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Autore: kate95    29/08/2011    8 recensioni
Quel liquido che entrò dalle labbra aveva un buonissimo gusto, quello dolce di ciliegia ma poi lasciava in bocca solo quello pungente e forte dell'alcool.
E come quello scendeva nella sua gola bruciando così il ricordo di Kate scottava nel suo cuore.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alcool & sentimenti

Capitolo 7- Due mesi dopo - Prima parte

Kate uscì dal distretto e si incamminò a piedi verso casa sua mischiandosi tra la folla della caotica città. Il sole splendeva alto nel cielo e finalmente si iniziava a sentire quel piacevole calore di fine primavera.

La detective camminava rapidamente a zig-zag tra la marea di gente che accalcava il marciapiede: turisti, distinti uomini d’affari, bambini, donne che ammiravano le vetrine e altre cariche di borse della spesa, pendolari di corsa che cercavano di non perdere la metro.

A Kate in un certo senso piaceva vivere in quella grande città dove praticamente nessuno ti conosce e soprattutto nessuno sa tutte le tue vicende personali.

Era raro passeggiare per New York ed incontrare qualche conoscente, anzi praticamente impossibile.

Ma a volte il destino fa si che vai incontro alla persona che non vorresti vedere, a quella che cerchi disperatamente di dimenticare, a volte il destino è crudele altre invece ti offre una seconda chance.

La donna continuava il suo cammino sovrappensiero mentre guardava distrattamente il sole fare capolino tra i grattacieli.

Non si accorse della persona che camminava in senso opposto al suo finché non andò a sbatterci contro.

"Ahia!" si lamentò la donna "guarda dove cammini!"

Solo quando alzò lo sguardo e incrociò due splendidi occhi azzurri realizzò chi era veramente.

"Castle?!"

"Beckett?!"

Si fissarono per qualche istante stupiti di trovarsi lì, l’uno di fronte all’altra.

"Che coincidenza!" dissero in contemporanea.

Di certo non erano bastati due mesi di forzata lontananza per sminuire la loro particolare ‘connessione’ che li caratterizzava.

"Come va?" chiese Kate.

"Bene e tu?" rispose l’uomo senza troppo entusiasmo.

Non stava affatto bene.

Quei due mesi erano stati un inferno.

Non aveva più voglia di uscire, né di scherzare, non riusciva neanche a scrivere senza che il dolore lo invadesse.

Era inevitabile: aveva perso la sua Kate nel peggiore dei modi e niente musa niente ispirazione.

"Bene" commentò lei.

Poi il silenzio calò tra loro.

Ad interrompere quel momento fu la voce insistente di una donna.

"Ma lei … lei è … è Richard Castle!" esclamò questa tutta contenta per aver incontrato il suo idolo.

"Mi fa un autografo?"

"Certo!" disse lui prendendo carta e penna che quella tipa gli stava porgendo.

Beckett la squadrò: abbastanza alta, bionda con gli occhi azzurri, vestita elegantemente con un’ampia scollatura.

A Kate non piaceva per niente.

Continuava a fissare Rick con aria adorante e sembrava volerselo mangiare con gli occhi. E come se non bastasse si mordeva anche il labbro inferiore.

Beckett sentì un’ondata di gelosia invaderla: solo lei si mordeva il labbro quando flirtava con lui.

Anche Castle lo notò.

E la prima cosa che attraversò la sua mente fu l’immagine di Kate che si comportava allo stesso modo e non poté non pensare che la sua musa era molto più bella, più accattivante e più sensuale di quella donna.

Si perché quando Beckett si perdeva nei suoi occhi, quando si mordeva il labbro, quando lo provocava con battute maliziose era davvero sexy e quella donna non poteva di certo reggere il confronto.

Ma all’uomo non sfuggì neanche l’espressione di Kate in quel momento.

Sapeva che Kate era gelosa e decise di infastidirla un po’ quasi come se fosse una piccola vendetta.

Forse voleva che anche lei provasse cosa volesse dire essere gelosi davvero, restare inerme ad osservare la persona che si ama flirtare con un’altra.

In fondo era quello che lui provava da tre anni: con Sorrenson, con Demming, con Josh.

Rivolse tuta l’attenzione a quella fan: "Come ti chiami?" le chiese con voce volutamente più sensuale del dovuto.

