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Autore: bellina3000    27/08/2011    6 recensioni
Edward si sente un enorme fallito. Pieno di debiti, tutti i suoi sogni si sono spezzati, fugge da un passato troppo pesante per lui. Non ha più nessun scopo nella vita fino a quando non si scontra con una sconosciuta una sera al Central Park. La ragazza sta scappando da dei strani tipi ed Edward, non trovando il coraggio di abbandonarla, decide di aiutarla. Si troverà suo mal grado in guai più grossi di lui per difendere Bella da quegli uomini... Inoltre dovrà lottare anche contro le ombre del suo passato...
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Genere: Erotico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Ciaooooo!!!! Scusatemi se vi sto scocciando con questa mia nuova pazzia, ma quando viene l'ispirazione... Spero che vi possa piacere questa mia nuova avventura.

TRAMA:

Edward si sente un enorme fallito. Pieno di debiti, tutti i suoi sogni si sono spezzati, fugge da un passato troppo pesante per lui. Non ha più nessun scopo nella vita fino a quando non si scontra con una sconosciuta una sera al Central Park. La ragazza sta scappando da dei strani tipi ed Edward, non trovando il coraggio di abbandonarla, decide di aiutarla. Si troverà suo mal grado in guai più grossi di lui per difendere Bella da quegli uomini... Inoltre dovrà lottare anche contro le ombre del suo passato...

Il rating potrebbe subire dei cambiamenti.



BUONA LETTURA.



La musica segreta del cuore:



 

1 capitolo

Pov Edward

 Mi porto di nuovo sulle labbra la bottiglia di birra, assaporando il suo sapore acre che scende lunga la gola, fregandomene che sto spendendo la mia paga ubriacandomi in questo vecchio pub pieno di muffa.

<< maledizione! >> esclamo, quando ho finito la quinta bottiglia di birra.

<< su, ragazzo mio, dai tornatene a casa >> mi dice il barista con gentilezza appoggiando una mano sulle mie spalle.

<< No, non torno a casa >> scuoto la testa avanti ed indietro. Preferisco stare in questo pub frequentato dai peggiori delinquenti di tutta New York che ritornare al mio squallido appartamento.

<< come vuoi ragazzo >> dopo avermi squadrato dall'alto in basso ritorna a parlare con una donna di quarant'anni vestita come una diciassette con una minigonna che mostra le sue gambe grassocce.

Ma come diamine sono finito in questo stato?

Sbatto con rabbia la mia mano sulla superficie di legno, irregolare, del banco facendo girare dalla mia parte alcuni uomini.

<< maledizione! >> mi porto le mani sul viso scuotendo avanti ed indietro la testa.

<< Edward... >>

<< Che cazzo c'è? >> urlo pronto a fare a botte in modo da scagliare la mia rabbia contro qualcuno, ma subito mi blocco quando vedo davanti a me un uomo alto e leggermente cicciotello, vestito in giacca e cravatta. Lo riconosco subito. << Aro >>

<< dobbiamo parlare d'affare, Edward >>

Cazzo!

Non ho nemmeno il tempo di escogitare un piano per scappare che mi sento prendere per un braccio da Demetri, uno degli scagnozzi più temibili di Aro, e trascinare fuori dal locale per poi essere scagliato contro dei sacchetti dell'immondizia.

<< sai, Edward, sono amareggiato... >> tira fuori dalla tasca dei pantaloni un pacchetto di sigarette. Con calma ne accende una e se le porta sulle labbra << molto amareggiato >>

<< Come mai Aro? >>

<< Edward, mi devi un bel po' di soldi ed ancora non mi hai dato nulla. Così non si fa >>

<< scusami, Aro, ho avuto dei problemi. L'affitto, altri debiti, io... >>

<< cazzate. Voglio i miei soldi ed adesso >>

<< non c'è li ho, io... >> non mi fanno nemmeno finire la frase che Demetri mi da un violento pugno sullo stomaco.

Aro sorride, mentre continua a parlare.

