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Autore: MissHarvelle    29/08/2011    2 recensioni
Questa FF é ambientata dopo la prima stagione ed é sulla ship Elena/Claudio. Che cosa succederebbe se una madre creduta morta per lungo tempo improvvisamente si facesse viva? Questa situazione é quella che si ritrova ad affrontare Claudio e solo con l' aiuto di Elena riuscirà a uscirne fuori..VIVO.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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10. Let It Bleed ;

 

Era lì da tanto, troppo tempo. Fissava la parete bianca color neve davanti a lei, incapace di spostare lo sguardo altrove. Era come ipnotizzata, una sorta di trance profonda l' aveva colpita nel momento stesso in cui aveva messo piede in quel dannato ospedale. Degli attimi prima ricordava solo una corsa sfrenata in ospedale, gli urli strazianti di Lucia e i suoi disperati tentativi di tranquillizzarla. Queste immagini però erano confuse e dai contorni sfocati.
Valerio sedeva accanto a lei, un' espressione angosciata deformava i suoi lineamenti creando un sottile gioco di luce sul volto.
Il silenzio regnava tra i due, nell' attesa di avere qualche notizia in più sulla salute di Lucia e del bambino, che si sarebbe chiamato Ludovico, in memoria del nonno di Cesare. L' atmosfera irreale in cui sembravano essere caduti vittime i due fu spezzata da un urlo, talmente forte e disperato da attraversare le solide pareti della struttura ospedaliera.

Dove sta lei? É inutile che mi trattiene..io ho il diritto di saperlo, sono il padre per la miseriaccia!”

I contorni familiari di Cesare comparvero in fondo al corridoio,un braccio trattenuto a forza da una robusta quanto spazientita infermiera.

Non le posso far sapere nulla giovinotto, se non che la ragazza é ancora in sala parto. E poi come faccio a sapere che lei é veramente il padre? La signorina ha chiesto esplicitamente di quel ragazzo laggiù per l' assistenza, mi dispiace...”

Gli occhi di Cesare seguirono la direzione di quelli della donna , ritrovandosi a fissare il viso di Valerio, la cui bocca si era distesa in un pacato sorriso. Di fianco a lui, c' era la bella Cicerino, la cui maschera di timidezza risaltava in modo visibile la bellezza acqua e sapone. Un lampo di delusione gli oscurò lo sguardo, ma non lo dette a vedere. In fondo come poteva pensare che Lucia l' avesse voluto vicino in quello che sembrava essere uno dei giorni più terribili e più belli della sua vita? Durante tutto il periodo della gravidanza le aveva dedicato poche attenzioni, lasciandola alle dolci ed efficaci cure dell' amico, quindi come diavolo poteva aspettarsi qualcosa di diverso da lei? Al primo posto ci sarebbe stato sempre Valerio.

Niente poteva cambiare l' ordine naturale delle cose.

I due intanto si erano avvicinati a lui e lo abbracciavano con affetto.

Sapete qualcosa ragazzi?”

Siamo qui da due ore, ma ancora niente. Solo un dottore si é fermata circa un' ora fa per dirci che il parto stava andando bene, però poi non abbiamo saputo più nulla..Ho già chiamato i suoi, sono un po' incasinati con il lavoro ma stanno per arrivare...”

Grazie Vale! Anche i miei stanno per arrivare...ma come é potuto succedere! Il termine era previsto per sabato prossimo... comunque lei come sta? Sta bene vero?”

Lo sguardo preoccupato di Schifani colpì Elena. Per tutti quei mesi aveva cercato di rifuggire tutte le sue responsabilità di padre gettandosi a capofitto in festini devastanti e ragazze dai dubbi principi morali, e ora... ora quell' atteggiamento protettivo nei confronti dell' amica, così lontano dal suo ridondante menefreghismo, la spiazzava. Chi era veramente Cesare Schifani ? Il burlone di turno, quello per cui la vita é sinonimo di giostra infinita, oppure qualcosa, se non molto di più?

Non ti preoccupare Cesare. É normale che un parto avvenga prima del termine, ciò non condizionerà né la salute del bambino, né quella di Luci!”

