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Autore: _StayStrong    26/08/2011    4 recensioni
JEMI/NEMI. Ivy Lovato, si ritrova a rivivere la vita della nonna Demi, nata 1000 anni prima di lei. Ma il suo cuore sarà diviso a metà, tra fantasia e magia. Un amore che va al di la degli anni e dei giudizi.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Joe Jonas
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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“Allora hai avuto anche tu i sogni?” chiedo stupidamente, lui annuisce, siamo usciti dal pub, ora stiamo facendo un giro per la pista ciclabile, sotto le palme, l’atmosfera è bella, ma non voglio decisamente viverla con lui.
 

“Si, ma pensavo di star per diventare pazzo e non sapevo neppure come trovarti” incomincia a dire “Se solo avessi saputo che Nick sapeva avrei chiamato lui e ti avrei raggiunta io, come forse sarebbe stato più giusto” mi dice mentre camminiamo uno affianco all’altra, lui mi ha cercato la mano, e stupidamente io gliel’ho data, è un contatto che mi piace ma che non sento mio, solo un altro fantasma del passato.

“Se mi avessi trovato tu, sarebbe stato tutto diverso” dico in un sospiro, ed è la verità, se così fosse stato, forse mi sarei innamorata di lui veramente.

“Hai ragione, ma non sapevo neppure che cosa pensare, come ora, non so cosa pensare” dice, io annuisco debolmente e guardo per qualche secondo le nostre mani intrecciate.

“Quindi, studi regia?” dico io cambiando argomento, tanto vale conoscerlo meglio visto che forse ci toccherà passare parecchio tempo insieme.

“Si, è sempre stata la mia passione, anche se devo dire che non c’è in giro molto lavoro. Quest’anno incomincio il praticantato e poi mi laureerò” mi dice “E tu, che cosa fai?” mi chiede

Sono veramente così pazza da camminare mano nella mano con una persona che conosco da si e no tre ore?

“Ho scelto di studiare psicologia, a Londra, nella stessa università in cui lavora mio padre e lavorava mia madre. Mi piace aver l’idea di poter aiutare le persone entrando un po’ nella loro mente” dico sorridendo.

“Lavorava?” chiede lui “Ora non lavora più?” mi chiede

“No, è morta” rispondo semplicemente, cercando di ignorare il mattone che mi cade sulla testa ogni volta che dico che è morta.

“Oh, mi dispiace,se avessi saputo...” incomincia

“No, non potevi sapere, non devi scusarti. Dopo tutto non sai nulla di me” dico e lui si ferma, io lo imito e ci ritroviamo faccia a faccia “So così poco di te” dico a bassa voce, mentre lo guardo negli occhi, mi ci perdo dentro, ma penso a Nicholas, non a lui.

“Imparerai a conoscermi con il tempo” mi dice, io scuoto la testa.

“Non sai neppure se sono fidanzata” dico, cercando in qualche modo di dissuaderlo da questo viaggio che stiamo per intraprendere.

“Neppure tu lo sai per me” mi risponde.

“E lo sei?” chiedo, per curiosità, non per altro, non provo niente, lo guardo e vedo solo, sia dentro di me che dentro di lui, una grande confusione.

“Ti interessa davvero?” mi chiede avvicinando il suo viso al mio, un istante che mi sembra durare un’eternità, dove tutto accade a rallentatore e io non sono esattamente padrona  delle mie azioni e del mio corpo, del mio futuro.

E ci baciamo, nel momento in cui le nostre lingue si toccano mi accorgo che il sapore è lo stesso che sentivo nei sogni, di vaniglia e liquerizia, lo stesso che amava tanto Demi, tanti anni fa; chiudo gli occhi e lo tiro a me affondando le mie mani nei suoi capelli, leggermente lunghi e mossi, non so che passione mi spinge a farlo, che forza è che ci tiene attaccati.
Ma io non provo nulla.
Joe è indubbiamente un bel ragazzo, magari è anche la miglior persona al mondo ma non è quello che voglio, non è suo cugino; è quando lui sente una lacrima sfiorargli la bocca che si stacca leggermente da me.

“Perché piangi?” mi chiede io spazzo via velocemente la lacrima che mi è caduta con la mano e lo guardo, sento dentro di me l’amore che Demi provava per lui, gli metto una mano sulla guancia e sospira.

Si, lo sento quell’amore, ma non appartiene a me.

“Mi dispiace” dico, lui sembra capire “Ma non posso” lui annuisce, forse sperava in una risposta del genere; l’unico modo per renderci liberi.

Poi mi giro e scappo via, ed è la nonna a guidarmi verso casa, in quelle strade che non conosco veramente, nella corsa piango, guardo verso il cielo ogni tanto e le chiedo scusa; scusa perché non posso unire ciò che la vita, mille anni fa, ha diviso.
 
  

  
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