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Autore: Noppy_PizzaPazza    27/08/2011    4 recensioni
Esiste una creatura terrificante, tenuta prigioniera, esiste un ragazzo, ingenuo e vivace, che insegue troppo i sentimenti Tutto questo è La prigionia agonizzante della Bambina d'Eclissi
Genere: Dark, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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1.Sofferenza

Una stanza, una stanza buia e umida, con le pareti di pietra grigia e ammuffita.

Delle lunghe catene di ferro sorreggevano a un metro da terra una figura minuta, completamente svestita, dai capeli lunghi d'argento, che le ricadevano sul volto pallido. Una bambina. Di otto anni al massimo. 

E' Immobile, in silenzio. Pallida e magrissima, per colpa della scarsa e malsana nutrizione.

I polsi le fanno male, le catene sono troppo strette, la graffiano, ma non esce sangue.

Ha perso la percezione del tempo, non sa se è giorno o notte, non le importa nemmeno. Ha solo sete. Una sete malsana, macabra. Opprimente, che le secca la gola e le brucia il cervello.

Tuttavia rimane immobile, in silenzio.

All'improvviso la massiccia porta in legno si apre, inondando la stanza di luce. 

E' giorno. Costata passiva. La luce le brucia gli occhi.

Entrano due persone. Un uomo e un bambino.

L'uomo è alto, robusto, ha ricci capelli biondo sporco e occhi color ghiaccio, gelidi. Vest riccamente, dai colori caldi, giallo e rosso. 

Dimostra al massino quaranta anni, portati bene.

Tiene in mano un bastone di legno scuro, lucido, con una pietra azzurra sul pomo.

Il bambino è snello e dalla carnagione leggermente abbronzata. Ha dieci anni.

 Ha mossi capelli mori e occhi inquieti, verde giada. Non soride, sembra preoccupato, sembra.

Veste con abiti in buona fattura, molto meno pregiati dell'uomo, ma lo stesso bell, verdi e  neri.

Porta un vassoio in argento lucido, con sopra due calici in vetro contenete un liquido viscoso rosso, e un fazzoletto in cotone, morbido e bianco.

 Seguito dal bambino, si avvicina alla bambina, rimasta immobile. 

Con voce languida e falsamente dolce dice, allungando una mano e sollevando il visino della bambina - Oh, dolce Eclissi, sono venuto nuovamente a trovarti, non sei contenta?- Le sorride, un sorriso beffardo. La bambina non risponde e lo guarda con occhi vuoti, color sangue.

Poi rivolgendosi al bambino ordina con voce roca e fredda - Syfer! Il calice, ora-

Syfer sobbalza leggermente e facendo attenzione a non rovesciare il contenuto porge un calce all'uomo.

Dopo averlo preso si volta verso Eclissi e dice - Ecco, mia dolce Eclissi, bevi, e placa la tua sete.-
Le porta il calice alla bocca vermiglia e fa cadere alcune gocce sulle sue labbra.
Appena sente il dolce aroma del liquido la bambina spalanca completamente gli occhi e un sorriso inquietante le dipinge il volto. 

Ingoia velocemente tutto il contenuto, assaporando e placando la sua sete. 

Alcuna gocce le macchiano i lati della bocca. 

Con la lingua, di un colore insolito, a metà ra il rosso e il nero, si lecca le labbra, con un sorrisetto.

-Ancora...-mormora con voce roca e distorta. 

L'uomo ridacchia e con voce mielosa e leggermente canzonatoria le dice - Solo a costo di una tua lacrima, mia dolce Eclissi.-

La bambina rabbrividisce e dopo aver lanciato un breve sguardo a Syfer, che sfugge ai suoi occhi, riporta lo sguardo all'uomo e risponde con voce gelida -E sia...-

Chiude gli occhi, l'aria nella stanza si fa gelida. I capelli sembrano brillare di una luce propria e pochi istanti dopo una lacrima nera le solca il viso, la bambina geme. Quel tipo di lacrime sono dolorose.

Velocemente l'omo pora il bastone sul suo viso e la pietra azzurra brilla per un breve attimo. Il corpo dell'uomo si controce e i supoi gelidi occhi diventano per qualche secondo rossi per poi ritornare al colore naturale. Syfer sobbalza terrorizzato.

Sogghigna. Poi con voce sodisfatta esclama- Ahhh, che bella sensazione di forza.-poi si rivolge a Eclissi - Brava piccola mia, proprio brava.-
Le fa ingoiare il liquido del secondo calice.

Eclissi beve avidamente.  L'uomo sogghigna nuovamente per poi salutarla con voce mielosa e divertita- Ci vediamo tra una settimana.- dopo averla accarezzato dolcemente il volto si volta di scatto e si avvicina alla porta. 

La bambina alza lo sguardo verso il bambino e guardandolo negli occhi sembra supplicarlo.

Syfer rabbrividisce e segue svelto il suo signore, si volta un attimo a guardala di nuovo, come se le chiedesse scusa.

La bambina china il capo e i capelli argentati le ricoprono il volto candido.

La porta si chiude e nella stanza ricade il buio.

 Eclissi stringe con rabbia i pugni, così forte da ferirsi, ma non esce sangue.

Inizia a cantare un lenta e malinconica lania, con voce bassa e triste- E io son qui, al buio, mentre la Luna mi sta a cercare, piangendo lacrime amare...-

  
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