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Autore: DadaOttantotto    29/08/2011    2 recensioni
Come diavolo ci era finito in quella situazione? L'ultima cosa che ricordava con chiarezza era di essere entrato in casa e di aver salutato la sua fidanzata.
Poi c'era stato qualcosa... qualcosa che l'aveva fatta arrabbiare.
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Apollo, Silvia de Alisia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non era così che sarebbe dovuta andare

- Rispondi, Apollo!

Come diavolo ci era finito in quella situazione? L'ultima cosa che ricordava con chiarezza era di essere entrato in casa e di aver salutato la sua fidanzata.
Poi c'era stato qualcosa... qualcosa che l'aveva fatta arrabbiare.
- Dimmi subito la verità o io ti... ti... ti psicocinetizzo!
Oh, fantastico. Legato, torturato e psicocinetizzato. Cosa poteva volere di più?
Tutto per un singolo, stupido e insignificante capello.
E non un capello qualsiasi, sarebbe stato troppo facile. Quello che aveva sulla spalla era un capello nero, corto. Certamente non apparteneva a Silvia.
- Allora? Voglio una risposta!
Ma quante volte doveva spiegarglielo?
- Reika mi ha solo accompagnato a comprare un regalo per il nostro anniversario, non so più come dirtelo!
La bionda scosse la testa con foga, poi tornò a puntare lo sguardo di ghiaccio su di lui.
- Quindi mi tradisci con la ragazza di mio fratello - esclamò indignata - Ma non ti vergogni?
- Io non ti tradisco con nessuno!
- Non mentire!
Apollo si mosse nervoso sulla sedia, per quanto fosse possibile.
Era circa un'ora che cercava di far capire alla sua fidanzata che lui non aveva fatto niente di male, ma lei sembrava non voler recepire il messaggio. Cosa doveva fare? Ormai Silvia era partita, non c'era modo di fermarla; per quanto si sforzasse, non riusciva a farle entrare in quella testolina bionda che lui non l'avrebbe mai tradita, perché l'amava con tutto se stesso.
- Ah, non rispondi? Non ti degni neanche di provare a difenderti?
E cosa aveva fatto fino a quel momento?
- Bene!
Tremò vedendola alzare il braccio e assumere l'espressione concentrata che ormai gli era fin troppo familiare.
Avrebbe pronunciato una sola parola e lui sarebbe finito con la testa infilata nel muro. Per una cosa che non aveva fatto. Per una volta che era del tutto innocente...
- Psicocinesi!
Eccola.
Apollo, corda e sedia presero a volare, scaraventati al lato opposto della stanza. Il rosso ebbe appena il tempo di sospirare prima di impattare violentemente contro la parete.
Non era così che si era immaginato il loro primo anniversario di matrimonio. Non c'erano la cenetta prelibata, le lenzuola morbide, la pelle profumata di Silvia.
Non era così che sarebbe dovuta andare, assolutamente.

Eh sì, sono tornata. Devo ammettere che un po' ne sono contenta: questa schiffezzuola è la prima cosa che il mio unico neurone è riuscito a tirar fuori da non so quanto tempo. Suvvia, festeggiate con me :)
Bisogna innanzitutto che questa flashfic nasce da una frase di
e r a t o (quindi se vi sentite male dopo averla letta il 50% della colpa è sua), e anche il "ti psicocinetizzo" è suo. La ringrazio per avermelo prestato :)
Bon, sperando che la schifezzuola di cui sopra non causi troppi danni, ringrazio anticipatamente chiunque leggerà, recensirà e/o la inserirà in una delle tre liste!
Un baci8!
   
 
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