Signore e signori,
benvenuti nella mia vita. Entrateci piano, in punta di piedi, ed osservate le
meraviglie che la mia mente è riuscita a concepire. Un mondo simile al vostro,
con tutte le similitudini del mondo reale: case, palazzi, uffici, automobili,
strade… tante persone comuni e qualche persona speciale;
in questo caso, le
persone speciali sono i miei personaggi. Loro sono creature della mia mente,
amici che mi sussurrano all’orecchio ciò che hanno da dire, ed io prendo i loro
racconti, e come in uno psicodramma, li faccio recitare nei ruoli che si sono
scelti. Non uso una cinepresa, né una macchina per scrivere, bensì mi basta una
matita.
Oh, perdonate la
maleducazione, non mi sono ancora presentato. Mi chiamo Donatello, ho
ventiquattro anni e ho la passione per il disegno. Disegno fin da quando ero
bambino, fin da quando ho imparato a tenere la matita in mano. Inizialmente i
miei erano solo disegni senza capo né coda, ma poi hanno iniziato a prender
forma, e a diventare quello che io chiamo “il mio piccolo mondo di carta”,
appropriandomi di una definizione abbastanza sfruttata, ma che comunque
conserva il suo bel perché. Disegnare per me è un atto di liberazione, di
dolcezza. L’unica dolcezza che mi è concessa, dal momento che la mia vita non è
tanto dolce come potrebbe sembrare.
Sono gay, (eh sì…) e
questo è un motivo di disagio per me, non tanto per ciò che sono, quanto perché
non riesco ad essere felice. Tutto ciò che vorrei sarebbe un ragazzo al mio
fianco, ma più che amici non riesco ad ottenere. Fiorella (la mia psicologa)
dice che anche gli amici sono parte della vita, e non è da sottovalutare una
persona che possiede degli amici. Io le rispondo che vorrei affetto fisico, ma
lei mi risponde, sempre tranquilla e serafica, che certe cose arriveranno col
tempo. Direi che a forza di aspettare e provare, sono arrivato a ventiquattro
anni, ma senza concludere molto. Solo una lunga lista di persone che mi hanno
deluso.
Sì, avete ragione,
trovare l’anima gemella è difficile, poi quando la si trova bisogna saperla
tenere ed averne cura, ma … secondo voi, può essere tanto difficile prendersi
cura di una persona che si ama? È davvero un peso come può sembrare? Spero di
no, altrimenti non avrebbe nemmeno senso mettersi insieme ad una persona, se il
tutto si riducesse ad un mero impegno formale…
Tuttavia, tra la
sfilza di delusioni, mi sforzo di cercare il lato positivo che ciascuna
conoscenza ha, e quasi sempre lo trovo nell’aver coccolato o baciato per una
volta dei bei ragazzi (sì, devo ammetterlo. Io non sono un adone, ma, per la
miseria, non ho mai avuto delle avventure con ragazzi che fossero più brutti di
me. Solo ragazzi bellissimi. Una carezza alla fioca fiamma della mia vanità) ed
essermi sentito desiderato, per quel poco tempo.
Ognuno di loro ha
lasciato un’impronta nella mia anima, ed una forma precisa nella mia mente, che
ho provveduto a ricopiare su carta. Così sono nati i miei personaggi… E così
inizia questa storia, che adesso vado a narrarvi…