Aggiusta un po’ il cielo. - vittoria.

Casa Potter era in lutto.
Nonostante fosse il secondo giorno di vacanze estive, nonostante il sole splendesse alto nel cielo blu, nonostante mamma Ginny si fosse sforzata di cucinare un ottimo sformato di carne per festeggiare il ritorno di Albus e James, in casa regnava un'atmosfera tetra.
Le posate tintinnavano spettralmente sui piatti, mentre tutti i tentativi di conversazione di Lily cadevano nel vuoto, accompagnati da un alone biancastro di disagio da parte della ragazzina. L'espressione di Harry era indecifrabile – sembrava che stesse semplicemente mangiando, forse un po' sovrappensiero –; Ginny cercava di mantenere un sorriso che, dopo poco si trasformava solo in una smorfia finta, che quindi lasciava cadere; la piccola Lily aveva ormai capito che non era il caso di fare domande ai fratelloni sulle loro avventure ad Hogwarts, così si era concentrata sulle sue carotine. Mentre il viso di James era letteralmente funereo e quasi spiritato. Con gli occhi vuoti, fissava il contenuto intatto del piatto in silenzio.
Ma Al no.
Al aveva un sorriso che andava da un orecchio all'altro, i denti bianchi che splendevano, inopportuni, nell'ambiente funesto della cucina. Infilzò una forchettata di carne, la portò alla bocca mantenendo la sua espressione allegra, la infilò dentro, masticò per qualche istante e mandò giù.
« Vi abbiamo strac-cia-ti. - si gongolò, trattenendosi appena dai risolini che gli sorgevano dalla gola, spontanei. - sia alla coppa delle case, che – e qui si sporse verso il fratello maggiore, alla sua destra, - a quella del Quidditch. »
All'ultima parola, James scattò in piedi, il volto contratto dalla rabbia, e buttò il fratellino giù dalla sedia. Ma il sorrisetto di Al persisteva.
« Stà zitto, lurido - » ringhiò.
« E Malfoy prende la pluffa, tira, lancia, CENTRA! » esclamò Al, alzandosi a sua volta e facendo qualche passo indietro, per sfuggire alle mani tese del fratello. Non sembrava avesse l'intenzione di fargli un'amorevole carezza.
« Taci, taci, taci! », ringhiava James, avanzando verso di lui. Lily lasciò cadere la forchetta nel piatto con un forte tintinnio, sparpagliando tutte le verdurine che aveva ordinato ben bene nel piatto, prima di mangiarle.
« Il cercatore di Serpeverde scarta abilmente Potter, si protende in avanti! » continuò il ragazzo più piccolo, sempre arretrando, ma senza l'aria di qualcuno che avesse voglia di finirla tanto presto.
« STA' ZITTO! » urlò definitivamente l'altro, saltandogli addosso ed afferrandolo per il colletto. Lo sbattè con divano e gli salì sopra, il volto contratto dalla rabbia.
« E LO PRENDEEEE! La folla è in delirio! LA COPPA DEL QUIDDITCH VA A SERPEVERDEEEE! »

Prima che riuscissero a togliere James di dosso ad Al, quest'ultimo si prese un pugno in faccia e due allo stomaco. Ma non percepì il dolore. Sentiva solo il fragrante, dolce profumo di una bellissima estate che era solamente iniziata.