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Autore: Shaila Evans    28/08/2011    2 recensioni
Certo ,avrei dovuto considerarmi fortunata...
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ian Somerhalder, Paul Wesley, Steven R. McQueen
Note: Movieverse, OOC, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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My New York
 
 
INSIGNIFICANTE RAGAZZA DI NEW YORK

 
Il giorni passavano e la mia crisi d’astinenza da lui si faceva sempre più difficile e dolorosa.
Ormai ne ero convinta: Ian era diventato la mia droga senza la quale impazzivo.
Passavo le mie giornate, vuote e prive di significato, nella solita boutique mentre i clienti crescevano continuamente: entravano e uscivano.
A loro sembrava non importare di me, ero solo la commessa di quel negozio sconosciuto dove una volta era venuto Ian Somerhalder a comprare un maglioncino blu.
Per conservare i miei ricordi di lui, guardavo le nostre foto e ascoltavo la sua voce nelle sue puntate.
Mi chiedevo continuamente cosa stesse facendo allora, dopo essere tornato a Los Angeles.
I mesi passarono veloci, ormai l’estate bussava alle porte e la primavera lasciava New York, ma il pensiero di Ian persisteva nella mia mente.
Josephine e Peter cercavano invano di consolarmi.
Le mie notti disturbate da incubi, i miei pianti isterici quando mi svegliavo la mattina sapendo che non l’avrei visto né quella mattina,né le prossime, tutti i cuscini che ho riempito di lacrime di dolore nel ripensare ai suoi baci erano le uniche cose che mi ricordavano che lui c’era veramente.
I mesi continuavano a passare e la mia vita rimaneva vuota.
Mi ero montata la testa e ora ne stavo subendo le conseguenze.
Come ho potuto credere che una ragazza come me, semplice e senza successo potesse essere quella che lui cercava.
Povera illusa.
In fin dei conti,cos’ero io? Chi ero?
Una semplice ed insignificante ragazza di New York con un lavoro stupido, una casa piccola dove viveva da sola e il suo gatto spelacchiato.
Riuscii a ridere della mia miseria e ingenuità.
Davanti alle foto dei giornali dove lui camminava da solo in un parco, le notizie che dicevano che si era lasciato con quell’attrice, i successi del loro tour appena iniziato in giro per gli US, ringraziavo il Cielo di essere riuscita ad incontrarlo, poi scoppiavo in un altro pianto incontrollato sedendomi in cucina, appoggiata ad essa con la testa tra le ginocchia mentre mi chiedevo dove avevo sbagliato, come avevo fatto a non capire.
La “Crisi d’astinenza” si fece più problematica man mano che ci avvicinavamo all’estate riducendomi ad uno straccio: mangiavo controvoglia, tanto per non morire affamata poiché l’istinto di sopravvivenza prevaleva sulla voglia del suicidio.
Sarebbe stato da idioti uccidersi solo perché un ragazzo non ti amava più.
Si da il caso che ci pensai più volte all’idea della mia morte: un incidente mortale in casa, un soffocamento mentre dormivo, uno scontro frontale con un tir…E chi lo sapeva?!
Nessuno si sarebbe interessato della mia morte, forse non si sarebbero neanche accorti della mia assenza.
Proprio nel giorno in cui stavo per cedere a quell’invitante fine, successe qualcosa che non mi sarei mai aspettata.
Quella mattina il mio campanello trillò.
Andai ad aprire mentre mi pettinavo distrattamente i capelli ascoltando, come ogni mattina,le canzoni alla radio.
La maniglia si piegò sotto la mia forza e la porta si aprì.
Mi apparve Ian, così come mi apparve la seconda volta che ritornò in casa per recuperare un altro sacchetto.
-…Ciao- mi disse a mezza voce.