"Sandy"

"Bene, Sandy" commentò mentre cominciava il suo autografo con tanto di dedica.

Kate si sentiva morire dentro.

Vedere le occhiate che i due si scambiavano senza poter far nulla la faceva impazzire.

Quando concluse l’autografo Sandy gli lasciò un biglietto da visita: "Chiamami" disse.

"Contaci" rispose l’uomo intascando il biglietto e guardando andare via la donna che camminava in modo provocante solo per mettersi in mostra.

Quando smise di osservare Sandy si rivolse nuovamente a Kate: "Che fai? Vai a casa a piedi?"

"Io sì. Tu invece che fai? Segui Sandy?" chiese pronunciando quel nome con una punta di disprezzo.

"Che c’è detective? Sei gelosa per caso?"

"Certo che no" affermò orgogliosa.

Non l’avrebbe mai ammesso.

"Bene, allora non ti dispiace se stasera la chiamo e la invito a cena fuori"

"Certo che no" mentì.

"Bene!"

"Bene!"

E si allontanarono in direzione opposta.

Beckett ebbe il tempo di fare due passi che si sentì chiamare: "Kate"

Lei si voltò lentamente ritrovando Rick che la fissava.

"Che ne dici se ti accompagno a casa?"

"Non volevi chiedere un appuntamento a quella donna?"

"Posso anche farlo un’altra volta"

"Ok" acconsentì ma solo perché non voleva neanche immaginare Rick tra le grinfie di quella fan.

Camminarono fianco a fianco per un po’ in silenzio ma poi cominciarono a parlare del più e del meno quasi come ai vecchi tempi.

Era ormai ora di cena quando passarono di fronte al Remy che attirava la gente con il suo buon profumo e una grande insegna luminosa.

Rick indicò il locale ricordandosi di quella sera in cui ci era andato con Kate dopo aver risolto l’ennesimo caso, e soprattutto dopo aver abbandonato al ristorante il pompiere e la donna ritenuta da un famoso quotidiano la single più desiderata di New York.

"Che ne dici se ci fermiamo a prendere qualcosa?" domandò lui affamato.

"Sempre a pensare al tuo stomaco, eh Castle?" lo punzecchiò inarcando un sopracciglio "ok, d’accordo" acconsentì poi.

Poco dopo i due uscirono dal locale con due hot dog.

Durante il tragitto che mancava per arrivare a casa di Kate parlarono e scherzarono ridendo come matti.

Beckett non l’avrebbe mai ammesso ma rincontrarlo le aveva fatto molto piacere e quando arrivarono a destinazione avrebbe voluto che la casa distasse ancora chilometri solo per poter passare più tempo con lui.

Tirò fuori le chiavi ed aprì il portone voltandosi poi verso Rick: "Grazie. Per la compagnia e per la chiacchierata"

Lui sorrise, in realtà era un po’ triste al pensiero di doversi nuovamente separare da lei.

Nonostante gli avesse fatto male continuava ad amarla, ogni giorno di più.

"Senti …" iniziò lei " … è da un po’ che ho una buona bottiglia di vino in casa ma non so mai con chi berla e non ho voglia di farlo da sola. Pensavo che, se ti va, potresti salire cinque minuti e berla con me"

"Ok" rispose lo scrittore felice che la sua musa gli avesse chiesto di restare.

Lei gli sorrise e lui non poté che fare altrettanto perché tutte le volte che Kate Beckett gli sorrideva lo stregava e in quel momento capiva che non avrebbe voluto niente senza di lei.

Note: Buongiorno! Ecco a voi il penultimo capitolo.... è un po' più corto rispetto agli altri ma originariamente il capitolo doveva già essere l'ultimo, poi però si è allungato troppo mentre scrivevo e l'ho interrotto qui....

Mi sa che ho detto tutto anche perchè dopo la visione del nuovo promo non riesco a dire niente di più (di sensato xD)

Come sempre ringrazio tutti quelli che hanno letto e/o commentato =)

Spero davvero che vi piaccia!

Un grazie particolare alla mia consulente Amy e a Foxi.

Buona giornata a tutti =)

Ps: sono riuscita a inserire la foto!!!!!

   
 
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