Il tono dolce della ragazza non sembrò calmare il ragazzo, perciò Valerio le venne in soccorso. “ Se non riesci a tranquillizzarti, perché non chiedi all' infermiera di poter entrare in sala parto? In fondo tu sei il padre..”

Elena notò una leggera esitazione nel pronunciare le ultime tre parole, come se la quella consapevolezza fosse troppo difficile da ammettere.
Cesare pareva spaesato. L' infermiera che ancora lo tratteneva mollò la presa su di lui, dicendogli : “ se lei é davvero il padre, cosa di cui dubitavo fino a un momento fa, la signorina sarà ben lieta di averla accanto durante il parto. Mi segua, le faccio indossare camice e mascherina!”

Cesare immobilizzò gli occhi su quelli di Valerio. “Credevo che lei volesse te...”

Non importa ciò che lei vuole. Né tanto meno di ciò che voglio io. Niente può cambiare il fatto che TU sei il padre, Ludovico sta per diventare la tua gioia, la tua responsabilità. Non posso e non voglio impedirti di vederlo nascere .. e neanche Lucia lo vorrebbe.”

Cesare lo guardò con crescente ammirazione, gli occhi febbricitanti di emozione.

Ti ringrazio Vale... prometto che non ti farò pentire del fatto di avermi dato fiducia!”. Diede una pacca amichevole all' amico e poi si allontanò con l' infermiera.

Elena guardò Valerio, il quale aveva una espressione pensierosa ma serena.

Come va?”

Lui la guardò, un sorriso triste dipinto sul volto. “ Bene, credo. Sono contento di vedere Cesare crescere un po', non é uno spettacolo a cui sono molto abituato!”

La battuta non uscì dalla sua bocca come avrebbe voluto, così, più serio, riprese: “non é facile trovare il coraggio di lasciare andare una del calibro di Lucia sai? É spigliata, divertente, buffa a volte e molto molto dolce. Sono qualità difficili da trovare in una persona, non credi?”

Elena non riusciva a capire dove volesse andare a parare il giovane Campitelli, perciò si limitò a fargli un cenno di assenso.

In questo periodo abbiamo passato un sacco di tempo insieme, io e lei. Non so dirti il preciso istante in cui mi sono innamorato di lei, so solo che é successo...almeno, ho creduto di esserlo. Vorrei tanto averlo fatto, perchè, accidenti a mia madre, Lucia rappresenta tutto ciò che lei sogna per me in futuro: una moglie, tanti figli.. - sorrise lievemente – ma diamine, io non posso sempre scegliere la via più facile solo perché più comoda! Sono gay e amo Filippo, lo amo più di me stesso, solo che a volte preferirei fare finta di non provare quello che provo per lui.. non è facile esprimere liberamente i propri gusti sessuali quando tutti per strada ti chiamano checca...”

Elena , alle parole dell' amico, gli prese una mano e la strinse forte tra le sue, poi gli sussurrò con un pizzico di malizia : “ e io che pensavo che il problema più grosso della giornata fosse il papà di Rizzo...”

Valerio spalancò la bocca in un sorriso luminoso, talmente caldo da sciogliere qualsiasi residuo di tensione.

Ora capisco cosa ci trovi in te Claudio...!”

Quella frase, lasciata lì in sospeso,la bloccò. Odiava il modo in cui ogni affermazione che riguardava Claudio avesse su di lei il potere di una doccia fredda.

Come? Cosa?”

L' amico non fece nemmeno in tempo a rispondere che un euforico Cesare li interruppe esclamando a gran voce: “ é nato! Ludovico, il bambino più bello del mondo, é nato!”

Era appena uscito dalla sala, la fronte imperlata di sudore ma il volto sereno e raggiante. Elena e Valerio si avvicinarono per congratularsi con lui, poi lo lasciarono solo con i genitori che erano appena arrivati.

Ora che ci penso... devo chiamare i miei per raccontargli tutto! Avendo visto la casa vuota probabilmente si sono spaventati!”

Valerio si allontanò a gran passi verso l' uscita, lasciando Elena completamente sola. La ragazza estrasse il cellulare dalla tasca dei jeans e fece scorrere l' elenco dei contatti in cerca del numero del padre. Prima di arrivare alla voce Papà le sue dite si bloccarono su un contatto in particolare. Prendendo il coraggio a quattro mani, pigiò il testo verde e appoggiò l' apparecchio vicino all' orecchio destro, in attesa di ricevere una risposta.