Sollevai un sopracciglio -Ciao? Tu torni qua dopo mesi nei quali ho sofferto come non mai e tu mi dici Ciao! “Ciao”…”Ciao”? Cosa ti aspetti da me? Che ritorni da te a braccia aperte?- urlai mentre le lacrime cominciarono a sciogliersi lungo le mie guancie.
-Non sai come sono stato male senza te accanto…-mormorò senza avere il coraggio di guardarmi in faccia –Sapere che tu…soffrivi a causa mia è stata…una tortura…-
Lo guardai esterrefatta- Ian…Mi bastava una chiamata, una lettera…Qualcosa…Ho aspettato ogni sera che il cellulare suonasse, ho controllato ogni mattina se fosse arrivata posta…Ma niente… Per quattro lunghissimi mesi non ti ho più sentito…E…io…- singhiozzai senza riuscire a finire la frase.
Avevo bisogno di sentirmi stringere da lui, ancora.
-…Sono qui ora…-sussurrò lui.
-Perchè sei tornato?-
-Avevo bisogno di te…E ho un problema con i paparazzi…Speravo che venendo qui non mi potessero scoprire…- mi spiegò.
-Quindi vieni qui solo quando ti servo per sistemare i tuoi problemi-
-Sono venuto qui perché il mio più grande problema era quello di stare troppo lontano da te-
Sospira e abbassai lo sguardo- E così hai risolto anche il mio…-
Lui sorrise e per poco non scoppiai di nuovo a piangere: da quanto tempo non lo vedevo sorridere?
Così tutti quei mesi passati a piangere e soffrire per lui, con quel sorriso vennero cancellati: evaporarono.
Quella sera restammo seduti sul divano con una tazza di cereali mentre ci raccontavamo delle giornate passate l’uno distante dall’altra, come buoni amici anche se sapevamo che non saremmo mai stati tali.
-Come mai i paparazzi t’inseguono?-
Lui sbuffò e sollevò gli occhi al cielo, poi prese fiato per parlare- La mia ex ragazza ha messo false voci ingiro sul fatto che la picchiavo…-
Inarcai le sopracciglia- E perché mai?-
-Perché l’ho lasciata… Si è addirittura fatta fare, suppongo, un livido sullo zigomo per rendere ancora più verosimile la storia-
-Che brutta bastarda!-
-E non solo…Ha anche pubblicato delle foto dove si vede un ragazzo, che mi somiglia vagamente, mentre si scopa una tipa!! Almeno mi somigliasse!! Voglio dire, lo sai che nel cinema c’è una clausola per la quale l’attore può decidere se avere una controfigura e chi deve interpretarla?! E ora girano foto di questo tizio che…-
-Aspetta, aspetta! Controfigura? Tu usi delle controfigure?-
-Potrei…Controfigure per le scene d’azione, per le scene di nudo…-
-Usi la controfigura per le scene di nudo?!?- boffonchiai mentre masticavo i cereali.
-Potrei!! Ma non la uso! Però potrei scegliere quale attore ha il culo più bello, per poi dire che è mio…- ironizzò.
Io risi accoccolandomi di più nel divano- Ti rendi conto? Poi nelle dichiarazioni scrivi LAVORO: Didietro di Penelope Cruz…-
-In realtà Penelope usa il sedere suo… Perché non dovrebbe poi…-
Sorrisi e presi un’altra cucchiaiata di cereali.
-Mmmh…Buonissimo…- mormorò lui.
-Cosa? I cereali o il didietro di Penelope Cruz?
-Mmh…Tutti e due… Allo stesso modo…- scoppiò a ridere lui.
Quella fu la prima notte dopo tre mesi che riuscii a dormire sogni tranquilli sapendo che lui dormiva nel mio salotto, sul mio divano.
 

Carissime...Eccovi un altro capitolo =) Spero vi sia piaciuto, come sempre.
Ora, ho una cosa da chiedervi... Ho in mente di cominciare un'altra Fic, ma, vedendo il poco numero di presenze, non ne sono sicura...
Voi che dite?Vi andrebbe di leggerne un'altra o vi stanco? Mi fate sapere?
Grazie ancora per le recensioni precedenti e un grazie speciale a
Ally salvatore per le sue parole che mi confortano ogni volta =)
Baci&Abbracci
I.H.
  
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