<< mi dispiace amico mio, ma non posso più aspettare. Sono una padre di famiglia, devo mantenere i miei bambini a scuola, fare qualche regalo a mia moglie e tenere buona l'amante. Mi servono i soldi >>

<< ti prego Aro, dammi un mese di tempo. Poi te li restituirò tutti >> mi inchino davanti a lui, baciandogli le scarpe che costano più di tutto il mio appartamento. È umiliante comportarmi in questo modo, ma voglio vivere.

Seppure ho la testa china sento i suoi occhi freddi su di me, ma ho paura di alzare lo sguardo temendo di trovarmi faccia a faccia contro la sua pistola.

<< oggi è la tua giornata fortunata >> sospira rumorosamente buttando le cicche di sigaretta sui miei capelli. << ti do un mese, ma se non mi porti i soldi mi toccherà usare le manieri forti >>

<< grazie, grazie >> gli prendo le mani e le bacio con devozione fino a quando Aro disgustato si stacca.

<< finiscila. Hai di tempo un mese, nessun giorno in più >> senza aggiungere nient'altro si gira e si allontana, seguito da un Demetri leggermente scocciato perché non si è potuto divertire nel prendermi a botte fino a lasciarmi mezzo morto per strada.

Appena li vedo girare dietro l'angolo, mi metto a correre dal lato opposto dove sono andati, temendo che Aro avesse dato ordine ai suoi uomini di uccidermi.

In questi anni ho imparato una dura regola: non fidarsi mai di nessuno; persino il tuo migliore amico, appena può, ti darà una pugnalata dietro la schiena.

Rimasto senza fiato, smetto di correre, incamminandomi verso il Central Park, dove al calar della notte diventa una delle zone più frequentate dalle prostitute.

Infatti, sedute sul marciapiede a fumare erba, ci sono due ragazze una bionda e l'altra moretta, entrambe mezze nude.

Mi guardano, mi studiano, aspettando che io mi avvicini, ma sfortunatamente non ho abbastanza soldi.

<< eh, tesoro! >> mi giro di scatto e davanti a me con i suoi capelli rossi, la sua pelle piena di tatuaggi coperta da un misero corpetto di pelle e un paio di pantaloncini scuri vi è Irina

<< da quanto tempo! >> avvicina le sue mani sul mio corpo.

<< Irina, spostati >> con forza le blocco i polsi.

<< e dai, tesoro andiamoci a divertire da qualche parte insieme >>

<< no... >> anche se ne avrei bisogno.

<< e dai >> avvicina pericolosamente le sue mani nei miei punti bassi.

Sospiro.

<< se vuoi, andiamo. Solo ti voglio avvertire che non ho soldi >>

<< COSA? >> subito allontana le sue mani da me << allora vattene. Non mi far perdere tempo. >>

Scuoto la testa sorridendo.

<< ciao Irina >>

<< Ciao bastardo e torna quando hai soldi >> la vedo allonatanrsi, scullettando, verso le due prostitute che fumano.

Entro all'interno del Central Park osservando alcuni barboni che dormono tranquillamente sulle panchine.

È vero la mia vita fa schifo, ma almeno per ora ho ancora un tetto sulle spalle e riesco sempre a trovare cibo caldo. Ogni tanto mi trovo in tasca anche dei quattrini che però spendo subito in donne e birra.

Uffa! Certo che non ci voleva quello stronzo di Aro con i suoi maledettissimi soldi. Se non mi avesse preso di sorpresa, io gli avrei dato una bella lezione e avrei ucciso di certo Demetri.

Ridacchio al pensiero di ammazzare quell'enorme scimmione di Demetri.

Faccio un lungo respiro e chiudo gli occhi, beandomi della sensazione del vento che ti scompiglia i capelli.

Poi tutto ad un tratto sento qualcosa di morbido che si scontra con il mio corpo e d'istinto mi porto le mani in avanti per sorreggere l'essere che è andato a sbattere contro di me.

