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Autore: u n b r o k e n    26/08/2011    4 recensioni
Delilah è una ragazza bellissima ma con un oscuro passato alle spalle che tutti tentano di scoprire non appena arriva a Los angeles. Kimberly è sua cugina,dolce simpatica e sempre gentile innamorata del suo migliore amico Nicholas che sfortuntamente per lei è gia fidanzato. Nick e britney formano una bella coppia,se non fosse che lui è decisamente troppo umano per una tipa come lei. Intanto Kevin è stanco di lavorare in una concessionaria di auto con suo padre e cerca qualcosa di più dalla vita,e trova la felicità nella sua fidanzata danielle.Joe frequenta l'università solo per poter andare via di casa ed avere indipendenza ma è completamente rapito dall'alone di mistero che avvolge delilah. che cosa succederà quando la vita di questi sei ragazzi si intreccia?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Delilah;
Quando tutto finì e dovemmo tornare a casa,non sapevo se essere incredibilmente felice o triste (il che non faceva poi tanta differenza per gli altri perché ormai mi consideravano tutti apatica, data la mia permanente espressione imperturbabile sul volto).
Felice, perché era finito il primo giorno di scuola.
Triste, perché invece di passare il mio pomeriggio nella mia stanza in compagnia dell'ossigeno da respirare sarei dovuta andare a casa di Nick, o meglio, a casa Jonas.
Tre giorni prima mi ero ritrovata con un bel po' di new entry che si erano letteralmente catapultate nella mia vita. C'era Kimberly, mia cugina, ma era inevitabile che almeno con lei avrei dovuto avere un rapporto che superasse il buongiorno e buonanotte, e forse volevo averlo, era fantastica con me e me ne rendevo conto ma ero ancora nel mio blocco di ghiaccio che non si sarebbe sciolto facilmente.
Poi c'era Nick che mi aveva fatto da subito una buona impressione, ma valeva lo stesso discorso fatto per Kim, e poi... il ragazzo mezzo nudo della doccia, Joe. O almeno mi pare che si chiamasse così. Mi avevano informata del fatto che Nick avesse tre fratelli, il pomeriggio di tre giorni prima.
Joe, Kevin e Frankie. Così capii l'identità del ragazzo nella doccia, ma non proferii comunque parola sul fatto di averlo incontrato.
Quel pomeriggio mi ritrovai davanti all'enorme porta di casa di Nick e quando entrammo per studiare mi catapultai su quella che ormai consideravo la mia poltrona, isolata e in un punto strategico del salotto per non essere troppo in vista.
«Entrate ragazze» annunciò un sorridente Nick dopo aver aperto la porta di casa.
Con il mio zaino in spalla entrai un po' sofferente e quando ci fummo seduti per iniziare a studiare sentimmo dei passi dal salotto. «Sarà Joe» ci informò Nick alzando le spalle.
«Buongiorno gente!» Vidi entrare Joe dalla porta che collegava la cucina al salotto.
Nick lo salutò con un cenno del capo mentre Kimberly gli sorrideva raggiante salutandolo con la mano. «Joe lei è..»
«Delilah, sì l'ho gia conosciuta» Joseph terminò la frase di Kimberly e si avvicinò alla mia poltrona sedendosi su un braccio. Mi ritirai istintivamente schiacciandomi dall'altro lato della poltrona e vidi un'espressione corrucciata nascergli sul volto.
«Mi dispiace, che la prima volta tu mi abbia visto mezzo nudo, ma non sono un maniaco» disse Joe ridendo probabilmente riguardo la mia reazione da riccio che si ritira.
Mi limitai da alzare le spalle, ignorando la sua frase e aprii il mio libro mentre sentivo ancora i suoi occhi confusi addosso.
«Che vuol dire che l'hai visto mezzo nudo?» chiese Kim con tono a metà tra il divertito e il sorpreso, sbuffai sfogliando il libro, non era un'argomentazione interessante come avessi conosciuto quel tipo.
«Stava facendo la doccia, credo, e sono entrata in bagno» mi limitai a spiegare cercando di trattenermi da sbottare con un sonoro "che cazzo ti guardi?" a Joe che mi fissava insistentemente.