Dopo qualche secondo, una calda e sensuale voce femminile rispose, gettando la ragazza nel panico più assoluto.

Pronto? Chi parla?”

ehm..questo è il numero di Claudio Rizzo giusto?”

La ragazza rispose affermativamente, offrendosi di passarglielo, se desiderava.

No, no per carità! Gli dica solo che il bambino di Lucia é nato.. e che mi dispiace... per tutto”.

Detto questo, chiuse la comunicazione, le dita intorpidite da una fastidiosa sensazione di impotenza.

 

 

 

Claudio giaceva sul prato, un gambo di margherita tra i denti. L' odore dell' erba smorzato dall' imminente arrivo del freddo lo rilassava piacevolmente, molto più del contatto con la terra indurita dall' autunno. Giada gli si avvicinò con un sorrisetto malizioso stampato sul volto, indizio che poteva ricondurre a una cosa sola.

Che cosa hai combinato questa volta Già? Non dirmi che mi hai ancora riempito le scarpe di ginnastica con merda di cavallo, non so se sarei in grado di perdonarti un' altra volta!"

La ragazza si gettò a pancia in giù sul prato,la divisa da cavallerizza che le risaltava la sottile abbronzatura e i ricci scomposti, come piacevano a lui.

Questa volta sono stata un po' più prevedibile – e nel dire questo estrasse il cellulare di Claudio – ah, una certa Elena ha chiamato dicendo che é nato il bambino di Lucia e che le dispiace di tutto.”

Elena. In un attimo rivide il suo sorriso, il suo sguardo capace di catturare tutte le sfumature del cielo dopo una tempesta e la sua bocca, sottile e dal sapore di mora selvatica. Quel miscuglio di immagini lo colpì, stringendogli il cuore in una morsa dolorosa. Cercò di ignorare quella piccola sofferenza e gettò una sguardo truce all' amica, afferrando con fin troppa foga il telefono.

Ma come ti sei permessa! Te l' ho detto che doveva rimanere spento, per via dei giornalisti..”

L' espressione di Giada non perse la sua giocosa vitalità. “Andiamo, tesoro! Non me la dai a bere.. chi é questa Lucia e soprattutto- una punta di gelosia uscì involontariamente dalle sue labbra- chi cavolo é  Elena?”

Al pensiero di Lucia e del bambino, il ragazzo balzò in piedi in un lampo.

Devo andare loca! Lucia é una mia compagna di classe che ha appena partorito...il padre non sono io, sta tranquilla! E Elena.. bè lei é una .. amica anche lei!”

Non fu molto convincente nel pronunciare le ultime parole, ma non gli importò un granché. In fondo non doveva nessuna spiegazione a Giada e poi.. cosa c' era da spiegare? Nulla. Elena Cicerino non voleva e non poteva far parte della sua vita.

 

 

Elena si trovava all' ingresso dell' ospedale, le braccia incrociate e una smorfia di impazienza sul viso. Erano almeno dieci minuti che aspettava Antonio Cicerino, ma ovviamente il padre non si era ancora fatto vivo. Si guardò intorno in cerca di una fisionomia conosciuta, ma non c' era nessuna forma di vita nel piazzale antistante. Desolata, si sedette sui gradini dell' entrata e alzando gli occhi verso l' alto, scrutò le nuvole, con lo scopo di interpretare la loro forma.

Era un gioco che era abituata a fare con la madre, nelle sere uggiose in cui il padre era troppo impegnato a correggere i compiti di scuola. Si ricordò del tocco delicato con cui lei la prendeva in braccio, l' indice puntato verso il cielo in cerca delle forme più bizzarre, la gioia nel sentire le risposte di lei, per quanto strampalate potessero essere.
Un lieve pizzicore anticipò una lacrima solitaria, la quale scese silenziosa dal suo bel viso, obbligandola a sfregarsi la guancia per cancellare ogni traccia di salato.

Fu allora che lo vide.

In piedi davanti a lei, Claudio Rizzo aveva appoggiato la schiena su una parete e la fissava con una intensità che però non riuscì ad intimidirla.

