A Panther’s Heart
Di Copper Vixen
Tradotto da Furycat
RINUNCIA: Harry Potter, e tutti gli altri caratteri ed
ubicazioni, appartengono a J. K. Bowling
Capitolo 2- Behind Bars
La luce brillante toccò le palpebre di Harry, facendolo fremere ed alzare
una zampa per rendere impraticabile i raggi offensivi, solamente per sentire la
carezza di pelliccia morbida contro il suo naso.
Rilasciando un ringhio infelice, aprì gli
occhi, ritrovandosi ad ammirare un muro di pietra. Dando un altro gemito,
avvertendo il dolore correre attraverso il suo corpo, cominciò il lento compito
di muoversi ad una posizione più comoda. Torcendo la testa, avvertì il freddo
morso d’acciaio. Uno spesso collare circondava il collo, rallentando i suoi
movimenti ed irritando la pelliccia del suo collo. Qualcuno aveva osato
mettergli un collare, a lui, il-ragazzo-che-sopravvisse.
Un basso ringhio lo fece acquattarsi,
pigiando gli orecchi strettamente contro la testa. Un
profondo ringhio proveniente da un lupo grigio situato nella gabbia alla sua
sinistra, prima di sgattaiolare, affievolendosi, nuovamente nelle ombre.
L’unico segnale rimasto era il lampeggiare degli occhi d’oro che contenevano
solo paura e dolore. Non un altro Animagus poi, maledizione.
Stando in piedi attentamente, Harry cominciò
a camminare lungo i confini della gabbia. Fatta di robusto acciaio. Le sbarre,
fermamente fissate al pavimento della gabbia. Concentrandosi, spinse la sua
magia all’esterno, cercando altre entità magiche all’interno dell’area. Con
sospiro un’infelice, si acquattò nuovamente; nulla di magico era all’interno
dell’edificio, anche le sbarre erano di semplice metallo.
Respirando profondamente, tentò di usare i
suoi sensi di pantera per scoprire qualsiasi cosa d’interessante nell’aria, ma
trovando solamente l’odorato di vecchia orina e vecchio
sangue per i suoi guai. Gli ultimi ricordi erano della sua corsa attraverso la
foresta ed il dolore improvviso nel suo fianco, cacciatori. Era
stato cacciato come un animale, come quelli che stava cacciando lui.
Ringhiando di rabbia, spinse contro le sbarre
in un vano tentativo di liberarsi. La pressione improvvisa del suo peso, causò
le sbarre per cigolare, ma anche lo fece ritirare al dolore provocato dal suo
fianco ferito. Come se il dolore non fosse abbastanza, il bisbiglio continuo
della sua coscienza, che gli ricordava che nessuno sapeva dove era, divenne
pressante.
Le uniche persone che lui aveva mai
considerato amici, si erano lentamente allontanati da lui. Hermione e Ron,
finalmente avevano dedotto, non apposta chiaramente, che si piacevano
e stavano tentando di nascondergli la loro relazione da mesi. Fu isolato da tutti loro per l’intera estate; forzato a
vivere in un buco infernale e comunicare via gufo. Probabilmente erano tutti
insieme ora, divertendosi ed essendo informato di
quello che faceva l’Ordine. Lui, il Salvatore del Mondo Magico, era lasciato all’oscuro, sperando d’inciampare su alcune
informazioni che poteva trovare. Costretto ad affrontare nemici nuovi senza
l’aiuto della conoscenza che, loro, potrebbero
offrirgli. Eppure, ogni volta che lui spediva una
lettera, riceveva solo vaghe risposte e nessun fatto nuovo, solo il sentimento
rinnovato d’impotenza.
‘Gli starebbe solo bene,’ pensò Harry, ‘che il
loro Salvatore, curato teneramente, scomparisse senza una traccia. Forse
sarebbe migliore se Harry il mago scomparisse per un poco, e Harry la pantera
trovasse l’opportunità di vedere come era il mondo
senza persone che cercassero di tenerlo al sicuro e proteggerlo.’ Poteva
aspettare, e vedere precisamente quello che questi cacciatori avevano
progettato per lui.
