi di rimando io

“No non è giusto,ma dovresti tornare in camera,altrimenti la febbre ti si alzerà”mi disse dolcemente John

“Ma mi annoio!”replicai io sbattendo a terra i piedi

“Non fare la bambina Chelsea”replicò John

“Chechea!”disse una vocina,tutti e tre ci girammo verso Charlotte che ci guardava sorridendo,la presi subito tra le braccia felicissima,io ero stata la sua prima parola

“Non voglio andarmene,anche Charlie è d'accordo visto?”sorrisi alla piccina tra le mie braccia

“Così le attacchi la febbre”replicò con tono piagnucoloso John

“Va bene me ne vado”lasciai Charlotte tra le sue braccia e me ne andai sentì il piagnucolio di Charlie anche dalla mia stanza non feci nulla per calmarla,presi solo un libro e iniziai a leggere

 

Fine FlaschBack

 

Era una calda giornata di Agosto e io mi trovavo in una delle mie stanze,avevo voglia di uscire ma a causa del sole cocente dovevo rimanere dove mi trovavo se non lo avessi fatto il sole avrebbe rivelato la mia natura e io non volevo rivelarla anche perchè la pena sarebbe stata una morta istantanea per mano dei miei padroni.

“Chelsea!Sono Santiago puoi dire a questi due tizi qui di lasciarmi passare?”chiese lamentoso Santiago

“Fatelo passare”ordinai alzandomi dallo scrittoio e dirigendomi verso la porta principale

“Oh grazie”esclamò lui lisciandosi la giacca come se si fosse sporcata

“Stanno solo facendo il loro lavoro,Santiago”cantilenai io

“Certo certo,ma dovrebbero conoscermi ormai,ti faccio visita così spesso”mi prese una ciocca di capelli che mi era andata sul viso e la mise dietro il mio orecchio destro,nessun gesto mi aveva mai imbarazzata e stizzita di più

“Comunque Santiago cosa ti serve?”lo guardai negli occhi mentre con un gesto imperioso rimettevo la mia ciocca dove stava prima

“Sono venuto ad informati di una cosa che ha combinato Afton”

“Che ha combinato adesso?”lo guardai mentre mi sedevo sulla poltrona

“Ha pregato i nostri padroni di venire in missione con te la settimana prossima,al mio posto”mi ricambiò lo sguardo che gli avevo rivolto poco prima con un'occhiata a dir poco furente

“Ma deve stare sempre in mezzo!Ora mi sentirà”scattai in piedi poi dissi a Santiago “Scusami ma ho bisogno di parlare con Afton,saresti così gentile da andarlo a chiamare?”

“Certo,te lo mando subito”se ne andò sorridendo consapevole dell'imminente litigata con Afton

La mia testa era piena di tutte le cose che avrei detto ad Afton,ma soprattutto era piena di mille domande innanzitutto dovevo chiedergli il perchè di quelle azioni.

“Chelsea”mi chiamò Afton

“Afton cosa c'è nella tua testolina che ti fa mettere sempre il naso negli affari degli altri”lo guardai o meglio lo incenerì con lo sguardo

“Credevo,anzi lo credo tuttora,di essere più adatto ad accompagnarti nella missione,Santiago si distrarrebbe troppo a causa tua”replicò lui in tono pacato

“E chi sei tu per contestare me e i nostri padroni?”

“Assolutamente nessuno,ma devi capire che è importante per tutti i componenti del corpo di guardia che una missione vada a buon fine”si fermò un attimo sia con le parole sia nel vagare per la stanza “L'ho fatto nell'interesse comune”scrollò le spalle

“Senti io non mi intrometto nei tuoi affari,tu non intrometterti nei miei”balzai in piedi e iniziai a vagare anche io nella stanza

“Senti Chelsea,non farti illusioni io per te non provo nulla”sentendo queste parole scoppiai a ridere mi avvicinai poi a lui e dissi “Afton piuttosto che stare con te rimarrei sola per il resto dell'eternità”ridacchiai ancora poi dissi “Beh ora scusami ma devo andare”non dandogli nemmeno il tempo di rispondere uscì dalla stanza.

 

 

 

  
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