Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: xkidrauhlsmile    28/08/2011    3 recensioni
Lei lo odiava come mai aveva odiato qualcun altro. Ma per lui era tutto uno scherzo.
Poi un boom ed eccoli al ospedale.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buongiorno bel popolo. Sono stata via per due giorni quasi e non ho postato ma ora ecco a voi due capitoli(in uno) ...
Buona lettura! :D


                                                                                                                                Avon Theatre

“Beh,niente di che. Adesso cominciano a cercare qui nel quartiere. Poi se non lo trovano allargheranno le ricerche”

“E basta?”

“Si. Basta.”

“Ma sono normali. Loro tutti tranquilli mentre Justin è da qualche parte chissà dove. Io vado a cercarlo.”

“Aspetta vengo anche io. Metti su una mia giacca.”

“No,me ne ha data una Justin ieri sera. Prendo quella. Mi farà sentire bene il suo profumo.”

“Come vuoi.”disse scendendo le scale.

In quattro e quattro otto avevamo fatto un giro intero per il quartiere ma non c'era una traccia di Justin. Erano le sette e mezza quando incontrammo un paio di amici di Justin.

“Ciao Pattie. Come va?” disse uno di loro.

“Ciao Chaz. Ciao ragazzi. Beh,mica tanto bene. Justin è sparito.”

“Come??” si misero ad urlare. “Quando? Dove? Perché?”

“Beh,era andato a prendere le chiavi della macchina al piano di sotto perché lei doveva prendere la valigia dal bagagliaio e non è più tornato.”

“Ma quando questo?”

“Ieri notte. Verso l'una.”

“E non ci hai detto niente?”

“Non ce n'era bisogno. Stavamo aspettando che tornasse. Speravamo tornasse.”

“Ma non è tornato. Dovevi chiamarci. Sapevi di poter contare su di noi.” Ok,adesso esagerava. Stava alzando il tono di voce il che non mi piaceva per niente. Mi misi tra loro.

“E tu bellezza cosa vuoi? Dopo averlo fatto sparire hai anche coraggio di presentarti?”

“Chaz smettila. Non è colpa sua.”

“No Pattie. Aspetta. Voglio vedere cos'ha da dirmi. Continua.”

Aveva detto talmente tante cose che non riuscivo a seguirlo. Ma quando sentì certi nomi che mia aveva dato,beh...era il massimo. Non avrei sopportato un altra parola. Una lacrima mi scese mentre lui non la smetteva.

Poi slash. Gli tirai uno schiaffo. Tutti si zittirono. E tutti mi guardavano. Da un po' di tempo avevo cominciato a odiare il fatto di essere al centro dell'attenzione.

“Puoi dirmi che è per colpa ima che è sparito. Puoi dirmi tutto quel cazzo che ti pare. Ma non permetterti mai e poi mai a dire che io non lo ami. Mai. E' l'unica cosa che ti chiedo.” Mi girai e con le lacrime agli occhi corsi via,senza meta. Corsi per decine e decine di metri. Non sapevo ancora molto di questa fottuta cittadina eppure sembrava la conoscessi da anni. Correvo senza meta eppure dopo un po' mi resi conto di avere in testa una meta precisa.

 

Avon Theatre.

Corsi per altri duecento metri e voltai a destra. Mi ritrovai davanti quelle scale. Quelle scale viste talmente tante volte che ormai mi sentivo bene stando li. E' li che il sogno di Justin cominciò ad avverarsi, proprio come diceva un cartello attaccato sulla porta. C'era un sacco di gente. E tutti parlavano di Justin. Justin di qua, Justin di la. Mi stavo preparando per uccidere qualcuno. Il primo che passava sarebbe stato la vittima.

Il problema era che io stavo aspettando una persona precisa. Una persona che conoscevo soltanto dalle foto ma che sono riuscita finalmente a conoscere. Si chiamava Chaz Sommers. Già,il tizio di prima. Se mi dovesse capitare tra le mani in uno di questo momenti sarebbero guai seri per lui. Meglio che stia lontano dal mio territorio. Guardavo quelle scale. Erano vuote ma c'erano centinaia di persone che le osservavano e sembrava che nessuno osasse toccarle. Stavano un po' esagerando. Manco ci fosse stato seduto li Dio in persona e non Justin Drew Bieber. Andai lì e mi ci sedetti sopra. Mi guardavano malissimo ma ignorai tutti quei sguardi e mi misi a pensare. Pensavo solo Dio sa a che cosa. C'erano troppe cose nella mi mente. Chaz,Pattie,Justin,la mia vita.