Claudio...”

Finalmente aveva l' opportunità di parlargli. Scusarsi per come si era comportata era solo una delle tante cose che voleva dirgli, ma le parole in quel momento gli morirono in gola.

Come sta il bambino?”

Perfetto. Era venuto lì solo per vedere il bambino. Come biasimarlo del resto?

Lui sta bene e anche Luci... ascolta, ho bisogno di parlarti..”

Claudio ignorò deliberatamente le sue parole e fece per entrare in ospedale.Lei lo bloccò, afferrandogli il polso con una forza che non credeva di possedere.

Aspetta per favore! Ho bisogno di..”

Hai bisogno di cosa? - si divincolò dalla presa, imprecando a bassa voce- tu non hai voluto esserci quando io avevo bisogno di te, perché non dovrei ricambiare il favore?

Gli occhi del ragazzo si fecero vitrei, come se all' improvviso non ci fosse rimasto niente di vagamente umano in lui.

Mi dispiace, ho sbagliato. So che il mio atteggiamento é stato veramente orribile, tu stavi imparando a fidarti di me e io ti ho voltato le spalle. Non c' è nessuna scusa che possa giustificare il mio comportamento..ti chiedo solo una altra possibilità! Voglio migliorare,voglio aiutarti con questa storia di tuo padre..ora puoi continuare a crogiolarti nel dolore oppure darmi un' altra chance. A te la scelta!”

Il viso di Claudio si allargò in un semplice sorriso. Come era bello quando sorrideva...

Mi piaci quando sei così aggressiva Cicerino! So già che me ne pentirò, però .. va bene! Ti do un' altra possibilità!”

Amici, allora?”

Elena gli porse la mano e lui la strinse, divertito.

Dopo essere stati conoscenti, “fidanzati” e fieri nemici.. penso che non possiamo non provare ad essere anche amici – risolse il ragazzo, stringendole con calore la mano – a una sola condizione però... lunedì mi dovrai accompagnare in carcere da mio padre. Ho bisogno di parlargli... poi ti racconterò tutto.”

I suoi lineamenti si indurirono, per poi distendersi subito dopo.

Elena accettò di buon umore. Mentre si incamminavano verso l' entrata dell' ospedale Elena gli sussurrò, senza alcuna malizia: “ Ti ho perdonato Rizzo. Ti ho perdonato...”
Il ragazzo, che era abbastanza intelligente da capire a cosa lei si riferisse, le dedicò un mezzo sorriso tra il compiaciuto e il divertito.

Giada li fissò fino a quando i due non vennero risucchiati dalle porte scorrevoli dell' imponente struttura ospedaliera.

 

we all need someone we can lean on
And if you want it, you can lean on me

The Rolling Stones

 

 

 

 

Note dell' autrice: inizio con il dirvi che questo capitolo proprio non mi convince, né per il titolo né per i contenuti. Soprattutto nell' ultima parte, avrei voluto un po' più di pathos tra Elena e Claudio prima di questa pseudo-riconciliazione, però poi ho pensato che era inutile tirare per le lunghe un litigio che va avanti dal capitolo 7 XD

La prima parte invece é quella che mi piace di più. Volevo proprio concludere il triangolo Valerio-Lucia- Cesare anche perchè non mi é molto piaciuta la piega che ha preso nei Liceali 2. Cioè...Valerio non può andare a letto con Lucia se é gay o_O Lui e Lucia sono sempre stati molto carini, ma avrei tifato per loro solo nel caso in cui Valerio fosse stato etero!

La canzone che ho scelto – e che non mi convince tuttora- é dei miei amati Rolling Stones. Non mi convince perché, a parte la prima strofa che ho postato, la canzone é decisamente fuori luogo per il capitolo! Diciamo che Mick&Company sono più interessati a fare altro piuttosto che confortare la gente XD

Vi sprono sempre a farmi sapere cosa ne pensate di quello che sto scrivendo, per me é davvero molto importante! :)

Un' ultima cosa: settimana prossima riprendo i corsi in università e credo che farò molta fatica a postare, quindi vi chiedo già perdono per questo! A presto (spero) ..fabi <3

 

  
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