Sia Nick che Kim presero a ridere e Joe li seguì. Peccato che a me non facesse ridere.
«Come mai ti sei trasferita a Los Angeles, Delilah?» Argomento tabù. Mi irrigidii automaticamente deglutendo, infastidita da quella domanda. Sperai che lo notasse e che cambiasse argomento, ma alzai lo sguardo e lui continuava a guardarmi, con espressione estremamente curiosa.
«Per l'Università» tagliai corto.
«Ma devi ancora fare l'ultimo anno di liceo» rispose prontamente guardandomi negli occhi.
Avevo quasi paura, quando la gente mi guardava negli occhi perché temevo che ci trovasse quello che ci trovavo io: il vuoto totale.
Mi stavo spazientendo, e pregavo perché si facesse i santissimi fatti suoi. «Per ambientarmi, dato che comincerò l'Università qui il prossimo anno.»
Discorso chiuso, ecco cosa lasciava intendere il mio tono di voce ma lui finse bellamente di non recepirlo. «Che studierai?» sbuffai e lo guardai negli occhi. Fui stupita dal modo in cui mi guardava, desideroso di sapere qualcosa su di me. Forse perché negli ultimi tempi mi avevano tutti guardato con compassione e tristezza, o addirittura non mi avevano guardata.
«Studiamo per favore?» mi rivolsi a Kim e Nick. Neanche sapevo che università avrei scelto perché quella era soltanto una balla. Non era per quello che mi ero trasferita, e io lo sapevo bene.
«Hai le idee confuse?» chiese Joe.
«No, le ho molto chiare.» e all'università non ci voglio andare aggiunsi mentalmente, dopo aver risposto freddamente.
Vidi Joe scuotere la testa e raggiungere il divano per sedersi. «D’accordo regina delle nevi» sussurrò con un ghigno sulla faccia prima di buttarsi sul divano,ma lo sentii ugualmente e il mio carattere che in realtà era polemico,e non così taciturno venne fuori.
«Come scusa?» dissi guardandolo.
«Hai qualcosa contro le conversazioni civili, o sei semplicemente cresciuta al polo nord?» Chiese Joe ridendo. Ridussi gli occhi a una fessura guardandolo, in un modo che non definirei esattamente carino.
«E il tuo corpo rigetta materia grigia, o fai solamente finta di non accorgerti che non abbia voglia di parlare di certi argomenti?» Chiesi acida. Notai lo sgomento negli occhi di praticamente tutti i presenti. Probabilmente perché prima nessuno di loro mi aveva sentita articolare una frase di senso compiuto, neanche fossi dislessica. Ok ero un po' chiusa in me stessa, era un problema così grande?
«Scusami se ho cercato di rivolgerti la parola e farti sentire la benvenuta!» Esclamò irritato Joe assumendo un tono sarcastico.
«Stavo bene anche senza, grazie.» Dissi secca. Da dove veniva tutta quella confidenza? sapevo a malapena il suo nome.
«Come ti pare» disse ridendo nervosamente «Ma non ti lamentare per come ti ho chiamata dato che con quegli occhi e quello sguardo mi stai facendo gelare le ossa.»
Occhi, il mio punto debole. Quindi davano i brividi anche a lui, buono a sapersi. Deglutii sentendomi sempre più tesa e rigida.
«Okaay,magari andiamo di là Nick?» Kim mi fece sussultare, e distogliere la vista da quell'intenso gioco di sguardi. Li vidi sgattaiolare in cucina. Che bisogno c'era di lasciarmi da sola con quello che già mi stava pesantemente sulle palle? Da sola i miei istinti omicidi avrebbero preso il sopravvento.
«Oh mi dispiace, vuol dire che mi farò un trapianto di bulbi oculari solo per te, visto che ti inquieto.» Dissi con un fintissimo sorriso sarcastico.