Passai li un bel momento. Poi mi alzai e senza degnare di uno sguardo andai via. Dovevo continuare a cercare Justin. Poi tutto il mondo mi crollo addosso. Lo vidi li. Nero. Attaccato alla vetrina di una lavanderia. Era un foglio di carta. Sopra c'era scritto:”Vuoi il tuo ragazzo? Trovami”. C'era qualcosa di famigliare in tutto questo. Mi sembrava di averlo già visto,vissuto. No,non l'ho vissuto. L'ho visto. Su YouTube. Si,era il video di una canzone. Di una canzone di Bieber. Se non sbaglio si chiamava One Less Lonely Girl. Si,era quella. Mi sono informata un bel po' nei giorni passati all'ospedale. Adesso cosa avrei dovuto fare? La ragazza del video esce e cammina lungo le strade della città. Quindi camminiamo. Cominciai a camminare solo che non trovavo nessuno freccia. Niente. Avrò sbagliato la direzione? Probabile. Ma intanto continuo su questa.

Camminai per altri due o trecento metri e incontrai la prima freccia. Bianca su un foglio nero. Non mi piaceva tanto. Un'altra dopo un'altra non finivano più. Io camminavo ma dopo un po' ero stanca morta. Dove diavolo era?

Sulla circa trentesima freccia c'era scritto:”Sei stanca? Bene, se ti dico che ha camminato a vuoto perché il tuo ragazzo si trova dall'altra parte della città?”.

No,non poteva essere. Io non ci credo. Io continuo. Vagherò nel vuoto ma sono sicura che quella scritta diceva una cazzata enorme. Si sono sicura.

Camminai per altri cento metri e mi trovai davanti una specie di magazzino. C'era scritto un nome che mi sembrava di conoscere ma non sapevo da dove. Mi sono stancata di sapere tutti questi nomi ma non sapere chi siano! Feci il giro intorno ma l'unica cosa che trovai era la foto del tizio dell'ospedale. Lo sapevo. Mi venne un'accidente e diventai una furia. Cercai una porta e dopo averla trovata entrai dentro. C'era solo un mucchio di scatole. Scatole,scatole,scatole e ancora scatole. Ma c'era anche Bieber tra di loro. Mi bastarono tre o quattro minuti per sentire le prime voci. Sentivo la voce del tizio. Andai da loro,più piano possibile. Ero alle loro spalle. C'era Justin seduto su una sedia di plastica e aveva lo sguardo abbassato. Sembrava stesse dormendo. I due tizi continuavano a chiedergli cose del tipo:”Vogliamo un intervista e non te ne andrai finché non ci dai delle risposte. Sarà meglio che ti decidi di parlare.”

“Io non vi dirò niente che riguardi la mia vita privata. Potete anche smetterla.” Uno dei due andrò da lui e gli prese la testa tra le mani dandogli una sberla che risuonò almeno dieci volte.

No,non ce l'avrei fatta a guardarlo li. Avevano esagerato. Justin vide la mia testa fra le scatole e capiva che non mi avrebbe fermato nemmeno un tsunami.

Saltai addosso a uno dei tipi mentre Justin dava dei pugni a vuoto e poi colpiva anche qualche volta il secondo tizio. Erano tutti e due per terra ma non per molto. Justin mi perse per la mano e cominciò a correre.

“Vieni” e mi guidò tra le scatole.

Dopo beh,solto qualche secondo eravamo di fuori,seduti nel bel mezzo di un parco giochi.



Beh,insomma. Il pezzo del kung fu non è un gran che ma capitemi,faccio pallavolo e non ho tanta fantasia su queste cose. Ma spero vi sia piaciuto lo stesso.
Un bacio
P.S. RECENSITE! :D

   
 
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