<< ma vuoi guardare, mentre cammini? Pot... >> mi fermo subito quando mi accorgo di avere davanti a me, tra le mie braccia, una ragazzina dagli occhi scuri spaventati come quelli di Bambi illuminati dalla fioca luce di un lampione.

Stringe le sue mani contro la mia vecchia maglietta, guardandosi intorno spaventata.

Osservo com'è vestita – indossa un cappotto strappato su una manica e un paio di jeans scuri- e capisco che non è una prostituta.

<< è andata di qua >>

<< dobbiamo acchiapparla >>

<< ha detto il capo che non gli interessa più in che stato la ridiamo >>

Sentendo queste voci da uomo, la sconosciuta cerca di allontanarsi da me per scappare da lì.

Ok, mi sto per mettere in altri grossi guai, ma non riesco a trovare il coraggio di abbandonare questa ragazza.

<< ti stanno dando la caccia? >>

Lei timidamente annuisce con la testa.

<< bene, allora vieni con me >> le prendo la mano e ci mettiamo a correre.

Ma perché non mi faccio mai i cazzi miei?

<< vieni, andiamo di qua >> mentre con una mano le stringo la mano, l'altra la poso sulla vita troppo sottile per i miei gusti e la butto all'interno di alcune aiuole. Adesso speriamo che funziona.

<< shhhh, rimani là buona >> mi allontano di qualche passo dall'aiuola ed appoggiando la schiena su un albero mi accendo una sigaretta, aspettando l'arrivo degli inseguitori.

Passeranno di certo da qui, ed infatti...

<< eh, ragazzo hai visto per caso passare una ragazzina? >> un uomo grosso quasi Demetri, pelato e con un orrenda cicatrice sotto l'occhio destro si avvicina a me.

<< ragazza, eh? >> sorrido malizioso << ne ho visto un paio fuori dal parco >>

<< non intendevo quelle, idiota. >>

<< Mi dispiace, ma allora non ho visto nulla >> scuoto la testa per poi portarmi di nuovo la sigaretta sulle labbra.

<< capo >> esclama un uomo avvicinandosi al pelatone << può essere che sia riuscita a scappare dal parco. >>

<< sì, hai ragione. Andiamo a controllare fuori. Infondo non può andare troppo lontano >>

Li vedo allontanare in fretta ed aspetto che scompaiono dal mio campo visivo prima di rivolgermi alla sconosciuta.

<< puoi uscire. Se ne sono andati >>

Lei allora si alza ed anche se ad illuminarla è solamente un leggero raggio di luna riesco a vedere le sue guance arrossate, leggermente sporche di fango, i suoi capelli arruffati, le mani estremamente piccole tremare.

Rimango ad osservarla per qualche secondo in silenzio domandandomi perché quegli uomini la stessero cercando – è una ragazza così normale – è vero anche che è buoi, ma non trovo in lei niente di particolare, almeno per quanto riguarda l'aspetto fisico.

Faccio cadere per terra la sigaretta per poi calpestarla con il piede.

<< eh, un grazie ci vorrebbe, non credi? >>

Lei mi sorride leggermente, poi tira fuori dal piccolo zaino che ha sulle spalle una torcia ed una lavagnetta.
Scrive qualcosa che poi, illuminando con la torcia, mi mostra.

" Grazie! . Mi chiamo Bella. Ti prego, ho bisogno del tuo aiuto. Ah, non posso parlare perché sono muta. "

 

ANGOLO AUTRICE:

 

Allora cosa ve ne pare? Sapete, quest'idea mi è venuta all'improvviso ed ho avuto il grosso bisogno di metterla su carta virtuale.

Se credete che vi possa interessare, fatemi sapere, così la continuerò. Se invece non vi interessa la cancellerò a breve la storia.

Se per caso ci sono dei miei lettori della mia ff Io e te? vi volevo avvertire che pubblicherò presto il prossimo capy, forse lunedì.

Un bacione da Bellina.

 

   
 
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