Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: LeviRivaille    26/08/2011    1 recensioni
Lasciarsi avvolgere dall'oscurità del proprio cuore nonostante si sappia che si è puri e innocenti... o quasi. Se non vivessimo in una Londra ottocentesca ma ai giorni nostri? Tu che scegli, Black or White?
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ciel Phantomhive, Nuovo personaggio, Sebastian Michaelis
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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“ Avvolte le persone tendono sempre a raccontarci chiacchiere e, chiacchiere, voci eccetera, solo per il gusto di mettere le mani in mezzo a un qualcosa che non le appartiene.

Dicerie insensate si fondono nelle menti dei mal capitati per, così, poter creare disaccordi o piccole…

Bugie…”

 

 

Candy si guardò intorno ma non vi era traccia della madre.

Strinse di più il braccio di Sebastian per cercar conforto.

-Lo so che non sei stato tu a ucciderci…

Il demone la guardò con aria pensierosa e un po’  perplessa.

Rilassò un po’ i muscoli, tesi per prepararsi ad attaccare, e sorrise alla ragazza.

-Chi lo sa?

Entrarono nel salone affollato e salutarono Ciel, lasciando un “Buona Notte” al volo.

Sebastian la prese in braccio e salì le scale che portavano alle loro camere.

-Posso camminare anche da sola. Grazie!

-Certo ma… Preferirei portarti io.

Disse semplicemente lui.

Candid si sentì il viso in fiamme.

 

Come mai, stargli così vicino, mi fa questo strano effetto?

Eppure, non dovrebbe esser così.

Non sarà che io sia…

No, impossibile.

 

La ragazza, immersa nei suoi pensieri, scosse la testa per autoconvincersi.

L’uomo aprì la porta della camera e la distese sul letto.

-è ora di andare a letto!

Annunciò aprendo un cassetto per prepararle una camicetta bianca.

-Ma… ma… Scusami tanto, cosa intendi?

Il demone si voltò molto sorridente.

-Intendo che è tardi e dovresti dormire, domani abbiamo da fare.

Le si avvicinò per aiutarla a slacciare il corsetto.

-Non… non…

Ma il corpo di Candid reagì diversamente, infatti si era seduta per farsi aiutare, ancora rossa in volto.

Sebastian tirò il fiocco per poter iniziare ad allentare i lacci.

La povera corvina tirò un sospiro di sollievo nel ricevere l’aria nei propri polmoni.

-Non cosa? Non vuoi che ti aiuti?

Le mani di Sebastian si fermarono per accarezzarle la spalla destra.

-Veramente… Sebastian puoi dormire qui?

Candid tolse la mano del demone per potersi sfilare il corsetto e, nascondere la pelle dalla stoffa della camicetta.

Lui le sfilò la gonna e annuii.

-Ricordati, la notte porta consigli.

-Sebastian, non sei stato tu, vero?

-Come ti ho già detto, chi lo sa?

La ragazza sbuffò e tornò a sdraiarsi mirando il soffitto.

 

Io sarei un’ angelo?

No, sono metà angelo e metà demone ma…

Perché? Perché quella donna è sparita dalla mia vita per riapparire proprio ora?

Voglio sapere di più ma…

Il problema è Sebastian.

 

Sebastian si cambiò velocemente e sistemò i propri panni su una sedia.

Andò vicino al letto e spostò un po’ la corvina per farsi spazio.

-Ti fai un po’ più in la? Eppure sei così magra.

Disse sfoggiando una delle sue frecciatine che, purtroppo per lui, andarono a vuoto.

Infatti Candid non si smosse e, il demone, fu costretto a spintonarla un po’.

-Che vuoi? Sto pensando.

Rispose sgarbata allo spintonare.

-Ti sposti un po’? Altrimenti torno nella MIA di camera.

Sebastian le posò lo sguardo addosso e, finalmente, si poté sdraiare.

Circondò le spalle della ragazza con il proprio braccio e l’attirò vicina a lui.

-Qualcosa non va?

Chiese un po’ preoccupato per la protetta.

-No, anzi… Va tutto bene. Solo che non voglio che quella donna mi appaia nella notte.

Ammise Candy ancora avvolta nei pensieri.

Posò la testa su quel braccio che la circondava e chiuse i verdi occhi.

-‘Notte Seb…  Fai cattivi sogni. Molto cattivi.

-Di certo non saranno mai belli come i tuoi, principessa.

A quella parola, la ragazza aprì gli occhi per osservarlo bene in volto.

-Principessa? Certo che con tutte le parole, hai scelto qualcosa di…

-Carino?

Concluse lui al suo posto e, la corvina, si addormentò con un sorriso sulle labbra.

Sebastian sbuffò.

Lui non dormiva, non trovava l’utilità nel rimanere con gli occhi chiusi se, non poteva sognare.

Si girò appena per osservare meglio la “mocciosa”, come la chiamava lui.

 

Incantevole il vostro sorriso nel sonno…

Anzi, siete molto graziosa.

Non è che siete veramente, ancora, un piccolo angelo?

Se fosse così farò tutto ciò che è in mio potere per contrastare la vostra natura…

Perché non vi meritate una natura così crudele…

Ne come Angelo…

Ne come Diavolo…

 

Sorrise ai propri pensieri e rimase nel silenzio che gli offrii la notte, ogni giorno…

Finché era su quel mondo…

 

  
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