Fanfic su artisti musicali > Mika
Segui la storia  |       
Autore: LexiPopUp    29/08/2011    2 recensioni
Mika negli anni della sua adolescenza, come sarà stata la scuola? I bulli lo importunavano davvero in modo così insopportabile? Non aveva nessuno al quale potersi aggrappare? [rating giallo per il linguaggio che potrebbe sfuggirmi di mano]
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Boredom&Suitcases






Mi prese per il braccio e nel giro di 45 secondi eravamo nel parco che avevamo sempre evitato dal primo attacco di Andy&TheGorillas.

Ci rifugiammo sotto un albero e all'ombra mi scrutò il viso, che in quel momento era probabilmente acceso dalla curiosità, cominciando a slacciare lentamente le cinghie della valigetta. Mi chiesi se avrebbe fatto altrettanto lentamente se gli avessi chiesto di slacciarmi il reggiseno.

Sollevò la patta e cominciò a poggiare sul prato una quantita immensa di matite colorate, audio-cassette, caramelle e blocchetti per gli appunti consunti e gonfi.

Presi a osservare ogni cosa con cura; esaminai le cassette (che erano per la maggior parte di effetti sonori), aprii qualche blocchetto per gli appunti cercando di non farlo espoldere e disegnai qualche faccina con le matite colorate dopo aver infilato in bocca una caramella.

Il tutto sotto raggi X color nocciola che si scollavano dalle mie mani solo quando lo gurdavo apertamente.

In quel caso quegli occhi alla nutella PUFF!, facevano sparire qualunque malignità che stavo per dire.

Dopo aver toccato tutto quel che volevo, bhè QUASI tutto visto che I riccioli bruni in quel momento non erano a portata di mano, feci per rimettere apposto la roba sparsa sull'erba ma mi bloccò la mano e per ogni cosa che metteva dentro ne cacciava due, fino a rimettere tutto apposto.

Era così concentrato nel suo lavoro che non si accorse nemmeno del mio piede scalzo che stuzzicava la pelle della sua caviglia.

 

 

Lezione. Lezione. Lezione.

Sonno. Riposo di palpebre. Pislino.

 

 

Tornata a casa evitai accuratamente la borsa di scuola e mia madre girovagando per il giardino, mi stesi sotto il pino e cominciai a far vagare I pensieri...

La gonna a scacchi, il quaderno dimenticato nell'armadietto, le matite colorate, devo cambiare la trapunta, la scarpe alla Dorothy, Whinnie Pooh, Edith Piaf, Parigi, Andy&TheGorillas, Mensa, Michael spaventato, devo cambiare la trapunta, Occhi alla nutella...

Mi risvegliai che era il crepuscolo ricoperta di sabbia, da dove venisse era facilmente intuibile grazie alle risatine che venivano da dietro ad un cespuglio vicino al porticato.

Oh, che sorella idiota. Per non dargliela vinta non le sbraitai contro in modo ineducato, nè la strangolai. Avrei avuto tempo dopo cena.

Una volta nella mia stanza mi scrollai e caddi sul letto continuando il mio “vagare di pensieri”

 

 

 

Il giorno successivo sull'autobus non vidi nessuna testa riccia, ad ogni fermata riemergevo dal libro speranzosa, ma quella mattina non incrociai nessun occhio color nutella per far partire bene la giornata.

Una volta a destinazione scesi dall'autobus e mi rifugiai tra le colonne e il portone d'ingresso come da routine.

La prima ora avrei dovuto passarla con Michael quindi attesi un pò prima di entrare, la professoressa però mi richiamò in classe cessando la mia trepidante attesa.

-Renèe, c'era qualche strana forza oscura che ti impediva l'accesso?

-Sì professoressa, un grosso troll. Ho ritardato ma ne è valsa la pena visto che l'ho battuto no? Ora tutti gli scolari allegri potranno accedere alla sua classe senza subire danni.

-Renèe siediti.

Ubbidii e mi preparai per la mia trance quotidiana che quella volta sarebbe durata tutta la giornata.

 

Come immaginavo fu una mattinata scolastica orribile e inutile: nessuno da osservare, tutti I pensieri scritti su un fazzoletto unto di olio della mensa e nessuna operazione segreta da diversivo.

Solo ora capivo quanto mi era mancato nei primi anni un amico (o qualcosa che si avvicinasse di molto ad esso).

 

Alle tre fui la prima a saltare dalla sedia al suono della campanella e in 15 minuti ero sola in camera con il cellulare tra le mani trepidante che il mio simil-amico rispondesse.

-Pronto?

-Hey Mike, sono Renèe. Che è successo?

-...

-Oi?

-Scusa, stavo riflettendo sul se dirtelo o no.

-Cosa devi dirmi Michael?

-Sto valutando l'ipotesi... non ti metterai a spettegolare vero?

-Ti pare?! No guarda, ho proprio il bisogno impellente di raccontare I fatti tuoi al mio codazzo di Pon-pon Girls in minigonna e code bionde al sapore di Chewing-gum.

-Già. Allora... non riesco a dirti a telefono. Potresti venire da me?

Io a casa sua? Bhe, mica male.

-Certo!-Dissi con forse troppo slancio- quando?

-Anche ora. In effetti ho bisogno di qualcuno con cui parlare.

-Bene, a tra poco!

-Ciao.

 

 

 

Mi inviò un messaggio con l'indiritìzzo e mi affrettai per le strade di Londra in groppa alla mia Graziella giallo canarino e una volta a casa Penniman praticamente inchiodai.

Respiro profondo. Pugni per farmi forza e...

DLING DLONG.

Ciò che vidi appena si aprì la porta mi fece praticamente cascare il cappello.

 

 

**NOTA DELLA TONTA DIETRO LO SCHERMO**

Eheh, io covo come una gallina :D

ma non uova. Capirete presto :3

So che non è lungo, ma compatitemi. La natura mi ha dotato di una scomoda capacità di sintesi.

Se qualcuno è interessato farei volentieri a cambio con un pò più di loggorricità (?)

Au revoir Kiddos <3

x

Lexi

 

 

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Mika / Vai alla pagina dell'autore: LexiPopUp