«Non mi inquietano i tuoi occhi, hai gli occhi più belli che abbia mai visto, mi inquieta il modo in cui mi guardi.» Disse accigliato, scrutandomi, come se volesse capire. Come se volesse cogliere qualche segnale che gli facesse scoprire qualcosa in più di me e della mia vita
Eravamo passati ai complimenti? Cos'è adesso, avrei dovuto dire grazie? «Mi stai sulle palle, e ti guardo di conseguenza.» Sincerità ModeOn. Lo vidi sorridere, come se si aspettasse da me esattamente quella risposta, e non lo accettavo. Non ero mai stata una persona prevedibile io, per nessuno. «Ti faccio ridere o hai paura di me? definisci.» Dissi bloccando la sua risata. Alzò lo sguardo scettico e poi vidi nascere un sorriso sul suo volto.
«Entrambe.» Disse guardandomi intensamente negli occhi. Spezzai bruscamente il contatto visivo guardando altrove. «Che c'è sei tu ad avere paura di me adesso?» Chiese mordendosi il labbro.
«Ho visto tante di quelle cose nella mia vita, che tu sei l'ultima che potrebbe crearmi anche solo un pizzico di paura.» Dissi calma alzandomi e raggiungendo Kim e Nick lasciando sul divano, ancora più dubbioso a pensare a qualunque interpretazione della mia frase.
«Potete tornare sul campo di battaglia, abbiamo finito.» Annunciai entrando in cucina. Quando tornammo in salotto, con mio sommo piacere Joe era sparito, così potemmo passare il resto del pomeriggio a studiare in tranquillità e io potei tornare a fare.
 
«Tutto bene?» Vidi i capelli scuri di Kim affacciarsi alla porta di camera mia. Alzai la testa dal cuscino per guardarla e annuii.
In pochi secondi mi raggiunse e si sedette ai piedi del letto,sorridendomi. «Quindi hai deciso di inserire Joseph sulla lista nera?» Chiese lei sorridendo appena.
«E’ arrogante» Mi limitai a commentare alzando le spalle.
«E’ solo, sai… curioso.»
«Non c'è niente di cui essere curiosi, sono qui per l'università e basta.» Notai solo dopo che il mio tono era troppo duro, e quella frase era stata pronunciata con troppa enfasi come se dovessi effettivamente nascondere il vero motivo. «E’ solo che sono riservata.» Mi affrettai ad aggiungere in tono più morbido. La vidi annuire sorridendo.
«Già, lo abbiamo notato tutti credo.» Si alzò e camminò fino alla porta ma si fermò sull'uscio girandosi per guardarmi. «Buonanotte Delilah.»
Per prendere sonno,quella notte dovetti prima rigirarmi nel letto come se invece del materasso ci fossero spine sotto di me.
Mi tornavano in mente i miei, mi tornava in mente quanto li avevo delusi, come li avevo trattati. Tutte le cazzate che avevo fatto negli ultimi anni, non erano giustificabili.
E per quanto provassi ad addossare la colpa a qualcun altro, mi sentivo solo una persona immatura che non riusciva a prendersi le proprie responsabilità.
Avevo preso io le decisioni che mi avevano portata a questo punto della mia vita. Ero stata io che al bivio, avevo scelto la strada sbagliata, io e nessun'altro.
Ero ancora turbata dal mondo in cui quel ragazzo mi guardava, come se volesse scavarmi dentro. E forse era per questo che mi stava così antipatico, non potevo permettere che qualcuno aprisse la botola del mio passato e ci frugasse all'interno. Dovevano tutti smetterla di essere così curiosi e di saperne di più sulla mia vita, perché quello che avrebbero trovato li avrebbe solo spaventati.

E per la gioia di The white soul in questo capitolo vi introduciamo Joseph,e vi diamo un'anteprima del rapporto con Delilah v__v haha grazie a tutte le nostre lettrici,questa storia non sta andando alla grande XD però noi autrici ci siamo molto affezionate e ci stiamo lavorando con impegno,progettando idee per i capitoli futuri,quindi perfavore una appello disperato lasciate recensioni se leggete çwç ci sentiamo più motivate e meno ignorate! haha grazie a chi ha messo la fanfic nelle preferite/ricordate/seguite e a tutte le pooche persone che recensiscono! haha alla prossima <3 
   
 
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