Hermione Granger alzò gli occhi dal libro che
stava leggendo. Non poteva evitare di sorridere alla vista del suo ragazzo, Ron
Weasley, entrare nella stanza e crollare sgraziatamente sul pavimento prossimo
ai suoi piedi. Passando le dita attraverso la confusione di capelli rossi, lei
ridacchiò al suo sbuffare quando vide il titolo del
libro che stava leggendo, ‘Le Migliori Venti Pozioni e Incantesimi Salutari’.
“’Mione?”
“Si Ron?” Sospirò
Hermione, comprendendo che non gli permetterebbe di leggere di nuovo finché non
avevano discusso qualsiasi cosa che stesse affliggendo i suoi pensieri.
“Penso che dovremo dire a Harry…su di noi.”
“Caro, tutti noi sappiamo come Harry deve
passare le sue estati, e penso che sarebbe migliore dirglielo
quando torniamo a scuola. Non c’è bisogno d’infastidirlo con problemi
non necessari durante le sue vacanze. Avrà abbastanza a cui pensare
quando torniamo a Hogwarts.” Guardando sopra la testa di Ron, sorrise
malinconicamente; gli mancava molto il suo miglior amico.
“Lo so, ma mi spiace che sia tutto solo,
costretto a passare la sua estate con quei babbani terribili.”
“Hm, è per la sua sicurezza.” Mormorò
Hermione, ritornando la sua attenzione al libro che posava aperto sul suo
grembo. Continuando il moto calmante di far scorrere le dita attraverso i
capelli di Ron, lei sorrise al suo sospiro mentre s’inclinava maggiormente alla
carezza.
Il tintinnio di stivali echeggiò nel negozio
enorme; girando la testa, Harry ascoltò il ringhio del lupo nascosto
nell’ombra. Agendo su istinto, Harry scivolò di nuovo nelle ombre della gabbia
in cui era intrappolato. Non aveva nessun dubbio che
loro stavano dirigendosi verso di lui o che fosse il probabile tema della
discussione che stavano avendo. Muovendo le orecchie nella loro direzione,
cercò di decifrare la conversazione, nella speranza di avere una migliore
comprensione di quello che volevano da lui.
“Lei c’informò che desiderava qualcosa di raro; insolito ed originale, credo che fossero le sue parole. Quindi, quando uno dei miei uomini sentì voci di un grande gatto a Little Whinging, fecero una rapida investigazione. Sono felice che siano riusciti ad arrivare là prima di chiunque altro; catturare un simile animale, capita solo una volta nella vita.” L’uomo che parlava aveva un aspetto sciatto, come se fosse appena uscito dal letto, non infastidendo a radersi o mettersi degli abiti puliti.
“E’ preferibile che sia il meglio.” Disse la voce fredda, spedendo brividi lungo la spina dorsale di Harry e facendo drizzare il pelo in riflesso. La seconda figura divenne visibile da dove era lui, stordendolo. Occhi color smeraldo seguirono lo svolazzare di stoffa nera verso l’alto, giungendo a occhi pallidi. “Perché i Malfoy, vogliono solo ciò che è il meglio.”
Affondando più profondamente nelle ombre, Harry continuò a fissare Lucius Malfoy. L’uomo trasandato continuò a errare su collari d’argento immemore della battaglia silenziosa per il dominio che stava accadendo tra il mago e la pantera. Harry faceva quello gli istinti della pantera richiedevano in tali circostanze, sibilò adiratamente e ringhiò. Quando Malfoy senior giunse davanti a lui, Harry fece un affondo dalle sbarre, sforzandosi di colpire l’uomo che l’aveva sfidato, ma ricevendone un colpo rapido con la canna, al lato della testa.
Scuotendo il
colpo via, Harry camminò infelicemente nelle ombre, continuando a guardare i
due uomini stringersi la mano. Era stato venduto ad un
mangiamorte, sostenitore noto di Voldemort.